"'Liberiamo la pace'? Be', buongiorno: non c'e' nessuna pace da liberare. C'e' solo un ingrosso di macelleria."



Da: rcapovin
Data: 23 Feb 2005 13:50:31 -0000
Oggetto: Re: [antiamericanisti] La sfilata degli ipocriti

mah, sullo stesso piano non mi è sembrato, il punto centrale era "liberiamo
la pace" 
in ogni caso, il soggetto organizzatore, il manifesto, in questo caso doveva
fare diversamente? 
in generale, in casi del genere, in cui la vita di una persona è (forse)
legata a quel che fai, con genitori fratelli e amici in ballo (e governo e
servizi, immagino, da non inimicarsi), direi che il problema non è quella
manifestazione, ma l'assenza di altre manifestazioni prima e dopo
a dirla tutta, è vero che non siamo tutti uguali, e i giornalisti lo sono
forse meno di tutti; questo può dare fastidio (a me un pò sì);

non c'erano 500.000 persone, al massimo 200.000 (anche se non ho gran
occhio); la questura non ha detto che eravamo 50.000, questo riattesta
l'alone bi-partisan del tutto

cosa vuoi, sì, ti do ragione, in parte; ma se tutto ciò è un peccato, è un
peccato lieve; il peccato mortale è quel silenzio tombale di cui giustamente
parli (escludendo, tra quel che ho letto, Chiesa e Chiarini)

vabbuò, ciao

rené    

>Sfilate oceaniche prima della guerra, silenzio tombale una volta che e'
>scoppiata, allineamento "politicamente corretto" con l'aggressore mentre il
>popolo iracheno resiste con un eroismo che riusciamo solo a percepire.
>Sicuramente la disinformazione dei media avra' contribuito, ma non c'e' stata
>traccia di protesta contro Usa e servilismo italico (anzi: grande attenzione a
>"non interferire" con le trattative!); in ogni caso non nelle parole d'ordine
>che hanno rappresentato tutti i partecipanti, che lo vogliano o no. Corteo
>silenzioso, e ipocrita; che pone sullo stesso piano "guerra" e "terrorismo", e
>che scende in piazza dopo mesi di massacri coloniali per chiedere la liberta'
di 
>1 (una) giornalista: 250mila iracheni valgono di meno, sono di serie B....
>
>A questo punto meglio i governativi: il loro sporco lavoro lo fanno a testa
>alta, senza "ni", "so", "ma", "se"; dicono "viva gli Usa", e se ne vantano;
>piuttosto di Bertinotti che fa mille capriole per non nominarli mai, come se la
>guerra fosse piovuta da un altro pianeta....
>
>L.
>
>--------- Sgrena:organizzatori, siamo 500mila
>Ed e' ancora polemica sulle 'dirette' in televisione
>(ANSA) - ROMA, 19 FEB - Mezzo milione in piazza a Roma per la liberazione di
>Giuliana Sgrena, secondo gli organizzatori. Nel silenzioso corteo anche
>striscioni americani: 'Not in our name!'.

********

Da: "malanimo" 
Data: Wed, 23 Feb 2005 19:07:49 +0100
Oggetto: [antiamericanisti] mutazione antropologica

qualcuno sa motivare la mutazione antropologica per cui i militanti dei
partiti che si rifanno alla sinistra cosiddetta comunista digeriscono
qualsiasi turpitudine dei loro capi (Bertinotti, Fassino, Cossutta ecc.) su
questioni fondamentali dal punto di vista morale, oltre che politico, mentre
a suo tempo una posizione "sbagliata" della dirigenza del partito provocava
dimissioni a catena?

luimad

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Da: "Slava" 
Data: Wed, 23 Feb 2005 21:14:45 +0100
Oggetto: R: [antiamericanisti] La sfilata degli ipocriti

No. Il punto sta sulle parole d'ordine di una manifestazione: e quelle di
questa iniziativa *non ce l'avevano con nessuno*; la guerra viene dal
destino, dalla sfiga; le cluster bombs delle foto della Sgrena le ha
sganciate mio nonno; e via cantando. Tutto rigidamente politically correct.
"Liberiamo la pace"? Be', buongiorno: non c'e' nessuna pace da liberare.
C'e' solo un ingrosso di macelleria. Pace vuol dire ritirare le truppe
coloniali, vuol dire sostenere la resistenza che le vuole cacciare, vuol
dire disobbedienza e protesta nei paesi colonialisti: tutto questo e'
mancato in una manifestazione silenziosa... E altre non se ne fanno.

Se durante una guerra alla quale partecipa l'Italia si fa una manifestazione
cosi', che per di piu' e' anche l'unica dopo mesi e mesi, allora io credo
che sia un ulteriore crimine, perche' appunto ci si muove solo quando
rischia la vita UNA giornalista antiguerra: i 250mila iracheni che vadano a
farsi fottere; e' cosi' che giustamente la vedono gli iracheni occupati.
In questa situazione il politicamente corretto e' la copertura dei crimini
di guerra dell'imperialismo, e tutti coloro che la applicano sono complici.

E a questi organizzatori (chiaro che molti (?) dei partecipanti erano in
buona fede, e hanno approfittato dell'unica occasione per dire qualcosa) io
confermo che preferisco di gran lunga la coerenza colonialista del governo.
Cosi' come li preferisco oggi, tutti tesi ad indignarsi per la contestazione
all'ambasciatore nazi-sionista a Firenze: Berlusca ha sempre adorato
Israele, mentre l'inFausto si allinea adesso con Sharon il macellaio,
abbuonandogli Sabra e Chatila perche' finge di ritirare alcuni coloni
dall'inferno di Gaza (cosi' terra' tutta la Cisgiordania...).

Il Manifesto forse e' stato costretto a dargli questo profilo, in quanto
parte in causa: resta comunque un giornalaccio, salvato solo dalla presenza
di Chiarini, Giorgio e (a volte) Chiesa.

L.

********

Da: "daily932000" 
Data: Wed, 23 Feb 2005 21:24:36 -0000
Oggetto: [antiamericanisti] IL VERO BERTINOTTI


IL VERO BERTINOTTI

Finalmente, il vero Bertinotti si mostra compiutamente per quello
che è. Non appena certo della propria vittoria nel congresso del
Partito della Rifondazione Comunista, si affretta a far sapere che
George Bush è cambiato (in meglio, naturalmente) e che Ariel Sharon
non è più quello di Sabra e Chatila, ma un leader che va
incoraggiato. Per chi avesse la voglia (e lo stomaco) di leggersi
l'ennesima esternazione dell'aspirante uomo di governo, basta
cliccare qui [http://www.arcipelago.org/primo%
20piano/corriere_22_feb.htm].
Per quanto ci riguarda, sono ormai anni che mettiamo in guardia nei
confronti di un uomo che rinverdisce i fasti del trasformismo
ottocentesco, coniugandoli con una spregiudicatezza ed una mancanza
di scrupoli propri del peggiore Craxi, che almeno a Sigonella ebbe
il coraggio di opporsi ad americani ed israeliani, mentre
il "nostro" sta letteralmente sbracando su tutto, pur di accedere
agli agognati ministeri.
Il nostro pensiero, in queste ore, non può non andare agli Iracheni
martoriati dalle truppe di occupazione americane, inglesi ed anche
italiane, come non può non andare ai Palestinesi massacrati dalla
soldataglia sionista mentre tutto il mondo sembra abboccare all'amo
del negoziato, dei passi avanti, del nuovo clima determinato -
guarda un po' - esattamente dai criminali che, secondo Bertinotti,
sono tornati sulla retta via e vanno addirittura incoraggiati.
Un pensiero va anche a quelle migliaia di compagni e compagne
tuttora iscritti a Rifondazione Comunista e che, in vario modo,
hanno tentato di opporsi a Bertinotti ed ai suoi contractors,
partecipando alle manifestazioni in solidarietà con il popolo
palestinese mentre il loro Segretario se ne dissociava apertamente
ed altrettanto apertamente se ne andava a cena insieme
all'ambasciatore israeliano. Questi compagni dovranno ben presto
fare i conti con l'impossibilità di militare in un partito ormai
ridotto a proprietà privata e irreversibilmente votato al
collaborazionismo con i poteri forti. Anche questo, qualcuno lo dice
da tempo: chi è capace di tradire la solidarietà con un popolo
vittima di un genocidio, non faticherà a tradire il popolo dei
lavoratori, dei pensionati, dei cittadini, e del resto lo ha già
fatto molte volte, a cominciare dal sostegno a quel Pacchetto Treu
che ha condannato milioni di giovani e meno giovani alla precarietà
ed alla povertà. 
Nei prossimi giorni, si svolgerà la farsa del congresso nazionale
del PRC, che Bertinotti ha già vinto grazie alle migliaia di
iscritti dell'ultima ora, gli ormai celebri cammelli arruolati in
stile peggio che democristiano; in quella sede, ci sono da
aspettarsi altre esternazioni e colpi di scena finalizzati ad
accreditarsi definitivamente come cagnolino da salotto dei padroni e
dei poteri forti che investono sul centrosinistra. In fondo, è
questa la differenza fra il dramma del vecchio PCI e la commedia del
PRC: il primo crollò per l'impossibilità di continuare a svolgere il
ruolo di cane da guardia del movimento operaio, il secondo si
scioglierà per consentire ad un pugno di arrivisti di accucciarsi
sulle poltrone che contano.
Quanto agli altri, vale a dire a quelli che non intendono essere
complici di Bertinotti (nemmeno giocando a fare i falsi oppositori),
hanno già un grande compito davanti: mobilitarsi perchè il 19 marzo
sia una grande giornata di lotta per la pace, contro l'occupazione
dell'Iraq e della Palestina. Poi, si vedrà.

http://www.arcipelago.org/primo%20piano/vero_bertinotti.htm

Nella pagina originale potrete trovare anche un ritratto,
estremamente realista, del personaggio in questione.