"Mi si rivolta lo stomaco"... sì: se penso a "Roberto Calderoli".



Da: "Leonardo Mazzei"
Data: Mon, 24 Jan 2005 19:39:56 +0100
Oggetto: [antiamericanisti] A sinistra di Bertinotti

A sinistra di Bertinotti...va bè che non ci vuole molto.
Un'interessante sentenza a Milano.
Leonardo

da repubblica.it

MILANO - Una cosa è la guerriglia, un'altra è il terrorismo: bisogna
distinguere tra le attività armate nell'ambito di contesti bellici, e il
colpire indiscriminatamente la popolazione civile. Anche per questo il gup
di Milano Clementina Forleo ha assolto (in un processo con rito abbreviato)
tre imputati islamici accusati di terrorismo internazionale, per aver
arruolato kamikaze da inviare in Iraq. E ha revocato la custodia cautelare
in carcere nei confronti di altri due indagati, accusati dello stesso reato,
trasmettendone le carte al tribunale di Brescia per competenza territoriale.
Una decisione destinata a far discutere, che provoca la dura reazione del
ministro degli Esteri Gianfranco Fini: "Provo rabbia e incredulità -
dichiara - per una sentenza che mette sullo stesso piano vittime e
carnefici". E del ministro leghista Roberto Calderoli: Mi si rivolta lo
stomaco", dice. 

Ma vediamo meglio cosa dice il giudice: in particolare, nell'ordinanza
disposta nei confronti dei due imputati rinviati a Brescia, Drissi
Noureddine e Hamraoui Kamel Ben Mouldi. E' qui che il giudice milanese entra
nel merito della contestazione mossa a loro come agli altri tre, e la smonta
sotto più profili stabilendo, in definitiva, che non è provato che il gruppo
in questione avesse obiettivi "trascendenti quelli di guerriglia".

Secondo l'accusa, tutte le persone coinvolte nell'inchiesta facevano parte
di un'organizzazione tesa a inviare kamikaze in Iraq, e che per questo
commetteva una serie di reati: dalla falsificazione di documenti al
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. A giudizio, oltre ai due
islamici per i quali sarà ora Brescia a decidere, c'erano anche Bouyahia
Maher, Toumi Alì Ben Sassi, e Mohamed Daki, tutti arrestati nel 2003.



Al termine del processo, il giudice Forleo riconosce che gli imputati
"avevano come precipuo scopo il finanziamento, e più in generale il sostegno
di strutture di addestramento paramilitare site in zone mediorientali,
presumibilmente stanziate nel nord dell'Iraq". E anche che, a tal scopo "
erano organizzati sia la raccolta e l'invio di somme di denaro, sia
l'arruolamento di volontari, tutti stranieri e tutti di matrice
islamico-fondamentalista". Ma "non risulta invece provato - aggiunge il
giudice - che tali strutture paramilitari prevedessero la concreta
programmazione di obiettivi trascendenti attività di guerriglia da innescare
in detti (cioè in Iraq, ndr) o in altri prevedibili contesti bellici, e
dunque incasellabili nell'ambito delle attività di tipo terroristico".

Non solo. Il giudice Forleo ricorda alcune norme internazionali, come
l'articolo18/2 della Convenzione globale dell'Onu sul Terrorismo. Testo in
cui, in sostanza, si dice che in guerriglia le attività violente sono
lecite, purchè non siano dirette a seminare terrore indiscriminato verso i
civili. 

Affrontate le questioni di principio, il giudice prende le distanze
dall'accusa anche nel merito della valutazione e della pericolosità
attribuita all'organizzazione Ansar Al Islam, la struttura che per i più
altro non è che una costola di Al Qaeda. Dando una lettura diversa anche a
quelle intercettazioni disposte nelle indagini milanesi che avevano fatto
scattare più volte l'allarme. Così, se due indagati parlano di una "grande
bomba che sta arrivando", per il magistrato non si stanno riferendo ad un
attentato da mettere a punto, come hanno sempre sostenuto in procura, ma
"all'imminente attacco americano in Iraq".

Secondo Forleo, la cellula non era nemmeno legata all'organizzazione di Al
Zarqawi. E neppure "risultano legami penalmente rilevanti di tali gruppi con
quelli, pur della stessa matrice ideologica, responsabili di attacchi di
pacifica natura terroristica, non potendo al riguardo farsi leva sulla
presunta analogia della 'potenziale progettualità operativa degli
spostamenti di uomini e risorse".



(24 gennaio 2005)