Solidarietà ai ferrovieri in sciopero



Ciao,



la Cub Trasporti settore aereo esprime la totale solidarietà ai ferrovieri
in sciopero per la sicurezza, i diritti, la dignità.



LA LORO LOTTA E' LA NOSTRA LOTTA!



COME OGGI I FERROVIERI, UN ANNO FA GLI AUTOFERROTRANVIERI E I LAVORATORI
DEL TRASPORTO AEREO SCIOPERAVANO PER SALARIO DIRITTI DIGNITA’: UNA
BATTAGLIA COMUNE IN TUTTO IL COMPARTO.





QUANTO STA ACCADENDO NEI TRASPORTI, COLPISCE PESANTEMENTE SIA I LAVORATORI
CHE GLI UTENTI.



SIA I LAVORATORI CHE GLI UTENTI SONO VITTIME DELLA PRIVATIZZAZIONE DI UN
SETTORE CHE DEVE RIMANE INVECE PUBBLICO: QUESTA E' L'UNICA GARANZIA DI
QUALITA’ E SICUREZZA.



Che il sistema ferroviario fosse al collasso per quanto riguarda sicurezza
ed efficienza era ormai chiaro da tempo: evidenti i segnali negativi che
giungevano dai numerosi incidenti degli ultimi tempi!



L'ultimo, sicuramente il più grave, poteva essere evitato ma così non è stato!



I processi di privatizzazione, di smembramento e di smantellamento
delle ferrovie avviati dal precedente amministratore delegato delle F.S. e
proseguiti dall'attuale A.D. delle F.S., sono all'origine di quanto è ormai
sotto gli occhi di tutti: non solo il peggioramento delle condizioni di
lavoro ma l'abbattimento dei livelli di sicurezza e di efficienza del
servizio.



Un tema quest'ultimo che dovrebbe essere valutato attentamente e che
dovrebbe indurre Governi, sindacati e aziende ad abbandonare stessi i
progetti industriali (smembramento e privatizzazione) adottati nelle
ferrovie ed oggi esportati in Alitalia e nei Trasporti in generale.



E pensare che, prima ancora che nelle ferrovie italiane, le conseguenze
della privatizzazione sono state devastanti anche negli altri paesi
europei: un esempio su tutti quanto è quanto successo in Inghilterra.



E' quindi urgente che i lavoratori,  insieme anche alle associazioni dei
consumatori, si esprimano ed intervengano per imporre un cambio radicale
delle politiche adottate nei trasporti, imponendo una rapida inversione di
tendenza ai processi di privatizzazione e smembramento che stanno colpendo
l'intero settore .





A presto



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CUB TRASPORTI
COMUNICATO STAMPA



La CUB sostiene lo sciopero indetto dagli RLS e si attiva per la sua
riuscita. Gli stessi RLS che hanno proclamato lo sciopero hanno presentato
ieri alla Procura di Bologna un esposto sulla sicurezza della linea
ferroviaria Bologna-Verona anche per denunciare le gravi carenze
strutturali che hanno avuto un importante ruolo nel determinare quanto
accaduto al punto da poter essere individuate come concausa

LA CUB STA CON I FERROVIERI

Alessandro Pellegatta RLS-CUB-Trasporti: "Cgil Cisl Uil e autonomi si sono
sentiti scavalcati ma la sicurezza del trasporto ferroviario è troppo
importante e va oltre ogni interesse delle diverse sigle. La CUB sostiene
lo sciopero indetto dal basso perché difende gli interessi dei lavoratori e
dei cittadini".

"La CUB - afferma Alessandro Pellegatta RLS CUB-Trasporti - l'aveva detto
anche in un comunicato del 10 gennaio: per noi è fin troppo semplice
dimostrare che l'impennata dei casi di superamento indebito ha origini ben
precise: il contratto di lavoro in vigore, a partire dall'estate del 2003
ha portato un fortissimo aumento dei carichi di lavoro per il personale di
macchina e viaggiante con riduzioni dei riposi, fino a 11 ore nel trasporto
regionale, e aumento della giornata lavorativa, fino a 10 ore, e con
l'estensione delle flessibilità contrattate nella fascia notturna. Quello
che vogliamo sottolineare è che sta avvenendo un progressivo, costante
decadimento di un sistema che, in nome del profitto, taglia posti di lavoro
in figure chiave della sicurezza.

La CUB, Confederazione Unitaria di Base,  non dice no allo sciopero sulla
sicurezza. Anzi lo sostiene e si adopera per la sua riuscita.

Questo è uno sciopero indetto dal basso che la CUB ha sostenuto fin
dall'inizio. La nostra protesta è più che legittima perché, come previsto
dalla 146/90 e 83/2000, si possono proclamare scioperi senza preavviso di
10 giorni in caso di gravi eventi lesivi dell'incolumità pubblica e della
sicurezza. E infatti la Commissione di garanzia ha valutato positivamente
la nostra richiesta. La sicurezza è un bene fondamentale. Gli stessi RLS
(eletti nelle liste Orsa e CUB ndr) che hanno proclamato lo sciopero hanno
presentato ieri alla Procura di Bologna un esposto sulla sicurezza della
linea ferroviaria Bologna-Verona anche per denunciare le gravi carenze
strutturali che hanno avuto un importante ruolo nel determinare quanto
accaduto al punto da poter essere individuate come concausa". (vedi esposto
in allegato).

Lo sciopero si svolgerà dalle 21 di domenica 16 alle 21 di lunedì 17
garantendo i servizi minimi.

Dall'assemblea dei ferrovieri che si è svolta a Bologna il 12 gennaio sono
scaturite le seguenti rivendicazioni:

1)     revoca delle disposizioni RFI n° 35 e 36 del 2002 riguardanti la
riduzione dei macchinisti da due a uno e l'introduzione dell'"Uomo Morto".
2)     revoca dei licenziamenti e di tutte le sanzioni disciplinari
relative alle denunce pubbliche ed ai comportamenti posti in essere dai
ferrovieri sui problemi della sicurezza rivelatisi tragicamente veritieri
ed attuali;

3)     ritiro di tutti i procedimenti disciplinari contro i Macchinisti ed
i Capitreno che, rispettivamente,  si sono rifiutati di utilizzare "l'"Uomo
Morto" e il modulo di condotta ad agente unico (vertenza 464) come forma di
tutela per se e per i viaggiatori;

4)     assunzioni subito del personale mancante per evitare l'abuso del
lavoro straordinario e per il rispetto dell'orario di lavoro; abolizione
dei contratti atipici e precari per tutte le lavorazioni collegate alla
circolazione dei treni

5)     generalizzazione della ripetizione dei segnali in macchina e
priorità a concreti investimenti per il raddoppio delle linee ferroviarie;

6)     attivazione immediata del sistema di comunicazione telefonica
terra-treno per consentire le collegamenti di urgenza e l'invio
dell'allarme generalizzato ai treni.

La sicurezza dei treni è la sicurezza di tutti.

 Milano,  13 gennaio 2005
	CUB-TRASPORTI settore ferroviario




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CUB TRASPORTI
CREVALCORE, DUE TRENI SI SCONTRANO:
17 MORTI E DECINE DI FERITI.



Altri 5 ferrovieri (4 macchinisti ed un capotreno) sono morti in un
incidente ferroviario avvenuto sulla linea Bologna - Verona, a pochi
chilometri dal capoluogo emiliano.
Un treno interregionale di Trenitalia Divisione Trasporto Regionale
dell'Emilia Romagna, poco dopo le 12,30, si è scontrato con un treno merci
trasportante pesanti barre di ferro.
L'ora di punta, la velocità del primo (prescritta dalle normative), la
pesantezza del secondo, danno l'idea dell'immane disastro.
Lo abbiamo scritto altre volte; questa volta anche alcuni giornali
quotidiani "riescono" a scriverlo: è stato un disastro annunciato, che come
tutti gli altri poteva essere evitato o quantomeno limitato nei danni alle
cose ed alle persone.  MA NON E' STATO EVITATO!!
Cassandre degli anni 2000 ? No ma lavoratori raziocinanti ed organizzazioni
sindacali e di cittadini indisponibili a vendere i diritti di sicurezza, di
integrità fisica, di trasporto pubblico.
Le cause: La linea Bologna - Verona è in gran parte a binario unico
nonostante sia una delle principali tratte di trasporto merci perché
collega alla Germania attraverso il Brennero. A poca distanza fervono i
lavori, ma soprattutto il flusso di capitali dal pubblico ai privati, per
la linea ad Alta Velocità (pardon, qualcuno la chiamò ad Alta Capacità).
A fronte di cifre astronomiche sperperate per l'Alta Velocità, cifre
irrisorie impegnate nell'aumento della velocità generalizzata su tutto il
sistema ferroviario (cioè raddoppi, ammodernamenti, manutenzione, eccŠ).
Falsità e demagogia dopo ogni incidente ferroviario, in realtà sviluppi di
politiche che avevano il principale obiettivo di passare capitali,
attraverso macchinosi marchingegni, anche quelli teoricamente investiti
sulla sicurezza, a società private. Poco importava se solo le briciole
venivano utilizzate seriamente sulla sicurezza, assolutamente insufficienti
per garantirla.
Distruzione totale di tutto quel sistema di organizzazione del lavoro (
uffici verifiche, uffici veicoli, officine e reparti di manutenzione
ferroviaria, eccŠ) che rappresentava il principale caposaldo della
sicurezza del trasporto e loro sostituzione (peraltro molto parziale) con
tecnologie che quando non sono ormai antiquate (vedi introduzione del
sistema Vacma sui locomotori),  non possono dare garanzie di sicurezza se
non con l'ausilio della presenza di ferrovieri in carne, ossa e testa.
Conseguente azzeramento della cultura della sicurezza che è stata trasforma
in premi a quei dirigenti di vari livelli che hanno speso meno in questa
"fastidiosa" (per la società) attenzione.
La costituzione di quel grande baraccone che sono le "certificazioni" che
guardano la teoria, ma non la pratica, e quindi importanti solo per passare
ulteriori capitali pubblici a società private (guardando meglio non tanto
"indipendenti" come il ruolo di certificatori vorrebbe).
Tutte cause derivanti dalla politica sui trasporti ferroviari votata dai
Governi ed applicata dalle amministrazioni societarie. Il tutto, e molte
altre sarebbero le motivazioni da riportare, all'interno di un quadro
generale di privatizzazione e liberalizzazione: cioè: " GLI INVESTIMENTI SI
FANNO SOLO SE RENDONO, IN CASO CONTRARIO NON SI FANNO" e meglio è " SE
INGENTI (direi quasi TOTALI) FINANZIAMENTI PUBBLICI VANNO DIREZIONATI A
SOCIETA' PRIVATE".
E' ben vero dunque che LA PRIVATIZZAZIONE PRODUCE INCIDENTI (come
finalmente una associazione di pendolari ha dichiarato).
E' dunque per molti una novità ma PRIVATIZZAZIONE SIGNIFICA INEFFICIENZA,
INSICUREZZA DEL TRASPORTO E DEL LAVORO, RIDUZIONE DI PERSONALE CIOE'
AUMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE, TAGLIO DEGLI INVESIMENTI PER LA MANUTENZIONE
DEI ROTABILI E DELLE INFRASTRUTTURE FERROVIARIE, TRASFORMAZIONE DELLE
STAZIONI IN MEGACENTRI DI AFFARI E COMMERCI DI LUSSO.
LA BATTAGLIA ALLA PRIVATIZZAZIONE E' L'UNICA STRADA PERCORRIBILE CONTRO GLI
INCIDENTI FERROVIARI. INVERSIONE TOTALE DELLA ATTUALE POLITICA DEI
TRASPORTI, IN FAVORE DI UN TRASPORTO PUBBLICO, SOCIALE, SICURO E SOSTENIBILE.
Roma, 08/01/2005
		Cub Trasporti




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CUB TRASPORTI
ENNESIMO INCIDENTE FERROVIARIO:
CREVALCORE, DUE TRENI SI SCONTRANO



18 agosto - operaio della ditta Bonciani muore folgorato al Bivio vicino
alla stazione di Bologna Centrale.
13 settembre - un treno regionale di tipo TAF (treno ad alta
frequentazione) esce dai binari vicino a Cuneo, la capotreno ed una
viaggiatrice muiono, i feriti sono 30.
22 settembre - dei carrelli per lavorare in linea della ditta Ventura si
scontrano con un treno merci di traversine ferroviarie della medesima
ditta, 2 morti e  5 feriti.
15 ottobre - per circa 3 ore un locomotore della Ditta Ventura ha corso ad
oltre 100 Km all'ora senza macchinista fra la Calabria e la Campania.
16 ottobre - un treno della linea Brescia - Parma a San Zeno ha travolto
un'auto ad un passaggio a livello, un uomo e due bambini sono morti, il
terzo è gravissimo.
18 ottobre - deraglia il treno metropolitano che da Palermo porta
all'aeroporto di Punta Raisi, 20 feriti.
2 dicembre - scontro fra un treno merci ed un Intercity a Palagianello in
provincia di Taranto: 78 feriti.
7 Gennaio - un treno interregionale si scontra con un merci a Crevalcore
vicino a Bologna, muoiono 5 ferrovieri più 12 pendolari, una ventina i
feriti.
Questi gli incidenti più importanti degli ultimi mesi; è solo la punta
dell'iceberg, molti altri di minore entità non sono riportati dalle
cronache.
Questi dati mostrano delle certezze: tutto il sistema ferroviario italiano
è collassato, non esiste sicurezza, né tantomeno quella efficienza, foglia
di fico di Consigli di Amministrazione ma anche di dirigenti yesmen che
sono stati fra i responsabili della cancrena ferroviaria.
Non sono dati casuali quindi ma logiche conseguenze delle scelte fatte
dalle Amministrazioni FS in ottemperanza, per lo più, alle scelte politiche
effettuate dagli ultimi governi in termini di piano generali dei trasporti.
In queste scelte un qualsiasi sviluppo del trasporto ferroviario in senso
sociale è ed è stato totalmente alieno.
Le necessità industriali di ridurre i costi del trasporto ma soprattutto di
incamerare capitali pubblici attraverso la vendita di pezzi pregiati delle
ferrovie stesse, deprezzati dalla politica delle Amministrazioni
Ferroviarie di smantellamento del trasporto pubblico e comunque della loro
gestione pubblica, hanno determinato queste scelte politiche.
Le organizzazioni sindacali tradizionali, ma anche alcune ultime arrivate,
ed una gran parte delle organizzazioni sociali (associazioni di utenti e di
cittadini) hanno accettato di stare all'interno di queste scelte, ricavando
in cambio ruoli di potere e prebende, anche se questo voleva dire
assecondare e non contrastare l'attacco alle condizioni generali dei
lavoratori e la distruzione del servizio pubblico di trasporto.
Il nuovo Amministratore Delegato FS non ha dato segnali di invertire questa
nefasta politica dei trasporti perpetuando così il processo di
smantellamento delle ferrovie del quale il precedente Amministratore
Delegato né era stato il principale artefice.
NON SI PUÒ PIÙ CONTINUARE COSI' !
La CUB Trasporti CHIEDE perciò le immediate DIMISSIONI dell'attuale
Amministratore Delegato del Gruppo FS e l'ISTITUZIONE da parte del
Parlamento di una COMMISSIONE D'INCHIESTA che indaghi sui danni effettuati
ad un bene pubblico quali le ferrovie da parte delle precedenti
Amministrazioni societarie, prima che possibili "irregolarità" da loro
commesse vadano in prescrizione.
Roma, 08/01/2005
CUB TRASPORTI (RdB Federazione Trasporti, CUB Trasporto Aereo, FLTU-CUB)