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il MIGLIOR Chomsky
- Subject: il MIGLIOR Chomsky
- From: Joe <flespa at tiscali.it>
- Date: Mon, 31 Jan 2005 14:58:17 +0100
27 Dicembre 2004 ZNet Civilta' e barbarie Un'intervista con Noam Chomsky Junaid Alam e Noam Chomsky Il 17 dicembre Junaid Alam, co-direttore di Left Hook, ha incontrato il professor Noam Chomsky nel suo ufficio al Mit per ascoltare le sue opinioni sulle giustificazioni ideologiche e le realta' storiche dietro la "guerra al terrore" dell'America. Nei trenta minuti a disposizione, il professor Chomsky ha smontato il dogma "civiltà" contro "barbarie", indicato le atrocita' sostenute dall'Occidente e dagli Stati Uniti in particolare, attaccato la cultura che approva la sofferenza delle masse, e spiegato come l'establishment conosca le radici del terrore. [Il testo originale e' la trascrizione del colloquio da parte dell'intervistatore. Poiche' contiene espressioni colloquiali, ripetizioni, parti mancanti, etc, la traduzione non e' affatto letterale, ndt.] La ringrazio per quest'intervista a Left Hook, professor Chomsky. Nel tempo che abbiamo, vorrei discutere con Lei delle conseguenze e delle implicazioni dovute all'attuale situazione bellica, e di come alcuni dei programmi o degli obbiettivi della guerra potrebbero esserle relazionati. Sembra che il quadro ideologico dipinto per noi dall'amministrazione e dai canali conservatori riguardi soprattutto il fatto che la cosiddetta guerra al terrore contrapponga il mondo "civilizzato" alla "barbarie": si tratta di una posizione recentemente espressa da Bussiness Week. In che modo pensa che questo sia storicamente o politicamente inesatto, basandosi sulla portata e l'intensita' dei crimini commessi da noi stessi contro i "barbari", presumibilmente islamici e nazionalisti in Iraq e Palestina? * Il livello di distruzione e terrore e violenza realizzato da stati potenti supera di gran lunga qualsiasi atto che potrebbe essere perpetrato da gruppi detti terroristi o nazionalisti. Prendiamo l'Iraq. Attualmente, la stima piu' precisa dall'inizio della guerra e' di 100.000 persone morte, forse piu', forse meno. Invece, il piu' esteso attacco terroristico attribuito a degli islamici, l'11 settembre, vide la morte di circa 3.000 esseri umani. Fu comunque un'orribile atrocita', ma, tra le atrocita', non si colloca poi cosi' in alto. Pensiamo poi al caso del sud del Rio Grande, che e' spesso chiamato l'altro 11 settembre. L'11 settembre 1973 il palazzo presidenziale venne bombardato, il presidente fu ucciso, ci furono il golpe e la fine di una democrazia emergente ... la prima democrazia dell'America Latina. E gli Stati Uniti furono gravemente coinvolti in tutto questo. Il tributo di morti ufficiale e' di circa 3000 persone, ma questi sono solo i corpi che possiamo contare. Probabilmente i decessi sono almeno il doppio. 6000 morti in Argentina corrisponderebbero ad un numero compreso tra i 50.000 e i 100.000 negli Stati Uniti. Inoltre, abbiamo appena saputo il numero di persone torturate: 30.000, che qui sarebbero 700.000. Migliaia di casi di stupro, abusi. E poi molta gente e' scomparsa, chi puo' sapere cosa le e' accaduto? Il golpe fu anche l'inizio di una serie di operazioni terroristiche internazionali sotto l'agenda della cosiddetta Operazione Condor, che riuniva varie organizzazioni criminali impegnate ad attuare il terrore di stato in paesi confinanti, paesi il cui controllo interessava agli Stati Uniti. L'intelligence USA comparo' il DINA, l'organizzazione terroristica cilena, alla Gestapo e al KGB. Questo era il modo in cui i terroristi erano visti dagli Stati Uniti mentre erano supportati dagli Stati Uniti. E anche la Gran Bretagna li supportava. E cosi' via. Non a caso le loro attivita' terroristiche continuarono finche' non fecero il passo piu' lungo della gamba: assassinarono un ben noto diplomatico di Washington DC, e questo non era permesso. Cosi' si separarono e continuarono autonomamente le loro violenze, ma mai piu' cosi' "cattive". Quello dell'11 settembre 1973 e' giusto un esempio, che, tra l'altro, vide gli Stati Uniti coinvolti solo indirettamente. Se consideriamo invece quei casi propriamente organizzati dagli USA, il rapporto di cui sopra e' incalcolabile. Prendi un evento in cui gli USA furono effettivamente condannati per terrorismo internazionale e ricevettero l'ordine di porre fine ai loro crimini: vale a dire l'attacco al Nicaragua, che giunse fino alla Corte Mondiale. Questa dovette' pero' condurre un processo piuttosto angusto, perche' gli USA si erano defilati da tutti i trattati internazionali, cosi' da non poter essere portati davanti alla Corte per crimini maggiori, come l'invasione - ossia il supremo crimine internazionale -, o la violazione della Carta delle Nazioni Unite, o della Convenzione sul Genocidio... Gli Stati Uniti sono esentati da tutto questo: decisero di non dover essere soggetti ai trattati internazionali proprio durante le audizioni della Corte Mondiale. Cosi' la Corte dovette procedere su un terreno estremamente angusto: gli accordi bilaterali USA-Nicaragua e il diritto internazionale consuetudinario. Tuttavia, la Corte condanno' gli USA per quello che venne definito uso illegale della forza, ordino' di porre fine ai crimini e di pagare sostanziose riparazioni. Gli Stati Uniti ignorarono il decreto, misero il veto a due risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che affermavano quanto detto e continuarono con la loro guerra. Il risultato fu, sempre in termini pro capite, circa l'equivalente di 2,5 milioni di persone uccise negli Stati Uniti. Il numero di morti - maggiore di quello che gli USA abbiano mai avuto in una guerra della loro storia, inclusa la guerra civile - distrusse il Nicaragua, che e' ora il secondo stato piu' povero di tutto l'emisfero. Nel 1990, dopo che gli USA ne ripresero il potere, il Nicaragua affondo' ancora piu' in basso - finora si stima che circa la meta' dei bambini sotto i due anni stia soffrendo per grave malnutrizione, con probabili danni cerebrali come conseguenza. Nei primi anni '80, quando gli USA iniziarono la guerra, il Nicaragua era lodato da organizzazioni internazionali, persino banche internazionali, per il suo considerevole sviluppo. Riceveva premi dall'UNICEF e da altri organismi grazie ai miglioramenti ottenuti per quel che riguardava la salute dei bambini e lo sviluppo. Ora e' piu' o meno l'opposto. Questo singolo caso supera tutte le attivita' terroristiche che tu possa attribuire a chicchessia, ma neppure se ne parla. E non sto parlando delle grandi guerre, come il Vietnam, che fu un'aggressione di forza. Non la si puo' chiamare terrore con - chi sa? - quattro milioni di persone uccise o giu' di li'. E c'e' gente che sta ancora morendo per gli effetti della guerra chimica iniziata da Kennedy. Poi questi sono solo gli Stati Uniti. Dai un'occhiata agli altri stati: non sono potenti come gli USA, ma la loro violenza e' straordinaria. La Francia in Africa, la Gran Bretagna in Kenya e in altri luoghi... Superano di gran lunga qualsiasi attivita' terroristica. Dunque, "civiltà" contro "barbarie"? * No, e' assurdo. Qual e' stata la peggior atrocita' della storia dall'invasione mongola? Lo sai, e' quel che accadde in Germania sul finire degli anni '30 e l'inizio dei '40. La Germania era la vetta della civilta' occidentale, la societa' piu' avanzata in scienza, arte, letteratura, l'esempio stellare dell'Occidente. Infatti fino alla prima guerra mondiale, quando la persone divennero anti-tedesche, la Germania era stata descritta dai politologi americani come un modello di democrazia. Quella e' la vetta della civilta' occidentale e, si', e' la peggior barbarie fin dall'invasione mongola. Che tipo di correlazione possiamo fare? Lei ha menzionato le piu' di 100.000 vittime in Iraq. E' interessante notare che mentre l'attenzione dei media si focalizza sulle sensazionalistiche e macabre decapitazioni di forse una dozzina di stranieri, gli stessi media sono piu' o meno muti sul rapporto Lancet, dell'omonima rivista britannica, secondo il quale circa 100.000 civili iracheni sono stati uccisi dall'inizio del conflitto, la maggior parte dei quali sotto i bombardamenti americani. Lo stesso vale per le notizie sul tasso di malnutrizione infantile, che e' raddoppiato. * Si', il tasso di malnutrizione e' al livello del Burundi, peggio che in Uganda o ad Haiti. E continua cosi' dall'inizio della guerra. Questo mi fa venire in mente... * Il modo in cui i media hanno trattato il rapporto Lancet e' di un certo interesse. Fu menzionato - non e' che non lo si possa trovare - ma poi ignorato o minimizzato. La reazione media fu "e' solo una stima". Esatto. * Come fai a dire se la stima fosse corretta? Forse il numero era minore. Recentemente, Lancet ha presentato una forbice, tra gli 8.000 e i 200.000, che e'... Ma escludendo Fallujah. * Guardiamo come hanno fatto. La stima piu' alta in termini di probabilita' e' di 100.000 persone morte. La reazione fu "forse e' molto minore". Si', forse e' molto minore - forse e' molto maggiore. Il valore e' stato ottenuto con metodi molto tradizionali: hanno escluso Fallujah, che avrebbe alzato la stima, ed incluso le zone curde, dove non si combatte, che l'hanno abbassata. In generale, hanno condotto un'analisi accorta e con metodi standard. Ma il rapporto e' stato ignorato o stupidamente commentato con frasi del tipo "e' solo una stima, quindi forse e' troppo alta" - vero, e' solo una stima, quindi forse e' troppo bassa. Questo e' il modo in cui vengono condotti tutti gli studi sulle stime di vittime o sulle condizioni sanitarie. Ma che siano 50.000 o 150.000 o qualunque altro numero, e' ovviamente un'atrocita' enorme. Comunque sia, non e' propriamente corretto dire che i media non riportino i crimini di guerra. Spesso li riportano e li elogiano. Prendiamo, per esempio, l'invasione di Fallujah. E' stato un grave crimine di guerra, simile alla distruzione russa di Grozny, 10 anni fa. La citta', che ha circa le stessi dimensioni di Fallujah, fu rasa al suolo dai bombardamenti. Anche se prima molte persone furono cacciate. Pero', se non sbaglio, in quell'occasione non fecero fuggire gli uomini. * Per caso l'evento fu assai simile a quello di Srebrenica - che e' universalmente condannato come un genocidio. Srebrenica era un' enclave, ottimamente protetta da forze ONU, ed usata come base per attaccare i villaggi serbi vicini. Era risaputo che stava per esserci una rappresaglia. E quando ci fu, fu brutale. Allontanarono le donne e i bambini, ma trattennero gli uomini. Le stime parlano di migliaia di persone uccise. Nel caso di Falluja, gli USA non hanno evacuato donne e bambini, ma li hanno indotti a fuggire con i bombardamenti. C'è stato circa un mese di bombardamenti ai margini della città, in modo che chi voleva o poteva, riuscisse in qualche modo ad andarsene. E l'hanno fatto in circa duecentomila. Ma gli uomini sono rimasti. Ancor piu' drammatico e' che i fatti di Fallujah non siano tenuti segreti. Cosi' potevi vedere sulla prima pagina del New York Times una grande foto del primo maggiore durante la battaglia, o meglio, durante la presa dell'ospedale di Fallujah. E c'e' un'immagine di persone stese a terra, coi i soldati che le sorvegliano. Quella foto documenta un testo, scritto accanto, per cui dottori e pazienti furono costretti a stendersi per terra incatenati. Secondo la legge USA, il presidente sarebbe soggetto alla pena di morte per questo crimine. E' una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra: queste affermano esplicitamente e senza ambiguita' che gli ospedali, lo staff medico e i pazienti devono essere protetti da tutte la parti in guerra in ogni conflitto. Non potresti commettere una piu' grave violazione di questi documenti. Negli Stati Uniti c'e' un Atto sui Crimini di Guerra, passato al congresso nel 1996, secondo il quale le gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra sono soggette alla pena di morte. E questo non riguarda i soldati che le hanno compiute, ma i loro comandanti. Di certo allora non si stava pensando agli Stati Uniti, ma, se lo prendi alla lettera, questo e' quel che significa. Il New York Times ha spiegato tranquillamente che l'operazione fu attuata perche' il commando USA aveva descritto l'ospedale generale di Fallujah come un canale propagandistico per i guerriglieri. L'ospedale, infatti, riportava il numero di vittime civili. Non so se i Nazisti abbiano mai fatto qualcosa del genere. Di certo il Times si e' premurato di ricordare che i numeri erano "gonfiati" - ma questo come lo sappiamo? Nemmeno contiamo le vittime. * Il nostro Caro Leader ha detto che i numeri erano gonfiati, quindi, come in Corea del Nord, poiche' cosi' ha detto, cosi' e'(1). Ma supponiamo che lo fossero: commettere un grave crimine di guerra perche' l'ospedale era un' arma propagandistica che diffondeva numeri di vittime... E' ben difficile trovare un caso analogo a questo. Poi hanno distrutto la citta', ed hanno concluso dicendo che i soldati stavano per riguadagnare la fiducia della gente di Fallujah. Non hanno risparmiato di dirci come: istituendo una polizia di stato. Giusto. * A nessuno sara' permesso di entrare a Fallujah finche' non gli avranno preso le impronte digitali e fatto un controllo della retina. Tutti saranno marchiati ed identificati. Faranno di tutto - tranne che inserire nella gente dei chip, forse a questo arriveranno la prossima volta. Inoltre gli abitanti saranno suddivisi in gruppi che dovranno ricostruire quello che gli USA hanno distrutto. Prova a trovare un'analogia a tutto questo. Ed e' un singolo crimine di guerra, un'atrocita' tra le tante. Infatti potresti sostenere che questo crimine e' insignificante. Ma il Processo di Norimberga, avviato e concluso dagli USA, stabili' che il massimo crimine internazionale e' l'invasione, che include di conseguenza molti altri crimini minori. Quindi il raddoppio del tasso di malnutrizione infantile, i forse 100.000 morti, i gravi crimini di guerra a Fallujah... Sono tutte aggiunte al massimo crimine internazionale. E quel crimine e' preso abbastanza seriamente. A Norimberga non processarono i soldati o i comandanti di compagnia, ma le persone che erano davvero in alto. Come il Ministro degli esteri tedesco, e a causa di quel supremo crimine internazionale che comprende tutti i danni che seguono. Ma sentiamo mai qualcosa su tutto questo? Giusto. * Ma non puoi dire che sia tenuto nascosto. Cio' di cui ho parlato e' tutto citato dalle prime pagine. Il che e' ancora piu' sorprendente. Attualmente si nota un gran miglioramento rispetto al passato. Quel che accadeva in Vietnam fu molto peggio di quello che accade ora, ma a quel tempo non ci si preoccupava. E' difficile trovare la parole giuste per descrivere questa situazione, ma... diciamo che c'e' stato molto progresso. Ora, finalmente, molte persone trovano queste atrocita' spaventose. Il Vietnam continuo' ad un livello di violenza molto maggiore per anni, letteralmente anni, e non ci fu' alcuna protesta. Kennedy diede inizio al conflitto nel 1962, un conflitto che fu violento fin da subito: bombardamenti ed armi chimiche per distruggere le colture ed i rifugi, in modo da tagliare i supporti per i guerriglieri indigeni -- In questo modo si condussero milioni di persone a quelli che equivalsero a dei campi di concentramento, o a degli slum urbani. Col tempo le proteste sono cresciute, pensa al '66 o al '67, ma nel frattempo il Vietnam del Sud era stato virtualmente distrutto. Il piu' rispettato analista militare della questione vietnamita era lo specialista indocinese Bernard Fall, tipo che oggi definiremmo un falco. Nel '66 e nel '67 si chiedeva se il Vietnam, come entita' storica e culturale, sarebbe sopravvissuto al piu' pesante attacco che un'area di quelle dimensioni avesse mai subito. Nonostante questo orrore, per anni non ci furono proteste. Oggi non sono ancora sufficienti, ma c'e' stato un gran miglioramento negli ultimi 33 anni. Questo mi ricorda un passaggio del Connecticut Yankee di Mark Twain su cui forse trovera' qualcosa da commentare. Questo e' quello che scrisse sulla Rivoluzione Francese: "C'erano allora due 'Regni del Terrore': il primo animato da calda passione, l'altro privo di cuore e dal sangue freddo. Voltammo le spalle a tutti gli 'orrori' del Terrore minore, il Terrore momentaneo, ma, mi chiedo, cos'e' l'orrore di una morte rapida con un colpo di scure comparata ad una morte che dura tutta la vita per fame, freddo, offese, crudelta' e crepacuore? Una citta' cimitero puo' contenere le bare riempite dal Terrore veloce che abbiamo cosi' diligentemente insegnato; ma l'intera la Francia non potra' contenere le bare riempita da quel Terrore piu' vecchio e reale, quel Terrore indicibile ed orribile, che a nessuno di noi e' stato insegnato di vedere nella sua vastita' o nella compassione che merita". Piu' che tener conto della vastita' dei crimini o della pieta' da essi suscitata, non pensa che i media mainstream, piu' semplicemente, riflettano i pregiudizi ed il razzismo della societa' america, o che siano essi stessi a creare questi pregiudizi? * Da questo punto di vista, i media sono solo una parte della cultura intellettuale generale, che include tutti noi, compresi me e te. Non vediamo, o meglio, preferiamo non vedere i terribili crimini che hanno luogo in ogni momento, per i quali potremmo fare qualcosa con relativa semplicita'. Per esempio, e' da poco passato il 10° anniversario dei massacri in Ruanda, che furono orribili, forse 8.000 persone uccise al giorno per 100 giorni. Un orribile massacro. E' c'e' un gran torcersi le mani e lamentarsi perche' non facemmo nulla, non intervenimmo, non inviammo forze militari, e cosi' via, ma non fu poi cosi' terribile. Si', fu terribile, ma diamo un'occhiata a quel che accade oggi. Proprio adesso, in Sud Africa, circa lo stesso numero di persone, anzi, di bambini (8000), sta morendo ogni giorno per malattie facilmente curabili. In Sud Africa, il numero di morti e' al livello del Ruanda tra i soli bambini, e non per 100 giorni, ma ogni giorno. Ci sarebbe un modo molto semplice di occuparsene, ossia corrompere le corporation farmaceutiche perche' forniscano le medicine e le limitate infrastrutture necessarie. Ma quasi nessuno ne parla, nonostante sia molto peggio che in Ruanda. Inoltre, se facciamo un altro passo - parlando di barbarie - dobbiamo chiederci in che tipo di societa' viviamo se l'unico modo in cui possiamo pensare di evitare lo stesso numero di morti del Ruanda ogni giorno sia corrompere delle tirannie private affinche' facciano qualcosa. Gia' questo e' piu' che una barbarie. Ma, una volta accertato tutto questo, non ci pensiamo, preferiamo non pensarci. Non e' che ci preoccupiamo piu' dei piccoli crimini che di quelli grandi, e' che la nostra attenzione si focalizza su quello che gli altri fanno. Quello che noi facciamo non ha importanza. E non si tratta di una prerogativa degli Stati Uniti, ma di una caratteristica delle culture dominanti e delle societa' potenti. Con tutta questa retorica sulla "barbarie", e' anche interessante notare come, due mesi fa, il comitato scientifico per la difesa, composto da comandanti militari e da esponenti dell'intelligence, abbia steso un rapporto dichiarando che il risentimento del mondo islamico nei confronti degli Stati Uniti sia dovuto principalmente al supporto USA ad Israele e alle dittature arabe, non ad un odio innato o ad un odio per i valori occidentali in se'. Ma se il Pentagono e l'esercito sanno questo, allora perche' c'e' una tale discrepanza tra quello che ammettono e quello che dicono? Quali sono quegli imperativi strategici cosi' importanti da rischiare di incorrere nell'odio altrui? * C'era un interessante rapporto [Interruzione, si apre la porta, rumori dall'esterno] - ecco, questo rapporto del Pentagono era di un certo interesse in quanto si trattava praticamente della copia di un rapporto dell'NSC (2), steso nel 1958, quando il presidente Eisenhower sollevo' la questione "perche' c'e' una campagna d'odio contro di noi nel mondo arabo, e non tra i governi, ma tra la gente?". Una risposta fu fornita dal consiglio di sicurezza nazionale nel 1958: nel mondo arabo c'e' la percezione che gli Stati Uniti supportino regimi brutali e repressivi bloccando la democrazia e lo sviluppo, e che lo facciano perche' vogliono ottenere il controllo del petrolio e altre risorse - che appartengono a loro. Questo nel 1958. I nostri dissero: si', la percezione e' corretta, e continueremo a fare cosi'. Questa situazione fu nota per anni. Ed e' stata ulteriormente esacerbata da certe politiche. Proprio dopo l'11 settembre, almeno per quanto ne so, un solo giornale ebbe la dignita' di indagare sulle opinioni del mondo musulmano: il Wall Street Journal. Si limitarono alle persone di loro interesse, quelli che chiamarono musulmani ricchi, manager di imprese multinazionali, avvocati internazionali, sai - il loro tipo di persona - gente che non ha problemi dalla globalizzazione o da qualunque altra cosa: parte integrante del sistema USA. Ma ottennero lo stesso risultato ottenuto dal Pentagono nel 1958: odiano e temono Bin Laden, che cerca di distruggerli, ma, nonostante questo, affermano di capire la sua posizione. Infatti, detestano anche la politica USA, a causa del supporto all'aggressione di Isarele e alle atrocita' che le sono seguite, a causa delle sanzioni all'Iraq, che uccisero centinaia di miliaia di persone, devastarono una societa', e produssero un'enorme sofferenza. Il rapporto del Pentagono ripete solo quello che chiunque abbia gli occhi per vedere, vede. Il fatto che questo documento sia stato accolto con una certa sorpresa, negli Stati Uniti, dimostra come gli intellettuali preferiscano chiudere gli occhi. Quel che dice il rapporto e' corretto. Inoltre, puoi leggerlo. Il discorso e' lo stesso dal 1958: ogni studio serio lo ammette. E lo puoi trovare anche in ogni libro sul terrorismo - ogni serio libro sul terrorismo, non quelli che si limitano ad inveire e ad urlare - come, per esempio, lo studio di Jason Burke su al-Qaeda, che e' il migliore, o il migliore che si trovi in giro. Non odiano la nostra liberta', ma le politiche USA. E per buone ragioni: queste politiche li hanno schiacciati per anni. Il Pentagono ha solo scoperto - ri-scoperto - quello che chiunque avesse gli occhi aperti gia' sapeva. Questi rapporti sono de-classificati da ben 15 anni. Nel 1990 stavo gia' scrivendo qualcosa al riguardo. E' facile stare su un piedistallo inveendo contro il fascismo islamico e i suoi tentavi di distruggerci, perche' non richiede di pensare alle nostre politiche, e alla possibilita' di cambiarle. E quel rapporto di cui parlavi vale per il terrorismo in generale, che certo non nasce dal nulla. Prendi, per esempio, l'IRA, che gli USA hanno molto supportato. Era stato fondato - il terrorismo IRA, che fu molto serio - dagli Stati Uniti insieme ad alcune chiese. Fu orribile, ma non senza ragioni. L'organizzazione aveva il sostegno di buona parte della popolazione, che capiva la realta' dei problemi di cui si parlava. Infatti, quando la Gran Bretagna decise di rispondere, non fu con molta violenza, ma prestando attenzione alle rimostranze. Questo porto' a dei miglioramenti. Certo, Belfast non e' il paradiso, ma e' enormemente meglio di come era 10 anni fa. Quel rapporto vale in generale, ed ogni serio specialista sul terrorismo lo sa. Dai un'occhiata all'intelligence israeliana: gli ex capi dello Shin Bet ne hanno parlato - quelli attuali non possono ma gli ex si' - ed hanno detto tutti la stessa cosa: finche' non tratteremo i palestinesi con rispetto, finche' non garantiremo i loro diritti fondamentali, non fermeremo mai il terrorismo. Questo e' il modo in cui viene trattato il problema - loro hanno delle rimostranze che sono giustificate, noi li trattiamo con disprezzo e umiliazione, distruggiamo, rubiamo le loro terre e loro risorse. C'e' un consenso quasi universale su questo, tra le persone che si occupano dell'argomento. [Interruzione, un'altra intervista incalza] La ringrazio molto professore, la ringrazio per il suo tempo. NOTE (1) La Repubblica Popolare della Corea del Nord e' un regime dittatoriale, al cui comando si trova il Caro Leader Kim Jong-il. Potete visitare il sito ufficiale di questo paese (con versione italiana) qui, ndt. (2) NSC: National Security Council (Consiglio di sicurezza nazionale), ndt. °°°°°°°° archivio Chomsky: http://www.zmag.org/Italy/chomsky.htm Documento originale Civilization Versus Barbarism? An Interview with Noam Chomsky: http://www.zmag.org/content/showarticle.cfm?SectionID=11&ItemID=6925 Traduzione di Carlo Martini M. Junaid Alam, 21 anni, e' co-direttore della rivista giovanile Left Hook; puo' essere contattato a alam at lefthook.org --------- (http://www.zmag.org/Italy/alam-chomsky-civilta-barbarie.htm)
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