Alitalia - Notizie



Ciao,

oggi, dalle ore 16.30 presso il presidio permanente ?Alitalia IN-TENDA?
davanti al Centro Direzionale AZ, è indetto un incontro tra i lavoratori
per decidere le iniziative da intraprendere.

E? importante la partecipazione dei colleghi: l?incontro si svolgerà in
concomitanza con la riunione tra Azienda e sindacati sul riassetto societario
della compagnia di Bandiera.

NOTIZIE E CONSIDERAZIONI:

Ieri la CUB TRASPORTI ha diffuso a Napoli, davanti ai cancelli di Atitech
e del Centro Direzionale Alitalia di NAP, il comunicato allegato.

L?Alitalia e le 9 sigle sindacali presenti in trattativa si incontrano oggi
per proseguire il confronto sull'assetto societario, dopo la firma dell?accordo
sui sacrifici e sugli esuberi.

E? ormai evidente che il progetto dello smembramento della Compagnia sarà
accettato dalle 9 sigle così come è stato accettato, con la condivisione
delle migliaia di esuberi, il ridimensionamento di Alitalia.

A quanto pare Alitalia e Governo, respingendo la proposta delle 9 sigle
della holding forte, sembrano essere disponibili ad una organizzazione
societaria
che prevede il controllo di AZ SERVICE da parte di AZ FLY.

Una soluzione che comunque sarà temporanea visto l?obiettivo del Ministero
del Tesoro di avviare la ricapitalizzazione sul mercato (privatizzazione!)
solo di AZ FLY, svincolando la parte ricca della Compagnia dalla zavorra
(sic!) dei servizi.

Un progetto di smembramento che con ogni probabilità si attuerà in due tempi.

Al momento le proposte delle 9 sigle non prevedono il mantenimento della
unicità dell?Alitalia come è il mandato dei lavoratori.

Le proposte ed i suggerimenti delle 9 sigle sono solo articolati tentativi
di camuffare il disegno di smembramento che hanno condiviso fin dal 6 maggio
scorso.

Tant?è che molti sindacalisti si pronunciano solo sulla necessità di garantire
alle società che nasceranno dalla frantumazione di AZ SERVICE i contratti
di fornitura per AZ FLY.

Una garanzia che non ha alcun futuro: 3 o 5 anni non cambia!

Ricordiamo le numerose e molteplici promesse fatte ai lavoratori di Ligabue:
accordi sindacati-azienda-governo che sono diventati carta straccia! Molti
di loro stanno ancora aspettando di essere ?ricollocati? e sono tuttora
disoccupati.

A presto





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VERTENZA ALITALIA

RESPINGIAMO IL PIANO CIMOLI:

ESUBERI, SACRIFICI,
SMEMBRAMENTO, PRIVATIZZAZIONE





NON ERANO QUESTI GLI OBIETTIVI
DELLE MOBILITAZIONI DEI LAVORATORI

Cimoli ha scoperto le sue carte: migliaia di esuberi, sacrifici, tagli
salariali, aumento della produttività, privatizzazione e smembramento della
Compagnia di Bandiera.

Un Piano di ridimensionamento che punta a scaricare sulle spalle dei
lavoratori anni di sperperi e malagestione dell'Alitalia, mirando a
trasformare la nostra Compagnia da vettore globale a aerolinea poco più che
nazionale.

Un disegno industriale concepito ricalcando non più il modello di Compagnie
quali Air France, British e Lufthansa ma delle più modeste Air Lingus e
Austrian.

Un progetto, quello del ridimensionamento di Alitalia, a cui il Governo ha
puntato approfittando della condivisione e/o del silenzio-assenso delle
forze politiche di opposizione e della incapacità di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e
Sult e delle Associazioni Professionali (Piloti e AA/VV) di contrastare con
determinazione tale scellerato disegno.

Cimoli, al momento, ha incassato la condivisione e la sottoscrizione di
esuberi e sacrifici da parte di TUTTE le  sigle sindacali presenti nella
trattativa.

In particolare, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sult hanno firmato per il personale
di terra, SENZA ALCUN MANDATO E SENZA IL CONFRONTO PREVENTIVO CON LA
CATEGORIA,  ben 2490 esuberi e un significativo taglio dei nostri salari
(oltre il 7% ), già alleggeriti da mancati rinnovi e solidarietà e ormai
ridotti ben al di sotto della media europea.

Un accordo, quest'ultimo, che imponendo una drastica diminuzione del
personale, avalla la volontà di ridimensionare la Compagnia e ne pregiudica
l'esistenza, lo sviluppo ed il rilancio.

Il confronto tra le 9 sigle sindacali e Cimoli procede sulla questione
dell'assetto societario dell'Alitalia.
Il Piano Cimoli prevede la divisione in due della Compagnia:
si scrive BEST COMPANY, si legge AZ FLY
si scrive BAD COMPANY, si legge AZ SERVICE

Una progetto già annunciato dall'ex-Ministro Tremonti e che, oggi, Cimoli
tenta di realizzare con la minaccia del fallimento della Compagnia.

Di fronte alle richieste aziendali le 9 sigle sostengono progetti vaghi e
fumosi che non salvano né la Compagnia di Bandiera né il futuro dei
lavoratori: la trasformazione di Alitalia in una holding che partecipi AZ
Service per almeno il 51% oppure la creazione di ulteriori società
partecipate AZ.

BEN ALTRA È E RESTA LA VOLONTÀ DEI LAVORATORI

PER RILANCIARE L'ALITALIA UN ALTRO PIANO È POSSIBILE:
È NECESSARIO UN INVESTIMENTO PUBBLICO

La drammatica situazione in cui versa l'Alitalia, impone che l'investitore
pubblico intervenga con urgenza per il rilancio della Compagnia di
Bandiera, con una congrua ricapitalizzazione quale maggiore azionista
dell'Alitalia.
Il carattere pubblico dell'Alitalia è stato sostenuto da numerosi
parlamentari e componenti delle Commissioni Trasporti e Lavori Pubblici
della Camera e del Senato, nonché anche dai massimi rappresentanti della
Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma.

Le suddette istituzioni locali fin da Marzo 2004 stilarono, con l'aiuto di
un advisor, un Piano alternativo a quello Mengozzi-Zanichelli-Cimoli: una
proposta mai sostenuta dalle 9 sigle che con la firma dell'accordo del 6
maggio scorso accettarono privatizzazione e riassetto societario.

L'investimento Pubblico è possibile! E' assolutamente falso che la
Commissione Europea possa imporre limiti e divieti ad una
ricapitalizzazione da parte dello Stato dell'Alitalia: il Ministero del
Tesoro ha tale facoltà.

A tal proposito la CUB TRASPORTI ha inoltrato alle istituzioni locali e
nazionali la necessaria documentazione per smentire quanto finora è stato
sostenuto da azienda, sindacati e Governi.

La normativa europea è chiara. Il trattato della C.E. è esplicito: sia la
ricapitalizzazione dell'azionista pubblico che un vero e proprio aiuto di
Stato sono leciti e non impongono necessariamente tagli e limitazioni. E'
TUTTO FRUTTO DI NEGOZIAZIONE.

Dalla normativa si evince che anche gli interventi della De Palacio sulla
privatizzazione sono illegittimi (art.222 Trattato C.E.) e quelli sui tagli
sono una vera e propria ingerenza.

Il mercato, il bacino di utenza, la posizione geografica del nostro Paese,
lo sviluppo dei flussi turistici ed altro sono elementi che dimostrano che
il rilancio dell'Alitalia è una possibilità concreta.

La finanziaria stanzia liquidità immani per progetti senza reali prospettive.
Il nostro sistema industriale invece di opere faraoniche, come il ponte
sullo stretto, ha bisogno di un impegno dello Stato: pena il decadimento e
l'arretramento di tutto il sistema economico del Paese.
A SOSTEGNO DI QUESTO È NECESSARIO
RILANCIARE L'INIZIATIVA DEI LAVORATORI
Questo è quanto la CUB TRASPORTI sostiene dall'inizio della vertenza,
avviata con gli scioperi indetti a Settembre 2003 e proseguita con
partecipate mobilitazioni fino a quelle di Aprile 2004.

Questo è l'obiettivo delle nostre continue iniziative proseguite anche
durante il silenzio delle 9 sigle: assemblee, manifestazioni, sit-in,
incontri con le istituzioni, presidii, appelli al Presidente della
Repubblica, ecc.

Questo è quanto sostengono i lavoratori, in sciopero della fame a
rotazione,  che presidiano giorno e notte dal 6 settembre scorso la tenda
installata davanti al Centro Direzionale AZ della Magliana, divenuta punto
di incontro tra colleghi: luogo di confronto anche tra dipendenti Alitalia
e rappresentanti delle istituzioni locali come nell'ultima assemblea del 15
settembre u.s.


E' inaccettabile subire in silenzio ed immobili l'affossamento
dell'Alitalia, il suo smembramento e la drammatica ricaduta sociale di
migliaia di licenziamenti:

INCONTRIAMOCI ED ORGANIZZIAMOCI

LA CUB CONTINUERÀ LA MOBILITAZIONE

LA PAROLA DEVE TORNARE AI LAVORATORI
Napoli, 22 Settembre 2004

C.U.B. TRASPORTI settore aereo
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