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Re: allora ragioniamo di Cuba e di noi
- Subject: Re: allora ragioniamo di Cuba e di noi
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Fri, 16 Jul 2004 20:58:44 +0200
- Priority: normal
On 16 Jul 2004 at 16:37, francesco wrote: > L’invasione dell’Afghanistan – come di qualsiasi altro > paese – > è un male – esso sì assoluto -, sia se fatto dall’URSS (negli anni ’80 > mi mobilitai molto insieme a tanti compagni per condannarla, anche con > una petizione popolare) sia se dalla Russia di Putin (come nella > vicina Cecenia, con il beneplacito espresso di berlusconi e altri), > sia se dagli USA o dall’Italia (come è avvenuto di recente, sembra > senza tanto scandalo tra i forzitalioti e i benpensanti demoliberali). Il problema caro Francesco, è che qui si sta parlando di libertà di espressione. Fin dai tempi del PCI c'è chi, tra le persone di ideologia comunista, riconosce per esperienza (stando all'opposizione) la giustezza del poter esprimere la propria opinione, per quanto sbagliata possa essere, sarà poi compito dell'altra parte poter dimostrare le proprie ragioni, e il cittadino comune poter agire liberamente. Situazioni come queste hanno portato crescita nelle nazioni e diversi miglioramenti sociali. Questo in linea teorica. Sappiamo poi tutti come nella pratica spesso nelle moderne "democrazie" (uso apposta le virgolette per rispondere a quanto dicevi) le cose vanno in modo diverso perchè la possibilità di esprimersi è limitata da un élite. Queste possibilità "teoriche" però possono produrre dei fenomeni interessanti, perfino nel cuore dell'impero. Citerò quindi solo questo esempio per rispondere alla tua prolissa mail. Un regista indipendente ha realizzato un film di cui spero basti citare solo il titolo "Fahrenheit 9/11", sull'amministrazione Bush. Il film dovrei ancora vederlo ma chissà se tutto quello che racconta sono verità, starà ai suoi oppositori dimostrare il contrario. Fa parte del gioco. E così anche per altri eventuali reportage in giro per il mondo su governi di destra e sinistra. Immaginiamo che un Michael Moore cubano voglia realizzare a Cuba un film su Castro in maniera critica verso la sua politica alla popolazione, film giusto o sbagliato che sia. Pensate che possa produrlo? Che possa essere mostrato in patria? Io ho seri dubbi. Per cui Castro e i suoi dirigenti non hanno bisogno di ripensamenti: agiscono già nel bene della popolazione dal loro punto di vista. E sono quindi infallibili. Ciao, Davide
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