A SINISTRA_fine luglio



A SINISTRA
Movimento Politico Antiliberista
BRINDISI
www.asinistra.it
COMMENTI E INFORMAZIONI
DA BRINDISI E PROVINCIA
25 luglio 2004


* E' apparso su "Liberazione" di ieri 24 luglio questo articolo di Michele
Di Schiena, magistrato in pensione ed esponente del movimento pacifista ed
ambientalista, con un contributo di merito sul dibattito aperto sulle
prospettive del centrosinistra, finora tutto spostato sulle formule.
* Ancora Brindisi ed il dramma della costruzione del rigassificatore
nonostante l'opposizione popolare. 20 dopo Cerano la storia sembra
ripetersi.
* Un nostro giovane amico, Cosimo Guido obiettore di coscienza, commenta la
recente legge sulla abolizione della leva.
* Ricevo ed inoltro una iniziativa di protesta contro il rimpatrio forzato
degli immigrati della Cap Anamur.
Giancarlo CANUTO - A SINISTRA - Brindisi

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NELLA COSTITUZIONE LA STRADA MAESTRA PER L'ALTERNATIVA
di Michele DI SCHIENA

  La "Casa delle libertà" è affetta davvero da mali incurabili oramai in
fase aggressiva che la condurranno presto ad una inevitabile fine? Oppure
essa riuscirà a sopravvivere alle tante contraddizioni ed ai tanti errori
portando alle estreme conseguenze il suo populismo (tagli delle tasse ed
altri demagogici provvedimenti) con conseguenze nefaste per un Paese già
così duramente provato? Cosa ci dobbiamo attendere per il prossimo autunno
dai nervosismi della Lega, dalle tattiche di Fini e dalle strategie di
Follini? Ha qualche possibilità di successo l'intenzione dei "centristi" di
tentare la ricostruzione della vecchia DC per assumere un ruolo di guida
con la riscoperta della politica "dei due forni"? E perché mai la sinistra
non mette subito in campo idee ed iniziative capaci di dare a Berlusconi ed
al suo governo una spallata definitiva per aprire al Paese prospettive di
speranza e di ripresa?
  Sono questi i temi del dibattito tra le diverse espressioni, politiche e
culturali, del centrosinistra, un dibattito che si spinge talvolta fino a
chiedere la rapida messa a punto di un programma chiaro ed essenziale ma
che stenta, fatte salve alcune lodevoli eccezioni, ad andare oltre per
affrontare il problema delle scelte di fondo e dei contenuti specifici che
questo programma dovrebbe presentare per costituire la base di lancio di
una credibile alternativa. Il fatto è che per elaborare un programma comune
delle opposizioni occorre porsi alcune fondamentali domande dal momento che
solo la sostanziale concordia delle relative risposte è la condizione
indispensabile per il successo di un progetto di autentico rinnovamento.
Occorre allora chiedersi se si è o no d'accordo nel considerare la crisi
del berlusconismo non solo come il declino della fortunata avventura
politica di un singolare personaggio ma anche e soprattutto come il
significativo fallimento, in una delle sue espressioni più rozze, di quel
neoliberismo capitalista che oggi è in grave affanno e sta provocando
nell'intero pianeta crescenti moti di sdegno e di ripulsa. E occorre anche
chiedersi come si vogliono contrastare le manovre rivolte ad emendare il
berlusconismo dei suoi eccessi per riproporre gattopardescamente gli stessi
obiettivi della rovinosa politica di questi anni. Così come è necessario
domandarsi se si è orientati o meno a lavorare per dar vita ad
un'alternativa che punti ad immettere nel nostro sistema elementi di
solidarismo e - diciamolo pure con chiarezza - di socialismo per preparare
assetti della nostra economia più a misura d'uomo, in linea peraltro con le
tendenze che si stanno facendo strada in ogni parte del mondo.
  E' troppo sperare che possono essere date risposte positive e concordi a
queste domande? No di certo se si è capaci di riscoprire lo spirito e le
direttrici della Carta Costituzionale. Potrebbero così diventare
norme-guida di condotta politica i principi fondamentali per i quali la
Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo; afferma
il principio della pari dignità sociale dei cittadini con l'impegno di
rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo della persona umana e la
partecipazione dei lavoratori alla "organizzazione" politica ed economica
del Paese; sancisce il diritto al lavoro di tutti i cittadini impegnando le
istituzioni a renderlo effettivo; tutela la salute come diritto
"fondamentale" dell'individuo e interesse della collettività; attribuisce
nel campo dell'istruzione un ruolo centrale alle scuole statali; disegna un
sistema tributario informato a criteri di progressività; prescrive che la
proprietà privata deve avere funzione sociale ed essere accessibile a
tutti; stabilisce che l'iniziativa economica, pubblica e privata, deve
essere "con programmi e controlli" opportunamente "indirizzata e
coordinata" a fini sociali; ripudia la guerra come strumento di offesa alla
libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali.
  La via maestra per addivenire alla formulazione di un programma condiviso
ed avanzato, tale da segnare un convincente cambiamento di rotta, è dunque
quella di un ritorno alla "grande politica" disegnata dal messaggio
costituzionale. Una politica che, in linea anche con le istanze delle più
avvertite espressioni sindacali, dovrebbe prendere le mosse da una netta
contrapposizione al federalismo frantumatore di Bossi, dalla
predisposizione delle linee di una politica fiscale che non riduca le tasse
ai più ricchi ma combatta l'evasione e ripristini il fiscal drag, dal
rilancio dell'intervento pubblico vincendo vecchi e paralizzanti complessi,
da un progetto di revisione della redistribuzione del reddito a vantaggio
dei lavoratori per favorire la ripresa e lo sviluppo dell'economia, dalla
messa a punto di interventi capaci di promuovere la formazione
professionale dei lavoratori nonché la ricerca tecnologica e la produzione
di qualità, dalla scelta di fare del nostro Paese una "grande potenza di
pace". .
  Brindisi, 22 luglio 2004


    FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
        C/O Studio Legale "Carlo De Carlo"
        Via Casimiro 6 - 72100 Brindisi
         Tel. 0831/524136 - fax  524137
         -----------------------

      RIGASIFICATORE: LA PROTESTA NON VA IN FERIE.
        Apprendiamo da un dispaccio  ANSA che la società L.N.G. ritiene di
aver completato a Brindisi il processo autorizzativo per la costruzione del
rigasificatore. Si tratta, a quanto pare,  di una notizia di provenienza
allo stato ignota dal momento che l'ufficio stampa della predetta società
non ha confermato il contenuto dell'agenzia precisando che nè la British nè
l'ENEL hanno rilasciato dichiarazioni in merito. Siamo quindi probabilmente
di fronte ad un "pallone-sonda", ad un atto di assaggio rivolto a toccare
sullo scottante problema il polso delle istituzioni locali, del movimento
ambientalista e dell'opinione pubblica che ha espresso in più occasioni, e
segnatamente con la manifestazione del 27 marzo scorso, la propria netta
contrapposizione alla costruzione dell'impianto a Capo Bianco o in altro
sito della provincia di Brindisi.
        Ebbene, a questo sondaggio operato tatticamente alla vigilia delle
ferie estive rispondiamo che la città e la provincia hanno  già espresso e
confermato sulla questione la loro contrarietà che è destinata ad assumere
le forme di una permanente mobilitazione popolare per portare avanti le
necessarie forme di protesta. Nessuno si illuda che il "generale Agosto"
possa distrarre in qualche modo il movimento ambientalista che data la
gravità della situazione brindisina non ha alcuna intenzione di andare in
ferie.
        Il Forum ribadisce la esigenza che al più presto il Consiglio
Comunale, il Consiglio dell'Amministrazione Provinciale ed anche tutti i
Consigli delle Amministrazioni Comunali della Provincia si pronuncino
nettamente e coralmente contro la realizzazione del rigasificatore. Le
Amministrazioni locali si attivino poi per acquisire rapidamente
qualificati pareri professionali in merito alla possibilità di promuovere
tutte le possibili azioni giudiziarie di contrasto nei confronti di un
progetto che aggrava irresponsabilmente la già precaria situazione del
nostro territorio dichiarata - lo ribadiamo per l'ennesima volta - area ad
alto rischio di crisi ambientale.
        In questo quadro va approfondito e portato avanti il rilievo
giustamente formulato dal Sindaco di Brindisi per il quale non è stata mai
rilasciata (nè peraltro chiesta) dal Comune di Brindisi la concessione
edilizia che va considerata condizione indispensabile per l'avvio dei
lavori di costruzione. Ed abbiamo poi motivo di ritenere che non si tratti
della sola omissione  in una procedura costellata a quanto pare da atti
impropri e da dannose frettolosità.
        Il Forum propone infine che le amministrazioni locali diano vita ad
un comitato che coordini, sui diversi versanti di intervento, le iniziative
di contrasto al rovinoso progetto e si ponga, col proprio peso
istituzionale, come parte integrante del movimento popolare di protesta.
        Brindisi, 23  luglio 2004
Annino Baroni - Giovanni Caputo- Michele Di Schiena - Raffaella Guadalupi -
Teodoro Marinazzo - Achille Noia - Michele Polignano - Maurizio Portaluri


L'ABOLIZIONE DEL SERVIZIO DI LEVA
Una delle poche leggi che forse ci si aspettava dal centro- sinistra era
proprio quella che poneva fine alla leva obbligatoria, ciononostante furono
previsti dei tempi di attuazione evidentemente lunghi (gennaio 2007 ) e le
conseguenze di queste scelta sono piuttosto evidenti:
1- innanzitutto si è permesso a questo governo di mettere mano alla
questione facendo divenire la possibile festa per la fine della coscrizione
obbligatoria, una ulteriore ed evitabilissima giornata di dispiaceri, dove,
paradossalmente (e giustamente), c'è chi dinanzi all'anticipo della
scomparsa della leva obbligatoria ha dovuto astenersi (Ds) o votare contro
(Verdi e Rifondazione).
2- si è consentito che in questi anni si continuassero a spendere inutili
soldi, perché "quanti dovevano" (e devono) continuare ad espletare un
obbligo che definire ingiusto è un esercizio all'autocontrollo.
3- Sono stati palesemente ignorati quanti (e sono sempre di più) hanno
dovuto rinviare l'ingresso nel mondo del lavoro per adempiere al dovere
verso la patria (o quanto meno "hanno dovuto" rendersi utili da obiettori
di coscienza).
Quest'ultima conseguenza diviene ancora più pesante se si considerano le
condizioni lavorative che le leggi del centro-ex-sinistra ci hanno imposto
e che la L.276 del 2003 ha esponenzialmente aggravato. Secondo la legge
ancora vigente, infatti, la persona oggetto di chiamata a cui viene
proposto un co.co.co. non solo è sfortunata per via del tipo di contratto
che gli viene offerto ma deve anche rispondere al distretto di competenza.
Le possibilità che al tapino possa essere offerto un contratto a tempo
determinato scompargono se si pensa che comunque sarà costretto a
rispondere alla chiamata e il datore di lavoro dovrà aspettare che lui
ritorni (?).
4- si è contribuito a creare una confusione tale che descrivere ciò che
avviene quando si ha bisogno di informazioni è complicatissimo. Invito chi
volesse mettere alla prova quanto sto dicendo a porre una domanda
(legittima) ad un ufficio di leva , a un comune e ai numeri verdi preposti
a dare chiarimenti, provate a vedere se dopo questo giro vi ritroverete con
almeno una certezza. provate
Vorrei terminare queste poche righe ringraziando il sen. Nieddu (Ds) che ha
avuto il merito di ricordarsi di quanti hanno ottenuto la dispensa per
motivi di studio e che finiti gli studi dovrebbero rispondere alla
chiamata; dispiace però che sia lui, con la sua mozione (rivolta a quanti
sono nati tra il 1979 e il 1985 e abbiano ottenuto il rinvio per motivi di
studio), che gli altri si siano dimenticati di tutti quelli nati prima del
1979 e che non si capisce per quale motivo debbano ancora sottostare ad una
legge, nei fatti, superata.
Cosimo Guido, Mesagne (Br)


CAP ANAMUR: IO MI INDIGNO
ICS lancia una campagna per protestare contro il modo con cui è stata
gestita dal Governo italiano la vicenda dei 37 cittadini africani della Cap
Anamur.
Trovate di seguito il testo di una lettera che vi invitiamo a firmare e a
spedire (personalmente e/o come enti) all'attenzione di:
- Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: fax 06 6795807 (Segretariato
generale della Presidenza del Consiglio) e-mail: urpdie at governo.it
- Ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu: fax 06 46549815 (Segreteria del
Ministro)
Vi preghiamo, inoltre, di segnalare all'indirizzo migrazioni at icsitalia.org
l'avvenuto invio delle lettere.
Il testo della lettera è reperibile su file sul sito www.icsitalia.org