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cattolici ingessati (sempre più!!!) e delatori
- Subject: cattolici ingessati (sempre più!!!) e delatori
- From: "Associazione Partenia" <partenia at katamail.com>
- Date: Sat, 24 Apr 2004 10:25:46 +0200
(Ricevuto e inoltrato) Riporto un articolo di oggi 23/04/2004 da "Il Resto Del Carlino". FEDELI, DENUNCIATE LE MESSE CREATIVE la messa diventa un concerto rock? Sotto l'altare si esibiscono ballerini etnici in costume? E ancora, il parroco ammette i divorziati all'eucarestia o permette a un laico di sostituirlo nell'omelia? l'appello del papa è categorico: "DENUNCIATE!". La raccomandazione richiama l'enciclica <<ECCLESIA DE EUCHARISTIA>>, con la quale il PAPA CENSURA manifestazioni POCO DIGNITOSE COME GLI APPLAUSI ALLA FINE MATRIMONIO, ma sopratutto VIETA TASSATIVAMENTE L'INTERCOMUNIONE TRA CATTOLICI E CRISTIANI DI ALTRE CONFESSIONI. Oggi in Vaticano verrà presentata l'istituzione della congregazione, una sorta di decreto alternativo all'enciclica. (a conferma!) I fedeli possono denunciare le messe creative Ansa 23/4/2004 URL: http://www.panorama.it/italia/vaticano/articolo/ix1-A020001024215 Presso il Vescovo o le competenti Congregazioni si posono denunciare gesti, canti o espressioni liturgiche non conformi alle regole. Quello che si deve e non si deve fare a Messa Il Vaticano riconosce il diritto del fedele a denunciare al vescovo o direttamente alla Santa Sede gli abusi che riscontrasse nella celebrazione della messa, cioé quei gesti, canti o espressioni liturgiche non conformi alle regole ecclesiastiche. Se cioé si sentiranno turbati da danze etniche o chitarre, da omelie affidate a un laico anziché al prete, da parti della liturgia di competenza sacerdotale lette invece da normali fedeli, da "intercomunioni" tra cattolici e cristiani di altre confessioni, i fedeli potranno far appello alla suprema autorità del Papa. Lo stabilisce l'Istruzione della Congregazione per il culto "Redemptionis sacramentum", su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucarestia che verrà presentata sabato 24 aprile in Vaticano. Il documento, secondo quanto risulta da alcune anticipazione, è una sorta di "decreto attuativo" dell'ultima enciclica wojtyliana (la Ecclesia de Eucharistia pubblicata il 17 aprile del 2003). Verrà illustrato dal prefetto e dal segretario della Congregazione per il culto, cardinale Francis Arinze e mons. Domenico Sorrentino, e dal segretario della Congregazione per la dottrina della fede mons. Angelo Amato. Il testo è frutto di una lunga gestazione e di diverse stesure successiva, visto che la prima, lo scorso autunno, aveva provocato una frattura tra ecclesiastici "tradizionalisti" e "progressisti". Tanto che, sembra, alcune decise censure contro gli applausi e danze in chiesa sono state attenuate mentre il taglio più drastico è avvenuto sul problema dell'intercomunione. La sua condanna, già pronunciata dall'enciclica papale, non viene esplicitamente ribadita ma soltanto vi si allude, facendo riferimento all'articolo del codice di diritto canonico che la vieta. È questo il frutto più evidente delle proteste di alcuni dicasteri vaticani e del presidente del Pontificio consiglio per l'unità dei cristiani, card. Walter Kasper che all'indomani dell'ultima enciclica si trovò a fronteggiare lo sconcerto e le critiche dei cristiani delle altre confessioni che interpretarono la norma come un attacco all'ecumenismo. L'idea che i fedeli vadano dal vescovo o presso le competenti congregazioni vaticane a denunciare gli abusi nella messa suscita qualche perplessità in ambito ecclesiale, e c'è chi teme fenomeni di delazione o l'ingessamento delle messe, per timore di innescare ingiustificate segnalazioni alle autorità ecclesiastiche. Il Papa, che già nell'enciclica aveva demandato a successivi documenti il compito di applicarla, ha accennato agli "abusi" nelle messe anche lo scorso dicembre, con una lettera in occasione del 40/mo anniversario della costituzione conciliare sulla liturgia, la Sacrosantum concilium. Nella lettera, indirizzata al prefetto della Congregazione per il culto divino, Giovanni Paolo II invitava a riscoprire il "valore del silenzio" nella messa e a "educare al silenzio" nelle celebrazioni e accennava ad "abusi" nelle messe, nati da un malinteso spirito conciliare e contrari alla normativa liturgica. Non faceva però esempi concreti di tali abusi. QUELLO CHE SI DEVE E NON SI DEVE FARE A MESSA Ecco alcune raccomandazioni che negli ultimi mesi il Papa in persona e in generale la chiesa cattolica hanno più volte fatto, sia con interventi diretti, sia con l'enciclica Ecclesia de Eucharistia, sia con richiami indirizzati a situazioni particolari Pregare Dio cantando in modo non sciatto e trasandato e senza banalizzazioni; mantenere il decoro richiesto dalle norme liturgiche per la celebrazione delle messe; utilizzare con criterio gli elementi importati dalle differenti culture come balli, canti e costumi tradizionali; rispettare le norme sulle esclusioni dall'eucarestia, come nel caso dei divorziati; ma anche evitare che movimenti e gruppi facciano della messa una propria rappresentazione. Giovanni Paolo II ha in particolare esortato i fedeli a ridare un posto di primo piano alla musica e al canto durante la messa, ma non in modo sciatto e trasandato: "Bisogna pregare Dio non solo con formule teologicamente esatte, ma anche in modo bello e dignitoso". Un incoraggiamento da pare di Wojtyla è venuto nei confronti della musica sacra: gregoriano, polifonia e musica d'organo infatti non hanno quasi più cittadinanza nelle chiese e le messe si dibattono tra una musica antica quasi sparita e una nuova ancora molto da perfezionare, e che in certi casi fa inorridire. (ANSA) cattolici sempre più mummificati, ora anche delatori!! ma come si può ancora dare credito a chi pensa queste cose???? come si può ascoltare una parola di più???? sarebbe opportuno prendere coscienza e assumersi la propria responsabilità di fronte alla Parola che non è mai per interposta persona!! Perchè allora dare credito alle gerarchie? E ci riguarda un po' tutti, anche quelli che "vanno in chiesa" per battesimi (non si sa mai!), matrimoni (come rinunciare ad una festa in abito bianco??) funerali (l'ultimo atto ci vuole!!!) ecc, ecc. La domanda radicale si impone: ma io chi sono? (associazione partenia)
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