Alfa Romeo: 600 lavoratori denunciano la Fiat in Procura



Comunicato stampa

Alfa Romeo: 600 lavoratori denunciano la Fiat in Procura


Circa 600 lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese hanno manifestato oggi per le
strade di Milano da piazza del Duomo al Tribunale, ove hanno presentato una
denuncia contro la Fiat.

La presentazione della denuncia ha avuto la durata di 4 ore per il numero
elevatissimo di lavoratori che hanno voluto firmare la denuncia stessa.

La manifestazione di oggi segue la sentenza di venerdì scorso del tribunale
di Milano che obbliga la Fiat al reintegro di 1.023 lavoratori posti in
cassa integrazione nel dicembre 2002 disponendo il pagamento della
differenza tra lo
stipendio pieno e la cassa integrazione.

In piazza c'erano sia cassintegrati che lavoratori ancora in forza ad
Arese, i quali hanno scioperato per 4 ore.

 Lo Slai Cobas ha deciso di presentare il ricorso per lo scandalo dell'Alfa
Romeo perché la Fiat nel 1987 ha avuto in regalo l'Alfa Romeo e ora vuole
chiuderla dopo avere avuto centinaia di miliardi di finanziamenti pubblici
per
risanarla, almeno cosi' diceva, e invece ha fatto solo macerie.

Lo Slai Cobas chiede che sia fatta giustizia su disastri e frodi a danno
dei lavoratori e dello Stato dall'87 ad oggi, che si fermi lo
smantellamento della fabbrica e che siano riportate le produzioni ad Arese.

 Il Procuratore capo della Repubblica di Milano Manlio Minale ha ricevuto
una delegazione dello Slai Cobas che gli ha spiegato le ragioni della
manifestazione e dell'esposto.
   Il Procuratore capo ha assicurato i lavoratori che assegnera' celermente
a un magistrato l'indagine sul nostro esposto. 

I lavoratori dell'Alfa che hanno presentato l'esposto sono assistiti dagli
avvocati Alberto Medina e Ugo Giannangeli.

Arese, 18-3-2004

Slai Cobas Alfa Romeo


Allegato : comunicato Ansa.

'Truffa aggravata ai danni dello Stato per frode contrattuale''. In questi
termini l'avvocato Ugo Giannangeli, che ha redatto l'impianto dell'esposto
presentato dalla Slai Cobas alla Procura di Milano, spiega le motivazioni
della denuncia.
   Nell'esposto, i lavoratori sottolineano che ''la Fiat ha ricevuto a suo
tempo sovvenzioni dallo Stato per acquistare
l'Alfa e per mantenere l' occupazione dei dipendenti anche in caso di
momenti difficili del mercato. Malgrado cio', i reparti produttivi di Arese
sono stati smantellati e parte dell'area gia' venduta''. All'esposto gli
operai Alfa hanno allegato 21 documenti che dovrebbero rappresentare la
prova della sussistenza del reato ipotizzato e sul quale dovra' esserci una
valutazione dell'autorita' giudiziaria.
   ''Il culmine della frode - secondo l'avvocato Giannangeli - e' avvenuto
nel novembre del 2000, con la vendita dell'area industriale di Arese e
l'impegno a lasciarla libera entro dicembre 2005''. Secondo il legale dello
Slai Cobas, infatti, ''nell'86 la Fiat acquisto' l'intera Alfa Romeo,
composta da 4 stabilimenti, per 1.078 miliardi di lire, pagabili dal 1993
al 1997 in 5 rate senza interessi, mentre con la vendita dello stabilimento
di Arese ne ha incassati 1.000''.
   Non e' la prima volta che lo Slai-Cobas dell'Alfa Romeo procede contro
la Fiat. Un precedente ci fu nel 1993 quando, ricorda l'avvocato
Giannangeli, ''fu presentato un esposto sulla regolarita' della cessione
della casa automobilistica''. ''A fronte dell'offerta della Ford - spiega
il legale - che
risultava tra l'altro piu' elevata di quella torinese, il governo italiano
e l'Iri optarono per quest'ultima''. La
denuncia, poi, venne trasmessa a Roma, sede dell'Iri allora proprietaria
dell'Alfa Romeo, e successivamente
archiviata.(ANSA).
     18-MAR-04 14:16