Re: AVVISO IMPORTANTE ALLE MAMME E AI PAPA'



Le opinioni sono opinioni e ognuno ha le sue....ma far girare mail che danno giudizi estremamente netti come quelli che sostengono che ADHD è una malattia inesistente, o che citano dati epidemiologici (numero di bambini USA curati con Ritalin) senza dare riferimenti a bibliografia scientifica non mi par affar serio. Condivido la tua preoccupazione e anche l'analisi dell'influenza e della strategia di marketing delle multinazionali farmaceutiche eppure, da educatore e non da medico, avendo avuto l'esperienza di lavorare con un bambino così "etichettato", non me la sentirei così a cuor leggero di fare tali affermazioni. In breve quello che ho osservato, a un livello più superficiale e prima delle più o meno simpatiche e necessarie classificazioni psichiatriche, era una velocissima attività mentale continua che impedisce di concentrarsi, con tutte le conseguenze del caso (scarsi risultati nell'apprendimento, problemi di condotta molto grossi, difficoltà estreme fino all'impossibilità di stabilire rapporti con coetanei etc etc). E tutto questo scollegato da motivi relazionali tipo invidie o gelosie, cioè anche in perfetta solitudine. Non ho potuto approfondire la mia conoscenza a livello medico ma certo qualcosa di grosso che non andava quel bambino lo aveva. E non era una gioia degli occhi e del cuore starlo a vedere nè dava l'impressione di star crescendo sicuro e sereno e, certamente, non l'ho mai visto sorridere dolcemente. Qualcosa che francamente non mi riuscirebbe di classificare come "ragazzaccio", "discolo" o "estremamente vivace" come tanti altri con i quali per lavoro sono stato a contatto. Forse l' ADHD non esiste o ha un altro nome, forse la terapia farmacologica non è la migliore e probabilmente non andrebbe applicata senza altri sostegni, certo gli interessi primari delle multinazionali non sono la salute ma il denaro, probabilmente negli USA hanno idee sbagliate (ma sono all'avanguardia su molti fronti della medicina)...ma evocare lo spettro della normalizzazione a suon di psicofarmaci dei nostri figli senza citare bibliografia (articoli su riviste mediche, che devono passare l'esame dei comitati medici della redazione, non libri che chiunque può scrivere) non è un buon contributo a capirci qualcosina in più in un campo così delicato e controverso come quello delle malattie psichiche infantili.

Se ho l'ìnfluenza sto a casa e prendo l'aspirina_gabriele