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ricevo e giro: Foglio del Gruppo Uomini di Pinerolo
- Subject: ricevo e giro: Foglio del Gruppo Uomini di Pinerolo
- From: "Daniele Barbieri" <barbieri at migranews.net>
- Date: Thu, 30 Oct 2003 12:07:50 +0100
Foglio del Gruppo Uomini di Pinerolo web.tiscalinet.it/uominincammino settembre - ottobre 2003 ISSN 1720-4577 PERCHE' LE DONNE NON SANNO LEGGERE LE CARTINE E GLI UOMINI NON SI FERMANO MAI A CHIEDERE? E' il titolo, spiritoso e attraente, di un libro (di Allan e Barbara PEASE - Sonzogno ed., Milano, 2003) che desidero sfogliare insieme a chi non l'ha ancora letto. Il linguaggio è semplice e divertente, a volte esilarante; mentre l'argomento viene trattato sempre con serietà e grande attenzione alla documentazione scientifica. Si tratta di questo: "La società odierna è portata a credere che uomini e donne possiedano uguali capacità, inclinazioni e potenzialità, mentre la scienza sta ironicamente cominciando a scoprire che è vero il contrario. (…) Uomini e donne sono fondamentalmente diversi: i primi non sono migliori o peggiori delle seconde, ma semplicemente differenti" (pag.9). Ø Alcuni esempi: "Quando un uomo va alla toilette, lo fa per una ragione e una soltanto. Le donne utilizzano invece i bagni come salotti o come centri di terapia; a volte due donne vi entrano senza conoscersi e ne escono grandi amiche. Gli uomini detengono il controllo del telecomando e cambiano continuamente canale, mentre le donne non disdegnano le pubblicità. Quando sono sotto pressione, i primi bevono alcolici e invadono altri paesi, le seconde mangiano cioccolato e si danno allo shopping. (…) Gli uomini sembrano non trovare mai quello che cercano, ma i loro CD sono tutti in ordine alfabetico; le donne riescono sempre a trovare il paio di chiavi mancanti, ma raramente la strada più diretta per raggiungere una meta. I primi pensano di essere il sesso più sensibile. Le seconde sanno di esserlo. (…) Se una donna si perde, si ferma e chiede indicazioni; per un uomo ciò rappresenta un segno di debolezza" (pp 15-16). Lo sfoglierò con il solito metodo: trascrivendone alcuni brani, scelti secondo la mia personale sensibilità. Spero che a qualcuno venga voglia di leggerlo. La mia copia è a disposizione, come sempre. Beppe Pavan Il Gruppo Uomini di Pinerolo si riunisce ogni 15 giorni, di giovedì, dalle 19 alle 20,30 presso il FAT, vicolo delle Carceri 1 - Pinerolo - ed è sempre aperto Prossime riunioni del G.U.: 6 e 20 novembre - 4 e 18 dicembre UGUAGLIANZA, NON IDENTICITA' "…Se donne e uomini fossero identici, come avrebbero potuto i secondi ottenere un dominio pressoché totale sul mondo? Gli studi effettuati sul funzionamento cerebrale sono oggi in grado di fornirci numerose risposte, rivelando innanzitutto che non siamo identici. Uomini e donne dovrebbero essere uguali in termini di diritti e di opportunità di esprimere appieno le proprie potenzialità, ma non sono identici dal punto di vista delle capacità innate. Ciò significa che l'uguaglianza è una questione politica o morale, ma l'identicità è una questione scientifica" (p 18). "Differenza non è l'opposto di uguaglianza. Uguaglianza significa essere liberi di scegliere di fare ciò che si vuole; differenza significa invece che, in qualità di uomini o di donne, potremmo non voler fare le medesime cose" (p 19). LA RICERCA "Per scrivere questo libro abbiamo impiegato tre anni e percorso più di quattrocentomila chilometri. Nel corso delle nostre ricerche abbiamo esaminato documenti, intervistato esperti, tenuto seminari in Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Tailandia, Hong Kong, Malesia, Inghilterra, Scozia, Irlanda, Italia, Grecia, Germania, Olanda, Spagna, Turchia, Stati Uniti, Sud Africa, Bostwana, Zimbabwe, Zambia, Namibia, Angola, Svizzera, Austria, Finlandia, Indonesia, Bulgaria, Arabia Saudita, Polonia, Ungheria, Borneo, Russia, Belgio, Francia, Giappone e Canada (p 9). (…) …Abbiamo valutato le ricerche di noti paleontologi, etnologi, psicologi, biologi e neuroscienziati: le differenze cerebrali tra i sessi sono ormai evidenti, al di là di ogni speculazione, pregiudizio o ragionevole dubbio. (…) Le prove raccolte a questo proposito indicano che i due sessi sono intrinsecamente inclini a comportarsi in maniera diversa" (p 19). SIAMO DIVERSI E DIVERSE FIN DA SUBITO "Uomini e donne si sono evoluti diversamente per ragioni ben precise: i primi cacciavano, le seconde raccoglievano erbe e frutti, gli uomini avevano funzioni protettive, le donne educative. Di conseguenza, nei due sessi il corpo e la mente si sono sviluppati in modi completamente differenti, per meglio adattarsi a svolgere le rispettive funzioni. Nel corso di milioni di anni la struttura cerebrale di uomini e donne ha continuato a evolversi in modo diverso. Oggi sappiamo che i due sessi elaborano le informazioni in maniera differente, che pensano in maniera differente, che possiedono convinzioni, percezioni, priorità e comportamenti differenti. Fingere il contrario può essere causa di ansia, confusione e di grandi delusioni (p 16). (…) Centinaia di migliaia di anni vissuti conformemente ai ruoli tradizionali hanno lasciato in eredità all'uomo e alla donna una conformazione cerebrale che è causa di gran parte dei problemi e delle incomprensioni relazionali. Gli uomini hanno sempre valutato se stessi e il proprio valore in funzione del loro operato e dei traguardi raggiunti, le donne si stimano in base alla qualità delle loro relazioni. Tutti gli studi condotti sui valori maschili e femminili negli anni Novanta indicano che il 70-80% degli uomini di tutto il mondo considera ancora il lavoro come la parte più importante della vita, mentre il 70-80% delle donne reputa la famiglia come la priorità assoluta. Di conseguenza: se una donna è insoddisfatta delle sue relazioni, non riesce a concentrarsi sul lavoro. Se un uomo non si sente realizzato sul lavoro, non riesce a prestare attenzione alle sue relazioni. In condizioni di stress una donna vede il tempo trascorso a parlare con il partner come una ricompensa, un uomo lo considera una sorta d'interferenza nel processo di risoluzione dei problemi. Lei desidera parlare e coccolarlo, lui vuole solo poter riflettere, ed entrambi equivocano l'atteggiamento dell'altro. Agli occhi della donna l'uomo appare disinteressato, viceversa la donna viene considerata invadente o pedante. Tali atteggiamenti sono, tuttavia, la conseguenza delle diversità strutturali esistenti tra cervello maschile e cervello femminile. Proprio per questa ragione una donna afferma spesso che la relazione di coppia sembra più importante per lei che non per lui, il che è vero (pp 129-130). (…) Alla fine del Ventesimo secolo si credeva che un bambino nascesse con la mente vuota e che fosse compito dei genitori, degli insegnanti e dell'ambiente trasmettergli atteggiamenti e capacità adeguate. Le nuove indagini effettuate in ambito neurologico indicano invece che la mente viene configurata come un computer intorno alla sesta-ottava settimana di gestazione e che, quando nasciamo, il nostro "sistema operativo" di base è già installato, assieme a numerosi altri "programmi". La scienza ci rivela anche che tale sistema operativo, con tutte le sue connessioni, lascia ben poco spazio al cambiamento: l'ambiente, i genitori e gli insegnanti possono solo aggiungere dati e programmi compatibili. Ciò significa che, al momento della nascita, le scelte future e le preferenze sessuali sono prestabilite" (p 60). PERCHE' GLI UOMINI RIESCONO A FARE SOLO "UNA COSA PER VOLTA" "Tutti gli studi eseguiti concordano su un punto: il cervello maschile è specializzato e diviso in compartimenti stagni. Quando un uomo ferma l'auto per leggere un'indicazione stradale, qual'è la prima cosa che fa? Spegne la radio. Le donne non arrivano a capire il perché, dal momento che loro riescono a fare più cose simultaneamente. Perché lui insiste a spegnere la TV quando suona il telefono? Perché non sente ciò che gli si chiede, se sta leggendo il giornale o guardando la televisione? La risposta è che il cervello maschile è strutturato per fare solo una cosa alla volta, dato che possiede un minor numero di connessioni fibrose tra gli emisferi cerebrali Eseguite una scansione sul cervello del vostro partner mentre sta leggendo e scoprirete che è praticamente sordo. Il cervello di una donna è predisposto per eseguire più compiti contemporaneamente, durante i quali esso è sempre attivo, mai "scollegato". La donna può parlare al telefono mentre cucina e guarda la televisione; oppure può guidare, truccarsi e ascoltare la radio mentre parla al telefono in viva voce. Al contrario, se un uomo sta cucinando e nel contempo gli si parla, è probabile che si arrabbi perché non riesce a seguire le istruzioni della ricetta e simultaneamente ad ascoltare. Quale donna non è mai stata accusata dal partner di avergli fatto sbagliare l'uscita dell'autostrada a causa delle sue continue chiacchere?" (p 59). PERCHE' GLI UOMINI ODIANO AMMETTERE DI AVER SBAGLIATO "Per comprendere il motivo per cui gli uomini odiano sbagliare è importante capire l'origine di questo atteggiamento. Immaginate di tornare indietro nel tempo: una famiglia dell'età preistorica è seduta intorno al fuoco. L'uomo è vicino all'entrata della caverna, lo sguardo rivolto all'esterno, e scruta l'orizzonte in cerca di eventuali segni di movimento. La donna e i bambini non mangiano da giorni e lui sa che, quando il tempo migliorerà, dovrà andare a caccia e non tornare se non dopo aver trovato il cibo. Quello è il suo ruolo e la famiglia, fiduciosa nelle sue capacità, dipende da lui. Il suo stomaco brontola, ha paura. Avrà successo? O moriranno tutti di fame? Verrà ucciso dagli altri maschi per la sua debolezza? Nonostante sia assillato da molti interrogativi, non deve mostrare alcun segno di paura, altrimenti la famiglia si scoraggerà. Deve essere forte. Per un uomo sbagliare equivale a essere un fallito. Dopo un milione di anni il desiderio di non essere considerato un fallito sembra essere ancora ben radicato nel cervello maschile. Molte donne non sanno che, se è da solo, un uomo si fermerà probabilmente a chiedere indicazioni. Ma farlo in loro presenza significherebbe ammettere l'incapacità di raggiungere la meta, in poche parole, fallire. Quando la donna esclama: "Perché non ci fermiamo a chiedere?", l'uomo interpreta la proposta come: "Sei un incompetente, non sai orientarti". Questa è anche la ragione per cui gli uomini incontrano difficoltà a chiedere scusa; farlo significherebbe ammettere di avere torto e sbagliare, secondo la logica maschile, equivale a fallire. Per eliminare l'inconveniente, la donna dovrebbe evitare di far sentire in torto il partner quando discute di un problema. L'uomo, a sua volta, dovrebbe capire che scopo della partner non è farlo sentire in colpa, bensì aiutarlo, ed evitare quindi di prendere tutto in modo troppo personale. La donna desidera migliorare l'uomo che ama, ma lui lo interpreta come un'accusa d'incompetenza; inoltre, non ammette i suoi errori, poiché pensa che dopo lei non lo amerà più. Ma la verità è che l'amore di una donna aumenta se l'uomo riconosce i propri sbagli" (p 131-132). ORMONI E AGGRESSIVITA' (cap. 7) "Gli ormoni maschili sono responsabili dell'aggressività, che in passato induceva gli uomini a cacciare e a uccidere le prede. Il testosterone ha, in effetti, avuto particolare importanza ai fini della sopravvivenza umana, in quanto stimolava i nostri avi a procurarsi il cibo e a combattere gli aggressori. Questo ormone causa inoltre la crescita della barba, la calvizie, l'abbassamento del tono di voce e migliora la percezione spaziale. (…) Per l'uomo moderno l'aspetto negativo del testosterone è rappresentato dal fatto che, se non viene scaricato mediante un'attività fisica, può causare aggressività e determinare atteggiamenti antisociali. Non a caso molti adolescenti tra i 12 e i 17 anni commettono crimini proprio nella fase in cui si verificano cospicue liberazioni di questo ormone nell'organismo. (…) Il testosterone è l'ormone del successo, delle conquiste e della competitività e a volta può determinare comportamenti pericolosi negli uomini, come del resto negli animali di sesso maschile. Molti genitori sono consapevoli della passione che i figli adolescenti manifestano per i film violenti e della loro spiccata capacità di ricordare e descrivere nei minimi dettagli le scene più cruente. Uno studio condotto dall'Università di Sydney ha indicato che, se coinvolti in un conflitto potenzialmente aggressivo, quale una zuffa nel cortile della scuola, il 74% dei ragazzi tende a risolvere il problema con frasi o gesti aggressivi, mentre il 78% delle ragazze cerca di allontanarsi o di usare la diplomazia. Il 92% degli automobilisti che suonano il clacson ai semafori è di sesso maschile, come pure il 96% degli scassinatori e l'88% degli assassini; quasi tutti gli individui sessualmente deviati sono maschi e i test condotti sulle donne con problemi di devianze sessuali indicano che possiedono livelli elevati di ormoni maschili. L'aggressività è ampiamente responsabile del predominio maschile nella nostra specie, ma non è un tratto che possa essere attribuito al condizionamento sociale: non insegniamo ai bambini ad essere aggressivi, al contrario, cerchiamo di dissuaderli dal comportarsi in tal modo" (pp 150-152). LA MAGIA DEL TOCCO "Il contatto può avere un'azione vivificante. I primi test condotti sugli scimpanzé da Harlow e Zimmerman hanno dimostrato che la mancanza di contatto portava i piccoli a depressione, malattia e morte prematura. Risultati simili sono stati riscontrati nei bambini trascurati dai genitori: uno studio importante condotto su bambini di età compresa tra dieci settimane e sei mesi ha indicato che i figli delle madri a cui era stato insegnato ad accarezzare il loro bambino erano molto meno inclini a contrarre raffreddori o a soffrire di vomito e diarrea, rispetto a quelli privi di contatto materno. Altre indagini hanno rivelato che la velocità di ripresa di pazienti nevrotiche o depresse dalle crisi era direttamente correlata con il numero di volte in cui queste venivano abbracciate e con la durata degli abbracci. L'antropologo James Prescott ha effettuato uno studio pionieristico sul rapporto tra educazione infantile e violenza e ha scoperto che le società in cui i piccoli venivano raramente coccolati presentavano i tassi più alti di violenza tra la popolazione adulta, mentre i bambini che ricevevano affetto e carezze diventavano, di solito, adulti più sani e felici. Molestatori e pedofili avevano in genere alle spalle un'infanzia spesso trascorsa in istituti, caratterizzata dal rifiuto, dalla violenza, dalla mancanza di affetto. Molte culture, in cui la tradizione del contatto fisico tra esseri umani non è presente, amano cani e gatti, poiché gli animali permettono loro di sperimentare questo contatto mediante le carezze. La per-therapy, oggi molto diffusa, si è peraltro rivelata un metodo prezioso per aiutare diversi pazienti a vincere la depressione e altri problemi mentali" (p 41). Una donna è 4-6 volte più incline a toccare un'altra donna durante una conversazione rispetto a quanto non si verifichi tra uomini (p 42) ORMONI E OMOSESSUALITA' (cap. 8) "La ricerca ha dimostrato che la matrice del corpo e del cervello del feto umano presenta una struttura femminile ed è per questa ragione che gli uomini possiedono alcune caratteristiche femminili superflue, quali i capezzoli. (…) Oggi sappiamo che sei-otto settimane dopo il concepimento un feto maschio riceve una prima dose massiccia di ormoni maschili, gli androgeni, atti a formare i testicoli, e una seconda, destinata a trasformare la struttura cerebrale da femminile a maschile. Se il feto non riceve le dosi adeguate di ormoni maschili al momento giusto, può verificarsi quanto segue: il bambino può nascere con una struttura cerebrale più femminile che maschile (in altre parole è molto probabile che diventi gay una volta raggiunta la pubertà) oppure può nascere con un cervello dotato di struttura completamente femminile e con genitali maschili. Sarà un transessuale, ossia un individuo biologicamente appartenente a un sesso, ma consapevole di essere di quello opposto. Esiste anche la possibilità che un feto geneticamente maschio nasca con genitali maschili e femminili. Nel suo libro innovativo, Brainsex, la genetista Anne Moir documenta i numerosi casi di bambini geneticamente di sesso maschile che, nati con sembianze femminili e cresciuti come femmine, nell'età adolescenziale hanno "sviluppato" pene e testicoli. (…) L'omosessualità è una questione genetica, non una libera scelta. Non solo è innata, ma l'ambiente in cui cresciamo gioca, in ordine al nostro comportamento, un ruolo minore di quanto non supponessimo. Gli scienziati hanno scoperto che gli sforzi che i genitori compiono per reprimere le tendenze omosessuali nei figli non sortiscono alcun effetto; inoltre, dato che l'influenza dell'ormone maschile (o della sua assenza) sul cervello è la principale responsabile di tali tendenze, gran parte degli omosessuali è di sesso maschile. (…) Per ogni lesbica (un soggetto con corpo femminile e un cervello maschile) vi sono approssimativamente dieci uomini gay" (pp 161-164). Grazie di cuore a chi ci manda contributi finanziari. Altro contributo prezioso è comunicarci l’indirizzo elettronico: ci fa risparmiare IL DESIDERIO SESSUALE (cap. 9) "Il centro di controllo del sesso è localizzato nell'ipotalamo, la parte del cervello che controlla i sentimenti, il battito cardiaco e la pressione sanguigna. L'ipotalamo presenta approssimativamente le stesse dimensioni di una ciliegia e pesa circa 4,5 grammi; è più grande negli uomini che non nelle donne, negli omosessuali e nei transessuali. (…) Considerato che gli uomini hanno, come già accennato, quantità di testosterone 10-20 volte superiori rispetto alle donne e un ipotalamo più grande, appare ovvio che il desiderio sessuale di un uomo sia più elevato. Questa è la ragione per cui gli uomini possono fare sesso in ogni momento e in ogni luogo; se a ciò si aggiunge l'incoraggiamento sociale che hanno ricevuto per generazioni e la disapprovazione di cui sono sempre state oggetto le donne sessualmente attive, non sorprende che l'atteggiamento maschile nei confronti del sesso sia molto diverso da quello femminile. (…) La pulsione sessuale maschile è paragonabile a un forno a microonde, che si accende istantaneamente, opera a pieno regime nel giro di pochi secondi e può essere spento in fretta quando il cibo è cotto. Il desiderio sessuale della donna può essere invece paragonato a un forno elettrico: si riscalda piano piano fino alla temperatura massima e impiega più tempo a raffreddarsi. (…) Il livello di testosterone di un uomo decresce lentamente all'aumentare dell'età, come pure il desiderio sessuale. L'impulso sessuale di una donna media aumenta gradualmente fino a raggiungere il culmine fra 36 e 38 anni, il che spiega perché molte donne di questa età preferiscano uomini più giovani: la performance sessuale di un diciannovenne è infatti compatibile con quella di una quarantenne" (pp 180-183). L'INSAZIABILE APPETITO SESSUALE FEMMINILE… "Se gli alieni sbarcassero sulla terra e guardassero una serie di riviste maschili e femminili, di libri e di film, giungerebbero subito alla conclusione che le donne abbiano forti istinti sessuali e che siano tutte capaci di orgasmi multipli. Se poi valutassero il mercato della pornografia, troverebbero conferma dell'insaziabile appetito sessuale femminile. Questa è, in effetti, l'immagine che i media offrono della donna moderna. In realtà, la femmina maniaca del sesso è frutto dell'immaginazione maschile e rappresenta una percentuale inferiore all'1% di tutte le donne. Molte di queste si sentono, invece, anormali o addirittura frigide perché non sono all'altezza degli stereotipi proposti dai media. Gli uomini, dal canto loro, sono stati indotti a credere che le donne abbiano impulsi sessuali molto forti: per questo si lamentano quando la partner non fa loro avance sessuali con sufficiente frequenza. Il femminismo ha liberato la donna moderna consentendole di vivere la propria sessualità, ma non ne ha aumentato il desiderio sessuale. L'impulso sessuale femminile è probabilmente rimasto invariato per migliaia di anni; oggi però le donne ne parlano, a differenza di quelle di un tempo, che non osavano manifestarlo né discuterne" (p 204). INNAMORAMENTO: OCCHIO AL TRUCCO! "Nella fase dell'infatuazione il cervello rilascia numerose sostanze chimiche molto potenti, che causano sensazioni di ebbrezza. La dopamina conferisce un senso di benessere, la feniletilammina aumenta i livelli di eccitazione, la serotonina crea un senso di stabilità emotiva e la noradrenalina stimola l'intraprendenza. I soggetti sesso-dipendenti sono, per l'appunto, persone ormai assuefatte al coktail ormonale che si libera in tale stadio. Quest'ultimo è però temporaneo, dura da tre a dodici mesi e viene spesso definito per sbaglio amore. In realtà, l'infatuazione è un trucco biologico della natura, atto a far sì che un uomo e una donna stiano insieme per un periodo sufficiente a procreare. Rappresenta, dunque, uno stadio insidioso, poiché gli innamorati credono che i loro desideri sessuali si armonizzino perfettamente, quando ciò avviene solo per opera dell'istinto naturale. Le differenze tra l'impulso maschile e quello femminile emergono soltanto al termine dell'infatuazione, quando inizia la fase dell'attaccamento. (…) Quando la realtà prende il sopravvento, la coppia si separa per iniziativa di uno o di entrambi i membri o, in caso contrario, entra nel terzo stadio: quello dell'attaccamento. In questa fase si crea tra i partner un legame di collaborazione tale da consentire l'educazione dei figli" (p 213). Se un uomo comprendesse che il cervello della donna è programmato per comunicare col linguaggio e che la sua sensibilità tattile è dieci volte superiore alla propria, potrebbe imparare a essere più comunicativo e più delicato; e la qualità della sua vita amorosa migliorerebbe inaspettatamente (p 222). CONCLUDENDO… In ogni capitolo gli autori invitano chi legge a prendere consapevolezza che le differenze tra uomini e donne sono naturali, biologiche, innate. Quindi: Ø "Le relazioni diventano instabili quando uomini e donne non riconoscono la reciproca diversità biologica e quando ognuno pretende che l'altro sia all'altezza delle aspettative. Gran parte dello stress che si vive in un rapporto deriva dall'errata convinzione che uomini e donne siano uguali e abbiano le medesime priorità, le medesime pulsioni e i medesimi desideri. Per la prima volta nella nostra storia, stiamo crescendo maschi e femmine in maniera identica, insegnando loro che sono uguali e hanno le stesse capacità. Ma, una volta adulti, i nostri ragazzi si sposano e un mattino scoprono di essere diversi dall'altro sesso. Non sorprende, perciò, che le relazioni e i matrimoni tra le persone giovani siano tanto in crisi. Talora risulta difficile comprendere perché la natura abbia determinato un'incompatibilità simile tra uomini e donne, ma questa, in realtà, ci appare tale solo perché la nostra biologia è in disaccordo con l'ambiente in cui viviamo. Fortunatamente, una volta comprese le origini di queste differenze, non solo ci sarà più facile accettarle, ma finiremo anche per gestirle in maniera più costruttiva e per apprezzarle" (p 235). Ø "Gli uomini e le donne hanno impiegato milioni di anni per evolversi in ciò che sono oggi e ne impiegheranno altrettanti per risultare all'altezza di un mondo politicamente corretto (in ordine ai sessi). Il più grande problema a cui l'umanità si trova oggi di fronte è proprio il fatto che i suoi nobili ideali di comportamento sono milioni di anni più avanti rispetto al suo patrimonio genetico" (p 233). L'ombrello "Gli uomini vogliono il potere, i risultati e il successo; le donne desiderano le relazioni, la stabilità e l'amore. Arrabbiarsi per queste differenze è come imprecare perché piove. Accettare il fatto che piove ci consente invece di affrontare la situazione dotandoci, per esempio, di un ombrello e ovviando così al problema. Analogamente, prevedere le difficoltà e i conflitti che potrebbero sorgere in una relazione a causa delle differenze tra i sessi ci permette di eliminarli all'origine" (p 236). Dunque, se capisco bene: le differenze sono biologiche, appartengono al nostro patrimonio genetico, vecchio di almeno tre miliardi e mezzo di anni. L'ombrello, invece, è un gentile e prezioso omaggio della formazione, dell'educazione, della cultura; appartiene all'ordine simbolico. Quale? "Le relazioni tra uomini e donne funzionano, nonostante le differenze abissali che li contraddistinguono. Gran parte del merito è da attribuire alle donne, che possiedono le capacità necessarie a gestire le relazioni e la famiglia; esse sono in grado di intuire i motivi e i significati che si nascondono dietro ai discorsi e ai comportamenti e possono perciò prevedere gli esiti delle situazioni o agire tempestivamente per evitare eventuali problemi. Ciò basterebbe a rendere il mondo migliore, se ovviamente i capi di tutte le nazioni fossero donne" (p 235). E se gli uomini apprendessero quella consapevolezza. Forse la possibile trasformazione "culturale" degli uomini può accorciare i tempi per l'avvento di quell'altro mondo possibile, "politicamente corretto" in ordine alla relazione tra i sessi. Dando così una mano anche all'evoluzione dei rispettivi patrimoni genetici. Per informazioni e invio materiali: la redazione è presso Beppe Pavan C.so Torino 117 - 10064 Pinerolo, tel. 0121/393053 - E.mail: carlaebeppe at libero.it Chi può mandarci un contributo usi il bollettino di c/c postale n. 39060108, intestato a Associazione VIOTTOLI, C.so Torino 288, 10064 Pinerolo, specificando nella causale “contributo per Uomini in Cammino”. Grazie. Lo invieremo comunque a chiunque ce lo chieda. Cicl. in proprio c/o ALP, Via Bignone 89, Pinerolo
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