ricevo e giro: Foglio del Gruppo Uomini di Pinerolo



Foglio del Gruppo Uomini di Pinerolo

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settembre - ottobre  2003                                    ISSN  1720-4577









PERCHE'  LE  DONNE  NON  SANNO  LEGGERE  LE  CARTINE

E  GLI  UOMINI  NON  SI  FERMANO  MAI  A  CHIEDERE?











E' il titolo, spiritoso e attraente, di un libro (di  Allan  e  Barbara
PEASE - Sonzogno ed., Milano, 2003) che desidero sfogliare insieme a chi
non l'ha ancora letto. Il linguaggio è semplice e divertente, a volte
esilarante; mentre l'argomento viene trattato sempre con serietà e grande
attenzione alla documentazione scientifica. Si tratta di questo: "La
società odierna è portata a credere che uomini e donne possiedano uguali
capacità, inclinazioni e potenzialità, mentre la scienza sta ironicamente
cominciando a scoprire che è vero il contrario. (…) Uomini e donne sono
fondamentalmente diversi: i primi non sono migliori o peggiori delle
seconde, ma semplicemente differenti" (pag.9).

Ø      Alcuni esempi:

"Quando un uomo va alla toilette, lo fa per una ragione e una soltanto. Le
donne utilizzano invece i bagni come salotti o come centri di terapia; a
volte due donne vi entrano senza conoscersi e ne escono grandi amiche.

Gli uomini detengono il controllo del telecomando e cambiano continuamente
canale, mentre le donne non disdegnano le pubblicità. Quando sono sotto
pressione, i primi bevono alcolici e invadono altri paesi, le seconde
mangiano cioccolato e si danno allo shopping. (…)

Gli uomini sembrano non trovare mai quello che cercano, ma i loro CD sono
tutti in ordine alfabetico; le donne riescono sempre a trovare il paio di
chiavi mancanti, ma raramente la strada più diretta per raggiungere una
meta. I primi pensano di essere il sesso più sensibile. Le seconde sanno di
esserlo. (…)

Se una donna si perde, si ferma e chiede indicazioni; per un uomo ciò
rappresenta un segno di debolezza" (pp 15-16).

Lo sfoglierò con il solito metodo: trascrivendone alcuni brani, scelti
secondo la mia personale sensibilità. Spero che a qualcuno venga voglia di
leggerlo. La mia copia è a disposizione, come sempre.

Beppe Pavan





Il Gruppo Uomini di Pinerolo si riunisce ogni 15 giorni, di giovedì, dalle
19 alle 20,30

presso il FAT, vicolo delle Carceri 1 - Pinerolo - ed è sempre aperto

Prossime riunioni del G.U.: 6 e 20 novembre - 4 e 18 dicembre



UGUAGLIANZA, NON IDENTICITA'

"…Se donne e uomini fossero identici, come avrebbero potuto i secondi
ottenere un dominio pressoché totale sul mondo? Gli studi effettuati sul
funzionamento cerebrale sono oggi in grado di fornirci numerose risposte,
rivelando innanzitutto che non siamo identici. Uomini e donne dovrebbero
essere uguali in termini di diritti e di opportunità di esprimere appieno
le proprie potenzialità, ma non sono identici dal punto di vista delle
capacità innate. Ciò significa che l'uguaglianza è una questione politica o
morale, ma l'identicità è una questione scientifica" (p 18).

"Differenza non è l'opposto di uguaglianza. Uguaglianza significa essere
liberi di scegliere di fare ciò che si vuole; differenza significa invece
che, in qualità di uomini o di donne, potremmo non voler fare le medesime
cose" (p 19).



LA  RICERCA

"Per scrivere questo libro abbiamo impiegato tre anni e percorso più di
quattrocentomila chilometri. Nel corso delle nostre ricerche abbiamo
esaminato documenti, intervistato esperti, tenuto seminari in Australia,
Nuova Zelanda, Singapore, Tailandia, Hong Kong, Malesia, Inghilterra,
Scozia, Irlanda, Italia, Grecia, Germania, Olanda, Spagna, Turchia, Stati
Uniti,  Sud Africa, Bostwana, Zimbabwe, Zambia, Namibia, Angola, Svizzera,
Austria, Finlandia, Indonesia, Bulgaria, Arabia Saudita, Polonia, Ungheria,
Borneo, Russia, Belgio, Francia, Giappone e Canada (p 9).

(…) …Abbiamo valutato le ricerche di noti paleontologi, etnologi,
psicologi, biologi e neuroscienziati: le differenze cerebrali tra i sessi
sono ormai evidenti, al di là di ogni speculazione, pregiudizio o
ragionevole dubbio. (…) Le prove raccolte a questo proposito indicano che i
due sessi sono intrinsecamente inclini a comportarsi in maniera diversa" (p
19).



SIAMO  DIVERSI  E  DIVERSE  FIN  DA  SUBITO

"Uomini e donne si sono evoluti diversamente per ragioni ben precise: i
primi cacciavano, le seconde raccoglievano erbe e frutti, gli uomini
avevano funzioni protettive, le donne educative. Di conseguenza, nei due
sessi il corpo e la mente si sono sviluppati in modi completamente
differenti, per meglio adattarsi a svolgere le rispettive funzioni.

Nel corso di milioni di anni la struttura cerebrale di uomini e donne ha
continuato a evolversi in modo diverso. Oggi sappiamo che i due sessi
elaborano le informazioni in maniera differente, che pensano in maniera
differente, che possiedono convinzioni, percezioni, priorità e
comportamenti differenti.

Fingere il contrario può essere causa di ansia, confusione e di grandi
delusioni (p 16).

(…) Centinaia di migliaia di anni vissuti conformemente ai ruoli
tradizionali hanno lasciato in eredità all'uomo e alla donna una
conformazione cerebrale che è causa di gran parte dei problemi e delle
incomprensioni relazionali. Gli uomini hanno sempre valutato se stessi e il
proprio valore in funzione del loro operato e dei traguardi raggiunti, le
donne si stimano in base alla qualità delle loro relazioni.

Tutti gli studi condotti sui valori maschili e femminili negli anni Novanta
indicano che il 70-80% degli uomini di tutto il mondo considera ancora il
lavoro come la parte più importante della vita, mentre il 70-80% delle
donne reputa la famiglia come la priorità assoluta. Di conseguenza:

se una donna è insoddisfatta delle sue relazioni, non riesce a concentrarsi
sul lavoro. Se un uomo non si sente realizzato sul lavoro, non riesce a
prestare attenzione alle sue relazioni.

In condizioni di stress una donna vede il tempo trascorso a parlare con il
partner come una ricompensa, un uomo lo considera una sorta d'interferenza
nel processo di risoluzione dei problemi. Lei desidera parlare e
coccolarlo, lui vuole solo poter riflettere, ed entrambi equivocano
l'atteggiamento dell'altro. Agli occhi della donna l'uomo appare
disinteressato, viceversa la donna viene considerata invadente o pedante.
Tali atteggiamenti sono, tuttavia, la conseguenza delle diversità
strutturali esistenti tra cervello maschile e cervello femminile. Proprio
per questa ragione una donna afferma spesso che la relazione di coppia
sembra più importante per lei che non per lui, il che è vero (pp 129-130).
(…)

Alla fine del Ventesimo secolo si credeva che un bambino nascesse con la
mente vuota e che fosse compito dei genitori, degli insegnanti e
dell'ambiente trasmettergli atteggiamenti e capacità adeguate. Le nuove
indagini effettuate in ambito neurologico indicano invece che la mente
viene configurata come un computer intorno alla sesta-ottava settimana di
gestazione e che, quando nasciamo, il nostro "sistema operativo" di base è
già installato, assieme a numerosi altri "programmi".

La scienza ci rivela anche che tale sistema operativo, con tutte le sue
connessioni, lascia ben poco spazio al cambiamento: l'ambiente, i genitori
e gli insegnanti possono solo aggiungere dati e programmi compatibili. Ciò
significa che, al momento della nascita, le scelte future e le preferenze
sessuali sono prestabilite" (p 60).

PERCHE' GLI UOMINI RIESCONO A FARE SOLO "UNA COSA PER VOLTA"

"Tutti gli studi eseguiti concordano su un punto: il cervello maschile è
specializzato e diviso in compartimenti stagni. Quando un uomo ferma l'auto
per leggere un'indicazione stradale, qual'è la prima cosa che fa? Spegne la
radio. Le donne non arrivano a capire il perché, dal momento che loro
riescono a fare più cose simultaneamente. Perché lui insiste a spegnere la
TV quando suona il telefono? Perché non sente ciò che gli si chiede, se sta
leggendo il giornale o guardando la televisione? La risposta è che il
cervello maschile è strutturato per fare solo una cosa alla volta, dato che
possiede un minor numero di connessioni fibrose tra gli emisferi cerebrali
Eseguite una scansione sul cervello del vostro partner mentre sta leggendo
e scoprirete che è praticamente sordo.

Il cervello di una donna è predisposto per eseguire più compiti
contemporaneamente, durante i quali esso è sempre attivo, mai "scollegato".
La donna può parlare al telefono mentre cucina e guarda la televisione;
oppure può guidare, truccarsi e ascoltare la radio mentre parla al telefono
in viva voce. Al contrario, se un uomo sta cucinando e nel contempo gli si
parla, è probabile che si arrabbi perché non riesce a seguire le istruzioni
della ricetta e simultaneamente ad ascoltare. Quale donna non è mai stata
accusata dal partner di avergli fatto sbagliare l'uscita dell'autostrada a
causa delle sue continue chiacchere?" (p 59).



PERCHE' GLI UOMINI ODIANO AMMETTERE DI AVER SBAGLIATO

"Per comprendere il motivo per cui gli uomini odiano sbagliare è importante
capire l'origine di questo atteggiamento. Immaginate di tornare indietro
nel tempo: una famiglia dell'età preistorica è seduta intorno al fuoco.
L'uomo è vicino all'entrata della caverna, lo sguardo rivolto all'esterno,
e scruta l'orizzonte in cerca di eventuali segni di movimento. La donna e i
bambini non mangiano da giorni e lui sa che, quando il tempo migliorerà,
dovrà andare a caccia e non tornare se non dopo aver trovato il cibo.
Quello è il suo ruolo e la famiglia, fiduciosa nelle sue capacità, dipende
da lui. Il suo stomaco brontola, ha paura. Avrà successo? O moriranno tutti
di fame? Verrà ucciso dagli altri maschi per la sua debolezza? Nonostante
sia assillato da molti interrogativi, non deve mostrare alcun segno di
paura, altrimenti la famiglia si scoraggerà. Deve essere forte.

Per un uomo sbagliare equivale a essere un fallito.

Dopo un milione di anni il desiderio di non essere considerato un fallito
sembra essere ancora ben radicato nel cervello maschile. Molte donne non
sanno che, se è da solo, un uomo si fermerà probabilmente a chiedere
indicazioni. Ma farlo in loro presenza significherebbe ammettere
l'incapacità di raggiungere la meta, in poche parole, fallire.

Quando la donna esclama: "Perché non ci fermiamo a chiedere?", l'uomo
interpreta la proposta come: "Sei un incompetente, non sai orientarti".
Questa è anche la ragione per cui gli uomini incontrano difficoltà a
chiedere scusa; farlo significherebbe ammettere di avere torto e sbagliare,
secondo la logica maschile, equivale a fallire.

Per eliminare l'inconveniente, la donna dovrebbe evitare di far sentire in
torto il partner quando discute di un problema.

L'uomo, a sua volta, dovrebbe capire che scopo della partner non è farlo
sentire in colpa, bensì aiutarlo, ed evitare quindi di prendere tutto in
modo troppo personale. La donna desidera migliorare l'uomo che ama, ma lui
lo interpreta come un'accusa d'incompetenza; inoltre, non ammette i suoi
errori, poiché pensa che dopo lei non lo amerà più. Ma la verità è che
l'amore di una donna aumenta se l'uomo riconosce i propri sbagli" (p
131-132).



ORMONI  E  AGGRESSIVITA'  (cap. 7)

"Gli ormoni maschili sono responsabili dell'aggressività, che in passato
induceva gli uomini a cacciare e a uccidere le prede. Il testosterone ha,
in effetti, avuto particolare importanza ai fini della sopravvivenza umana,
in quanto stimolava i nostri avi a procurarsi il cibo e a combattere gli
aggressori. Questo ormone causa inoltre la crescita della barba, la
calvizie, l'abbassamento del tono di voce e migliora la percezione
spaziale. (…)

Per l'uomo moderno l'aspetto negativo del testosterone è rappresentato dal
fatto che, se non viene scaricato mediante un'attività fisica, può causare
aggressività e determinare atteggiamenti antisociali. Non a caso molti
adolescenti tra i 12 e i 17 anni commettono crimini proprio nella fase in
cui si verificano cospicue liberazioni di questo ormone nell'organismo. (…)

Il testosterone è l'ormone del successo, delle conquiste e della
competitività e a volta può determinare comportamenti pericolosi negli
uomini, come del resto negli animali di sesso maschile. Molti genitori sono
consapevoli della passione che i figli adolescenti manifestano per i film
violenti e della loro spiccata capacità di ricordare e descrivere nei
minimi dettagli le scene più cruente. Uno studio condotto dall'Università
di Sydney ha indicato che, se coinvolti in un conflitto potenzialmente
aggressivo, quale una zuffa nel cortile della scuola, il 74% dei ragazzi
tende a risolvere il problema con frasi o gesti aggressivi, mentre il 78%
delle ragazze cerca di allontanarsi o di usare la diplomazia. Il 92% degli
automobilisti che suonano il clacson ai semafori è di sesso maschile, come
pure il 96% degli scassinatori e l'88% degli assassini; quasi tutti gli
individui sessualmente deviati sono maschi e i test condotti sulle donne
con problemi di devianze sessuali indicano che possiedono livelli elevati
di ormoni maschili.

L'aggressività è ampiamente responsabile del predominio maschile nella
nostra specie, ma non è un tratto che possa essere attribuito al
condizionamento sociale: non insegniamo ai bambini ad essere aggressivi, al
contrario, cerchiamo di dissuaderli dal comportarsi in tal modo" (pp
150-152).



LA  MAGIA  DEL  TOCCO

"Il contatto può avere un'azione vivificante. I primi test condotti sugli
scimpanzé da Harlow e Zimmerman hanno dimostrato che la mancanza di
contatto portava i piccoli a depressione, malattia e morte prematura.
Risultati simili sono stati riscontrati nei bambini trascurati dai
genitori: uno studio importante condotto su bambini di età compresa tra
dieci settimane e sei mesi ha indicato che i figli delle madri a cui era
stato insegnato ad accarezzare il loro bambino erano molto meno inclini a
contrarre raffreddori o a soffrire di vomito e diarrea, rispetto a quelli
privi di contatto materno. Altre indagini hanno rivelato che la velocità di
ripresa di pazienti nevrotiche o depresse dalle crisi era direttamente
correlata con il numero di volte in cui queste venivano abbracciate e con
la durata degli abbracci.

L'antropologo James Prescott ha effettuato uno studio pionieristico sul
rapporto tra educazione infantile e violenza e ha scoperto che le società
in cui i piccoli venivano raramente coccolati presentavano i tassi più alti
di violenza tra la popolazione adulta, mentre i bambini che ricevevano
affetto e carezze diventavano, di solito, adulti più sani e felici.
Molestatori e pedofili avevano in genere alle spalle un'infanzia spesso
trascorsa in istituti, caratterizzata dal rifiuto, dalla violenza, dalla
mancanza di affetto.

Molte culture, in cui la tradizione del contatto fisico tra esseri umani
non è presente, amano cani e gatti, poiché gli animali permettono loro di
sperimentare questo contatto mediante le carezze. La per-therapy, oggi
molto diffusa, si è peraltro rivelata un metodo prezioso per aiutare
diversi pazienti a vincere la depressione e altri problemi mentali" (p 41).

Una donna è 4-6 volte più incline a toccare un'altra donna durante una
conversazione

rispetto a quanto non si verifichi tra uomini (p 42)



ORMONI  E  OMOSESSUALITA'  (cap. 8)

"La ricerca ha dimostrato che la matrice del corpo e del cervello del feto
umano presenta una struttura femminile ed è per questa ragione che gli
uomini possiedono alcune caratteristiche femminili superflue, quali i
capezzoli. (…)

Oggi sappiamo che sei-otto settimane dopo il concepimento un feto maschio
riceve una prima dose massiccia di ormoni maschili, gli androgeni, atti a
formare i testicoli, e una seconda, destinata a trasformare la struttura
cerebrale da femminile a maschile.

Se il feto non riceve le dosi adeguate di ormoni maschili al momento
giusto, può verificarsi quanto segue: il bambino può nascere con una
struttura cerebrale più femminile che maschile (in altre parole è molto
probabile che diventi gay una volta raggiunta la pubertà) oppure può
nascere con un cervello dotato di struttura completamente femminile e con
genitali maschili. Sarà un transessuale, ossia un individuo biologicamente
appartenente a un sesso, ma consapevole di essere di quello opposto.

Esiste anche la possibilità che un feto geneticamente maschio nasca con
genitali maschili e femminili. Nel suo libro innovativo, Brainsex, la
genetista Anne Moir documenta i numerosi casi di bambini geneticamente di
sesso maschile che, nati con sembianze femminili e cresciuti come femmine,
nell'età adolescenziale hanno "sviluppato" pene e testicoli.

(…) L'omosessualità è una questione genetica, non una libera scelta. Non
solo è innata, ma l'ambiente in cui cresciamo gioca, in ordine al nostro
comportamento, un ruolo minore di quanto non supponessimo. Gli scienziati
hanno scoperto che gli sforzi che i genitori compiono per reprimere le
tendenze omosessuali nei figli non sortiscono alcun effetto; inoltre, dato
che l'influenza dell'ormone maschile (o della sua assenza)  sul cervello è
la principale responsabile di tali tendenze, gran parte degli omosessuali è
di sesso maschile. (…) Per ogni lesbica (un soggetto con corpo femminile e
un cervello maschile) vi sono approssimativamente dieci uomini gay" (pp
161-164).





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IL  DESIDERIO  SESSUALE (cap. 9)

"Il centro di controllo del sesso è localizzato nell'ipotalamo, la parte
del cervello che controlla i sentimenti, il battito cardiaco e la pressione
sanguigna. L'ipotalamo presenta approssimativamente le stesse dimensioni di
una ciliegia e pesa circa 4,5 grammi; è più grande negli uomini che non
nelle donne, negli omosessuali e nei transessuali. (…)

Considerato che gli uomini hanno, come già accennato, quantità di
testosterone 10-20 volte superiori rispetto alle donne e un ipotalamo più
grande, appare ovvio che il desiderio sessuale di un uomo sia più elevato.
Questa è la ragione per cui gli uomini possono fare sesso in ogni momento e
in ogni luogo; se a ciò si aggiunge l'incoraggiamento sociale che hanno
ricevuto per generazioni e la disapprovazione di cui sono sempre state
oggetto le donne sessualmente attive, non sorprende che l'atteggiamento
maschile nei confronti del sesso sia molto diverso da quello femminile.

(…) La pulsione sessuale maschile è paragonabile a un forno a microonde,
che si accende istantaneamente, opera a pieno regime nel giro di pochi
secondi e può essere spento in fretta quando il cibo è cotto. Il desiderio
sessuale della donna può essere invece paragonato a un forno elettrico: si
riscalda piano piano fino alla temperatura massima e impiega più tempo a
raffreddarsi. (…)

Il livello di testosterone di un uomo decresce lentamente all'aumentare
dell'età, come pure il desiderio sessuale. L'impulso sessuale di una donna
media aumenta gradualmente fino a raggiungere il culmine fra 36 e 38 anni,
il che spiega perché molte donne di questa età preferiscano uomini più
giovani: la performance sessuale di un diciannovenne è infatti compatibile
con quella di una quarantenne" (pp 180-183).



L'INSAZIABILE  APPETITO  SESSUALE  FEMMINILE…

"Se gli alieni sbarcassero sulla terra e guardassero una serie di riviste
maschili e femminili, di libri e di film, giungerebbero subito alla
conclusione che le donne abbiano forti istinti sessuali e che siano tutte
capaci di orgasmi multipli. Se poi valutassero il mercato della
pornografia, troverebbero conferma dell'insaziabile appetito sessuale
femminile. Questa è, in effetti, l'immagine che i media offrono della donna
moderna.

In realtà, la femmina maniaca del sesso è frutto dell'immaginazione
maschile e rappresenta una percentuale inferiore all'1% di tutte le donne.
Molte di queste si sentono, invece, anormali o addirittura frigide perché
non sono all'altezza degli stereotipi proposti dai media. Gli uomini, dal
canto loro, sono stati indotti a credere che le donne abbiano impulsi
sessuali molto forti: per questo si lamentano quando la partner non fa loro
avance sessuali con sufficiente frequenza.

Il femminismo ha liberato la donna moderna consentendole di vivere la
propria sessualità, ma non ne ha aumentato il desiderio sessuale.

L'impulso sessuale femminile è probabilmente rimasto invariato per migliaia
di anni; oggi però le donne ne parlano, a differenza di quelle di un tempo,
che non osavano manifestarlo né discuterne" (p 204).



INNAMORAMENTO:  OCCHIO  AL  TRUCCO!

"Nella fase dell'infatuazione il cervello rilascia numerose sostanze
chimiche molto potenti, che causano sensazioni di ebbrezza. La dopamina
conferisce un senso di benessere, la feniletilammina aumenta i livelli di
eccitazione, la serotonina crea un senso di stabilità emotiva e la
noradrenalina stimola l'intraprendenza. I soggetti sesso-dipendenti sono,
per l'appunto, persone ormai assuefatte al coktail ormonale che si libera
in tale stadio. Quest'ultimo è però temporaneo, dura da tre a dodici mesi e
viene spesso definito per sbaglio amore. In realtà, l'infatuazione è un
trucco biologico della natura, atto a far sì che un uomo e una donna stiano
insieme per un periodo sufficiente a procreare. Rappresenta, dunque, uno
stadio insidioso, poiché gli innamorati credono che i loro desideri
sessuali si armonizzino perfettamente, quando ciò avviene solo per opera
dell'istinto naturale.

Le differenze tra l'impulso maschile e quello femminile emergono soltanto
al termine dell'infatuazione, quando inizia la fase dell'attaccamento. (…)

Quando la realtà prende il sopravvento, la coppia si separa per iniziativa
di uno o di entrambi i  membri o, in caso contrario, entra nel terzo
stadio: quello dell'attaccamento. In questa fase si crea tra i partner un
legame di collaborazione tale da consentire l'educazione dei figli" (p 213).

Se un uomo comprendesse che il cervello della donna è programmato per
comunicare col linguaggio

 e che la sua sensibilità tattile è dieci volte superiore alla propria,

 potrebbe imparare a essere più comunicativo e più delicato;

 e la qualità della sua vita amorosa migliorerebbe inaspettatamente (p 222).

CONCLUDENDO…

In ogni capitolo gli autori invitano chi legge a prendere consapevolezza
che le differenze tra uomini e donne sono naturali, biologiche, innate.
Quindi:

Ø      "Le relazioni diventano instabili quando uomini e donne non
riconoscono la reciproca diversità biologica e quando ognuno pretende che
l'altro sia all'altezza delle aspettative. Gran parte dello stress che si
vive in un rapporto deriva dall'errata convinzione che uomini e donne siano
uguali e abbiano le medesime priorità, le medesime pulsioni e i medesimi
desideri.

Per la prima volta nella nostra storia, stiamo crescendo maschi e femmine
in maniera identica, insegnando loro che sono uguali e hanno le stesse
capacità. Ma, una volta adulti, i nostri ragazzi si sposano e un mattino
scoprono di essere diversi dall'altro sesso. Non sorprende, perciò, che le
relazioni e i matrimoni tra le persone giovani siano tanto in crisi. Talora
risulta difficile comprendere perché la natura abbia determinato
un'incompatibilità simile tra uomini e donne, ma questa, in realtà, ci
appare tale solo perché la nostra biologia è in disaccordo con l'ambiente
in cui viviamo.

Fortunatamente, una volta comprese le origini di queste differenze, non
solo ci sarà più facile accettarle, ma finiremo anche per gestirle in
maniera più costruttiva e per apprezzarle" (p 235).

Ø      "Gli uomini e le donne hanno impiegato milioni di anni per evolversi
in ciò che sono oggi e ne impiegheranno altrettanti per risultare
all'altezza di un mondo politicamente corretto (in ordine ai sessi). Il più
grande problema a cui l'umanità si trova oggi di fronte è proprio il fatto
che i suoi nobili ideali di comportamento sono milioni di anni più avanti
rispetto al suo patrimonio genetico" (p 233).



L'ombrello

"Gli uomini vogliono il potere, i risultati e il successo; le donne
desiderano le relazioni, la stabilità e l'amore. Arrabbiarsi per queste
differenze è come imprecare perché piove. Accettare il fatto che piove ci
consente invece di affrontare la situazione dotandoci, per esempio, di un
ombrello e ovviando così al problema. Analogamente, prevedere le difficoltà
e i conflitti che potrebbero sorgere in una relazione a causa delle
differenze tra i sessi ci permette di eliminarli all'origine" (p 236).

Dunque, se capisco bene: le differenze sono biologiche, appartengono al
nostro patrimonio genetico, vecchio di almeno tre miliardi e mezzo di anni.
L'ombrello, invece, è un gentile e prezioso omaggio della formazione,
dell'educazione, della cultura; appartiene all'ordine simbolico. Quale? "Le
relazioni tra uomini e donne funzionano, nonostante le differenze abissali
che li contraddistinguono. Gran parte del merito è da attribuire alle
donne, che possiedono le capacità necessarie a gestire le relazioni e la
famiglia; esse sono in grado di intuire i motivi e i significati che si
nascondono dietro ai discorsi e ai comportamenti e possono perciò prevedere
gli esiti delle situazioni o agire tempestivamente per evitare eventuali
problemi. Ciò basterebbe a rendere il mondo migliore, se ovviamente i capi
di tutte le nazioni fossero donne" (p 235).

E se gli uomini apprendessero quella consapevolezza. Forse la possibile
trasformazione "culturale" degli uomini può accorciare i tempi per
l'avvento di quell'altro mondo possibile, "politicamente corretto" in
ordine alla relazione tra i sessi. Dando così una mano anche all'evoluzione
dei rispettivi patrimoni genetici.















Per informazioni e invio materiali: la redazione è presso Beppe Pavan

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