05/10 Palermo: Invito presentazione libro "Nella città opulenta"



Ho il piacere d'invitarti alla presentazione del mio libro



"Nella città opulenta. Microstorie di vita quotidiana"



(Ed. La Zisa/Koiné)



 che si terrà a Palermo al Giardino Inglese  - Festa dell'Unità (Spazio
Libr'aria)



domenica 5 ottobre alle ore 19,00







Introduce: Lino D'Andrea, presidente Arciragazzi Palermo.

Intervengono: on. Beppe Lumia, capogruppo Ds Commissione nazionale Antimafia;

Luigi Gerbino, coordinatore regionale Cristiano sociali-Ds;

Ferdinando Siringo, portavoce regionale Forum terzo settore;

Alessia Catania, insegnante;

Bruno Tumminelli, segretario Ds Unità di base "Borgo Nuovo".







Ti ringrazio anticipatamente per la tua disponibilità.

Davide Romano









Prefazione



di Diego Novelli











Sono trascorsi oltre trent'anni da un mio lungo soggiorno in Sicilia,
inviato dal mio giornale, l'Unità, per una inchiesta "di largo respiro" -
così mi aveva detto il direttore al momento della partenza - nell'isola dei
limoni. Al rientro a Torino, dopo avere inviato ben quaranta servizi
nell'arco di tre mesi, pensai di raccogliere sotto forma di diario
quell'esaltante esperienza che mi aveva visto girovagare tra le grandi
città capoluogo, così come nei piccoli centri contadini, nel cuore
dell'isola dove la povertà mi era apparsa più nera della pece.



Nell'aprile del 1971 così iniziavo il mio diario: « L'impatto con la realtà
siciliana è stato piuttosto brusco. Il quadro della situazione, così come
si presenta agli occhi del continentale "sbarcato" con l'intenzione di
conoscerla, è drammatico, al limite traumatizzante. Da qualsiasi parte mi
rigiri ho la sensazione di sprofondare in una sorta di palude senza fondo.
Mi rendo conto subito di avere di fronte una società sfilacciata sino allo
sgretolamento, una società diretta da gruppi di potere che ciecamente
perseguono i loro egoistici obiettivi sulla pelle di centinaia di migliaia
di poveri cristi; una società in cui i valori dell'uomo, della personalità,
dell'individuo, della dignità dell'essere sono stati, con caparbio cinismo,
sacrificati sull'altare del profitto, della speculazione senza alcun
tentennamento, senza esitazioni o ripensamenti, sino a ricorrere all'uso
della più brutale violenza attraverso l'intimidazione, la paura, il terrore
e, se necessario, alla lupara o alle raffiche di mitra».



Mi scuso di questa lunga autocitazione, ma dopo la lettura delle pagine di
Davide Romano sono rimasto profondamente colpito non solo dalla
drammaticità di queste microstorie di vita quotidiana che lui, con tanta
sensibilità, ha raccolto, ma soprattutto dalle analogie con le storie con
cui mi ero incontrato trent'anni prima, quasi che il tempo nella realtà
siciliana non esista, si sia fermato.



Davide Romano è un giornalista nato nell'anno in cui io mi avventuravo
nell'isola per raccogliere le informazioni che dovevo trasmettere ai miei
lettori. Sconvolgente è il fatto che le storie di oggi potrebbero essere
datate trent'anni prima, oppure le mie note di diario postdatate di
trent'anni.



Davide non è un giornalista che cerca il sensazionale, oppure il "colore",
tantomeno abusa dell'aggettivazione. Del nostro mestiere preferisce la
cronaca, i fatti, la realtà: è un cronista nel senso più completo del
significato di questo termine. Come tutti i cronisti di razza è un curioso,
non un pettegolo: gli piace conoscere, approfondire, scavare, mai pago di
quanto ha appreso. Le sue microstorie non possono essere considerate dei
casi limite, quindi, se non trascurabili, sicuramente di scarso peso nella
realtà viva di una società vista nel suo insieme.



Da tempo le ideologie oscillano tra una valutazione della società nella
quale viene, per così dire, negata la possibilità di sommare gli individui
in modo da ottenere un totale, e una visione del totale nella quale gli
individui tendono in un certo senso a sparire e ad essere cancellati dalla
somma, quasi che una somma di zero fosse ancora un numero e non una
semplice e vuota espressione aritmetica. E per poter fare la somma occorre
che le singole cifre vengano considerate e trattate come unità. Né d'altra
parte queste unità, cioè gli individui, esistono nel vuoto e possono
conservare la loro identità e la loro autonomia in cieca opposizione al
principio della loro articolazione in grandezze via via maggiori.



L'osservazione potrebbe essere ovvia se non avessimo tutti la sensazione di
quanto oggi sia turbato il rapporto tra l'individuo e la società, tra il
particolare e il generale; turbato nella vita quotidiana, nel comportamento
e, direi, soprattutto nella cultura.



Non so, anzi non mi sento di esprimere un giudizio sulla specificità di
Palermo da questo punto di vista del rapporto tra l'individuo e la società.
Anche se Palermo vive le contraddizioni, le mode, i gusti, i drammi che
vivono città come Roma, Milano, Torino, Parigi, Londra. Il dramma di un
disoccupato che vuole buttarsi dal cornicione di un palazzo è lo stesso in
qualsiasi parte del mondo. Diverso, forse, è il contesto. Diverse - ci fa
capire l'autore di questo volumetto - sono le reazioni delle persone. E ce
le fa capire lasciando parlare gli uomini e le donne di questa sua amata e
odiata città, dando voce ai più deboli, schierandosi dalla loro parte,
dalla parte degli ultimi, nella speranza di poter concorrere a riparare ad
una cronica ingiustizia, quella della città opulenta verso i suoi fratelli
meno fortunati.





Torino, 21 luglio 2003











Indice:



1. I disperati della Noce

2. Solo per amore

3. Omosessualità e fede

4. Amore al citofono

5. Cuore di boss

6. Quando il prete s'innamora

7. Scuole cattoliche e portatori di handicap

8. "Malacarne"

9. I sogni nel cassonetto

10. Quel benedetto posto fisso

11. La scoperta del "mercato"

12. La mano dello scultore

13. Una scuola di vita

14. L'eremita delle Madonie

15. Il coraggio di cambiare

16. La pupara di Dio

17. Vita da squatters



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Davide Romano - giornalista freelance

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