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[sindacalismoconflittuale] volantino legge 30-CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
- Subject: [sindacalismoconflittuale] volantino legge 30-CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
- From: "Edvino Ugolini" <edvinoug at tin.it>
- Date: Sat, 27 Sep 2003 14:04:50 +0200
Il lavoratore non è una merce!!! Da Settembre è in vigore il decreto attuativo della legge delega sul lavoro (Legge 30). Le misure contenute sono di una gravità estrema: si sottrae alla lavoratrice e al lavoratore il proprio tempo di vita rendendo al tempo stesso più precaria la condizione lavorativa e indeterminato l'orario di lavoro. La totale flessibilizzazione del lavoro e la soppressione di ogni garanzia avranno come conseguenza immediata la sottrazione alla contrattazione sindacale di materie fondamentali (orario, organizzazione del lavoro, ecc.). Resterebbe solo da definire contrattualmente la retribuzione della "prestazione lavorativa" ma con limitatissime possibilità di ottenere risultati anche su quel terreno, dato il notevole indebolimento della forza stessa che le lavoratrici e i lavoratori saranno in grado di esprimere proprio in conseguenza della ricattabilità e della frammentazione che le nuove forme del lavoro determinano. Il classico gatto che si morde la coda. Questo decreto permette di "spezzettare" all'infinito un'azienda o parti di essa, anche senza alcuna esigenza produttiva e senza che il "ramo" che si vuole "cedere" sia dotato di autonomia funzionale precedente al momento in cui viene operato il "trasferimento" ad altra azienda. Con la "terziarizzazione facile" diventa un gioco finire nelle imprese che non applicano l'art.18 dello statuto dei lavoratori. Questo spiega l'accanimento contro il referendum per l'estensione dell'art.18 nelle aziende al di sotto dei 16 dipendenti del giugno scorso. L'Italia avrà il mercato del lavoro più flessibile d'Europa, sarà ancora più facile per padroni privati e pubblici sostituire gli attuali lavoratori con le oltre 40 forme diverse di lavoro (intermittente, a chiamata, condiviso, a progetto, con contratto d'inserimento, ecc.) con meno tutele e senza un reale diritto alla retribuzione in caso di infortunio o malattia. Sarà possibile lavorare una vita intera dentro un'azienda ma essere formalmente dipendenti da un'altra. Stravolto addirittura il part-time: ogni dirigente potrà decidere le modalità di attuazione rendendo impossibile il ricorso allo stesso. Con le nuove regole di governo e Confindustria il lavoratore ritorna alla situazione del 1800: altro che modernità, altro che nuova occupazione! Ma governo e Confindustria non hanno fatto altro che proseguire la precarizzazione del lavoro avviata dai governi di centro-sinistra che già avevano, nel silenzio di Cgil-Cisl-Uil e sindacati autonomi, introdotto il lavoro interinale e i contratti di formazione. Ora, fatta la frittata, la Cgil proclama 2 ore di sciopero contro la legge 30 a partire dal 26 Settembre nella provincia di Ancona: finalmente non siamo più soli a sostenere che con la precarizzazione non si diventa più liberi ma più schiavi. La gravità delle misure che sconvolgono e frantumano il mondo del lavoro merita una discussione approfondita in tutti i luoghi di lavoro e un coinvolgimento diretto delle lavoratrici e dei lavoratori sulle iniziative da prendere per contrastare efficacemente la legge 30 oltre che la perdita di salario e di diritti. Sono molti quelli che ci vogliono "tutti precari e flessibili": dal governo di Berlusconi alla Confindustria fino a settori del centro sinistra (che infatti al referendum per l'estensione dell'art.18 hanno invitato a non votare) per finire con alcuni sindacati che continuano a non opporsi (e chi tace acconsente). Il Sin.Cobas invita lavoratrici e lavoratori a mobilitarsi con gli scioperi e con la manifestazione del 4 ottobre a Roma in occasione del Vertice Intergovernativo Europeo. I 15 lorsignori dell'Unione Europea saranno a Roma per accordarsi su una proposta di costituzione europea che peggiora addirittura la Costituzione italiana in tema di diritti sociali quali quello al lavoro, al reddito, alla pensione: parlano del nostro futuro. Noi saremo a Roma per dire che l'Europa che vogliamo è quella che estende i diritti e le tutele, che garantisce il diritto al lavoro e ad una vita dignitosa per tutti e tutte. Il lavoratore non è una merce!!! Neanche in Europa! Per andare a Roma il 4 ottobre telefona a:SINCOBAS-VIA POSTERMA 8 -JESI TEL E FAX .0731/4556 23 settembre 2003
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