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SCUOLA STUDI FEMMINISTI
- Subject: SCUOLA STUDI FEMMINISTI
- From: Sabrina marchetti <sabrinamarchetti at tiscalinet.it>
- Date: Thu, 24 Jul 2003 01:45:24 +0200
Ciao a tutti/e vi mando il programma di questo corso che inizierà a Roma il prossimo novembre, sperando che possa interessarvi o da far girare fra altre/i che potrebbero esserlo in fondo troverete il programma in dettaglio ciao Sabrina SCUOLA DI STUDI FEMMINISTI La scuola si svolgerà presso la Casa internazionale delle donne da novembre 2003 a marzo 2004. La scuola si articolerà in tre corsi: Novembre 2003 Nel territorio del diavolo Quattro incontri sulla scrittura e la narrazione Docente: Maria Rosa Cutrufelli Gennaio-febbraio 2004 Sotto gli occhi dell'Occidente Sei incontri sui post-colonial studies Docente: Ambra Pirri Marzo 2004 Donne del Nord - Donne del Sud Cinque incontri su cooperazione e politiche di genere Docente: Bianca Pomeranzi Costi: Primo corso:100 euro; secondo corso:125 euro; terzo corso:150 euro Iscrizione a tutti e tre i corsi: 300 euro Iscrizioni presso Cooperativa Generi e Generazioni Casa internazionale delle donne a partire da settembre 2003 Frequenza: massimo 20 persone Programmi dei corsi Nel territorio del diavolo Quattro incontri sulla scrittura e la narrazione Obiettivo degli incontri Il corso si propone di indagare il rapporto fra scrittura creativa e genere sessuale. L'analisi di questo rapporto (ancora considerato 'misterioso'dalla maggior parte dei critici e degli scrittori) si avvarrà della lezione di alcune teoriche femministe (ad esempio la Spivak) che sottolineano come, anche in letteratura, il concetto di 'gender' debba "essere strettamente interconnesso ad altri parametri quali la razza, la classe, la preferenza sessuale". L'attività Il corso prevede un'introduzione teorica a cui seguirà una discussione collettiva basata su testi (romanzi, racconti, saggi) e documenti Articolazione Il corso avrà la durata di un mese e si articolerà in incontri settimanali di due ore ciascuno, per un totale di quattro incontri. Programma 1° incontro Scrivere con l'inchiostro bianco, ovvero: il sesso della parola/il genere della scrittura 2° incontro La scrittura come negoziato 3° incontro Scrivere di sé 4° incontro L'impronta del corpo Bibliografia consigliata: 1 - A.A.V.V. Critiche femministe e teorie letterarie, ed.Clueb, Bologna 1997 2 - Flannery O'Connor, Nel territorio del diavolo-Sul mistero di scrivere, ed. Theoria Roma 1993 Sotto gli occhi dell'Occidente Sei incontri sui post-colonial studies Obiettivo degli incontri: L'obiettivo critico dei post-colonial studies è di analizzare diverse forme di rappresentazione testuale (e visiva) per mettere in luce e decostruire le dinamiche dei rapporti di dominio e di subordinazione - economici, culturali e politici - tra razze, sessi (genders), nazioni e culture, le cui radici sono nella storia del colonialismo europeo. Stereotipi di razza, sesso (gender) e classe si intrecciano e si rafforzano a vicenda, pur nelle loro infinite differenze, nel produrre sfruttamento economico, ingiustizia e discriminazione. Esporre, decostruire, svelare, sovvertire i sistemi binari, guardare gli itinerari attraverso cui le donne subalterne (ma anche gli uomini) vengono azzittite o recuperate all'interno delle "grandi narrazioni" occidentali: questo è l'obiettivo degli incontri. Il corso, durerà un mese e mezzo e verrà articolato in incontri settimanali di tre ore ciascuno, per un totale di sei incontri. Il numero dei partecipanti non dovrà superare le 20 persone. Primo incontro: L'orientalismo come apparato linguistico, conoscitivo e ideologico che, nel costruire la superiorità scientifica e morale dell'occidente, giustifica e spiega le pratiche coloniali e imperiali come missione civilizzatrice: la costruzione e la produzione dell'Altro/a. Il razzismo come costrutto teorico, pseudo-scientifico e pseudo-filosofico. Sua genealogia: nascita in Europa e sviluppo in epoca illuminista. Sua funzione: giustificare lo sfruttamento economico del sud del mondo. Letture consigliate: -Edward Said. Orientalismo. Bollati Boringhieri, 1991. -Franz Fanon. Il negro e l'altro. -Albert Memmi. Racism. -Alberto Burgio. L'invenzione delle razze. Manifesto libri, 1998. -George L. Mosse. Il razzismo in Europa. Laterza, 1992. Secondo incontro: La complicità della letteratura inglese ottocentesca nel progetto imperialista: decostruzione della missione sociale e civilizzatrice. Rilettura e analisi critica di Jane Eyre, testo-cult del femminismo individualista anglosassone, per analizzare le complicità del nascente femminismo occidentale: per le femministe inglesi, le colonie sono lo spazio ideale per provare la propria capacità di partecipazione all'impresa di civilizzazione dei nativi e la propria superiorità di gender, costruita discorsivamente sull'inferiorità della donna nativa. Critica ai confini tradizionali tra discipline accademiche: la letteratura va studiata insieme alla storia, alla politica, all'economia, all'antropologia, all'etnografia, alla fotografiaŠ Lettura obbligatoria: - Charlotte e Emily Bronte. Jane Eyre Letture consigliate: -Gayatri Chakravorty Spivak. A Critique of Postcolonial Reason. Harvard University Press, 1999: in particolare, il secondo capitolo sulla letteratura. -Jenny Sharpe. Allegories of Empire. University of Minnesota Press, 1993: i primi tre capitoli. Terzo incontro: La critica post-coloniale, il marxismo e l'analisi femminista nel lavoro di Gayatri Spivak: i negoziati metodologici. Da Gramsci (l'egemonia, i subalterni, gli intellettuali) ad Althusser (l'ideologia che interpella e costituisce il soggetto) a Foucault (il discorso come pratica materiale che produce verità) a Derrida (decostruzione e sovvertimento del centro e del sistema binario, esposizione della contraddizione e dei silenzi). La doppia marginalizzazione del soggetto sessuato. Decostruzione del "sati" per mostrare la violenza epistemica che costringe la donna nativa al silenzio (c'è sempre qualcuno che parla suo posto), catturata tra due grandi narrazioni che non sono le sue e da cui viene "ventriloquizzata": da una parte la tradizione (per i maschi nativi, la vedova indiana non sogna altro che di salire sulla pira per bruciare col marito cadavere) e dall'altra la modernizzazione (l'imperialismo inglese che le attribuisce una voce libera e tale da richiedere la propria liberazione all'uomo bianco). La funzione dell'intellettuale benevolente. Letture consigliate: -Gayatri C. Spivak. Can the Subaltern Speak? (In, Nelson/Grossberg eds. Marxism and the Interpretation of Culture, University of Illinois Press, 1988) -Gayatri C. Spivak. French feminism in an International Frame. In, G. C. Spivak. In Other Worlds. Routledge, 1988. Quarto incontro: Le "grandi narrazioni". La critica al femminismo occidentale e alla sorellanza globale, viste come forma di imperialismo occidentale "che elide le diversità nell'agire delle donne in favore di un modello di liberazione delle donne universalizzato che celebra l'individualità e la modernità" (Grewal e Caplan). Il femminismo transnazionale come pratica femminista capace di costruire una sorta di alleanza, di complicità a partire dalle asimmetrie e dalle ineguaglianze che esistono tra le donne del primo e del terzo mondo: le differenze di potere devono essere riconosciute e decostruite criticamente. Letture consigliate. -Inderpal Grewal, Caren Kaplan. Scattered Hegemonies. University of Minnesota Press, 1994. -Chandra talpade Mohanty. Under Western Eyes. Feminist Scholarship and Colonial Discourse. (In, Mohanty/Russo/Torres eds. Thirld World Women and the Politics of Feminism. Indiana University Press, 1991. -Kaplan, Alarcon, Moallem, eds. Between Woman and Nation. Duke University Press, 1999. Quinto incontro: La globalizzazione, cominciata con la decolonizzazione avvenuta dopo la fine della seconda guerra mondiale, mantiene i rapporti di potere tra primo e terzo mondo: le sue operazioni transnazionali nell'economia, nella cultura, nelle informazioni e nei movimenti di popoli sono incastrate nella storia dell'imperialismo e del colonialismo. Il suo linguaggio, la sua logica, così come la giustificazione delle sue guerre, è molto simile alla retorica del colonialismo e dell'imperialismo. Dalla missione civilizzatrice -in cui l'Altro/a è visto/a come selvaggio/a da addomesticare - alla missione liberatrice delle guerre di Bush jr: l'Altro/a viene raccontato e costruito come oppresso/a da liberare: al femminile in Afganistan, al maschile in Iraq. L'immaginario delle guerre imperiali del XXI secolo: dall'Afganistan all'Iraq. Sesto incontro: Film e discussione Donne del Nord - Donne del Sud Cinque incontri su cooperazione e politiche di genere Obiettivo degli incontri Obiettivo degli incontri è presentare una lettura del ruolo critico svolto dalle donne nelle pratiche di cooperazione allo sviluppo e delle relazioni internazionali nella prima fase della globalizzazione, all'indomani della caduta del sistema bipolare. Già a partire dagli anni settanta la pressione dei movimenti femministi occidentali e la forte presenza di donne nei mivimenti di liberazione dei paesi coloniali aveva fatto nascere un vero e proprio sistema chiamato 'Donne e sviluppo' all'interno delle agenzie di sviluppo multilaterali e bilaterali. Con la Conferenza ONU di Pechino del 1995 quel sistema è diventato un paradigma di riferimento per le 'politiche di genere' degli stati nazionali. Pechino quindi ha segnato una svolta nella capacità delle donne di organizzarsi sia a livello istituzionale che nella società civile transnazionale, producendo nuove ipotesi di convivenza. Il corso si propone di ripercorrere questa storia, che è un'importante chiave di interpretazione della contemporaneità. L'attività Il corso prevede un'introduzione teorica a cui seguirà una discussione collettiva basata su testi e documenti. Articolazione Il corso avrà la durata di cinque settimane e si articolerà in incontri settimanali di due core ciascuno, per un totale di cinque incontri. Al corso potranno partecipare un massimo di 20 persone. Programma 1° Incontro: 'Donne e Sviluppo' nel sistema ONU - Dalla conferenza di Città del Messico alla conferenza di Nairobi 2° Incontro: Le strategie dello sviluppo. Dalla conferenza di Nairobi alla cobferenza di Pechino. 3° Incontro: I movimenti transnazionali: neofemminismo e diritti del corpo sessuato. 4° Incontro: Guerre e crisi umanitarie. 5° Incontro: La globalizzazione: dallo sviluppo alla convivenza. Bibliografia consigliata: Vandana Shiva, Sopravvivere allo sviluppo, ISEDI Petrini editore, Torino 1990 Martha C. Nussbaum, Diventare persone, il Mulino, 2001 DWF, Pechino e dintorni, gennaio-marzo 1995 Democrazia e diritto, La legge e il corpo, gennaio-marzo 1996
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