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ancora su Paolo Persichetti. Dove sta la notizia?
- Subject: ancora su Paolo Persichetti. Dove sta la notizia?
- From: Odradek edizioni <odradek at odradek.it>
- Date: Thu, 17 Jul 2003 15:17:56 +0200
Non solo da carcere a carcere, ma nello stesso carcere (quello di Viterbo) un personal computer è oggetto d'interpretazione differente da parte di differenti direttori. L'accanimento su Paolo Persichetti continua. Comitato "Paolo Persichetti" UN OSSERVATORIO PER LA CIVILTA' GIURIDICA «Leggo che Le hanno rifiutato l'uso di un computer, che onestamente non sapevo costituisse un'arma da guerra! Qualora Lei lo richieda ancora e ancora glielo rifiutassero, me lo faccia sapere, che provvederò io a farglielo dare», scriveva il 27 settembre 2002 il senatore Francesco Cossiga a Paolo Persichetti, allora detenuto nel carcere di Marino del Tronto. Paolo Persichetti continua a non poter disporre di un personal computer. Finora, nessun direttore di carcere glielo aveva "formalmente" rifiutato. Le difficoltà insorgevano nel modo di acquisto, sulle operazioni chirurgiche cui sottoporre il computer (asportazione del modem) non si sa bene ancora da parte di chi (a un certo punto, si è favoleggiato persino di un istituto olandese). Ora, il nuovo direttore del carcere di Viterbo ha tagliato la testa al toro: Paolo non avrà la possibilità di usare un computer, ossia di lavorare per il conseguimento del dottorato di ricerca all'università di Paris VIII - di cui è tuttora docente a contratto. Come Osservatorio ci siamo costituiti intorno alla vicenda di Paolo Persichetti giudicando paradigmatica la vicenda del suo ultimo arresto in Francia, nonché le modalità della sua estradizione. Abbiamo poi imparato - a sue spese - che in Italia un giudice può disporre di "prove" e indagini e "imputandi" come fossero giocattoli a sua disposizione. Ora apprendiamo che persino un oggetto ormai tanto ovvio come un personal computer può diventare occasione per esercitare il potere dell'arbitrio sui detenuti. Va da sé che disposizioni di legge e regolamenti, in questo caso, esistono da tempo: i personal computer sono ormai presenti da quasi vent'anni in ogni carcere, prima ancora che in ogni casa, anche se ovviamente privi dello "strumento di comunicazione con l'esterno", ossia il modem. E in uno stato di diritto degno di questo nome, in uno stato di "livello europeo", le norme decise centralmente non dovrebbero mai essere messe in discussione dall'ultimo dei funzionari o degli impiegati addetti alla loro esecuzione. In uno stato di dirittoŠ Roma, 16 luglio 2003. Info: odradek at odradek.it
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