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rai o succursale del vaticano? articolo allegato
- Subject: rai o succursale del vaticano? articolo allegato
- From: "Maria Mantello" <mmantello53 at virgilio.it>
- Date: Fri, 13 Jun 2003 15:29:00 +0200
Rai : servizio Pubblico o succursale del Vaticano? Non bastavano le storie di preti, monaci, papi alla televisione pubblica. Non bastava il cardinale Tonini ospite fisso a "Domenica in". Non bastava tutta la reiterazione di dogmatica cattolica con storie di Santi e Madonne, fino alla stantia riproposizione della eroica castità alla Maria GorettiŠ modello di quel veterofemminino, che oggi il papa romano con rocambolesco gioco linguistico ama chiamare "femminismo". E ancora, non bastavano gli stuoli di personaggi organici alla Chiesa romana, che arruolati a spese della collettività come giornalisti e conduttori televisivi, hanno trasformato la Rai in una succursale del Vaticano, di cui seguono pedissequamente i dettami per la "propaganda fidei". Non bastava dover assistere ad acritiche esaltazioni dell'operato ecclesiastico, sempre e comunque, sia evitando rigorosamente ogni riferimento agli stermini perpetrati con tanto di benedizione ecclesiastica in nome della Croce, sia bandendo dalle trasmissioni la visione laica della vita e del mondo. Alla Rai, la gara ad ossequiare la Chiesa romana e il suo capo assoluto, il Papa, è giunta ad un livello di parossismo tale, che ad un telegiornale nazionale si è data perfino la notizia di un Suo starnuto. Una situazione soffocante, dunque, perché l'unica normalità possibile che si vorrebbe imporre è quella della prioritaria appartenenza alla fede cattolica, che in Rai si cerca di dichiarare sempre e comunque, perfino esibendo il simbolo della Croce sulle generose scollature (santa grazia di dio!?) di conduttrici, vallette ed aspiranti miss. Ma non è finita ancora! La Rai, che vale appena ricordare è un ente finanziato con i danari dello Stato Italiano Costituzionalmente laico e aconfessionale, ha recentemente aperto uno spazio internet dall'inequivocabile titolo: "Rai.it, un nuovo portale sulla religione cattolica". E lo gestisce, come chiunque può leggere sulla prima pagina del sito, con la collaborazione della Chiesa Cattolica: Ufficio delle comunicazioni sociali della Cei. (Sarebbe interessante sapere se la Conferenza episcopale italiana (Cei) percepisca anche una retribuzione per questa sua spirituale attività). Ebbene, questa nuova crociata, sempre stando alla definizione che ne dà il sito stesso, in un articolo "valori e cyberspazio" a firma di Gianluca Nicoletti, è stata giustificata dalla presidente RAI, come risposta alla diffusa esigenza di spiritualità del paese. Una giustificazione che ci lascia stupiti e disorientati, perché nasconde non pochi pericoli per il pluralismo e la stessa democrazia, visto che si fa coincidere l'istanza di spiritualità con l'essere cattolico, come se chi è laico, chi è ateo, chi è ebreo, chi è mussulmano, chi è protestante, ecc.. non avesse spiritualità. Ci permettiamo di rammentare, che in tempi non troppo lontani, a questa esigenza di spiritualità del paese, proprio al suo collante cattolico, si richiamò anche il FascismoŠ che proprio democratico non era. Maria Mantello (presidente sez. romana "Associazione Nazionale del Libero Pensiero Giordano Bruno"
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