CONSIP - Antritrust - buoni pasto



Ieri, 11 giugno 2003, proprio in concomitanza con la riunione con
l'amministrazione, sono state "lanciate", dalle agenzie giornalistiche
AdnKronos e AGI, queste due notizie che riportiamo integralmente:




ANTITRUST: GRAVI COLLUSIONI TRA IMPRESE IN APPALTI PUBBLICI

FENOMENO PARTICOLARMENTE ODIOSO - CONSIP NON HA FATTO DA SCUDO

Roma, 11 giu. - (Adnkronos) - Forniture alla Pubblica Amministrazione nel
mirino dell'Antitrust. Nella sua relazione al Parlamento, il Garante
denuncia che tra le intese restrittive della concorrenza rilevate
quest'anno ''particolarmente gravi sono apparse le collusioni tra imprese
concorrenti nella fornitura di beni e servizi alla Pubblica
Amministrazione. Tra i mercati interessati, quello delle forniture di buoni
pasto, del gasolio in alcuni comuni, i test diagnostici per diabetici.

L'Antitrust rileva che la creazione della Consip, la struttura che accentra
gli acquisti nella Pubblica Amministrazione, non ha fatto da scudo alla
creazione di cartelli. Da qui l'intervento del Garante che con un parere a
carattere generale sui bandi predisposti dalla Consip ha fornito
indicazioni affinché i criteri con i quali sono disegnati i bandi non
risultino tali da facilitare la concentrazione.

11-GIU-03 12:28

 (Rif.0070)

 ANTITRUST: PARTICOLARMENTE ODIOSE COLLUSIONI SU FORNITURE P.A.

(AGI) - Roma, 11 giu.- Le intese collusive raggiunte da alcune imprese
concorrenti per la fornitura di beni e servizi alla pubblica
amministrazione scoperte dall'Autorità' Antitrust rappresentano un fenomeno
"non nuovo ma particolarmente odioso" che segnala, fra l'altro, "la scarsa
fiducia nei meccanismi concorrenziali che anima una parte del mondo
imprenditoriale". Giuseppe Tesauro, nella sua relazione annuale, rileva
come la centralizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione
che è alla base della costituzione della Consip, (la spa del Tesoro
incaricata di gestire le gare per gli acquistI della pubblica
amministrazione, ndr) "aumenta il valore delle commesse e riduce il numero
delle occasioni di interazione fra le imprese" favorendo in teoria
l'eliminazione di comportamenti collusivi ma segnala anche che "la realtà
può essere molto diversa come dimostra l'accertata esistenza di un cartello
relativo alla gara per la fornitura di buoni pasto" alla p.a."



Quest'anno, in quattro occasioni [Pellegrini-Consip, in Bollettino n.
24/2002; Compagnie aeree-Fuel Charge, in Bollettino n. 31/2002; Aziende di
trasporto pubblico locale-Petrolieri, in Bollettino n. 8/2003; Variazione
di prezzo di alcune marche di tabacchi, in Bollettino n. 11/2003.],
l'Autorità ha riscontrato l'esistenza di intese restrittive volte alla
fissazione dei prezzi e alla spartizione dei mercati. Tra queste,
particolarmente gravi sono le collusioni tra imprese dirette a ostacolare
il funzionamento dei mercati nella fornitura di beni e servizi alla
Pubblica Amministrazione, aggirando le normative esistenti in materia di
appalti. Innanzitutto, tali comportamenti, che nelle forme più gravi hanno
anche risvolti penali, non danneggiano soltanto le specifiche stazioni
appaltanti, ma sono dannosi per tutti i contribuenti che, come conseguenza
della collusione, sono costretti a pagare più del necessario i beni e
servizi acquistati dall'Amministrazione. Inoltre, a differenza di quanto
avviene per un privato che non è vincolato al rispetto di rigide procedure
negoziali e, a sua discrezione, può abbandonare una trattativa e rivolgersi
a fornitori alternativi, l'Amministrazione Pubblica, una volta avviata una
procedura a evidenza pubblica, non ha la possibilità di interromperla per
il semplice sospetto che le imprese si siano accordate al fine di
ripartirsi tra loro contratti e commesse. Ciò implica che in questi mercati
le strategie collusive delle imprese devono essere represse con rigore,
anche perché difficilmente contrastate dai comportamenti degli acquirenti.


E' evidente che lo stesso Garante per la concorrenza ha rilevato che
qualcosa "non funziona" nell'opera della CONSIP. Anzi, le imputa il fatto
di non essere riuscita a "far scudo" alla creazione di cartelli come nel
caso specifico dei buoni pasto.

Una gara a procedura aperta, per un importo complessivo di 635.000.000,00
euro, pari a 488.461.539 buoni pasto, di fatto è stata oggetto di
un cartello di società. Più volte abbiamo rilevato "disfunzioni" nell'opera
della Consip (spa del Tesoro nata appositivamente per gestire le gare per
gli acquisti nella P.A.).

Come al solito, chi ne fà le spese sono i lavoratori, i quali, oltre a non
vedersi rivalutato il valore nominale del buono pasto in sede di rinnovo
contrattuale, se lo vede persino "svalutare" in nome della legge del
mercato e della concorrenza (?).

Roma 12.6.2003.


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