Nigeria: false informazioni sulla campagna di Amnesty International in favore di Amina Lawal



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COMUNICATO STAMPA
CS69-2003

NIGERIA: FALSE INFORMAZIONI SULLA CAMPAGNA DI
AMNESTY INTERNATIONAL
IN FAVORE DI AMINA LAWAL

Amnesty International e' intervenuta oggi per correggere le fuorvianti
informazioni falsamente attribuite ad una delle pagine web della
Sezione Spagnola di Amnesty International. L'informazione e' stata
largamente diffusa via email annunciando falsamente che
l'esecuzione di Amina Lawal era stata fissata per il 3 giugno 2003 e
riferendosi ad Amnesty International come fonte.

Contrariamente a questa informazione ampiamente diffusa in
internet, Amnesty International ha coerentemente pubblicato
accurate informazioni circa il caso su tutte le sue pagine web ufficiali.

Amnesty International considera il caso di Amina Lawal come una
delle piu' alte priorita' e apprezza l'aiuto che l'opinione pubblica ha
dato alla sua campagna. Tuttavia, la circolazione di email con
informazioni inesatte causa molti problemi per tutti i gruppi che
stanno lavorando duramente per difendere Amina Lawal e i diritti
umani delle donne in Nigeria.

"Tutte le nostre pagine web contengono le ultime notizie sul caso di
Amina Lawal. Il nostro materiale pubblico menziona il 3 giugno 2003
non come la data di esecuzione della condanna di morte ma come la
nuova data decisa dalla Corte di Appello della Sharia dello Stato di
Katsina, per l'udienza di revisione della sentenza" ha detto Amnesty
International. Una delegazione di Amnesty International era presente
all'udienza presso la Corte dello Stato di Katsina il 25 marzo 2003,
quando la nuova data e' stata fissata.

Amnesty International ritiene che il diritto di Amina Lawal ad una
rappresentanza legale, ad un processo giusto e al diritto all'appello
al momento siano garantiti. Amina Lawal non e' in stato di
detenzione e ha un'eccellente rappresentanza legale, comprendente
un'importante avvocatessa donna e avvocati nigeriani di grande
esperienza. E' aiutata da una coalizione di gruppi di donne nigeriane
e gruppi dei diritti umani. Amnesty International e' a stretto contatto
con queste organizzazioni ed e' attenta ad inserire nel sito web solo
le informazioni piu' precise.

In accordo con la Costituzione nigeriana, alla fine di tutti i processi
giudiziari che implicano la pena di morte, il Presidente della
Repubblica potrebbe esercitare il suo potere di grazia, una decisione
politica e non giudiziaria.

"A tempo dovuto, non esiteremo a condurre una campagna affinche'
tale prerogativa venga esercitata dal Presidente, come faremo per
ogni caso che implichi la pena di morte sotto ogni codice penale,
incluso il Codice penale della Sharia", ha sottolineato
l'organizzazione.

Amnesty International continuera' a chiedere pubblicamente al
Governo Federale di abolire la pena di morte e di riformare tutta la
legislazione che introduce punizioni crudeli, inumane e degradanti a
tutti i livelli della legislazione nigeriana, incluso il Codice Penale
della
Sharia. Comunque, l'organizzazione non vuole interferire nel
processo giudiziario nel caso di Amina Lawal e non raccomanda di
svolgere alcuna campagna internazionale sul suo caso in questo
momento.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 7 maggio 2003

Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International - ufficio stampa
Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it



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