I: sanzioni all'Irak: chi vuole tenerle?



From: Antonio Gaspari
Subject: sanzioni all'Irak: chi vuole tenerle?


Care amiche, cari amici,

Il dopoguerra è sempre irto di difficoltà. E' singolare però che di fronte
alla richiesta degli Stati Uniti di rimuovere le sanzioni commerciali contro
l'Irak , sia l'ONU, che Paesi come Francia e Russia e Paesi OPEC si siano
opposti.
Dove è finito padre Benjamin, che fin quando Saddam è stato al potere ha
urlato contro le sanzioni che facevano morire i bambini iracheni?
E' interessante notare anche quali siano le strategie economiche collegate
al petrolio. Mi sembra evidente che una rimozione delle sanzioni insieme al
riavvio della produzione di petrolio iracheno, abbia un effetto anti
speculazione sul prezzo del greggio.  La produzione irachena tornerebbe
legalmente nel mercato abbassando il prezzo del barile con benefici per
tutti  i consumatori. Proprio per questo l'Opec ha annunciato che ridurrà la
produzione di petrolio, con l'intento di mantenere il prezzo del barile
sopra ai 30 dollari.
E' chiaro in questo contesto anche l'interesse della Russia che è grande
produttrice di petrolio.
Meno chiaro è l'interesse della Francia, anche se disponendo di tante
centrali nucleari, il paese transalpino è quello che meno dipende dalle
variazioni del prezzo del greggio.
Dal punto di vista umanitario adesso c'è la possibilità concreta di
rimuovere le sanzioni, permettere cioè all'Irak di produrre e commerciare,
due condizioni essenziali  per ritrovare l'unità del paese e rafforzare
tutti coloro che vogliono costruire un futuro democratico e libero.
Ritardare o negare la richiesta di rimozioni delle sanzioni è una vera
ingiustizia!
Antonio Gaspari