USA: I diritti dei migranti che cercano asilo politico sono in pericolo



USA: I diritti dei migranti che cercano asilo politico sono in pericolo
 
Gli USA dovrebbero annullare la nuova politica sulla detenzione dei migranti che chiedono asilo politico e che provengono da stati dove le organizzazioni terroristiche sono attive. Essa crea una serie di presunti legami con il terrorismo solo in base alla nazione di provenienza, ha detto Human Rights Watch. L'amministrazione Bush ha criticato le violazioni dei diritti umani da parte dei regimi tirannici, come l'Iraq, tuttavia con questa nuova politica saranno arrestati i richiedenti asilo semplicemente per il fatto che sono fuggiti da quegli stessi regimi tirannici. Un rapporto di HRW ha evidenziato le violazioni perpetrate in tutto il mondo in nome della lotta al terrorismo. Le Nazioni Unite dovrebbero nominare un esperto di alto livello per monitorare l'impatto delle misure anti-terrorismo sui diritti umani. Le violazioni dei diritti umani alimenteranno il terrorismo, non lo sconfiggeranno, sostiene HRW. I governi devono smettere di usare il terrorismo come pretesto per la repressione.
 
Fonte: Human Rights Watch
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it
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26 Marzo 2003 - Gli USA dovrebbero annullare la nuova politica sulla detenzione dei migranti che chiedono asilo politico e che provengono da stati dove le organizzazioni terroristiche sono attive, ha detto Human Rights Watch.
 
La nuova politica adottata dall'amministrazione Bush richiede l'automatica e continua detenzione di tutti i richiedenti asilo politico che provengono da una lista di 34 paesi, compreso l'Iraq. Molti di questi paesi praticano gravi violazioni di diritti umani che spingono gli uomini, le donne e i bambini a cercare rifugio negli USA. L'amministrazione Bush ha criticato le violazioni dei diritti umani da parte dei regimi tirannici, come l'Iraq, tuttavia con questa nuova politica saranno arrestati i richiedenti asilo semplicemente per il fatto che sono fuggiti da quegli stessi regimi tirannici.
 
La nuova politica crea una serie di presunti legami con il terrorismo solo in base alla nazione di provenienza. Con le misure adottate dall'amministrazione Bush, anche un dissidente Iraniano, per esempio, verrebbe imprigionato solo perche' l'Iran e' nella lista dei paesi dove sono attive organizzazioni terroristiche. Secondo HRW, qualsiasi decisione sulla detenzione dei richiedenti asilo dovrebbe essere fondata su valutazioni fatte caso per caso da un giudice imparziale. Le attuali leggi americane consentono al governo di arrestare chiunque arrivi e possa porre un rischio alla sicurezza.
 
I richiedenti asilo potrebbero rischiare mesi o anche anni di prigione prima che si giunga ad una decisione sulla loro richiesta. Essi rimarranno in arresto per tutto il tempo del procedimento. Le persone che fuggono dalle persecuzioni non dovrebbero essere trattate come criminali, continua HRW. Molti richiedenti asilo hanno passato anni in prigione nei paesi di provenienza. Con questa nuova politica, una volta che raggiungono gli USA, saranno di nuovo sbattuti in galera per mesi, e forse anni.
 
Secondo le guide linea emesse dall'Alto Commissario ONU per i Rifugiati, la detenzione dei richiedenti asilo dovrebbe essere l'eccezione, non la regola. La detenzione non dovrebbe essere permessa senza efficaci meccanismi di monitoraggio, e quando e' necessaria dovrebbe durare solo per un periodo "minimo".
 
Prima dell'adozione di questa nuova politica, i richiedenti asilo che arrivavano negli USA con documentazione inadeguata erano imprigionati, qualcosa che Human Rights Watch e altri gruppi hanno criticato per anni. Tuttavia, anche i richiedenti asilo potevano ottenere la liberta' su cauzione, sebbene sia stata concessa in pochi casi.

Non e' chiaro se la nuova politica permettera' ai richiedenti asilo provenienti dai 34 paesi della lista di ottenere la liberta' su cauzione. Human Rights Watch ha chiesto al governo americano di non arrestare i richiedenti asilo solo sulla base delle loro origini, e di non escluderli a priori  dal poter usufruire della liberta' su cauzione.
 
 
Secondo Human Rights Watch, le Nazioni Unite dovrebbero nominare un esperto di alto livello per monitorare l'impatto delle misure anti-terrorismo sui diritti umani. In un rapporto pubblicato in occasione della 59esima sessione della Commissione ONU sui diritti umani a Ginevra, HRW ha evidenziato le violazioni perpetrate in tutto il mondo in nome della lotta al terrorismo. Il rapporto prende in considerazione alcuni casi in Cina, Egitto, Georgia India, Indonesia, Russia, Spagna, Gran Bretagna, USA e Uzbekistan.
 
HRW e' preoccupata delle violazioni dei diritti umani commesse in nome della guerra al terrorismo. Il rapporto denuncia la sistematica violazione del diritto ad un giusto processo, le restrizioni alle liberta' civili, gli attacchi ai movimenti politici interni, le torture, l'inasprimento dei controlli sui rifugiati, sui migranti e sugli stranieri. Per esempio:
-La risposta degli USA agli attacchi dell'11 Settembre ha visto la detenzione arbitraria e segreta di stranieri, e la detenzione militare senza capi di accusa.
-In Cina, diversi attivisti Tibetani e gli Uiguri sono stati accusati di terrorismo e condannati a morte dopo processi giudiziari iniqui.
-In Egitto, le autorita' hanno arrestato migliaia di sospetti oppositori, molti per la presunta appartenenza alla Fratellanza Musulmana, un gruppo non autorizzato ma non violento, e per il possesso di letteratura "sospetta".
-In India, alcuni bambini di 12 anni sono stati arrestati per una nuova legge anti terrorismo.
-La Russia ha giustificato la sua guerra abusiva in Cecenia legandola alla campagna globale contro il terrorismo.
-La Gran Bretagna ha approvato una legge che permette la detenzione arbitraria e di lungo termine degli stranieri.
-I sospetti terroristi sono stati estradati tra un paese e l'altro al di la' della legalita' e senza un giusto processo, anche quando erano a rischio di tortura.
 
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha reso le misure anti terrorismo obbligatorie per tutti gli stati, ma ha escluso la questione dei diritti umani dal lavoro della Commissione Contro il Terrorismo. Molte organizzazioni regionali hanno adottato dei propri programmi anti terrorismo, spesso definendo in modo vago il terrorismo e scordando di fare riferimento ai diritti umani. Nel Dicembre 2002, l'Assemblea Generale dell'ONU ha adottato una risoluzione affermando il bisogno di proteggere i diritti umani nelle misure anti terrorismo [gli USA hanno votato contro la risoluzione, ndt], e ha chiesto al Segretario Generale di formulare delle raccomandazioni per mettere in pratica questo principio.
 
Le violazioni dei diritti umani alimenteranno il terrorismo, non lo sconfiggeranno, sostiene HRW. I governi devono smettere di usare il terrorismo come pretesto per la repressione.
 
 
Mentre e' in corso il conflitto in Iraq, alcuni governi stanno reprimendo violentemente le proteste di piazza contro la guerra. Ad esempio le autorita' Egiziane hanno arrestato attivisti e dimostranti, cosi' come anche i passanti, nelle proteste di piazza tenute al Cairo il 21 Marzo. Secondo HRW, la polizia ha risposto alle manifestazioni con eccessiva forza, percuotendo molti partecipanti e arrestandone diversi. Alcuni sono stati rilasciati subito dopo, ma altri 68 sono stati portati d'avanti ai pubblici ministeri dei tribunali ordinari o di quelli di sicurezza statale. Tuttavia, molti (il numero e' imprecisato) rimangono in detenzione in incommunicado, in violazione della legge che richiede di essere portati davanti ad un ufficio di procedimento giudiziario entro 24 ore dall'arresto.
 
Human Rights Watch ha chiesto che alle autorita' Egiziane di terminare i continui arresti e le torture dei dimostranti contrari alla guerra; di assicurare la sicurezza degli arrestati; di fornire assistenza medica ai feriti arrestati; e di lanciare una inchiesta sulle denunce di maltrattamento. HRW ha chiesto al governo di astenersi dall'utilizzare le Corti di Sicurezza Statale che non permettono appelli ordinari. Inoltre HRW insiste per la soppressione di queste corti e della legislazione d'emergenza che l'organizzazione giudica repressiva.
 
HRW e' preoccupata per il messaggio che gli arresti e le violenze mandano: il dissenso in Egitto sara' brutalmente represso. Tre dei detenuti hanno meno di 15 anni e uno di 16.
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