AMORE SOLO TRA UOMO E DONNA



A TUTTI GLI ORGANI DI STAMPA

COMUNICATO STAMPA E GENTILE RICHIESTA DI PUBBLICAZIONE.

Inviamo un comunicato stampa, sottoscritto da associazioni e gruppi locali e
nazionali, relativo al processo per diffamazione contro il senatore trentino
Renzo Gubert, denunciato da ArciLesbica nel 2000 per alcune affermazioni
gravemente offensive nei riguardi di lesbiche, gay e trans da lui espresse
in un editoriale apparso sul giornale Alto Adige il 7 gennaio 2000, di cui
segue il testo.
Il 23 gennaio si terrà a Bolzano la seconda udienza.
La giudice, nel corso della prima udienza, avvenuta il 15 ottobre 2002, ha
invitato le parti ad accordarsi, ma il senatore non ha voluto saperne
dichiarando in una successiva intervista: "non chiederò mai scusa alle
lesbiche".
E' nostra intenzione interessare del caso anche le istituzioni europee.
Cordiali saluti

Giovanna Camertoni (per ArciLesbica Trentino-Alto Adige), cell. 3403979369
Cristina Gramolini (per la Segreteria Nazionale di ArciLesbica) cell.
3479308006


Il 23 gennaio si terrà a Bolzano la seconda udienza del processo per
diffamazione contro il senatore trentino Renzo Gubert, denunciato da
ArciLesbica nel 2000 per aver scritto un editoriale dai contenuti fortemente
offensivi della dignità di lesbiche, gay e trans.
Il senatore in quell'occasione aveva dichiarato che l'omosessualità è una
devianza e una malattia da curare, paragonandola poi alla bestialità e alla
necrofilia.
In una recente intervista, il senatore ha ribadito le sue affermazioni
invitando lesbiche, gay e trans a reprimersi: 'se uno è omosessuale, vabbé,
pazienza. Ma che almeno non pretenda di urlarlo ai quattro venti'.
Ci auguriamo che il senatore Gubert abbia riflettuto sul fatto che le
opinioni da lui espresse sono gravemente offensive della dignità della
persona omosessuale e faccia pubblica ammenda.
Come associazioni, gruppi, partiti, singole/i cittadine/i impegnati nella
difesa dei diritti civili, sociali, sessuali delle persone attendiamo con
interesse la sentenza per sapere come la giustizia italiana giudicherà tali
affermazioni gravi ed offensive fatte da un senatore della Repubblica.

ArciLesbica Trentino-Alto Adige
ArciLesbica Nazionale
ArciGay Nazionale
Lila Nazionale
ArciGay Trentino 8 Luglio
La Clessidra
ItaliaLaica
Movimento Identità Transessuale
Agedo
HIS IOS Centaurus
Redazione "l'altro martedì" (trasmissione radiofonica)
Transgender interNATIONal
ArciGay ArciLesbica "Omphalos" - Perugia
ArciLesbica Udine
ArciLesbica Napoli "Le Maree"
ArciLesbica Bologna
ArciLesbica Palermo "Lady Oscar"
ArciLesbica Roma
ArciLesbica Bari
ArciLesbica Zami - Milano
Linea Lesbica Informazione e Salute - Bologna
Linea Lesbica Amica - Milano




Alto Adige 7 gennaio 2000

AMORE SOLO TRA UOMO E DONNA
Il senatore Gubert tuona contro i rapporti omosessuali. Il politico prende
posizione sul depliant voluto da ArciLesbica.

Sull'Alto Adige del 6 gennaio è pubblicata una lettera della responsabile
nazionale salute e prevenzione d'Arcilesbica, che rivendica il diritto di
divulgare tramite strutture pubbliche, senza filtro alcuno, materiale per la
prevenzione dell'Aids che evidenzi pratiche omosessuali, dopo che, a seguito
di un intervento di Francesca Ferrari, consigliera comunale di Trento del
Centro UPD, il vicesindaco Andreatta aveva assicurato il ritiro del
materiale dallo spazio aperto giovani. Pronto a raccogliere le
sollecitazioni di Francesca Ferrari per portare la questione in sede
parlamentare per chiedere al ministro Bindi di correggere quanto risulta
"eccessivo", ritengo che la lettera della responsabile d'Arcilesbica meriti
qualche commento. Stando alla stessa, poiché ci sono donne (e uomini)
omosessuali, è giusto che l'ente pubblico si preoccupi di informare sul
com'evitare il pericolo di contagio. Il problema non è qui. Il problema è
sul come. E il "come" usato da Arcilesbica e dal Comune di Trento tende a
far percepire come "normale" l'omosessualità. Credo si debba riflettere sul
fatto che il tasso d'omosessualità vari da società a società, da periodo
storico a periodo storico e tale variare non può certo essere attribuito a
cause riferibili all'individuo. Come già dimostrò Durkheim per il suicidio,
il fatto che in alcune società ci sia una più alta quota d'omosessualità
maschile o femminile dipende da cause sociali e non individuali. Il ritenere
normali "talune pratiche sessuali tra donne" (e il medesimo vale tra
uomini), l'esibire pubblicamente il fatto che si è inclini a tali pratiche
può essere ed è una delle cause sociali che predispongono ad assumere da
parte di persone con minore inclinazione eterosessuale, comportamenti
omosessuali.
Come ogni deviante l'omosessualità ha tutti i diritti di essere curato,
d'essere destinatario di politiche di prevenzione di danni alla salute che
derivino anche dalla sua anormalità, ma in nessun modo esso ha il diritto a
far considerare normale la sua devianza, a meno che non prevalga tra i
cittadini la convinzione che ogni tipo d'azione, per il fatto stesso che
esiste, purché sia fatta con il consenso di chi la compie, è da ritenersi
normale. Come pensare a coloro che esprimono la loro sessualità "con talune
pratiche sessuali" con animali, entrambi consenzienti? Il fenomeno è
esistito e continua ad esistere, ma nessuno, oso sperare, lo vuol
considerare normale. Nessuno, oso sperare, per vil fatto che esiste, sarebbe
disposto a mettere a disposizione di tutti i giovani materiale che illustri
come in tali rapporti, possa essere evitato il contagio, anche se pare che
proprio da tali pratiche sessuali con scimmie, in Africa, si sia propagato
l'Aids.
Omosessualità e bestialità oppure necrofilia o altre deviazioni cui induce
in taluni la forza dell'istinto sessuale non sono la stessa cosa, ma se
vacilla la convinzione che è normale, secondo una natura non corrotta, solo
il rapporto maschio-femmina cui induce la stessa conformazione fisica e
biologica degli organi sessuali, mentre l'omosessualità normale non è, per
cui come anormalità va esplicitamente trattata, cessa di valere ogni confine
e il destino delle nostre società potrebbe diventare quello di Sodoma e
Gomorra.
Il "come" vien fatta prevenzione Aids per gli omosessuali riserva
l'informazione solo agli interessati? Oppure fa almeno capire che comunque
tali "pratiche sessuali" sono anormali? Se ciò non accade, è giusto che le
modalità informative vengano riviste.
Renzo Gubert
senatore del Centro UPD