Russia: Amnesty chiede l'assoluzione e l'immediato rilascio di Grigory Pasko



Russia: Amnesty chiede l'assoluzione e l'immediato rilascio di Grigory Pasko
 
Amnesty International ha oggi ribadito la richiesta per l'assoluzione e l'immediato rilascio del giornalista ambientalista Grigory Pasko. Secondo l'organizzazione, la condanna e l'arresto di Pasko per il semplice fatto di aver esercitato un diritto umano fondamentale e' solo uno dei tanti esempi della mancanza di rispetto dei diritti umani nella Federazione Russa.
 
Fonte: Amnesty International; Greenpeace International
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it
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5 Dicembre 2002 - Amnesty International ha oggi ribadito la richiesta per l'assoluzione e l'immediato rilascio del giornalista ambientalista Grigory Pasko. Nel 1993 il giornalista filmo' una nave militare russa che scaricava rifiuti radioattivi nel Mar del Giappone. Il filmato fu poi trasmesso da una emittente giapponese e da una russa. G.Pasko denunciava i pericoli ambientali causati dalla Flotta militare del Pacifico. Secondo le leggi russe, le informazioni sui pericoli ambientali non devono essere nascoste al pubblico; inoltre, dal 1993, la Convenzione di Londra vietava lo scarico di rifiuti radioattivi in mare.
 
Pasko denuncio' anche la corruzione presente nella Flotta del Pacifico, e passo' le informazioni ai giornalisti Giapponesi. Nel Novembre del 1997, al suo ritorno dal Giappone, fu arrestato e accusato di tradimento e spionaggio. Dopo 20 mesi di prigione, arrivo' nel 1999 la sentenza del tribunale che lo condannava a tre anni di detenzione, ma fu immediatamente rilasciato con un'amnistia, senza ottenere l'assoluzione.

Sia Pasko che la Flotta militare del Pacifico si appellarono contro la condanna: il giornalista chiedeva la completa assoluzione, mentre la Flotta voleva una pena piu' severa. Nel 2000 la Corte Suprema Russa decise di restituire il caso alla Corte militare per ulteriori indagini. Dopo diversi ritardi, il secondo processo inizio' nel Luglio 2001, e il 25 Dicembre 2001 la Corte Militare condanno' Pasko a quattro anni di detenzione. Grigory Pasko e la Flotta ancora una volta si sono appellate contro la condanna. Ma il 25 Giugno 2002 la Corte Suprema ha confermato la condanna della Corte Militare a quattro anni di detenzione in un campo di lavoro. Amnesty International, che nel Gennaio 2002 ha adottato Pasko come prigioniero di coscienza, ha reagito con delusione a tale sentenza e ha continuato a richiedere il rilascio del giornalista.

Secondo Greenpeace, sia questo caso, come quello del giornalista Alexander Niktin, dimostrano il tentativo delle strutture governative russe (esercito e servizi segreti) di intimidire gli ambientalisti che esercitano il diritto di espressione garantito dall'articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nel 2000, Greenpeace, WWF e altre organizzazioni non governative raccolsero 2.5 milioni di firme per indire un referendum contro l'importazione di rifiuti radioattivi. La Commissione Elettorale dichiaro' invalide 600,000 firme, facendo cosi' scendere il numero delle firme valide al di sotto dei 2 mln necessari all'approvazione del referendum.
Amnesty crede che il procedimento giudiziario contro Pasko appaia motivato da ragioni di vendetta politica per aver denunciato la corruzione e la pratica i scaricamento di rifiuti nucleari in mare. L'organizzazione sostiene che il caso sia una chiara violazione delle norme nazionali ed internazionali che proteggono la liberta' di espressione cui lo stato russo deve garantire tutela. Le informazioni pubblicate da Pasko non costituiscono una minaccia alla sicurezza nazionale russa e il giornalista non avrebbe dovuto mai essere arrestato, dice Amnesty.
 
Secondo Amnesty, la condanna e l'arresto di Pasko per il semplice fatto di aver esercitato un diritto umano fondamentale, quello alla liberta' di espressione, e' solo uno dei tanti esempi della negazione della giustizia che colpisce tante altre vittime di abusi nella Federazione Russa. Per questo motivo e' stata lanciata una campagna internazionale per chiedere una giustizia equa e il rispetto dei diritti umani in Russia. Per maggiori informazioni: