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(Fwd) [uma-list] silenzio su Porto Marghera
- Subject: (Fwd) [uma-list] silenzio su Porto Marghera
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Tue, 03 Dec 2002 02:17:13 +0100
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- From: <c.olivieri at agora.it> To: "Umanisti" <iniziative at umanisti.it>, "C37delgen" <C37delgen at yahoogroups.com> Subject: [uma-list] silenzio su Porto Marghera Date sent: Sat, 30 Nov 2002 20:15:13 +0100 Send reply to: iniziative at umanisti.it Partito Umanista - Comunicato Roma, 30 novembre 2002 disastro a porto marghera QUANTO COSTA IL SILENZIO? La Rai, ancora formalmente servizio pubblico, ha praticamente cancellato qualsiasi informazione sull'incendio alla Dow Chemical di Porto Marghera. Quanto è costato alla multinazionale Dow Chemical questo silenzio? Che fine ha fatto il servizio pubblico? Eppure l'incendio scoppiato la sera del 28 novembre ha sprigionato una nube sicuramente contenente acido cloridrico, responsabile dei bruciori avvertiti da molti cittadini. Per non parlare di altre sostanze come toluene, xilene, benzene, ossido di azoto e ossido di carbonio. E solo fra qualche giorno sapremo se c'è anche la diossina. Perché questo silenzio? Eppure tutti devono sapere che: La Dow Chemical è una multinazionale presente in tutto il mondo, che tra l'altro ha acquisito la Union Carbide, dal cui stabilimento a Bhopal fuoriuscirono, nella notte tra il 2 e 3 dicembre 1984, 40 tonnellate del gas mortale Isocianato di Metile (MIC). Migliaia di persone morirono di una morte orribile, annegando nei propri liquidi corporei, con polmoni e occhi in fiamme. Decine di migliaia di persone rimasero mutilate quella stessa notte. Col passare del tempo si svilupparono malattie e l'acqua potabile nei quartieri contaminati dal gas divenne tossica, producendo quindi in modo costante tutto un'insieme di seri rischi per la salute. Negli ultimi 18 anni il numero di persone le cui vite e cui corpi sono stati distrutti supera i 200.000. A tutt'oggi muoiono 30 persone al mese a causa di malattie collegate all'esalazione di gas e più di 120.000 persone avrebbero bisogno di urgenti cure mediche. Di queste, 80.000 sono troppo malate per svolgere lavori manuali, e sono quindi incapaci di sostenere le loro famiglie. La Dow Chemical, attuale proprietaria degli impianti di Bhopal, ancora non si decide, a distanza di 18 anni, a rimuovere le centinaia di tonnellate di rifiuti tossici dal sito. Inoltre: - la Dow Chemical è stata uno dei maggiori fornitori di Agente Arancio (defoliante a base di diossina) dell'esercito americano durante la guerra in Vietnam; - produce inoltre numerose sostanze a base di cloro (PVC, pesticidi, solventi), ritenuti fonte di numerose sostanze tossiche, tra cui la diossina; - Negli Stati Uniti 8 donne hanno intentato una causa contro la Dow Chemical per protesi difettose; 1.800 donne si sono costituite parte civile. La Dow Chemical fu dichiarata colpevole di negligenza nella sperimentazione delle protesi, avendo mentito sui rischi connessi alla loro applicazione. Perché quindi questo silenzio? Tutti devono sapere anche che: nonostante tutto ciò, l'anno scorso la EniChem, controllata dall'Eni, ha ceduto alla Dow Chemical la propria divisione Poliuretani per 400 milioni di euro, e ha acquistato dalla Union Carbide il 50% di Polimeri Europa S.r.l. al prezzo di 204 milioni di euro, guadagnando da questo affare 196 milioni di euro. Perché questo silenzio? Il servizio pubblico non è più al servizio del pubblico, ma delle multinazionali? Carlo Olivieri Segreteria Stampa Nazionale Partito Umanista via Michele Bonelli 4 - 00168 Roma tel. 06.5500620 - fax 06.55178469 ------- End of forwarded message -------
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