immigrati, Bologna e Lecce.... articolo da "Liberazione"



        articolo da Liberazione

Incendio a via Mattei, 15 arresti. Duomo di Lecce occupato. Micciché (Prc)
nell'orrore del centro di Agrigento.

Sull'ultimo caso, quello di un giovane dello Sri Lanka, sono in corso alcune
verifiche, ma al Regina Pacis di San Foca (Lecce) pestaggi e intimidazioni
sono ormai all'ordine del giorno. A denunciarlo è il deputato Verde Mauro
Bulgarelli. Non basta, a Bologna la polizia ha arrestato 15 immigrati con
l'accusa di aver provocato disordini ed aver appiccato il fuoco al Ctp di
via Mattei.


Ma andiamo con ordine. Ieri pomeriggio un cittadino dello Sri Lanka sarebbe
stato pestato pesantemente perché avrebbe parlato con i componenti della
delegazione entrata nel centro. L'uomo ha potuto denunciare le percosse
subite chiamando subito dopo il fatto il cellulare di una manifestante di
Rifondazione entrata con tutta la delegazione. Un episodio portato
immediatamente a conoscenza della questura di Lecce, che ovviamente ha
smentito. Immediata la richiesta di far entrare un avvocato per le verifiche
del caso.

Pestati poi nei giorni scorsi anche altri "ospiti" del cpt diretto da don
Cesare Lodeserto. Per loro l'accusa è stata quella di aver tentato la fuga
dal centro all'indomani del sopralluogo effettuato dal deputato di
Rifondazione Nichi Vendola. «Ieri - hanno fatto sapere i componenti della
delegazione - undici immigrati, quelli peggio combinati, sono stati
rimpatriati». «I pestaggi - ha detto il deputato verde Mauro Bulgarelli
uscendo ieri dal Regina Pacis - avvengono a cura del personale di questo
centro e vi partecipano, in alcuni casi, anche esponenti delle forze
dell'ordine. Per picchiare gli immigrati - ha aggiunto - verrebbero
utilizzati bastoni di legno che sono custoditi nello stanzino adiacente alla
segreteria. Immagino - ha affermato Bulgarelli - che i bastoni oggi siano
stati fatti sparire».

Per protesta in serata alcune decine di manifestanti hanno occupato il Duomo
di Lecce.

La giornata contro la Bossi Fini in Puglia era iniziata alla torre costiera
di San Foca. Ad aprire il corteo, promosso dal Lecce Social Forum, un
lenzuolo bianco con una grande impronta digitale, "l'impronta della
vergogna".

Inquieta e fa riflettere poi anche l'episodio avvenuto all'alba di ieri a
Bologna nel centro di detenzione per migranti di via Mattei dove sono stati
dati alle fiamme da alcuni "detenuti" materassi, televisori e suppellettili.
Il tutto dopo che durante la notte un uomo aveva tentato di scavalcare, come
riferito dalla deputata di Rifondazione Titti De Simone che ieri nel primo
pomeriggio si è recata al centro gestito dalla Croce Rossa, una recinzione
interna. Per la De Simone la rivolta nel Cpt bolognese subito sedata dalla
polizia, che non ha provocato feriti ma seri danni alla struttura, è un
episodio «molto preoccupante». «La situazione non è più controllabile, anche
per il raddoppio dei termini di detenzione, passati con la Bossi Fini da 30
a 60 giorni». Una miscela esplosiva che, per la deputata, fa sorgere anche i
timore che nel «tentativo di reprimere si possa ricorrere al pugno di
ferro». Titti De Simone ha poi annunciato una interrogazione al ministro
dell'Interno Pisanu perché la prefettura di Bologna non collabora. In
serata, poi è giunta la notizia dei 15 arresti. «Trovo scandaloso che il
prefetto non abbia ancora fornito i dati sul Cpt richiesti da noi
parlamentari». Accuse anche per la Regione Emilia Romana che non ha
mantenuto l'impegno che si era assunta per l'istituzione di un osservatorio
locale per monitorare il funzionamento della struttura.

Giornata di lotta contro la Bossi Fini anche ad Agrigento. In contrada San
Benedetto nel cpt protetto da mura di recinzione di sei metri l'unico
autorizzato ad entrare è stato il parlamentare siciliano di Rifondazione
Lillo Micciché. La sua è stata una visita efficace. Con i suoi occhi ha
verificato, come denuncia da tempo il Tavolo Migranti del Social Forum, che
il cpt viene utilizzato come carcere vero e proprio. «Micciché - ha detto
Fulvio Vassallo Paleologo - ha verificato che nel centro sono presenti
immigrati che provengono dal circuito carcerario. Persone che erano in
cella, in attesa di giudizio, che, probabilmente perché non era più
possibile tenerle in prigione, sono state portare al cpt. Micciché - ha
precisato ancora Vassallo Paleologo - ha verificato che le condizioni
igieniche del centro, gestito dalla Croce Rossa, sono catastrofiche con
bagni invase dai liquami, stanzoni sporchi. Per le carenze gravissime
chiederemo al Prefetto di chiudere il cpt anche per violazione delle norme
igienico-sanitarie».

Liberazione del 1/12/2002