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immigrati, Bologna e Lecce.... articolo da "Liberazione"
- Subject: immigrati, Bologna e Lecce.... articolo da "Liberazione"
- From: Daniele Barbieri <barbieri at carta.org>
- Date: Mon, 2 Dec 2002 19:46:58 +0100
articolo da Liberazione Incendio a via Mattei, 15 arresti. Duomo di Lecce occupato. Micciché (Prc) nell'orrore del centro di Agrigento. Sull'ultimo caso, quello di un giovane dello Sri Lanka, sono in corso alcune verifiche, ma al Regina Pacis di San Foca (Lecce) pestaggi e intimidazioni sono ormai all'ordine del giorno. A denunciarlo è il deputato Verde Mauro Bulgarelli. Non basta, a Bologna la polizia ha arrestato 15 immigrati con l'accusa di aver provocato disordini ed aver appiccato il fuoco al Ctp di via Mattei. Ma andiamo con ordine. Ieri pomeriggio un cittadino dello Sri Lanka sarebbe stato pestato pesantemente perché avrebbe parlato con i componenti della delegazione entrata nel centro. L'uomo ha potuto denunciare le percosse subite chiamando subito dopo il fatto il cellulare di una manifestante di Rifondazione entrata con tutta la delegazione. Un episodio portato immediatamente a conoscenza della questura di Lecce, che ovviamente ha smentito. Immediata la richiesta di far entrare un avvocato per le verifiche del caso. Pestati poi nei giorni scorsi anche altri "ospiti" del cpt diretto da don Cesare Lodeserto. Per loro l'accusa è stata quella di aver tentato la fuga dal centro all'indomani del sopralluogo effettuato dal deputato di Rifondazione Nichi Vendola. «Ieri - hanno fatto sapere i componenti della delegazione - undici immigrati, quelli peggio combinati, sono stati rimpatriati». «I pestaggi - ha detto il deputato verde Mauro Bulgarelli uscendo ieri dal Regina Pacis - avvengono a cura del personale di questo centro e vi partecipano, in alcuni casi, anche esponenti delle forze dell'ordine. Per picchiare gli immigrati - ha aggiunto - verrebbero utilizzati bastoni di legno che sono custoditi nello stanzino adiacente alla segreteria. Immagino - ha affermato Bulgarelli - che i bastoni oggi siano stati fatti sparire». Per protesta in serata alcune decine di manifestanti hanno occupato il Duomo di Lecce. La giornata contro la Bossi Fini in Puglia era iniziata alla torre costiera di San Foca. Ad aprire il corteo, promosso dal Lecce Social Forum, un lenzuolo bianco con una grande impronta digitale, "l'impronta della vergogna". Inquieta e fa riflettere poi anche l'episodio avvenuto all'alba di ieri a Bologna nel centro di detenzione per migranti di via Mattei dove sono stati dati alle fiamme da alcuni "detenuti" materassi, televisori e suppellettili. Il tutto dopo che durante la notte un uomo aveva tentato di scavalcare, come riferito dalla deputata di Rifondazione Titti De Simone che ieri nel primo pomeriggio si è recata al centro gestito dalla Croce Rossa, una recinzione interna. Per la De Simone la rivolta nel Cpt bolognese subito sedata dalla polizia, che non ha provocato feriti ma seri danni alla struttura, è un episodio «molto preoccupante». «La situazione non è più controllabile, anche per il raddoppio dei termini di detenzione, passati con la Bossi Fini da 30 a 60 giorni». Una miscela esplosiva che, per la deputata, fa sorgere anche i timore che nel «tentativo di reprimere si possa ricorrere al pugno di ferro». Titti De Simone ha poi annunciato una interrogazione al ministro dell'Interno Pisanu perché la prefettura di Bologna non collabora. In serata, poi è giunta la notizia dei 15 arresti. «Trovo scandaloso che il prefetto non abbia ancora fornito i dati sul Cpt richiesti da noi parlamentari». Accuse anche per la Regione Emilia Romana che non ha mantenuto l'impegno che si era assunta per l'istituzione di un osservatorio locale per monitorare il funzionamento della struttura. Giornata di lotta contro la Bossi Fini anche ad Agrigento. In contrada San Benedetto nel cpt protetto da mura di recinzione di sei metri l'unico autorizzato ad entrare è stato il parlamentare siciliano di Rifondazione Lillo Micciché. La sua è stata una visita efficace. Con i suoi occhi ha verificato, come denuncia da tempo il Tavolo Migranti del Social Forum, che il cpt viene utilizzato come carcere vero e proprio. «Micciché - ha detto Fulvio Vassallo Paleologo - ha verificato che nel centro sono presenti immigrati che provengono dal circuito carcerario. Persone che erano in cella, in attesa di giudizio, che, probabilmente perché non era più possibile tenerle in prigione, sono state portare al cpt. Micciché - ha precisato ancora Vassallo Paleologo - ha verificato che le condizioni igieniche del centro, gestito dalla Croce Rossa, sono catastrofiche con bagni invase dai liquami, stanzoni sporchi. Per le carenze gravissime chiederemo al Prefetto di chiudere il cpt anche per violazione delle norme igienico-sanitarie». Liberazione del 1/12/2002
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