LEGGE BOSSI-FINI(DA QOL) E ISPIRAZIONE CRISTIANA DELL'ITALIA



Bologna, sabato 8 giugno 2002

Dal n. 97 di genn. - febb. - mar. 2002 della rivista QOL - diretta dal
prof. Brunetto Salvarani(*) - trascrivo l'editoriale in copertina. Dal n.
88 traggo queste parole: "Š questa rivista è nata quindici anni fa, ma la
sua "tradizione orale" è più vecchia ed è comunque storia di credenti che
oggi rivendicano con forza il loro essere cattolici ed il loro diritto a
dire con chiarezza quanto grande sia la loro repulsione per gli ultimi
interventi della gerarchiaŠ" e - aggiungo io - repulsione e incredulità
anche per i tanti silenzi di questi tempiŠ "Štempi amari - scrive
l'editorialista di QOL - in cui si stanno introducendo nel nostro paese
leggi contro tutti coloro che vedono nel fare quello che i nostri padri
hanno fatto - emigrare alla ricerca di acqua, cibo, medicine, libertà - una
possibile sia pure dolorosa, soluzione ai propri problemiŠ"

Allora, circa questa "legge Bossi-Fini sulla immigrazione" che sta per
essere approvata, mi chiedo e chiedo ai tanti laici cristiani e soprattutto
a quegli episcopi e cardinali (come quelli di Bologna) che continuamente ci
ricordano le "radici cristiane dell'Europa e dell'Italia" chiedo a tutti
costoro: questa legge sulla immigrazione è a loro avviso conforme e
coerente con tali "radici cristiane" ed in particolare con quanto scritto
in Mt 25, 31-40? (vedi qui di seguito )

Senza ulteriori commenti, concordo in toto con questo scritto, che spero e
auspico sia motivo di riflessione.

Grazie a chi mi dirà - se sbaglio - dove sbaglio! Shalom-salaam a tutti, ma
proprio a tutti! Domenico Manaresi

P.S. (per informazioni sull'attività di QOL: tel. 0522-654251; tel&fax
059-650073)

Mitt. Domenico Manaresi
- e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it


(*) Brunetto Salvarani, teologo laico e critico letterario, è nato a Carpi
dove insegna Lettere al liceo scientifico della sua città. Licenziato in
teologia presso lo Stab di Bologna, si è occupato di dialogo
interreligioso. Dirige la rivista "Qol" e ha fatto parte della redazione di
"Cem Mondialità" e "il Regno". Ha curato diverse opere di carattere
religioso, tra cui per Diabasis (giugno 2000), lo splendido volume "PER
AMORE DI BABILONIA - Religioni in dialogo alla fine della cristianità"


RADICI CRISTIANE DELL'ITALIA

E LEGGE BOSSI-FINI SULLA IMMIGRAZIONE

Una voce dice "Grida" e io rispondo "Che dovrò gridare?" (Isaia 40,ó)

Dalla parte dello straniero

"Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli,
si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui
tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore
separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri
alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra:
Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per
voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato
da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi
avete ospitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli
risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo
dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo
visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E
quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto
queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l'avete fatto a
me" (Mt 25, 31-40).

Crediamo che questo brano evangelico colpisca ogni credente.

Per la sua "volgarità" prima di tutto: Dio coglie l'uomo nel momento del
suo maggior bisogno: aver fame, aver sete, essere ammalato, forestiero,
carcerato. Nel momento del giudizio non ci verrà chiesto in cosa abbiamo
creduto e neppure di come ci saremo comportati rispetto a presunti codici
morali. Ci verrà posta una sola domanda: avete colto il vostro prossimo
come io ho

colto voi?

Poi per l'auto-identificazione di Dio non in colui che "fa" ma in colui che
"subisce": Dio si presenta non come colui che sfama, disseta, veste,
libera, accoglie ma come colui che viene sfamato, dissetato, vestito,
visitato, accolto.

Dio, che noi giustamente definiamo come onnipotente, è allora l'impotente
per eccellenza: Dio, nella realtà della nostra vita, è colui che può solo
ricevere. Avrete nelle vostre mani questo numero di QOL poco dopo la
Pasqua, memoriale della nostra liberazione dalla schiavitù. È stato però
scritto mentre i mezzi di informazione ci narrano storie molto tristi.
Storie che raccontano di tentativi di sfuggire alla schiavitù che purtroppo
non hanno avuto come orizzonte un mare che si apre per condurre ad una
terra promessa ma un mare che, da Lampedusa al Canale d'Otranto, diventa
tomba.

Tempi amari in cui si stanno introducendo nel nostro paese leggi contro
tutti coloro che vedono nel fare quello che i nostri padri hanno fatto -
emigrare alla ricerca di acqua, cibo, medicine, libertà - una possibile sia
pure dolorosa, soluzione ai propri problemi.

Ma allora chi è finito in fondo al mare di Lampedusa? Chi processeremo per
entrate illegale nel nostro paese? Noi diciamo: Dio stesso!

Ognuno degli annegati, ognuno degli stranieri che verranno eventualmente
processati "in nome del popolo italiano" solo per aver provato a venire a
dissetarsi ai nostri pozzi, è un volto di Dio che non avremo mai più la
possibilità di incontrare.