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Fw: CS12-2002 - Campagna tortura: Tibet, la dura repressione
- Subject: Fw: CS12-2002 - Campagna tortura: Tibet, la dura repressione
- From: "Riccardo Rossano" <riccardorossano at libero.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Sat, 23 Feb 2002 08:14:24 +0100
----- Original Message ----- From: "Amnesty International" <press at amnesty.it> To: <stampa at amnesty.it> Sent: Friday, February 15, 2002 12:27 PM Subject: CS12-2002 - Campagna tortura: Tibet, la dura repressione > # Questa lista per la distribuzione delle informazioni > # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. > # Per ulteriori informazioni potete rivolgervi a stampa-owner at amnesty.it > # Riguardo al CONTENUTO dei comunicati, potete contattare press at amnesty.it > > COMUNICATO STAMPA (CS12-2002) > > Campagna tortura: Tibet, la dura repressione > La testimonianza di due monache buddhiste > tibetane ex prigioniere di coscienza > > La Sezione Italiana di Amnesty > International e l'Associazione Italia-Tibet > hanno invitato in Italia Passang Lhamo e Choying > Kunsang, due giovani monache buddhiste tibetane > ex prigioniere di coscienza, per una serie di > incontri e conferenze nell'ambito delle > iniziative relative alla campagna di Amnesty > International "Non sopportiamo la tortura." > > Passang Lhamo e Choying Kunsang sono > state condannate nel 1994 rispettivamente a > cinque ed a quattro anni di reclusione per aver > manifestato in modo pacifico e non violento a > favore dell'indipendenza del Tibet. In carcere > sono state maltrattate e ripetutamente > torturate. Rilasciate entrambe nel 1999, sono > fuggite in India nel maggio dell'anno > successivo. Attualmente sono impegnate in un > lungo tour che le sta portando in nove paesi > europei e negli Stati Uniti per raccontare la > loro storia, drammaticamente simile a quella di > moltissime altre persone che in Tibet, come nel > resto della Repubblica Popolare Cinese, si > trovano a dover affrontare una repressione > durissima solamente per aver esercitato il > diritto alla libera espressione delle loro > opinioni. > > "Gli eventi che hanno scosso il mondo > in questi ultimi mesi rischiano di avere gravi > ripercussioni negative per qualsiasi forma di > dissidenza in Cina", ha commentato Paolo > Pobbiati, del coordinamento Estremo Oriente > della Sezione Italiana di Amnesty International; > "nell'ordinamento legislativo cinese non viene > fatta una distinzione sufficientemente chiara > fra reati di opinione e forme di lotta violente. > Cosi' l'adesione del governo cinese alla lotta > internazionale contro il terrorismo ha segnato > l'ennesimo giro di vite nei confronti degli > indipendentisti tibetani, nonche' di quelli di > etnia uigura o mongola, e nei confronti di altri > movimenti come i Falun Gong. Questo nonostante > la Cina sia firmataria di trattati > internazionali fondamentali, come il Patto > internazionale sui diritti civili e politici e > il Patto internazionale sui diritti economici, > sociali e culturali, che vincolano gli stati > firmatari ad una reale tutela di tali diritti". > > Dal 17 al 25 febbraio le due monache > porteranno la loro testimonianza in varie citta' > italiane, quali Ascoli, Cecina, Piombino, > Rimini, Trento, Vercelli. Il 18 saranno presenti > a Milano, presso il Circolo della Stampa, sala > Lanfranchi, in C.so Venezia 16, per un incontro > riservato alla stampa alle ore 17 ed uno aperto > al pubblico alle ore 21, mentre a Roma > presenzieranno ad una conferenza pubblica che si > terra' il 25 presso la libreria Bibli, in via > dei Fienaroli 28, alle ore 18. > > In quest'ultima occasione verra' anche > presentato il libro, "La prigioniera di Lhasa" > di P. Broussard e D. Laeng, pubblicato proprio > in queste settimane da Fandango Libri, che > racconta la storia di Ngawang Sangdrol, ex > compagna di prigionia di Passang e Choying > tuttora in carcere, condannata a 22 anni di > reclusione solo per aver chiesto, in modo > pacifico e non violento, l'indipendenza del > Tibet. > FINE DEL COMUNICATO > > Roma, 15 febbraio 2002 > > Per ulteriori informazioni: > Ufficio Stampa Tel. 06 44.90.224 E-mail: > press at amnesty.it > >
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