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Agrigento: le camere non hanno porte al lager S. Benedetto
- Subject: Agrigento: le camere non hanno porte al lager S. Benedetto
- From: "fulvassa at libero.it \(by way of Movimento Nonviolento\)" <pxp at interfree.it>
- Date: Sat, 22 Dec 2001 20:33:24 +0100
dal comunicato di Fulvio Vassallo Paleologo del Consorzio Italiano di Solidarieta', che ha partecipato alla visita del "centro di permanenza temporanea" di Agrigento di una delegazione del F.S.S. sabato 15 dicembre -----Messaggio Originale----- Da: fulvassa at libero.it A: palermoperlapace at yahoogroups.com Data invio: sabato 17 novembre 2001 19.18 Oggetto: [palermoperlapace] comunicato stampa post manifestazione Agrigento Si e' svolta sabato 15 dicembre, in coincidenza con la giornata nazionale per la chiusura dei centri di detenzione amministrativa per stranieri, la visita di una delegazione del F.S.S. al "centro di permanenza temporanea" in contrada San Benedetto, nella desolata zona industriale di Agrigento, parecchi chilometri fuori dalla città. Durante la visita, che si e' svolta sotto il costante controllo delle telecamere a circuito chiuso, dopo una iniziale difficoltà costituita dal divieto di annotare i nomi degli internati, si sono registrate le durissime condizioni di "trattenimento" degli immigrati, privi di riscaldamento ( alla temperatura di 9 gradi !),di acqua calda, di porte ed illuminazione nei servizi. Mancava persino un televisore, colpa, secondo i responsabili della struttura, di atti vandalici degli"ospiti". Ma quello che ha colpito è stato, a differenza di altri centri di detenzione come il Serraino Vulpitta di Trapani, la totale mancanza di porte nelle camerate, e quindi il clima di promiscuita' che caratterizzava l'immenso spazio comune, al di fuori di ogni diretto controllo da parte delle forze di polizia, soprattutto nelle ore notturne. Tutto cio' rende particolarmente elevato il rischio di gesti disperati e di intimidazione sugli immigrati piu' deboli, alcuni dei quali asserivano di essere minori di eta'. Per questi, che purtroppo sono una costante nei centri siciliani, abbiamo chiesto un accertamento medico legale dell'eta'. La sezione femminile della struttura era quasi vuota, ma e' da li' che sono passate decine di prostitute riconsegnate alla polizia in Nigeria e li' spesso cadute di nuovo nelle mani dei loro sfruttatori. Tante donne come Safya, che hanno pagato con altro carcere e forse anche con la vita, una volta rimpatriate in Nigeria, per la loro condizione di vittima della tratta e del racket della prostituzione. Al di fuori del capannone, la struttura della Croce Rossa e quella della Polizia, ed una sorveglianza di tipo carcerario con una alto muro di cemento, reti e filo spinato, persino attorno al campo di calcetto. Da parte dei responsabili della struttura sono state fornite assicurazioni sul rispetto di tutti i diritti dei migranti, ma molti di loro che ci hanno circondato, dopo il nostro ingresso, hanno raccontato di estenuanti ritardi burocratici, anche per le pratiche piu' semplici, e di una sostanziale negazione dei diritti di difesa. Nessuno aveva ricevuto corrette informazioni sul diritto di richiedere asilo, e qualcuno riteneva che il semplice ricorso potesse garantire la liberazione immediata. [...] Fulvio Vassallo Paleologo Consorzio Italiano di Solidarieta' ------------ PalermoperlaPace http://it.groups.yahoo.com/group/palermoperlapace/join . palermoperlapace-subscribe at yahoogroups.com