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Re: Appello a causa delle persecuzioni che i curdi subiscono in GERMANIA
- Subject: Re: Appello a causa delle persecuzioni che i curdi subiscono in GERMANIA
- From: "Gianni Zampieri" <zampieri.gg at libero.it>
- Date: Mon, 19 Nov 2001 18:06:21 +0100
- Priority: normal
A chi e che cosa chiedono che si faccia ? Grazie. Gianni Zampieri - cdm Date forwarded: Tue, 6 Nov 2001 17:05:33 +0100 Date sent: Tue, 6 Nov 2001 16:59:38 +0100 To: pck-diritti at peacelink.it From: "Ufficio d'Informazione del Kurdistan" <uiki.onlus at tin.it> Subject: Appello a causa delle persecuzioni che i curdi subiscono in GERMANIA Forwarded by: pck-diritti at peacelink.it Send reply to: pck-diritti at peacelink.it > RECHTSHILFEFONDS > für Kurdinnen und Kurden in Deutschland e.V.R > AZADI > > > > > > 06.11.01 > > Cari amici, > > l'associazione AZADI Vi rivolge questo appello a causa delle persecuzioni > che i kurdi subiscono in Germania. > Il 18 settembre scorso si è aperto davanti alla Corte di Duesseldorf il > processo a carico del 44enne politico kurdo Mehmet Tanboga, detenuto > dall'agosto del 2000 per indagini preliminari dopo aver già trascorso > sedici anni in prigione in Turchia per motivi politici, anche nel > tristemente noto penitenziario di Diyarbakir. Il procedimento dovrebbe > prolungarsi fino al 19 dicembre, per essere poi presumibilmente rinviato > all'anno prossimo. > Nella convinzione che il suo caso debba essere portato all'attenzione > dell'opinione pubblica, Vi chiediamo di assistere ad una delle sessioni > della Corte di Duesseldorf, che si tengono di solito di martedì' e > mercoledì alle 9:15 a.m. > La pubblica accusa ha imputato Mehmet Tanboga del reato di appartenenza ad > organizzazione illegale. In qualità di responsabile regionale del PKK > (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), è anche accusato di aver coordinato > l'occupazione del Consolato greco di Duesseldorf il 19 febbraio 1999, nel > periodo in cui la deportazione del leader del PKK Abdullah Ocalan dal Kenya > alla Turchia dette luogo a numerose proteste in tutto il mondo, Germania > inclusa. > > Alla messa al bando del PKK, dell'ERNK (Fronte di liberazione nazionale del > Kurdistan) e di altre organizzazioni kurde già esistenti o di nuova > creazione, è seguita in Germania una politica di deliberata > criminalizzazione del popolo kurdo. In base alla legislazione > anti-terrorismo numerosi attivisti sono stati incarcerati o privati per > legge del diritto di riunione e di manifestazione. > > Nel 1996 il PKK in una dichiarazione pubblica affermò la sua volontà di > rispettare le leggi della Repubblica federale di Germania e la sua rinuncia > ad ogni forma violenta di protesta. In risposta a quest'annuncio, > all'inizio del '98 il Procuratore capo dello Stato affermò che il PKK non > sarebbe più stato considerato un'organizzazione terroristica ma > un'organizzazione illegale. Questa definizione tuttavia ha reso ancora più > facile perseguirlo e moltiplicare i capi d'imputazione. > Purtroppo l'attuale governo tedesco non ha dimostrato alcuna intenzione di > abolire il bando nei confronti del PKK, nonostante l'evoluzione di questo > partito. Gli effetti di queste scelte nei confronti dei kurdi si evincono > dai nostri dati: fra l'ottobre 1999 e l'ottobre del 2000 si contano 71 > arresti, undici casi di detenzione e175 perquisizioni di case private e > sedi d'associazioni. La somma delle sentenze già comminate ammonta a 59 > anni e 9 mesi, di cui dieci anni e quattro mesi già esecutivi. > Nella sua dettagliata deposizione il signor Tanboga accusa la Procura > generale dello Stato di rimuovere completamente non solo il retroterra > storico e culturale della questione kurda e la scelta del PKK di rinunciare > alla lotta armata, ma anche le motivazioni specifiche della protesta kurda. > Un cenno alla nostra organizzazione: AZADI esiste dal 1996 e sostiene > attivamente i kurdi perseguiti in Germania a causa dell'attività politica > finalizzata all'autodeterminazione del loro popolo. > > Nell'attesa di un cortese riscontro, porgiamo i migliori saluti. > > Monika Morres > > > Indirizzo: RECHTSHILFEFONDS AZADI e.V.,Lindenthalgürtel 102, 50935 Köln; > Tel: +49.2 21-9 23 44 97, Fax: +492 21-9 23 44 99 > e-mail: Azadi at t-online.de; internet: www.nadir.org/azadi/Bankverbindung: > Ökobank Frankfurt/Main (BLZ 500 901 00) Kontonummer 54 00 279 > in Italia; UIKI-Onlus (Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia) Via > Q.Sella 41,00187 Roma; > Tel:06.42013576 fax:06.42013799 e-mail: uiki.onlus at tin.it; internet: > www.kurdistan.it > > > > "Non temo le parole dei violenti, mi preoccupa molto il silenzio degli onesti" (M.L.King)
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- Appello a causa delle persecuzioni che i curdi subiscono in GERMANIA
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- Appello a causa delle persecuzioni che i curdi subiscono in GERMANIA
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