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(Fwd) cs 34 - 2001
- Subject: (Fwd) cs 34 - 2001
- From: "Olivier Turquet" <turquet at dada.it>
- Date: Sat, 14 Jul 2001 12:08:08 +0200
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- From: "Amnesty International" <press at amnesty.it> To: stampa at amnesty.it Date sent: Fri, 13 Jul 2001 19:19:33 +0000 Subject: cs 34 - 2001 Send reply to: "Amnesty International" <press at amnesty.it> # Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Per ulteriori informazioni potete rivolgervi a stampa-owner at amnesty.it # Riguardo al CONTENUTO dei comunicati, potete contattare press at amnesty.it CINA: DIRITTI UMANI E SPIRITO OLIMPICO Nella sua qualita' di paese ospitante i Giochi Olimpici del 2008, la Cina deve migliorare la situazione dei diritti umani ed applicare i principi contenuti nella Carta Olimpica, compreso quello di favorire "l'instaurazione di una societa' pacifica tesa al rispetto della dignita' umana", ha dichiarato oggi Amnesty International. Ad aprile il Vice-Presidente del Comitato preparatorio di "Pechino 2008", Liu Jingmin, aveva affermato: "Se concederete a Pechino di ospitare i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei diritti umani". "Considerato l'aumento delle gravi e diffuse violazioni dei diritti umani negli ultimi tre anni, le autorita' cinesi hanno ancora molta strada da fare per dimostrare un forte e concreto rispetto per i diritti umani" - sostiene Amnesty International. Nel corso dell'ultima campagna "Colpire duro", le autorita' cinesi sono riuscite nell'intento di eseguire piu' condanne a morte in tre mesi di quante ne abbia eseguite il resto del mondo negli ultimi tre anni. Da aprile, sono stati "giustiziati" oltre 1.700 presunti criminali, molti dei quali con ogni probabilita' torturati perche' confessassero crimini mai commessi e sottoposti a processo irregolare. "Ironicamente, gli stadi sportivi sono stati l'ultimo posto dove sono stati portati i condannati a morte, per essere sottoposti al rito dell'umiliazione pubblica di fronte a folle oceaniche, appena prima di essere giustiziati". Le minoranze etniche e religiose - come i Tibetani, gli Uiguri, gli appartenenti alla setta Falun Gong e i Cristiani - continuano a subire atti di repressione quali arresti arbitrari, torture e lunghe condanne detentive. Oltre 200 membri della Falun Gong sono morti in detenzione dal luglio 1999. Quando questo movimento spirituale e' stato bandito per la prima volta, la polizia ha effettuato una retata di migliaia di suoi aderenti, trasferendoli in uno stadio di Pechino. I dissidenti politici, gli attivisti sindacali e i contadini che protestano contro la corruzione e le ingiustizie vanno a loro volta incontro alla repressione. Centinaia di persone languono ancora in prigione per la loro partecipazione alle proteste del movimento per la democrazia del 1989. Le manifestazioni degli operai e dei contadini contro i bassi livelli salariali e le tasse elevate, vengono frequentemente soppresse. Molti attivisti sindacali si trovano in prigione per aver protestato contro le ingiustizie o chiesto la nascita di sindacati liberi. Dei dissidenti sono stati arrestati o sottoposti a provvedimenti vessatori anche per essersi opposti alla candidatura di Pechino alle Olimpiadi ed aver chiesto la liberazione di altri dissidenti politici. Quando Pechino aveva presentato la propria candidatura ai Giochi Olimpici del 2000, numerosi noti oppositori politici erano stati rilasciati, per essere poi nuovamente arrestati dopo la decisione sfavorevole del Comitato olimpico. "Il Comitato Olimpico Internazionale dovra' chiedere garanzie rigorosissime che le autorita' non opereranno arresti di massa ad ogni visita a Pechino dei suoi rappresentanti" - sostiene Amnesty International. "Dovra' anche verificare se e in che modo, in tutte le fasi della preparazione dei Giochi, la Cina rispettera' i principi etici contenuti nella Carta Olimpica". "Il governo cinese dovra' dimostrare che vale la pena svolgere i Giochi in Cina, condividendo lo spirito olimpico del fair play ed estendendo 'il rispetto per i principi etici fondamentali universali' all'intera popolazione della Cina". FINE DEL COMUNICATO Roma, 13 luglio 2001 Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa tel. 06 4490224 - cell. 348 6974361 Ufficio Stampa Amnesty International ------- End of forwarded message -------
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