"Io non c'ero e se c'ero dormivo" (2) LAVORATORI E PENSIONATI SEMPRE PIU' SENZA DIRITTI (Fwd) [no-ogm-ra]





Mi dissocio per quanto mi riguarda dall'appello finale al non voto.
Sarebbe invece il caso dopo il 13 di dare una mano ai comitati
(vedi indirizzo in fondo).

Giorgio Ellero
<glr.y at iol.it>

------- Forwarded message follows -------
From: "cetrusco"
Date sent: Thu, 10 May 2001 18:06:47 +0200
Send reply to: no-ogm-ra at yahoogroups.com
Subject: LAVORATORI E PENSIONATI SEMPRE PIU' SENZA DIRITTI


LAVORATORI E PENSIONATI SEMPRE PIU' SENZA DIRITTI

Con l'articolo 23 della legge n°134 del 29 marzo 2001, il
Parlamento, abrogando l'art. 10 della legge 533/73, ha abolito la
gratuità delle cause di lavoro e previdenza, cancellando una
fondamentale conquista del movimento operaio. Per decenni milioni
di lavoratori, pensionati e portatori di handicap hanno potuto
ricorrere gratuitamente per ottenere il riconoscimento dei propri
diritti, quando venivano licenziati "senza giusta causa",
lavoravano in nero o veniva loro negata la pensione. Grazie
all'approvazione di questa norma, che ha avuto il voto favorevole
di tutte (tutte...) le forze politiche, ciò non è più possibile
dal luglio 2002, quando le vertenze di lavoro e le cause
previdenziali, equiparate a quelle civili, costeranno milioni !
Milioni di proletari saranno costretti una volta di più a veder
violati i propri diritti. Di fatto lo statuto dei lavoratori non
è toccato, ma se ne pregiudica seriamente l'applicazione col voto
favorevole di quegli stessi politici che magari dichiarano di
trovare nella sua difesa le ragioni del proprio mandato.
Lo stesso Prc aveva in Pisapia un relatore della legge ed ora fà
mea culpa dichiarando che si è trattato di una disattenzione (!)
La vicenda non ha avuto grande risalto mediatico, anche perchè
gli stessi giornali "di sinistra "(...!) evidentemente temono di far
perdere voti ai loro referenti politici.

Quello che è successo si configura "di fatto" come "un favore" ai
sindacati confederali : infatti adesso i cittadini saranno
costretti a rivolgersi quasi esclusivamente agli "arbitrati" ed a
passare quindi attraverso le maglie della triplice (l'arbitrato è
un istituto composto da un rappresentante dei sindacati di
categoria "riconosciuti", un rappresentante della categoria dei
datori di lavoro e un soggetto terzo). Ma è un favore fatto sulla
pelle di chi lavora : l'arbitato è una "conciliazione" e vede
ovviamente il lavoratore in una posizione molto (molto!) più
debole che nella vertenza legale.

L'ARTICOLO 23 DEVE ESSERE IMMEDIATAMENTE ABROGATO !

A Napoli è nato un comitato per l'abrogazione dell'articolo 23,
è importante che accada anche nelle altre città per coordinare
informazione ed iniziative in tal senso.

Per comunicare : abroghiamoart23 at libero.it

PS : Per quanto ci riguarda questa è l'ennesima riprova che non è
col voto del 13 maggio che difenderemo i nostri diritti
calpestati.
NON VOTARE...LOTTA !

Centro sociale Officina 99 ; Laboratorio occuppato SKA

------- End of forwarded message -------