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15 maggio: obiezione di coscienza in Turchia
- Subject: 15 maggio: obiezione di coscienza in Turchia
- From: KurdishMailingList <kurds at ranchdeiviandanti.it>
- Date: Wed, 09 May 2001 10:12:17 +0200
Salve a tutti. Con quese poche righe, vi presentiamo un'iniziativa che riguarda gli obiettori di coscienza in Turchia; infatti il prossimo 15 maggio, vi saranno due manifestazioni ad Istanbul e ad Ankara nel corso delle quali alcuni giovani turchi dichiareranno il loro rifiuto del servizio militare. In Turchia, per chi obbietta, c'è il carcere a vita e il rischio concreto di dover scegliere una vita da clandestini nel proprio paese. Abbiamo concordato lo scorso mese di marzo con le associazioni promotrici della manifestazione (lo IAMI di Istanbul e l'ISKD di Izmir) di scrivere una lettera aperta ai rappresentanti della società civile turca (associazioni, sindacati, ONG,ecc..) perchè vengano a conoscenza della loro azione e per invitarli a prendere una posizione di sostegno nei loro confronti. Stiamo (con urgenza) raccogliendo adesioni alla lettera allegata . Verrà quindi tradotta in turco ed inviata ad un elenco di circa 200 gruppi presenti in Turchia. L'obiettivo di questa iniziativa è quello di rompere l'isolamento attorno agli obiettori di coscienza e di aprire un dibattito all'interno della società civile turca per rafforzare le iniziative di pace e per il riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza. Per aderire inviare una mail o telefonare ai riferimenti sotto. Progetto Go-El Ass. Papa Giovanni XXIII tel. 0546.26630 fax.0546.693406 - Daniele - cell 0348.2488126 - Giovanni - e-mail goel.apg23 at libero.it www.peacelink.it/amici/apg23 (Diritti Umani) Progetto Go-El - Ass. Papa Giovanni XXIII ==----------------- Lettera aperta : ==----------------- Il coraggio della disobbedienza 15 maggio: giornata internazionale dell'obiezione di coscienza al servizio militare. Il 15 maggio 2001 ad Istanbul e ad Ankara si terranno due manifestazioni per far conoscere pubblicamente le ragioni dei giovani turchi determinati a rifiutare il servizio militare. Già l'anno scorso abbiamo partecipato a questa iniziativa, direttamente ad Istanbul con una delegazione e di fronte all'ambasciata turca a Roma manifestando la nostra solidarietà agli obiettori. Conosciamo di persona i giovani dell' ISKD (Resistenti alla guerra di Izmir) e dello IAMI (Iniziativa antimilitarista di Istanbul) e sappiamo che pur rischiando il carcere a vita, rifiuteranno la chiamata alle armi, in obbedienza alla loro coscienza antimilitarista e non violenta. Il servizio militare è ritenuto un'imposizione dello stato nei confronti dei giovani, i quali considerano l'esercito una scuola che insegna ai suoi cittadini l'amore incondizionato per la “patria” e l'odio miope per i propri fratelli. A tutto questo dicono NO! E noi cittadini ed associazioni italiane sentiamo di dover rispondere con forza “SI' all'obiezione di coscienza” perché in questa scelta riconosciamo il valore della democrazia e della pace. Anche in Italia ed in Europa in tempi non molto lontani, chi obiettava veniva incarcerato e l'obiezione di coscienza era considerata espressione di viltà. Dopo anni di lotte, in molti paesi europei si è arrivati a considerare il diritto all'obiezione di coscienza come uno dei diritti fondamentali della persona umana riconosciuto dalle leggi degli stati. Anche il Consiglio d'Europa, di cui anche la Turchia fa parte, afferma nella risoluzione n.337 del 26.01.1967: “le persone soggette al servizio militare che per motivi di coscienza, o per profonde convenzioni di ordine religioso, etico, morale, umanitario, filosofico e altro della stessa natura, rifiutano di compiere il servizio armato, devono avere un diritto soggettivo ad essere dispensati da questo servizio. (...) questo diritto è considerato come logicamente derivante dai diritti fondamentali dell'individuo garantiti dall'articolo 9 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.” Le associazioni firmatarie di questa lettera si impegnano a far conoscere in Italia ed in Europa la situazione degli obiettori di coscienza in Turchia. Consapevoli però che è necessario aumentare la cooperazione all'interno della società civile turca, vorremmo quindi incoraggiarvi a: - riflettere sull'importanza di questo gesto nei confronti dell'opinione pubblica nazionale ed internazionale; - esprimere presso i mass-media locali la vostra solidarietà nei confronti degli obiettori di coscienza al servizio militare ; - sostenere l'azione degli obiettori, mettendovi in contatto con i membri dello IAMI e dell'ISKD.
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