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Emigrazione Notizie n. 18
- Subject: Emigrazione Notizie n. 18
- From: "Editrice FILEF" <editrice.filef. at tin.it>
- Date: Tue, 8 May 2001 20:05:02 +0200
FESTEGGIATI GLI 80 ANNI DI LUIGI SANDIROCCO Luigi Sandirocco ha compiuto ottanta anni. Attorno al Presidente della Federazione italiana lavoratori emigranti e famiglie, si sono uniti, in una affettuosa cerimonia a Roma, il 3 maggio, dirigenti della FILEF, della FIEI, la federazione unitaria, dell'Ist. F.Santi, dell'AITEF. Anche a Pescara, nei giorni precedenti, la data era stata occasione di incontro e di felicitazioni con dirigenti politici e sindacali e amministratori dell'Abruzzo. L'augurio, con il quale tutti i dirigenti dell'associazionismo democratico e la redazione di Emigrazione Notizie si associano alla festa per Luigi Sandirocco, è di fraterno affetto e di auspicio di un rinnovato impegno per il riconoscimento dei diritti dell'emigrazione e dell'immigrazione in Italia e all'estero, per le azioni a favore del lavoro, di uno sviluppo equilibrato e rispettoso dell'ambiente e dei diritti dei popoli, nel nord, come nel sud del mondo, della crescita della democrazia e della pace. Sommario … GIULIANI (FIEI): LE ASSOCIAZIONI PROTAGONISTE DELLA REVISIONE E DEL RILANCIO DEL CGIE … VOTARE, UN ATTO CONCRETO PER RICONFERMARE IL PROTAGONISMO DELL'EMIGRAZIONE ITALIANA NEL MONDO … L'APPELLO AL VOTO PER LE FORZE DEL CENTROSINISTRA DEL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE DELLE COLONIE LIBERE DELLA SVIZZERA … APPELLO AL VOTO DELLA FILEF Emilia-Romagna … ELEZIONI DEL 13 MAGGIO IN ITALIA: AGEVOLAZIONI DI VIAGGIO PER I RESIDENTI ALL'ESTERO … GERMANIA - 13 MAGGIO: CHI PUO' VOTARE E CHI NO Decine di migliaia di cartoline elettorali per gli italiani con indirizzi sbagliati giacciono negli uffici della posta tedesca … FESTEGGIATI GLI 80 ANNI DI LUIGI SANDIROCCO … LA FILEF PRESENTA A SIENA IL DOCUMENTARIO SUL FORUM DI PORTO ALEGRE E SUL MOVIMENTO DEI SEM TERRA BRASILIANI … OMAGGIO DEI CONSIGLIERI CGIE-GERMANIA PER LA MORTE DI MASSIMO BERNARDINELLI … IMPARIAMO A NON DIMENTICARE … FIRENZE: ISRAELE-PALESTINA, GIORNALISTI A CONFRONTO … MONACO DI BAVIERA: INAUGURATO IL SITO INTERNET DEI DEMOCRATICI DI SINISTRA … lL COMITATO RUTELLI-FASSINO DI MONACO DI BAVIERA SUL PROGRAMMA DELL' ULIVO … "L'UMANESIMO LATINO NELL'EMIGRAZIONE": CONVEGNO UTRIM-UNAIE DI LIEGI … NAIROBI: MOSTRA PERSONALE DI STEFANO TONELLI GIULIANI (FIEI): LE ASSOCIAZIONI PROTAGONISTE DELLA REVISIONE E DEL RILANCIO DEL CGIE Con la pubblicazione sul numero 16 di Emigrazione Notizie della lettera con la quale Elio Carozza dava le dimissioni da presidente della VI Commissione del CGIE e motivava la sua decisione sollevando problemi di notevole rilevanza politica, sollecitavamo la necessità e l'auspicio di una riflessione adeguata e serena. Una riflessione che possa contribuire al recupero di quella missione specifica che, pur tra tante difficoltà, continua ad essere il momento di più alta ed autonoma rappresentanza degli italiani all'estero. In questo numero, pubblichiamo la dichiarazione di Rino Giuliani, vicepresidente dell'Istituto Fernando Santi. No news, ma solo apparentemente, potrebbe essere definita la dimissione di Elio Carozza da presidente della VI commissione del Consiglio Generale degli italiani all'estero. Non si tratta tuttavia di una ciclica questione di "balance" fra livelli decisionali di un organismo autorevole, il CGIE, né quanto Carozza scrive può essere paragonabile ad un prevedibile scontro tra livello di Comitato di Presidenza e di Segretario Generale da un lato e di Assemblea e di Commissioni dall'altro. Se tale fosse la natura della divergenza la soluzione si troverebbe all'interno del CGIE sulla base della polarizzazione determinata da rapporti di forza. Nella realtà la natura delle questioni poste dalla lettera presuppone un percorso più impegnativo non collegabile alle intese personalistiche o di gruppo utilizzabili in circostanze diverse. Carozza, a fronte di un comunicato del Segretario Generale del CGIE nel quale si riportavano le intese avute il 21 marzo scorso con il Presidente della Conferenza Stato-Regioni per lo svolgimento della Conferenza Stato, Regioni, Cgie ha affermato che "il Comitato di Presidenza e il Segretario Generale hanno ignorato ed ignorano sistematicamente la Commissione ed il lavoro che essa ha prodotto in questi due anni"e "non tengono minimamente conto delle decisioni prese in merito dall'Assemblea plenaria". Carozza in modo esplicito afferma anche che "il Comitato di Presidenza ed il Segretario Generale si sono ormai sostituiti non solo alla Commissione ma a tutta l'Assemblea plenaria". Di ciò ne è certo almeno per quel che riguarda la VI commissione le cui pur importanti conclusioni, sottolinea Carozza, non sono state prese in considerazione dal Segretario Generale. C'è da chiedersi per ciò che riguarda la questione contingente, la soprarichiamata prossima conferenza, come ovviare al fatto che il percorso previsto e concordato per il suo svolgimento vede sia il dissenso della commissione consiliare, la VI, che ha per fine proprio quello della preparazione di tale conferenza che le conseguenti dimissioni del suo presidente. Si vedrà come conciliare lo svolgimento dell'attesa Conferenza con il necessario preliminare recupero di una posizione rappresentativa dell'Assemblea del CGIE. Altro è la denuncia di un permanente verticismo e di uno svuotamento di funzioni dell'Assemblea. Quest'ultimo, tuttavia, non è problema che si possa risolvere con una conciliazione e con la restaurazione dell'apparente unanimismo che ha caratterizzato le vicende del CGIE e della Conferenza degli Italiani nel mondo. Quando in un organismo importante quale il CGIE il richiamo all'osservanza delle regole non è più posto in essere in sporadiche occasioni o da singoli per aspetti parziali ma emerge, invece, in modo così esplicitamente evidenziato e viene definito come una carenza strutturale, allora gli interventi devono avere la stessa valenza strutturale. L'Istituto F.Santi ha sottolineato, prima della recente terza Conferenza, ed in specie nella sua Assemblea nazionale del 19 dicembre 2000, gli elementi di criticità del CGIE individuati, tra l'altro, nella autoreferenzialità, in un unanimismo di facciata, nell'impostazione assistenzialistica di molte soluzioni, nell'assenza di contrasto agli attacchi contro le forze politiche identificate come "partitocrazia", nella gestione prevalente della Conferenza da parte di forze politiche. Di recente la FIEI, l'associazione di riferimento di Filef e Santi, è arrivata a valutazioni analoghe nella sua assemblea generale degli iscritti. Le valutazioni fatte da Carozza nella sua lettera confermano, da una collocazione qualificata quanto autorevole, quanto alcuni di noi, dal proprio osservatorio, vengono da tempo affermando circa la necessità di porre mano a profondi mutamenti del CGIE tali da garantire l'emergere, come principi fondanti, una rappresentanza pluralistica reale, la democrazia interna, gli interessi generali. E' difficile credere oggi all'esistenza di condizioni oggettive e disposizioni mentali tali da far avviare una fase nuova di autoriforma, dall'interno del CGIE. Carozza ci ricorda come "in seno al CGIE" permane quella "insoddisfazione, frustrazione, senso di inutilità" che "regnava forte anche prima" della mancata approvazione del voto all'estero. Se ciò - come con onestà intellettuale riconosce Carozza - e noi con lui, non è a causa delle istituzioni ma dipende "dallo scollamento totale tra gli organi di governo dello stesso CGIE" e "soprattutto per l'atteggiamento dirigista, verticista e decisionista del Comitato di Presidenza e del Segretario Generale del CGIE", allora occorre andare oltre la critica ai limiti delle persone. Il contributo deve venire da tutti quanti hanno a cuore la valorizzazione della presenza degli italiani nel mondo. Le associazioni, a questo punto, ed in primo luogo, devono fare di più e porsi come protagoniste della revisione e del rilancio su basi nuove del CGIE. Le associazioni non devono farsi dividere fra buone e cattive, fra quelle che si rapportano, in via esclusiva alla recente piccola patria, la regione o le altre, presenti anche a dimensione nazionale che per il sol fatto di mettere, accanto al tricolore, la regione ed il campanile del paese di origine sarebbero in controtendenza rispetto al federalismo nella versione "devolution". Come Istituto F.Santi restiamo convinti che una nuova fase nella vita del CGIE debba vedere funzionante un sistema di regole condivise che ne garantiscano il rilancio. La presa di posizione di Carozza è un atto di chiarezza dall'interno del CGIE, un invito a rinnovarsi rivolto a tutti, che apprezziamo e intendiamo raccogliere. VOTARE, UN ATTO CONCRETO PER RICONFERMARE IL PROTAGONISMO DELL'EMIGRAZIONE ITALIANA NEL MONDO Il voto dei cittadini italiani che risiedono all'estero può avere un peso e un significato importanti il prossimo 13 maggio. Anche se la possibilità di votare nei luoghi di residenza si potrà concretizzare solo nella prossima legislatura, l'incertezza dell'esito e le questioni in palio aprono lo spazio ad un possibile protagonismo, che va colto con intelligenza e generosità. L'Italia, nei pochi anni di governo de L'Ulivo, è stata sospinta sulla strada del risanamento finanziario e dell'espansione economica e occupazionale ed è stata riaccreditata davanti all'opinione pubblica mondiale. In pochissimi anni, sono stati centrati importanti obbiettivi di politica economica, come l'ingresso nella moneta unica europea, il drastico calo dell'inflazione e dei tassi d'interesse, la diminuzione del debito pubblico sul prodotto lordo, la riduzione dell'evasione e dell'elusione fiscale. Il risanamento, che ha richiesto a tutti sacrifici ricompensati dalla concretezza dei risultati, è stato avviato, per altro, senza intaccare i principi di solidarietà sociale su cui la democrazia italiana si fonda: 1.240.000 sono i nuovi occupati, sono state migliorate le pensioni minime, salvaguardate le prestazioni sanitarie e assistenziali, rafforzate le misure di sostegno per le famiglie. E' stato varato dal Parlamento il provvedimento che decentra le competenze fondamentali a favore delle Regioni ed è stato aperto un processo di semplificazione amministrativa che, con l'autocertificazione, ha ridotto i certificati emessi da 70 a 30 milioni in un anno, con un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 200 milioni. Sul piano internazionale, al nostro paese sono stati affidati compiti importanti, come la guida della Commissione europea, e missioni umanitarie di alta responsabilità nei Balcani ed in altre parti del mondo. Questo è un fatto di grande valore per chi vive all'estero perché l'immagine di un'Italia più presente e più stimata si proietta positivamente su tutti e facilita un'integrazione dignitosa e consapevole. Naturalmente, è solo l'avvio di un cammino ancora lungo e difficile, che dovrà svilupparsi per passaggi stretti e faticosi. In particolare, occorre fare uno sforzo più diretto per proiettare nella vita delle nostre comunità all'estero i progressi che sono stati compiuti all'interno. Promuovere una grande politica per la cultura e per la lingua italiana, potenziare e rinnovare l'informazione, recuperare ad un rapporto attivo le nuove generazioni, manifestare concreta solidarietà agli emigrati che vivono in aree difficili, modernizzare la rete consolare, riformare gli istituti di rappresentanza (COMITES e CGIE): in questo orizzonte si dovranno collocare gli atti di governo nella nuova legislatura. L'importante, però, è non fermarsi, continuare per la strada intrapresa, come ci invitano a fare i maggiori giornali d'opinione di alcuni grandi paesi, che in un'Italia seria e stabile vedono un interlocutore importante e un protagonista affidabile nella scena internazionale. Per questo, tornare per votare ed esprimere un voto che rafforzi i processi di risanamento e di accreditamento dell'Italia può essere un aiuto concreto, capace di dare il senso del valore che la presenza dei cittadini italiani all'estero può avere per la nostra democrazia. Piero Puddu - Presidente Fernando Santi Luigi Sandirocco - Presidente FILEF Norberto Lombardi - Coordinatore Forum degli Italiani nel Mondo Franco Fatiga - Segretario Generale UIM L'APPELLO AL VOTO PER LE FORZE DEL CENTROSINISTRA DEL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE DELLE COLONIE LIBERE DELLA SVIZZERA Claudio Micheloni ha inviato una lettera ai Presidenti delle Colonie Libere Italiane in Svizzera, alle Associazioni federate e al Comitato Direttivo, che riportiamo integralmente. "Care Amiche e Amici, il 13 maggio 2001 - si legge nella lettera - gli italiani sono chiamati ad eleggere il nuovo parlamento della Repubblica. L'occasione è storica, infatti ci troviamo confrontati con una scelta di fondo: continuare sulla pur difficile, strada del rinnovamento del paese imboccata dal centrosinistra, con notevoli risultati, o affidare il paese ad un gruppo di persone che dietro il presunto cambiamento sembrano nascondere solo interessi e privilegi personali? Per il nostro movimento non vi sono esitazioni di sorta: la nostra storia, la nostra tradizione, insomma la nostra ragion d'essere ci dicono che in nessun caso possiamo stare con le destre, che in nessun caso possiamo farci abbagliare dalla demagogia, dal populismo e dal leaderismo di un premier-padrone, che in nessun caso possiamo immaginare l'Italia frantumata in un federalismo che non poggi su basi realmente solidali. Non abbiamo difficoltà ad ammetterlo: il centro sinistra non è riuscito a realizzare tutto quello che speravamo. Le nostre legittime aspettative sono molte a fronte delle reali possibilità e risorse a disposizione. Nessuno ha la bacchetta magica, ci vuole più tempo per modificare la realtà italiana e recuperare decenni di ritardi. In questa legislatura si è fatto molto, in tal senso dobbiamo continuare. Anche perché una cosa è certa: l'Italia è cambiata, la sua immagine, il rispetto che ha acquisito nel Mondo in questi anni non sono mai stati così positivi. Per questo vi chiedo care Amiche e Amici di fare il massimo possibile per tornare e far tornare a votare. Chi non potesse rientrare può far sentir la propria voce presso famigliari, amici, ex emigrati invitandoli ad un voto che contribuisca a battere questa destra italiana inquietante, che - se ne sono accorti anche all'estero - non ha nulla a che fare con il pensiero liberale. È nel nostro interesse, è nell'interesse dell'Italia. Non fermiamoci all'amarezza del mancato voto all'estero: una legge fatta in fretta e furia all'ultimo minuto avrebbe forse soddisfatto le attese emotive, ma avrebbe al contempo creato grossissimi problemi d'applicazione. E questo chiunque lo sa. Cosa succederà in futuro si vedrà. In ogni caso, indipendentemente dal risultato del 13 maggio, chi governerà l'Italia dovrà portare avanti la riforma dello Stato e del federalismo. Ciò comporta, secondo i programmi presentati, una riforma del Parlamento Nazionale. Si dice sempre con più insistenza che si dovrebbe immaginare un sistema con una Camera dei Deputati numericamente ridotta affiancata da una Camera delle Regioni al posto del Senato, (un sistema simile a quello svizzero). Se ciò dovesse avvenire è difficile pensare veramente che l'esercizio del voto all'estero così come discusso finora possa vedere realmente la luce. Ma la pur giusta riflessione sul voto non deve farci dimenticare che è arrivato il momento di discutere seriamente delle nostre istanze di rappresentanza, i COMITES il CGIE. Che vanno profondamente riformati. I COMITES, dando loro reali poteri e funzioni nei confronti dei Consolati, per la politica necessaria agli italiani residenti all'estero. Il CGIE, eleggendolo a suffragio universale, superando il semplice ruolo consultivo, conferendogli un vero ed autonomo collegamento con il potere legislativo, per esempio in un'eventuale Camera delle Regioni. La FCLIS, che affonda le sue radici nella lotta al nazifascismo, è rimasta sempre fedele ai valori della Repubblica nata dalla Resistenza, chiede a tutti voi il massimo impegno per difendere far valere i nostri ideali contro l'arroganza la xenofobia e gli inconfessabili interessi della destra italiana. Solo così potremo contribuire a trasmettere alle nuove generazioni un'Italia libera, democratica, sociale, solidale e pulita. Buon lavoro e buon voto a tutti". APPELLO AL VOTO DELLA FILEF Emilia-Romagna Bruxelles : "voglio votare perchè sono italiano anche vivendo all'estero, e la nostra Costituzione ci riconosce il diritto di voto in quanto cittadini. Voglio votare perchè un governo invece di un altro, in Italia, condiziona non poco anche la nostra vita di italiani all'estero. Voglio votare perchè il mio paese non si può ricordare dei suoi figli solo quando ne ha bisogno o gli fa comodo." Votare è un diritto/dovere che ancora una volta non potrà essere esercitato dagli italiani residenti all'estero. Si è fatto un enorme passo avanti con la modifica della Costituzione che ha istituito la circoscrizione estera assegnandole 18 parlamentari. Ma non si sono fatte le leggi e le regole ordinarie perchè davvero si possa votare nei vari paesi di residenza. Dopo il 13 maggio e nel nuovo Parlamento si darà battaglia - questo è sicuro! - perchè queste leggi e regole siano fatte rapidamente. Ma intanto il 13 maggio si vota! E allora, anche a nome dei tanti emiliano-romagnoli e italiani che abbiamo incontrato anche recentemente nelle attività promosse falla FILEF regionale, in America Latina come in Australia, in Svizzera, nell'Europa Comunitaria, rivolgiamo un invito e un appello agli elettori emiliano-romagnoli: "andate a votare anche per coloro che non possono farlo; per gli iscritti all'AIRE (anagrafe degli italiani residenti all'estero) del vostro comune. Fate sentire che il vostro voto è anche una concreta richiesta a tutti i candidati (e poi agli eletti) perchè sia risolto il problema dei diritti dei nostri cittadini all'estero". Siamo convinti che gli anni del governo di centro sinistra saranno sicuramente ricordati come anni tra i migliori nella storia del dopoguerra. Il risanamento economico-finanziario, la ripresa dell'occupazione, l'avvio di alcune importanti riforme, il recupero di un grande prestigio internazionale per l'Italia. Sono rimasti sul tappeto anche molti problemi e, fra questi, una riforma profonda della politica, che comprende il voto degli italiani all'estero. (Marta Murotti - Filef Emilia-Romagna) ELEZIONI DEL 13 MAGGIO IN ITALIA: AGEVOLAZIONI DI VIAGGIO PER I RESIDENTI ALL'ESTERO In occasione delle elezioni politiche del 13 maggio prossimo per il rinnovo del Parlamento italiano, sono state disposte agevolazioni di viaggio per i cittadini italiani residenti all'estero che vogliono venire a votare in Italia e che hanno ricevuto la cartolina elettorale o l'attestazione del Consolato (dietro richiesta degli interessati se non hanno ricevuto dall'Italia la "cartolina"). Questi gli sconti e le agevolazioni: AEREO: Alitalia concede una riduzione del 10% su tutte le tariffe, anche promozionali, per biglietti di andata e ritorno sia per chi vota sia per i familiari ed accompagnatori. (Accordo stipulato tra il Ministero degli Esteri e la compagnia di bandiera). Limitazioni: il biglietto ridotto vale da sabato 12 a lunedì 14 maggio. TRENO: riduzione del 100% in seconda classe (60% in 1^ classe) andata e ritorno. Quindi in 2^ classe non si paga il biglietto dal confine di Stato fino al Comune dove si vota. Limitazioni: il biglietto si deve acquistare prima del 13 maggio 2001 (vale però due mesi). NAVE: riduzione del 100% in seconda classe (60% in 1^ classe) andata e ritorno per la tratta da e per le isole. Limitazioni: il biglietto si deve acquistare prima del 13 maggio 2001 (vale però 2 mesi). AUTO: viaggio gratuito andata e ritorno, esibendo i "buoni pedaggio" (tanti quante sono le tratte autostradali) che si ritirano presso l'ufficio elettorale dei consolati. Limitazioni: si paga sulle seguenti autostrade: autostrada Messina-Palermo; autostrada Liguria-Toscana; autostrada Venezia-Padova, Brescia-Verona, Vicenza-Padova; le autostradeValdostane; autostrada Milano-Serravalle-Pontechiasso; autocamionale della Cisa. Le agevolazioni sono valide dalle ore 22.00 dell'8 maggio fino alle ore 22.00 del 18 maggio 2001. GERMANIA - 13 MAGGIO: CHI PUO' VOTARE E CHI NO Migliaia di cartoline elettorali per gli italiani con indirizzi sbagliati giacciono negli uffici della posta tedesca A pochi mesi dalla beffa del voto scippato agli Italiani all'estero, si profila l'ennesima discriminazione nei confronti dei connazionali che vivono fuori d'Italia. In occasione delle elezioni del 13 maggio, le liste elettorali compilate dai Comuni si rivelano ancora una volta parziali o scorrette: alcune decine di migliaia di cartoncini, infatti, giacciono negli uffici postali tedeschi poiché gli indirizzi sono erronei. E' vero che chi vuole puo' comunque votare, presentandosi al proprio Comune e facendone richiesta, ma è altrettanto vero che in tal modo gli saranno precluse le agevolazioni di viaggio previste dalla legge e che così, comunque, la motivazione al voto non aumenta di certo. In considerazione di questa gravissima - e non nuova - situazione, l'Ambasciata avrebbe fatto bene a dare per tempo disposizioni agli uffici consolari per l'emissione di dichiarazioni sostitutive, diffondendo l'informazione su questa possibilità attraverso i media locali. A questo punto, visto che in 50 anni il Ministero degli Interni non è riuscito a tenere aggiornati gli elenchi, (procedendo anche al raffronto con le liste del Ministero degli Esteri), forse, solo l'iniziativa di un censimento ex-novo potrebbe contribuire a risolvere la situazione. (Consigliere CGIE Elisa De Costanzo) FESTEGGIATI GLI 80 ANNI DI LUIGI SANDIROCCO Luigi Sandirocco ha compiuto ottanta anni. Attorno al Presidente della Federazione italiana lavoratori emigrati e famiglie, si sono uniti, in una affettuosa cerimonia a Roma, il 3 maggio, dirigenti della FILEF, dell'Ist. Santi, della FIEI, la federazione unitaria, dell'AITEF. Anche a Pescara, nei giorni precedenti, la data era stata occasione di incontro e di felicitazioni con dirigenti politici e sindacali e amministratori dell'Abruzzo. In questa regione, infatti, Luigi Sandirocco aveva iniziato la sua attività di dirigente popolare e del Partito Comunista Italiano fin dai primi tempi dopo la Liberazione, al suo rientro dagli avvenimenti della seconda guerra mondiale. L'Italia era allora un paese devastato nel suo tessuto vitale e produttivo e difficilissime, talvolta estreme, erano le condizioni di vita delle classi lavoratrici. Le distruzioni incombevano dovunque. Il Mezzogiorno era oppresso, oltre che dalle conseguenze della guerra, dal pesante permanere di mali e arretratezze arcaiche. La grande industria napoletana, le ferrovie, le campagne potevano sollevarsi solo a condizione di un grande slancio e sforzo delle popolazioni e delle organizzazioni sindacali e politiche dei lavoratori, che risorgevano dopo il ventennio della dittatura fascista. E occorreva prender parte alla creazione di questa rinascita delle organizzazioni. Non ci si poteva limitare a unirsi e partecipare a un movimento che esistesse. E qualsiasi programma di rinascita doveva divenire, così, una presenza personale e di massa, politica e sociale, come condizione "sine qua non" della rinascita stessa della nazione italiana e della sua democrazia. Luigi Sandirocco fu tra i giovani meridionali che ebbero coraggio, raggiunsero la lotta e le posizioni di primo piano in Abruzzo, per la riforma agraria e le battaglie del nuovo meridionalismo che prendeva anima e vita per impulso del sindacato - la CGIL di Giuseppe Di Vittorio e Fernando Santi-, del Partito Comunista Italiano, del meridionalismo di Giorgio Amendola. E' vero, dopo la Liberazione, anche nell'altro grande partito di massa, la Democrazia Cristiana, erano inscritte la riforma agraria e la rinascita. Ma i condizionamenti interni e internazionali di quel partito, che si verificarono con asprezza nelle lotte politiche di allora, avrebbero impedito l'effettiva ripresa della democrazia italiana se non vi fossero state le lotte delle città e delle campagne, cui parteciparono gli uomini come Luigi Sandirocco. La riforma agraria, come l'avvio della rinascita del Mezzogiorno sarebbero rimaste improduttive "parole d'ordine", nel clima arroventato della seconda metà degli anni Quaranta, con prospettive concrete di restaurazione, se il movimento della terra, della pace e del lavoro non avesse fatto seguito, con l'apporto di masse umane imponenti, ai principi enunciati nella Costituzione della Repubblica Italiana, come alle indicazioni del Piano del Lavoro della CGIL. Festeggiare un compleanno non è mai un fatto di rilievo soltanto personale, in quanto qualsiasi uomo lascia negli avvenimenti sempre una sua traccia insostituibile anche se egli vive, come suol dirsi, di "solo casa e lavoro". Un'occasione per riflettere sull' esperienza storica di quei dirigenti che nei decenni difficili della ricostruzione della democrazia italiana hanno avuto parte attiva, e su quali saranno le generazione che ne prenderanno l'eredità. Luigi Sandirocco non ha mai interrotto la sua attività, e dopo quelle prime, ma grandi, irripetibili, esperienze, egli ha continuato a prender parte alla vita politica e sociale della sua regione e del paese, che ha rappresentato nel Consiglio regionale dell'Abruzzo, nella Camera dei Deputati, e, più recentemente, nell'ultimo decennio, nella Federazione Italiana dei Lavoratori Emigranti e Famiglie, raccogliendo e portando avanti, con altri compagni e dirigenti, l'eredità di Carlo Levi, e, inoltre, nel Consiglio Generale degli Italiani all'Estero. L'augurio, con il quale tutti i dirigenti e la redazione di Emigrazione Notizie si associano alla festa per Luigi Sandirocco, è di fraterno affetto e di rinnovo del pegno di ulteriore unione per le lotte e le attività non meno impegnative del futuro per il lavoro e il Mezzogiorno, lo sviluppo del paese, la democrazia e la pace. (GAETANO VOLPE) LA FILEF PRESENTA A SIENA IL DOCUMENTARIO SUL FORUM DI PORTO ALEGRE E SUL MOVIMENTO DEI SEM TERRA BRASILIANI In un incontro organizzato il 2 maggio scorso presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Siena, Stefania Pieri e Roberto Torelli hanno presentato il documentario prodotto dalla Editrice FILEF sullo svolgimento del Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre dello scorso gennaio e stralci di documentazione filmata sul Movimento dei Senza Terra del Brasile. All'incontro, che è stato introdotto dallo scrittore Antonio Tabucchi, docente di Letteratura dell'ateneo senese, hanno preso parte numerosi giovani studenti universitari, oltre a componenti della delegazione italiana di "Attak". La proiezione dei filmati, alla cui realizzazione ha contribuito la sede FILEF di Porto Alegre, ha riscosso particolare interesse tra i partecipanti, trattandosi di documentazione unica nel suo genere anche per i collegamenti che essa documenta tra il movimento dei senza terra e l'emigrazione italiana nel sud del Brasile. Nelle prossime settimane, anche con il contributo specifico di Antonio Tabucchi, FILEF Editrice inizierà il montaggio del film sui Senza Terra che sarà disponibile entro l'estate. OMAGGIO DEI CONSIGLIERI CGIE-GERMANIA PER LA MORTE DI MASSIMO BERNARDINELLI Appresa la notizia della scomparsa, la FILEF si associa al ricordo di Massimo Bernardinelli, per lungo tempo Consigliere d'Ambasciata a Bonn e, da ultimo, Console Generale ad Amburgo; uomo competente, aperto e sensibile, che ha sempre seguito con attenzione ed impegno le vicende dei connazionali emigrati, evitando atteggiamenti burocratici e mirando sempre al raggiungimento di risultati concreti. I Consiglieri CGIL della Germania (Teresa Baronchelli, Elisabetta De Costanzo, Maria Venera Russo, Bruno Zoratto) apprendono con dolore la notizia della morte di Massimo Bernardinelli, del quale hanno potuto apprezzare l'impegno nei confronti della comunità italiana residente nella Repubblica Federale. Come Consigliere d'Ambasciata a Bonn, e come Console Generale ad Amburgo, poi, Massimo Bernardinelli ha infatti saputo cogliere le istanze dei connazionali con competenza e con attenta assiduità, dando prova di una sensibilità, per la quale si è sempre distinto nel panorama dell'amministrazione italiana all'estero. Nel suo operare Massimo Bernardinelli è stato consapevole e partecipe della realtà italiana in Germania in tutte le sue articolazioni, informali e formali, in una misura e con una cognizione di causa percepibili e apprezzabili appieno solo da chi si è trovato ad affrontare in loco, anche con il suo valido supporto, i temi e i problemi che interessano i connazionali. Già il distacco rappresentato dal suo trasferimento a Gedda ci aveva addolorati, anche per convinzione che il riconoscimento più sincero ed adeguato per il suo impegno poteva essergli tributato solo sul campo, lontano dai corridoi ministeriali. Ora, la notizia del distacco definitivo provoca in noi un profondo cordoglio, unito a quella sensazione di smarrimento che sempre è evocata dalla perdita di coloro che ci sono stati vicini e cari. (Teresa Baronchelli - Elisabetta De Costanzo - Maria Venera Russo - Bruno Zoratto) IMPARIAMO A NON DIMENTICARE Che il razzismo sia frutto dell'ignoranza è un dato di fatto incontestabile, ed è ormai considerato talmente ovvio, che finisce quasi con il rappresentare una giustificazione per coloro che tendono alla discriminazione sulla base di principi razziali, culturali, etici, religiosi o politici. Partendo da questo assunto, il fattore educativo continua a rappresentare il migliore antidoto contro qualsiasi tendenza xenofoba. Si dice che il miglior modo di costruire il futuro sia quello di studiare ed analizzare il passato, ma se nessuno si preoccupa di illustrare, descrivere e criticare il nostro passato, la nostra storia ed i nostri errori, rimarremo sempre prigionieri delle nostre illusioni e delle nostre paure. Tra i principi elementari della democrazia e delle libertà fondamentali vi sono il rispetto delle diversità culturali dei cittadini, il rispetto della dignità delle diverse culture e l'accettazione positiva delle differenze culturali nel quadro dell'ordinamento giuridico democratico. Allo stesso tempo il rispetto dei diritti umani e la condivisione della dimensione interculturale della società devono trovare elementi di garanzia anche sul piano della prevenzione e del contenimento dei fenomeni di devianza e di criminalità xenofoba. Per questo, le azioni di sensibilizzazione nella lotta contro il razzismo e contro tutto ciò che potrebbe compromettere la stabilità sociale sono determinanti per una società civile. Il concetto di eguaglianza, codificato in Europa soltanto a partire dalla rivoluzione francese, è stato il principio ispiratore di innumerevoli battaglie dagli altissimi costi, non solo in termini di vite umane, e perciò non può finire con il rappresentare lo stendardo di un qualche colore politico, si tratta di un principio universale che come tale si eleva al di sopra di qualsiasi gruppo particolare e deve essere universalmente accettato. In più la stessa Unione Europea, nel nuovo articolo 29 del Trattato, sancisce espressamente per la prima volta che la lotta contro il razzismo e la xenofobia è un elemento essenziale per la creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Non cancelliamo dalla memoria le esperienze di chi ci ha preceduto in questo processo di globalizzazione, lasciamo fruttare i sacrifici dei nostri antenati e favoriamo in questo modo una integrazione che non deve spaventarci. Non possono certo essere i criteri valutativi personali ad indurci a disprezzare ed emarginare l'altro, dobbiamo apprendere ad osservare noi stessi per poter guardare gli altri in modo critico e relazionarci ad essi in forma aggregativa e solidale. Possibile che dobbiamo lasciare ad una fiction televisiva il compito di suscitare emozioni e di ricordarci che dall'Italia nel corso di circa un secolo sono emigrate milioni di famiglie? Possibile che in molti non si rendano conto che solo 50 anni fa, quello stesso extracomunitario che ci fa perdere tempo al semaforo, non era altri che un nostro nonno che tentava di piazzare qualche oggetto ai passanti delle più ricche città d'Oltralpe o d'Oltreoceano? Possibile che centinaia di conflitti etnici e lotte xenofobe, non siano ancora riuscite ad aprirci gli occhi sui danni morali e materiali causati dall'odio razziale? E per finire, non sembra incredibile che nei nostri manuali di storia, continuamente tacciati di faziosità, manchi il seppur minimo accenno ad un fattore socio-economico-culturale e demografico di tali proporzioni? Niente e nessuno potrà mai sostituirsi ad un genitore o ad un insegnante, ma ricordiamoci che ognuno di noi, attraverso il più piccolo e semplice dei gesti, può contribuire a recuperare quella memoria che oggi rischia l'oblio; e che, invece, opportunamente rivalutata potrebbe consentirci di mettere a frutto quell'integrazione tra culture, auspicata da più parti, che non risulterebbe niente affatto negativa in un'epoca in cui si vive tutto, emozioni comprese, con troppa superficialità. Infatti, sono il dialogo ed il confronto gli strumenti che permettono di elevarci dal punto di vista culturale ed umano, e che ci consentono di mettere alla prova le nostre conoscenze e le nostre attitudini; chiudersi in se stessi, ergere un muro costituito solo sulle proprie "verità" e sulle proprie inquietudini, non solo contribuisce ad isolarci ulteriormente, ma è storicamente provato che non rappresenta la strada giusta per migliorarsi. Promuoviamo azioni di incontro, non lasciamo che i casi di solidarietà diventino degli eventi isolati, impariamo ad ascoltare ciò che ha da dirci chi abbiamo di fronte, e solo sulla base dei contenuti che dobbiamo esprimere un nostro giudizio, non sottovalutiamo quanto una persona possa darci, ma soprattutto non dimentichiamo quello che noi possiamo dare. (Cristiano Marcellino) FIRENZE: ISRAELE-PALESTINA, GIORNALISTI A CONFRONTO In Palestina si muore ancora e il processo di pace stenta a ripartire, ma a Firenze, intanto, giornalisti e diplomatici israeliani e palestinesi si incontrano, si parlano, dimostrano che il dialogo - anche se difficile e teso - non solo è necessario, ma è anche possibile. Il "miracolo" è merito di Isf, Informazione senza frontiere, e dell'Osservatorio internazionale sulla libertà di informazione - l'organismo costituito nel 1998 dalla Regione Toscana e dalla stessa Isf - che, come ormai avviene da quattro anni, hanno organizzato a Firenze la celebrazione della Giornata internazionale della libertà di stampa, scegliendo come tema "La guerra e le parole: giornalisti israeliani e palestinesi a confronto". Protagonisti della discussione, Gideon Levy, del quotidiano "Ha'aretz", Judy Lash Balint, collaboratrice di giornali israeliani in lingua inglese, Bassem Eid, fondatore del "Palestinian human right", Alice Chasan, direttore della "World press review" di New York e Bettina Peters, della "International Federation of Journalists". Intervenendo nella discussione l'assessore regionale alla comunicazione ha sottolineato come gli avvenimenti di questi giorni suscitino grave preoccupazione, ma proprio per questo occorre guardare con grande speranza ad ogni cenno di dialogo, ad ogni passo che faccia delineare la possibilità di raggiungere la pace. Firenze e la Toscana, ha continuato, si confermano quindi un punto di riferimento cruciale per il dialogo tra i popoli e ad accrescere questo ruolo - sui temi specifici della libertà di stampa e di informazione - ha fortemente contribuito in questi anni proprio l'attività dell'Osservatorio. L'assessore ha poi ricordato l'attività di cooperazione internazionale promossa dalla Regione Toscana con città israeliane e palestinesi, chiamate a collaborare insieme su progetti in materia di turismo e beni culturali, e l'assegnazione del Pegaso d'oro - il massimo riconoscimento della Regione Toscana - a Yitzahk Rabin alla memoria, nel 1996, e a Yasser Arafat, nel 1998. Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, anche il sottosegretario alla presidenza del consiglio, il presidente del consiglio regionale della Toscana, il segretario generale della Fnsi e il presidente nazionale dell'Arci. MONACO DI BAVIERA: INAUGURATO IL SITO INTERNET DEI DEMOCRATICI DI SINISTRA Il sito Internet dei Democratici di Sinistra di Monaco di Baviera è stato inaugurato il 25 aprile, anniversario della Liberazione. All'indirizzo http://dsmonaco.freehosting.net/index.html sono attualmente disponibili: una breve presentazione della Sezione di Monaco dei DS, il programma elettorale dell'Ulivo, una descrizione delle agevolazioni di viaggio a favore dei residenti all'estero in occasione delle elezioni, una serie di link utili, una pagina con l'elenco dei prossimi appuntamenti culturali, sociali, politici a Monaco di Baviera. La Sezione di Monaco dei Democratici di Sinistra offre queste pagine alla comunità italiana locale, come ulteriore occasione di scambio di esperienze e notizie. In particolare le pagine di informazione riguardanti gli avvenimenti in calendario a Monaco e quelle con link utili saranno regolarmente aggiornate anche sulla base delle segnalazioni e dei suggerimenti che saranno ricevuti. IL COMITATO RUTELLI-FASSINO DI MONACO DI BAVIERA PROMUOVE IL PROGRAMMA ELETTORALE DEL CENTROSINISTRA Il Comitato Rutelli-Fassino-l'Ulivo di Monaco di Baviera ha evidenziato in quattro punti le proposte più qualificanti del programma elettorale: EQUITA': il miglioramento della vita di alcuni non può significare il peggioramento della vita di altri, lo sviluppo deve essere pienamente compatibile con la tutela della persona, del territorio, dell'acqua che beviamo e dell'aria che respiriamo, e il benessere per il quale lavoriamo deve essere quanto più possibile diffuso. EFFICIENZA E SOLIDARIETA: vogliamo un paese moderno, più veloce nelle decisioni e nelle realizzazioni. Vogliamo uno Stato più leggero nelle procedure e nei vincoli, ma in grado di garantire a tutti - e non solo ai più ricchi! - il diritto alla sicurezza, alla giustizia, alla salute, alla scuola, all'assistenza. Servizi ed opportunità devono essere gli stessi per tutti: nord e sud, lavoratori dipendenti ed autonomi, occupati e disoccupati, giovani e anziani, uomini e donne. Senza che nessuno si senta escluso. Lo stato sociale va aggiornato, non abbattuto. Le nostre proposte per il contenimento della spesa pubblica, sommate ai recuperi dall'evasione fiscale, porteranno all'erario circa 100.000 miliardi. Intendiamo destinare la parte maggiore di questa cifra alle famiglie, ai pensionati, a una riduzione del prelievo sui redditi bassi e medio bassi, al sostegno dei servizi sanitari, sociali e dell'attività del volontariato e del terzo settore. Il resto servirà a ridurre il costo del lavoro ed il carico fiscale per le imprese, a portare gli investimenti nel campo della ricerca ai livelli europei, a incentivare l'innovazione e la tutela ambientale. In altre parole: a elevare la qualità del sistema produttivo. TOLLERANZA ED INTEGRAZIONE: vogliamo uno stato laico, che difenda i valori condivisi accogliendo, al suo interno, ogni differenza. Occorre sostenere e valorizzare il ruolo della scuola pubblica a garanzia di una formazione pluralista e non confessionale. UN'ITALIA EUROPEA: uno dei maggiori successi del Governo dell'Ulivo è stato l'ingresso in Europa, contro il quale molti avevano scommesso. Quella dell'Europa allargata ed unita è per noi una scelta irreversibile. Per questo l'Ulivo è il partito della Costituzione Europea, per creare - accanto all'Europa economica - anche l'Europa dei cittadini. "L'UMANESIMO LATINO NELL'EMIGRAZIONE": CONVEGNO UTRIM-UNAIE DI LIEGI Il 20, 21 e 22 aprile scorso si è svolto a Liegi il Convegno dal titolo "L'eredità dell'umanesimo latino nell'emigrazione". L'affluenza, di giovani, docenti universitari e componenti del mondo associazionistico di emigrazione, è stata numerosa di oltre 100 persone. Nella serata del venerdì, per entrare subito nel tema dell'umanesimo e del confronto culturale, i partecipanti sono stati invitati al concerto di apertura del convegno con "Pierre Martin Trio", che ha intrattenuto per l'intera serata i convegnisti alternando canzoni autobiografiche a canzoni di cantautori italiani. Nella mattinata di sabato, dopo l'introduzione dell'On.Dino de Poli, Presidente della Fondazione Cassamarca, dell'Utrim-Ulm e dell'Unaie, promotore dell'incontro, nella quale, tra l'altro, ha espresso compiacimento per la numerosa partecipazione e l'ottima organizzazione, sono iniziate le relazioni in programma. Il Prof. Michel Bastiaensen, dell'Université Libre de Bruxelles, ha presentato l'umanista tedesco Nathan Chytraeus (1543-1596 - insegnante e poeta neolatino) e la sua "peregrinatio accademica" durante la quale ricercava il contatto con gli umanisti ed i dotti dei luoghi visitati. La Prof.ssa Sabina Gola, dell'Université Libre de Bruxelles, ha esposto il tema dal titolo "Sulle tracce degli italiani in Belgio: Uno sguardo ai rapporti culturali tra Italia e Belgio attraverso i secoli". Partendo dal Medioevo fino ai tempi nostri ha fatto un escursus storico dell'esperienza migratoria ed ha concluso l'intervento con una frase che deve far riflettere: "Abbiamo seguito attraverso i secoli le tracce degli italiani e della cultura di cui sono i rappresentanti. I percorsi seguiti dai nostri predecessori sono diversi e svariati e non tutti hanno dato i frutti desiderati. Questo breve viaggio oltralpe nell'una e nell'altra direzione forse ci è servito a capire che ne siamo i continuatori, che siamo i rappresentanti di un movimento di uomini e di culture che possono senz'altro contribuire all'avvicinamento delle culture al di fuori dei loro confini geografici." La Prof.ssa Anne Morelli, sempre dell'Università di Bruxelles, ha continuato l'esposizione sull'emigrazione in Belgio "comme moroir pour aujourd'hui" dal punto di vista delle ragioni che "spingono fuori dalla patria di origine (push) e quelle che attirano nel Paese di immigrazione (pull). Ha chiuso la mattinata il Prof. Don Giorgio Cerola, dell'Université de Louvain- La Neuve, con l'intervento sul tema "Giovani: pluralismo tra identità e appartenenza nella società della globalizzazione". Nel pomeriggio il Prof. Serge Vanvolsem, dell'Université de Louvain-La Neuve, ha introdotto i lavori di gruppo. I partecipanti si sono divisi in cinque gruppi, ciascuno dei quali ha approfondito uno dei seguenti temi: Eredità dell'emigrazione: il ruolo delle associazioni e la questione della loro perennità; La ricchezza della globalizzazione e degli scambi tra culture (attraverso nuovi flussi di emigrazione); L'Umanesimo latino nell'ambito degli studi in generale, della lingua e della letteratura italiana in particolare; Umanesimo, cittadinanza e politica: immigrati italiani e loro discendenti; Umanesimo latino, tempo libero, qualità della vita - Umanesimo latino e le arti (musica, estetica, Š). I lavori sono, poi, stati presentati e discussi in plenaria. Nella prima parte della mattinata di domenica si è fatto un momento di riflessione-confronto sull'andamento del convegno. Il pensiero espresso dal Prof. Don Cerola riassume il significato attribuito a questo incontro: "Le vere ed autentiche eredità sono sempre dinamiche; non aprono solo uno scorcio sul passato, ma infondono un grande slancio al presente, per costruire così progettualmente il futuro". Infatti, i partecipanti provenienti dal Benelux, entusiasti di questo primo momento insieme, hanno deciso di continuare l'esperienza e di costituire, secondo l'esempio dei collegh9i italiani, un gruppo di coordinamento a livello di Giovani Unaie. Hanno già fissato per le prossime settimane il primo incontro e l'obiettivo è quello di organizzare tra un anno il secondo convegno in Belgio, che avrà sede a Charleroi. Non si poteva lasciare Liegi senza visitare un'emblema dell'emigrazione italiana in Belgio: la miniera di carbone di Blegny. L'esperienza del lavoro raccontata in prima persona da un minatore e la vista di questi luoghi suggestivi ha concluso questo week-end ricco di nuove e vecchie amicizie, nonché di esperienze di vita. NAIROBI: MOSTRA PERSONALE DI STEFANO TONELLI Nell'ambito delle celebrazioni per il proprio trentennale di vita, l'Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, ospita in questi giorni la mostra personale "Io passeggio alla luce delle stelle" del noto pittore toscano Stefano Tonelli. Una storia fantastica che si dipana in 32 oli in cui Tonelli approfondisce la propria ricerca sui tre elementi centrali della propria poetica, l'Angelo, il Segno e la Parola. "Cercare - egli ha scritto - è per me pregare, affidando in segno e la parola nelle mani di Colui che non era la Luce, ma la testimonianza della Luce. Questa è la mia strada, questo il mio lavoro che quotidianamente chiama l'angelo necessario. L'angelo inteso sempre come amico più vicino, in qualche modo più simile all'uomo, o meglio come altro nome o altro volto dell'uomo". L'impraticabilità dell'ipotesi iniziale, che prevedeva la realizzazione di un laboratorio artistico aperto alla partecipazione di danzatori, cantastorie, musicisti, pittori e scultori locali, da realizzare in collaborazione tra il Museo Nazionale di Nairobi e il Museo Piaggio di Pontedera, provocata dalla lunga malattia e dal decesso del padre dell'artista, ha obbligato l'Istituto di Cultura a ripiegare su una mostra personale corredata dalla proiezione del video "Gesto, metamorfosi del desiderio", realizzato in occasione del laboratorio svoltosi a Pontedera e presentato ufficialmente dal Museo Piaggio nel novembre 2000. L'inaugurazione si è svolta il 26 aprile presso la sala mostre dell'Istituto Italiano di Cultura, alla presenza di un pubblico numerosissimo, tra cui molti dei principali critici e più noti artisti locali, per i quali ultimi l'Istituto ha in preparazione una mostra collettiva, destinata anche ad essere poi circuitata in Italia. La principale catena televisiva locale, la KTN, ha effettuato l'intera ripresa dell'evento e trasmetterà nei prossimi giorni un lungo servizio, del quale farà parte anche il video proiettato. Sempre in campo artistico l'IIC di Nairobi ha in progetto per i prossimi mesi altre importanti iniziative, quali la mostra personale del lombardo Franco Brescianini, organizzata in collaborazione con l'Edizione d'Arte "Spirale 2000" di Milano, e la splendida mostra "Omaggio a Verdi e all'opera italiana", che il maestro lucchese Riccardo Benvenuti presenterà in anteprima assoluta in occasione delle giornate dedicate dall'Istituto alle celebrazioni verdiane e belliniane, che prevedono anche la realizzazione di due grossi concerti effettuati per l'occasione dalla Nairobi Orchestra, con la presenza di cantanti inglesi e italiani.
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