Emigrazione Notizie n. 18



FESTEGGIATI GLI 80 ANNI DI LUIGI SANDIROCCO
Luigi Sandirocco ha compiuto ottanta anni. Attorno al Presidente della
Federazione italiana lavoratori emigranti e famiglie, si sono uniti, in una
affettuosa cerimonia a Roma, il 3 maggio, dirigenti della FILEF, della
FIEI, la federazione unitaria, dell'Ist. F.Santi, dell'AITEF. Anche a
Pescara, nei giorni precedenti, la data era stata occasione di incontro e
di felicitazioni con dirigenti politici e sindacali e amministratori
dell'Abruzzo.
L'augurio, con il quale tutti i dirigenti dell'associazionismo democratico
e la redazione di Emigrazione Notizie si associano alla festa per Luigi
Sandirocco, è di fraterno affetto e di auspicio di un rinnovato impegno per
il riconoscimento dei diritti dell'emigrazione e dell'immigrazione in
Italia e all'estero, per le azioni a favore del lavoro, di uno sviluppo
equilibrato e rispettoso dell'ambiente e dei diritti dei popoli, nel nord,
come nel sud del mondo, della crescita della democrazia e della pace.


Sommario

… GIULIANI (FIEI): LE ASSOCIAZIONI PROTAGONISTE DELLA REVISIONE E DEL
RILANCIO DEL CGIE

… VOTARE, UN ATTO CONCRETO PER RICONFERMARE IL PROTAGONISMO
DELL'EMIGRAZIONE ITALIANA NEL MONDO

… L'APPELLO AL VOTO PER LE FORZE DEL CENTROSINISTRA DEL PRESIDENTE DELLA
FEDERAZIONE DELLE COLONIE LIBERE DELLA SVIZZERA

… APPELLO AL VOTO DELLA FILEF Emilia-Romagna

… ELEZIONI DEL 13 MAGGIO IN ITALIA: AGEVOLAZIONI DI VIAGGIO PER I RESIDENTI
ALL'ESTERO

… GERMANIA - 13 MAGGIO: CHI PUO' VOTARE E CHI NO
Decine di migliaia di cartoline elettorali per gli italiani con indirizzi
sbagliati giacciono negli uffici della posta tedesca

… FESTEGGIATI GLI 80 ANNI DI LUIGI SANDIROCCO

… LA FILEF PRESENTA A SIENA IL DOCUMENTARIO SUL FORUM DI PORTO ALEGRE E SUL
MOVIMENTO DEI SEM TERRA BRASILIANI

… OMAGGIO DEI CONSIGLIERI CGIE-GERMANIA PER LA MORTE DI MASSIMO BERNARDINELLI

… IMPARIAMO A NON DIMENTICARE

… FIRENZE: ISRAELE-PALESTINA, GIORNALISTI A CONFRONTO

… MONACO DI BAVIERA: INAUGURATO IL SITO INTERNET DEI DEMOCRATICI DI SINISTRA

… lL COMITATO RUTELLI-FASSINO DI MONACO DI BAVIERA SUL PROGRAMMA DELL' ULIVO

… "L'UMANESIMO LATINO NELL'EMIGRAZIONE": CONVEGNO UTRIM-UNAIE DI LIEGI

… NAIROBI: MOSTRA PERSONALE  DI STEFANO TONELLI

GIULIANI (FIEI): LE ASSOCIAZIONI PROTAGONISTE DELLA REVISIONE E DEL
RILANCIO DEL CGIE
Con la pubblicazione sul numero 16 di Emigrazione Notizie della lettera con
la quale Elio Carozza dava le dimissioni da presidente della VI Commissione
del CGIE e motivava la sua decisione sollevando problemi di notevole
rilevanza politica, sollecitavamo la necessità e l'auspicio di una
riflessione adeguata e serena. Una riflessione che possa contribuire al
recupero di quella missione specifica che, pur tra tante difficoltà,
continua ad essere il momento di più alta ed autonoma rappresentanza degli
italiani all'estero. In questo numero, pubblichiamo la dichiarazione di
Rino Giuliani, vicepresidente dell'Istituto Fernando Santi.

No news, ma solo apparentemente, potrebbe essere definita la dimissione di
Elio Carozza da presidente della VI commissione del Consiglio Generale
degli italiani all'estero.
Non si tratta tuttavia di una ciclica questione di "balance" fra livelli
decisionali di un organismo autorevole, il CGIE, né quanto Carozza scrive
può essere paragonabile ad un prevedibile scontro tra livello di Comitato
di Presidenza e di Segretario Generale da un lato e di Assemblea e di
Commissioni dall'altro.
Se tale fosse la natura della divergenza la soluzione si troverebbe
all'interno del CGIE sulla base della polarizzazione determinata da
rapporti di forza.
Nella realtà la natura delle questioni poste dalla lettera presuppone un
percorso più impegnativo non collegabile alle intese personalistiche o di
gruppo utilizzabili in circostanze diverse.
Carozza, a fronte di un comunicato del Segretario Generale del CGIE nel
quale si riportavano le intese avute il 21 marzo scorso con il Presidente
della Conferenza Stato-Regioni per lo svolgimento della Conferenza Stato,
Regioni, Cgie  ha affermato che "il Comitato di Presidenza e il Segretario
Generale hanno ignorato ed ignorano sistematicamente la Commissione ed il
lavoro che essa ha prodotto in questi due anni"e "non tengono minimamente
conto delle decisioni prese in merito dall'Assemblea plenaria".
Carozza in modo esplicito afferma anche che "il Comitato di Presidenza ed
il Segretario Generale si sono ormai sostituiti non solo alla Commissione
ma a tutta l'Assemblea plenaria".
Di ciò ne è certo almeno per quel che riguarda la VI commissione le cui pur
importanti conclusioni, sottolinea Carozza, non sono state prese in
considerazione dal Segretario Generale.
C'è da chiedersi per ciò che riguarda la questione contingente, la
soprarichiamata prossima conferenza, come ovviare al fatto che il percorso
previsto e concordato per il suo svolgimento vede sia il dissenso della
commissione consiliare, la VI, che ha per fine proprio quello della
preparazione di tale conferenza che le conseguenti dimissioni del suo
presidente.
Si vedrà come conciliare lo svolgimento dell'attesa Conferenza con il
necessario preliminare recupero di una posizione rappresentativa
dell'Assemblea del CGIE.
Altro è la denuncia di un permanente verticismo e di uno svuotamento di
funzioni dell'Assemblea.
Quest'ultimo, tuttavia, non è problema che si possa risolvere con una
conciliazione e con la restaurazione dell'apparente unanimismo che ha
caratterizzato le vicende del CGIE e della Conferenza degli Italiani nel
mondo.
Quando in un organismo importante quale il CGIE il richiamo all'osservanza
delle regole non è più posto in essere in sporadiche occasioni o da singoli
per aspetti parziali ma emerge, invece, in modo così esplicitamente
evidenziato e viene definito come una carenza strutturale, allora gli
interventi devono avere la stessa valenza strutturale.
L'Istituto F.Santi ha sottolineato, prima della recente terza Conferenza,
ed in specie nella sua Assemblea nazionale del 19 dicembre 2000, gli
elementi di criticità del CGIE individuati, tra l'altro, nella
autoreferenzialità, in un unanimismo di facciata, nell'impostazione
assistenzialistica di molte soluzioni, nell'assenza di contrasto agli
attacchi contro le forze politiche identificate come "partitocrazia", nella
gestione prevalente della Conferenza da parte di forze politiche.
Di recente la FIEI, l'associazione di riferimento di Filef e Santi, è
arrivata a valutazioni analoghe nella sua assemblea generale degli iscritti.
Le valutazioni fatte da Carozza nella sua lettera confermano, da una
collocazione qualificata quanto autorevole, quanto alcuni di noi, dal
proprio osservatorio, vengono da tempo affermando circa la necessità di
porre mano a profondi mutamenti del CGIE tali da garantire l'emergere, come
principi fondanti, una rappresentanza pluralistica reale, la democrazia
interna, gli interessi generali.
E' difficile credere oggi all'esistenza di condizioni oggettive e
disposizioni mentali tali da far avviare una fase nuova di autoriforma,
dall'interno del CGIE.
Carozza ci ricorda come "in seno al CGIE" permane quella "insoddisfazione,
frustrazione, senso di inutilità" che "regnava forte anche prima" della
mancata approvazione del voto all'estero.
Se ciò - come con onestà intellettuale riconosce Carozza - e noi con lui,
non è a causa delle istituzioni ma dipende "dallo scollamento totale tra
gli organi di governo dello stesso CGIE" e "soprattutto per l'atteggiamento
dirigista, verticista e decisionista del Comitato di Presidenza e del
Segretario Generale del CGIE", allora occorre andare oltre la critica ai
limiti delle persone.
Il contributo deve venire da tutti quanti hanno a cuore la valorizzazione
della presenza degli italiani nel mondo.
Le associazioni, a questo punto, ed in primo luogo, devono fare di più e
porsi come protagoniste della revisione e del rilancio su basi nuove del
CGIE.
Le associazioni non devono farsi dividere fra buone e cattive, fra quelle
che si rapportano, in via esclusiva alla recente piccola patria, la regione
o le altre, presenti anche a dimensione nazionale che per il sol fatto di
mettere, accanto al tricolore, la regione ed il campanile del paese di
origine sarebbero in controtendenza rispetto al federalismo nella versione
"devolution".
Come Istituto F.Santi restiamo convinti che una nuova fase nella vita del
CGIE debba vedere funzionante un sistema di regole condivise che ne
garantiscano il rilancio.
La presa di posizione di Carozza è un atto di chiarezza dall'interno del
CGIE, un invito a rinnovarsi rivolto a tutti, che apprezziamo e intendiamo
raccogliere.


VOTARE, UN ATTO CONCRETO PER RICONFERMARE IL PROTAGONISMO DELL'EMIGRAZIONE
ITALIANA NEL MONDO
Il voto dei cittadini italiani che risiedono all'estero può avere un peso e
un significato importanti il prossimo 13 maggio. Anche se la possibilità di
votare nei luoghi di residenza si potrà concretizzare solo nella prossima
legislatura, l'incertezza dell'esito e le questioni in palio aprono lo
spazio ad un possibile protagonismo, che va colto con intelligenza e
generosità.
L'Italia, nei pochi anni di governo de L'Ulivo, è stata sospinta sulla
strada del risanamento finanziario e dell'espansione economica e
occupazionale ed è stata riaccreditata davanti all'opinione pubblica
mondiale. In pochissimi anni, sono stati centrati importanti obbiettivi di
politica economica, come l'ingresso nella moneta unica europea, il drastico
calo dell'inflazione e dei tassi d'interesse, la diminuzione del debito
pubblico sul prodotto lordo, la riduzione dell'evasione e dell'elusione
fiscale. Il risanamento, che ha richiesto a tutti sacrifici ricompensati
dalla concretezza dei risultati, è stato avviato, per altro, senza
intaccare i principi di solidarietà sociale su cui la democrazia italiana
si fonda: 1.240.000 sono i nuovi occupati, sono state migliorate le
pensioni minime, salvaguardate le prestazioni sanitarie e assistenziali,
rafforzate le misure di sostegno per le famiglie.
E' stato varato dal Parlamento il provvedimento che decentra le competenze
fondamentali a favore delle Regioni ed è stato aperto un processo di
semplificazione amministrativa che, con l'autocertificazione, ha ridotto i
certificati emessi da 70 a 30 milioni in un anno, con un risparmio per i
cittadini di 1 miliardo e 200 milioni.
Sul piano internazionale, al nostro paese sono stati affidati compiti
importanti, come la guida della Commissione europea, e missioni umanitarie
di alta responsabilità nei Balcani ed in altre parti del mondo. Questo è un
fatto di grande valore per chi vive all'estero perché l'immagine di
un'Italia più presente e più stimata si proietta positivamente su tutti e
facilita un'integrazione dignitosa e consapevole.
Naturalmente, è solo l'avvio di un cammino ancora lungo e difficile, che
dovrà svilupparsi per passaggi stretti e faticosi. In particolare, occorre
fare uno sforzo più diretto per proiettare nella vita delle nostre comunità
all'estero i progressi che sono stati compiuti all'interno. Promuovere una
grande politica per la cultura e per la lingua italiana, potenziare e
rinnovare l'informazione, recuperare ad un rapporto attivo le nuove
generazioni, manifestare concreta solidarietà agli emigrati che vivono in
aree difficili, modernizzare la rete consolare, riformare gli istituti di
rappresentanza (COMITES e CGIE): in questo orizzonte si dovranno collocare
gli atti di governo nella nuova legislatura. L'importante, però, è non
fermarsi, continuare per la strada intrapresa, come ci invitano a fare i
maggiori giornali d'opinione di alcuni grandi paesi, che in un'Italia seria
e stabile vedono un interlocutore importante e un protagonista affidabile
nella scena internazionale. Per questo, tornare per votare ed esprimere un
voto che rafforzi i processi di risanamento e di accreditamento dell'Italia
può essere un aiuto concreto, capace di dare il senso del valore che la
presenza dei cittadini italiani all'estero può avere per la nostra
democrazia.

Piero Puddu - Presidente Fernando Santi
Luigi Sandirocco - Presidente FILEF
Norberto Lombardi - Coordinatore Forum degli Italiani nel Mondo
Franco Fatiga - Segretario Generale UIM


L'APPELLO AL VOTO PER LE FORZE DEL CENTROSINISTRA DEL PRESIDENTE DELLA
FEDERAZIONE DELLE COLONIE LIBERE DELLA SVIZZERA
Claudio Micheloni ha inviato una lettera ai Presidenti delle Colonie Libere
Italiane in Svizzera, alle Associazioni federate e al Comitato Direttivo,
che riportiamo integralmente.

"Care Amiche e Amici,

il 13 maggio 2001 - si legge nella lettera - gli italiani sono chiamati ad
eleggere il nuovo parlamento della Repubblica. L'occasione è storica,
infatti ci troviamo confrontati con una scelta di fondo: continuare sulla
pur difficile, strada del rinnovamento del paese imboccata dal
centrosinistra, con notevoli risultati, o affidare il paese ad un gruppo di
persone che dietro il presunto cambiamento sembrano nascondere solo
interessi e privilegi personali?
Per il nostro movimento non vi sono esitazioni di sorta: la nostra storia,
la nostra tradizione, insomma la nostra ragion d'essere ci dicono che in
nessun caso possiamo stare con le destre, che in nessun caso possiamo farci
abbagliare dalla demagogia, dal populismo e dal leaderismo di un
premier-padrone, che in nessun caso possiamo immaginare l'Italia frantumata
in un federalismo che non poggi su basi realmente solidali.
Non abbiamo difficoltà ad ammetterlo: il centro sinistra non è riuscito a
realizzare tutto quello che speravamo. Le nostre legittime aspettative sono
molte a fronte delle reali possibilità e risorse a disposizione. Nessuno ha
la bacchetta magica, ci vuole più tempo per modificare la realtà italiana e
recuperare decenni di ritardi. In questa legislatura si è fatto molto, in
tal senso dobbiamo continuare.
Anche perché una cosa è certa: l'Italia è cambiata, la sua immagine, il
rispetto che ha acquisito nel Mondo in questi anni non sono mai stati così
positivi.
Per questo vi chiedo care Amiche e Amici di fare il massimo possibile per
tornare e far tornare a votare. Chi non potesse rientrare può far sentir la
propria voce presso famigliari, amici, ex emigrati invitandoli ad un voto
che contribuisca a battere questa destra italiana inquietante, che - se ne
sono accorti anche all'estero - non ha nulla a che fare con il pensiero
liberale.
È nel nostro interesse, è nell'interesse dell'Italia. Non fermiamoci
all'amarezza del mancato voto all'estero: una legge fatta in fretta e furia
all'ultimo minuto avrebbe forse soddisfatto le attese emotive, ma avrebbe
al contempo creato grossissimi problemi d'applicazione. E questo chiunque
lo sa. Cosa succederà in futuro si vedrà.
In ogni caso, indipendentemente dal risultato del 13 maggio, chi governerà
l'Italia dovrà portare avanti la riforma dello Stato e del federalismo. Ciò
comporta, secondo i programmi presentati, una riforma del Parlamento
Nazionale.
Si dice sempre con più insistenza che si dovrebbe immaginare un sistema con
una Camera dei Deputati numericamente ridotta affiancata da una Camera
delle Regioni al posto del Senato, (un sistema simile a quello svizzero).
Se ciò dovesse avvenire è difficile pensare veramente che l'esercizio del
voto all'estero così come discusso finora possa vedere realmente la luce.
Ma la pur giusta riflessione sul voto non deve farci dimenticare che è
arrivato il momento di discutere seriamente delle nostre istanze di
rappresentanza, i COMITES il CGIE. Che vanno profondamente riformati.
I COMITES, dando loro reali poteri e funzioni nei confronti dei Consolati,
per la politica necessaria agli italiani residenti all'estero.
Il CGIE, eleggendolo a suffragio universale, superando il semplice ruolo
consultivo, conferendogli un vero ed autonomo collegamento con il potere
legislativo, per esempio in un'eventuale Camera delle Regioni.
La FCLIS, che affonda le sue radici nella lotta al nazifascismo, è rimasta
sempre fedele ai valori della Repubblica nata dalla Resistenza, chiede a
tutti voi il massimo impegno per difendere far valere i nostri ideali
contro l'arroganza la xenofobia e gli inconfessabili interessi della destra
italiana. Solo così potremo contribuire a trasmettere alle nuove
generazioni un'Italia libera, democratica, sociale, solidale e pulita.
Buon lavoro e buon voto a tutti".

APPELLO AL VOTO DELLA FILEF Emilia-Romagna
Bruxelles : "voglio votare perchè sono italiano anche vivendo all'estero, e
la nostra Costituzione ci riconosce  il diritto di voto in quanto
cittadini. Voglio votare perchè un governo invece di un altro, in Italia,
condiziona non poco anche la nostra vita di italiani all'estero. Voglio
votare perchè il mio paese non si può ricordare dei suoi figli solo quando
ne ha bisogno o gli fa comodo."

Votare è un diritto/dovere che ancora una volta non potrà essere esercitato
dagli italiani residenti all'estero. Si è fatto un enorme passo avanti con
la modifica della Costituzione che ha istituito la circoscrizione estera
assegnandole 18 parlamentari. Ma non si sono fatte le leggi e le regole
ordinarie perchè davvero si possa votare nei vari paesi di residenza.
Dopo il 13 maggio e nel nuovo Parlamento si darà battaglia - questo è
sicuro! - perchè queste leggi e regole siano fatte rapidamente.
Ma intanto il 13 maggio si vota! E allora, anche a nome dei tanti
emiliano-romagnoli e italiani che abbiamo incontrato anche recentemente
nelle attività promosse falla FILEF regionale, in America Latina come in
Australia, in Svizzera, nell'Europa Comunitaria, rivolgiamo un invito e un
appello  agli elettori emiliano-romagnoli:
"andate a votare anche per coloro che  non possono farlo; per gli iscritti
all'AIRE (anagrafe degli italiani residenti all'estero) del vostro comune.
Fate sentire che il vostro voto è anche una concreta richiesta  a tutti i
candidati (e poi agli eletti) perchè sia risolto il problema dei diritti
dei nostri  cittadini all'estero".
Siamo convinti che gli  anni del governo di centro sinistra  saranno
sicuramente ricordati come anni tra i migliori nella storia del dopoguerra.
Il risanamento economico-finanziario, la ripresa dell'occupazione, l'avvio
di alcune importanti riforme, il recupero di un grande prestigio
internazionale per l'Italia. Sono rimasti sul tappeto anche molti problemi
e, fra questi, una riforma profonda della politica, che comprende il  voto
degli italiani all'estero.
(Marta Murotti - Filef Emilia-Romagna)

ELEZIONI DEL 13 MAGGIO IN ITALIA: AGEVOLAZIONI DI VIAGGIO PER I RESIDENTI
ALL'ESTERO
In occasione delle elezioni politiche del 13 maggio prossimo per il rinnovo
del Parlamento italiano, sono state disposte agevolazioni di viaggio per i
cittadini italiani residenti all'estero che vogliono venire a votare in
Italia e che hanno ricevuto la cartolina elettorale o l'attestazione del
Consolato (dietro richiesta degli interessati se non hanno ricevuto
dall'Italia la "cartolina"). Questi gli sconti e le agevolazioni:
AEREO: Alitalia concede una riduzione del 10% su tutte le tariffe, anche
promozionali, per biglietti di andata e ritorno sia per chi vota sia per i
familiari ed accompagnatori. (Accordo stipulato tra il Ministero degli
Esteri e la compagnia di bandiera).
Limitazioni: il biglietto ridotto vale da sabato 12 a lunedì 14 maggio.
TRENO: riduzione del 100% in seconda classe (60% in 1^ classe) andata e
ritorno. Quindi in 2^ classe non si paga il biglietto dal confine di Stato
fino al Comune dove si vota.
Limitazioni: il biglietto si deve acquistare prima del 13 maggio 2001 (vale
però due mesi).
NAVE: riduzione del 100% in seconda classe (60% in 1^ classe) andata e
ritorno per la tratta da e per le isole.
Limitazioni: il biglietto si deve acquistare prima del 13 maggio 2001 (vale
però 2 mesi).
AUTO: viaggio gratuito andata e ritorno, esibendo i "buoni pedaggio" (tanti
quante sono le tratte autostradali) che si ritirano presso l'ufficio
elettorale dei consolati.
Limitazioni: si paga sulle seguenti autostrade:
autostrada Messina-Palermo;
autostrada Liguria-Toscana;
autostrada Venezia-Padova, Brescia-Verona, Vicenza-Padova;
le autostradeValdostane;
autostrada Milano-Serravalle-Pontechiasso;
autocamionale della Cisa.
Le agevolazioni sono valide dalle ore 22.00 dell'8 maggio fino alle ore
22.00 del 18 maggio 2001.


GERMANIA - 13 MAGGIO: CHI PUO' VOTARE E CHI NO
Migliaia di cartoline elettorali per gli italiani con indirizzi sbagliati
giacciono negli uffici della posta tedesca
A pochi mesi dalla beffa del voto scippato agli Italiani all'estero, si
profila l'ennesima discriminazione nei confronti dei connazionali che
vivono fuori d'Italia.
In occasione delle elezioni del 13 maggio, le liste elettorali compilate
dai Comuni si rivelano ancora una volta parziali o scorrette: alcune decine
di migliaia di cartoncini, infatti, giacciono negli uffici postali tedeschi
poiché gli indirizzi sono erronei.
E' vero che chi vuole puo' comunque votare, presentandosi al proprio Comune
e facendone richiesta, ma è altrettanto vero che in tal modo gli saranno
precluse le agevolazioni di viaggio previste dalla legge e che così,
comunque, la motivazione al voto non aumenta di certo.
In considerazione di questa gravissima - e non nuova - situazione,
l'Ambasciata avrebbe fatto bene a dare per tempo disposizioni agli uffici
consolari per l'emissione di dichiarazioni sostitutive, diffondendo
l'informazione su questa possibilità attraverso i media locali.
A questo punto, visto che in 50 anni il Ministero degli Interni non è
riuscito a tenere aggiornati gli elenchi, (procedendo anche al raffronto
con le liste del Ministero degli Esteri), forse, solo l'iniziativa di un
censimento ex-novo potrebbe contribuire a risolvere la situazione.
(Consigliere CGIE Elisa De Costanzo)


FESTEGGIATI GLI 80 ANNI DI LUIGI SANDIROCCO
Luigi Sandirocco ha compiuto ottanta anni. Attorno al Presidente della
Federazione italiana lavoratori emigrati e famiglie, si sono uniti, in una
affettuosa cerimonia a Roma, il 3 maggio, dirigenti della FILEF, dell'Ist.
Santi, della FIEI, la federazione unitaria, dell'AITEF. Anche a Pescara,
nei giorni precedenti, la data era stata occasione di incontro e di
felicitazioni con dirigenti politici e sindacali e amministratori
dell'Abruzzo.
In questa regione, infatti, Luigi Sandirocco aveva iniziato la sua attività
di dirigente popolare e del Partito Comunista Italiano fin dai primi tempi
dopo la Liberazione, al suo rientro dagli avvenimenti della seconda guerra
mondiale. 	L'Italia era allora un paese devastato nel suo tessuto
vitale e produttivo e difficilissime, talvolta estreme, erano le condizioni
di vita delle classi lavoratrici. Le distruzioni incombevano dovunque. Il
Mezzogiorno era oppresso, oltre che dalle conseguenze della guerra, dal
pesante permanere di mali e arretratezze arcaiche. La grande industria
napoletana, le ferrovie, le campagne potevano sollevarsi solo a condizione
di un grande slancio e sforzo delle popolazioni e delle organizzazioni
sindacali e politiche dei lavoratori, che risorgevano dopo il ventennio
della dittatura fascista. E occorreva prender parte alla creazione di
questa rinascita delle organizzazioni. Non ci si poteva limitare a unirsi e
partecipare a un movimento che esistesse. E qualsiasi programma di
rinascita doveva divenire, così, una presenza personale e di massa,
politica e sociale, come condizione "sine qua non" della rinascita stessa
della nazione italiana e della sua democrazia.
Luigi Sandirocco fu tra i giovani meridionali che ebbero coraggio,
raggiunsero la lotta e le posizioni di primo piano in Abruzzo, per la
riforma agraria e le battaglie del nuovo meridionalismo che prendeva anima
e vita per impulso del sindacato - la CGIL di Giuseppe Di Vittorio e
Fernando Santi-, del Partito Comunista Italiano, del meridionalismo di
Giorgio Amendola.
E' vero, dopo la Liberazione, anche nell'altro grande partito di massa, la
Democrazia Cristiana, erano inscritte la riforma agraria e la rinascita. Ma
i condizionamenti interni e internazionali di quel partito, che si
verificarono con asprezza nelle lotte politiche di allora, avrebbero
impedito l'effettiva ripresa della democrazia italiana se non vi fossero
state le lotte delle città e delle campagne, cui parteciparono gli uomini
come Luigi Sandirocco. La riforma agraria, come l'avvio della rinascita del
Mezzogiorno sarebbero rimaste improduttive "parole d'ordine", nel clima
arroventato della seconda metà degli anni Quaranta, con prospettive
concrete di restaurazione, se il movimento della terra, della pace e del
lavoro non avesse fatto seguito, con l'apporto di masse umane imponenti, ai
principi enunciati nella Costituzione della Repubblica Italiana, come alle
indicazioni del Piano del Lavoro della CGIL.
Festeggiare un compleanno non è mai un fatto di rilievo soltanto personale,
in quanto qualsiasi uomo lascia negli avvenimenti sempre una sua traccia
insostituibile anche se egli vive, come suol dirsi, di "solo casa e
lavoro". Un'occasione per riflettere sull' esperienza storica di quei
dirigenti che nei decenni difficili della ricostruzione della democrazia
italiana hanno avuto parte attiva, e su quali  saranno le  generazione che
ne prenderanno l'eredità.
Luigi Sandirocco non ha mai interrotto la sua attività, e dopo quelle
prime, ma grandi, irripetibili, esperienze, egli ha continuato a prender
parte alla vita politica e sociale della sua regione e del paese, che ha
rappresentato nel Consiglio regionale dell'Abruzzo, nella Camera dei
Deputati, e, più recentemente, nell'ultimo decennio, nella Federazione
Italiana dei Lavoratori Emigranti e Famiglie, raccogliendo e portando
avanti, con altri compagni e dirigenti, l'eredità di Carlo Levi, e,
inoltre, nel Consiglio Generale degli Italiani all'Estero.
L'augurio, con il quale tutti i dirigenti e la redazione di Emigrazione
Notizie si associano alla festa per Luigi Sandirocco, è di fraterno affetto
e di rinnovo del pegno di ulteriore unione per le lotte e le attività non
meno impegnative del futuro per il lavoro e il Mezzogiorno, lo sviluppo del
paese, la democrazia e la pace.
(GAETANO VOLPE)

LA FILEF PRESENTA A SIENA IL DOCUMENTARIO SUL FORUM DI PORTO ALEGRE E SUL
MOVIMENTO DEI SEM TERRA BRASILIANI
In un incontro organizzato il 2 maggio scorso presso la Facoltà di Lettere
dell'Università di Siena, Stefania Pieri e Roberto Torelli hanno presentato
il documentario prodotto dalla Editrice FILEF sullo svolgimento del Forum
Sociale Mondiale di Porto Alegre dello scorso gennaio e stralci di
documentazione filmata sul Movimento dei Senza Terra del Brasile.
All'incontro, che è stato introdotto dallo scrittore Antonio Tabucchi,
docente di Letteratura dell'ateneo senese, hanno preso parte numerosi
giovani studenti universitari, oltre a componenti della delegazione
italiana di "Attak".
La proiezione dei filmati, alla cui realizzazione ha contribuito la sede
FILEF di Porto Alegre, ha riscosso particolare interesse tra i
partecipanti, trattandosi di documentazione unica nel suo genere anche per
i collegamenti che essa documenta tra il movimento dei senza terra e
l'emigrazione italiana nel sud del Brasile.
Nelle prossime settimane, anche con il contributo specifico di Antonio
Tabucchi, FILEF Editrice inizierà il montaggio del film sui Senza Terra che
sarà disponibile entro l'estate.

OMAGGIO DEI CONSIGLIERI CGIE-GERMANIA PER LA MORTE DI MASSIMO BERNARDINELLI
Appresa la notizia della scomparsa, la FILEF si associa al ricordo di
Massimo Bernardinelli, per lungo tempo Consigliere d'Ambasciata a Bonn e,
da ultimo, Console Generale ad Amburgo; uomo competente, aperto e
sensibile, che ha sempre seguito con attenzione ed impegno le vicende dei
connazionali emigrati, evitando atteggiamenti burocratici e mirando sempre
al raggiungimento di risultati concreti.


I Consiglieri CGIL della Germania (Teresa Baronchelli, Elisabetta De
Costanzo, Maria Venera Russo, Bruno Zoratto) apprendono con dolore la
notizia della morte di Massimo Bernardinelli, del quale hanno potuto
apprezzare l'impegno nei confronti della comunità italiana residente nella
Repubblica Federale.
Come Consigliere d'Ambasciata a Bonn, e come Console Generale ad Amburgo,
poi, Massimo Bernardinelli ha infatti saputo cogliere le istanze dei
connazionali con competenza e con attenta assiduità, dando prova di una
sensibilità, per la quale si è sempre distinto nel panorama
dell'amministrazione italiana all'estero.
Nel suo operare Massimo Bernardinelli è stato consapevole e partecipe della
realtà italiana in Germania in tutte le sue articolazioni, informali e
formali, in una misura e con una cognizione di causa percepibili e
apprezzabili appieno solo da chi si è trovato ad affrontare in loco, anche
con il suo valido supporto, i temi e i problemi che interessano i
connazionali.
Già il distacco rappresentato dal suo trasferimento a Gedda ci aveva
addolorati, anche per convinzione che il riconoscimento più sincero ed
adeguato per il suo impegno poteva essergli tributato solo sul campo,
lontano dai corridoi ministeriali.
Ora, la notizia del distacco definitivo provoca in noi un profondo
cordoglio, unito a quella sensazione di smarrimento che sempre è evocata
dalla perdita di coloro che ci sono stati vicini e cari.
(Teresa Baronchelli - Elisabetta De Costanzo - Maria Venera Russo - Bruno
Zoratto)


IMPARIAMO A NON DIMENTICARE
Che il razzismo sia frutto dell'ignoranza è un dato di fatto
incontestabile, ed è ormai considerato talmente ovvio, che finisce quasi
con il rappresentare una giustificazione per coloro che tendono alla
discriminazione sulla base di principi razziali, culturali, etici,
religiosi o politici.
Partendo da questo assunto, il fattore educativo continua a rappresentare
il migliore antidoto contro qualsiasi tendenza xenofoba. Si dice che il
miglior modo di costruire il futuro sia quello di studiare ed analizzare il
passato, ma se nessuno si preoccupa di illustrare, descrivere e criticare
il nostro passato, la nostra storia ed i nostri errori, rimarremo sempre
prigionieri delle nostre illusioni e delle nostre paure.
Tra i principi elementari della democrazia e delle libertà fondamentali vi
sono il rispetto delle diversità culturali dei cittadini, il rispetto della
dignità delle diverse culture e l'accettazione positiva delle differenze
culturali nel quadro dell'ordinamento giuridico democratico.
Allo stesso tempo il rispetto dei diritti umani e la condivisione della
dimensione interculturale della società devono trovare elementi di garanzia
anche sul piano della prevenzione e del contenimento dei fenomeni di
devianza e di criminalità xenofoba. Per questo, le azioni di
sensibilizzazione nella lotta contro il razzismo e contro tutto ciò che
potrebbe compromettere la stabilità sociale sono determinanti per una
società civile.
Il concetto di eguaglianza, codificato in Europa soltanto a partire dalla
rivoluzione francese, è stato il principio ispiratore di innumerevoli
battaglie dagli altissimi costi, non solo in termini di vite umane, e
perciò non può finire con il rappresentare lo stendardo di un qualche
colore politico, si tratta di un principio universale che come tale si
eleva al di sopra di qualsiasi gruppo particolare e deve essere
universalmente accettato. In più la stessa Unione Europea, nel nuovo
articolo 29 del Trattato, sancisce espressamente per la prima volta che la
lotta contro il razzismo e la xenofobia è un elemento essenziale per la
creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia.
Non cancelliamo dalla memoria le esperienze di chi ci ha preceduto in
questo processo di globalizzazione, lasciamo fruttare i sacrifici dei
nostri antenati e favoriamo in questo modo una integrazione che non deve
spaventarci. Non possono certo essere i criteri valutativi personali ad
indurci a disprezzare ed emarginare l'altro, dobbiamo apprendere ad
osservare noi stessi per poter guardare gli altri in modo critico e
relazionarci ad essi in forma aggregativa e solidale.
Possibile che dobbiamo lasciare ad una fiction televisiva il compito di
suscitare emozioni e di ricordarci che dall'Italia nel corso di circa un
secolo sono emigrate milioni di famiglie?
Possibile che in molti non si rendano conto che solo 50 anni fa, quello
stesso extracomunitario che ci fa perdere tempo al semaforo, non era altri
che un nostro nonno che tentava di piazzare qualche oggetto ai passanti
delle più ricche città d'Oltralpe o d'Oltreoceano?
Possibile che centinaia di conflitti etnici e lotte xenofobe, non siano
ancora riuscite ad aprirci gli occhi sui danni morali e materiali causati
dall'odio razziale?
E per finire, non sembra incredibile che nei nostri manuali di storia,
continuamente tacciati di faziosità, manchi il seppur minimo accenno ad un
fattore socio-economico-culturale e demografico di tali proporzioni?
Niente e nessuno potrà mai sostituirsi ad un genitore o ad un insegnante,
ma ricordiamoci che ognuno di noi, attraverso il più piccolo e semplice dei
gesti, può contribuire a recuperare quella memoria che oggi rischia
l'oblio; e che, invece, opportunamente rivalutata potrebbe consentirci di
mettere a frutto quell'integrazione tra culture, auspicata da più parti,
che non risulterebbe niente affatto negativa in un'epoca in cui si vive
tutto, emozioni comprese, con troppa superficialità. Infatti, sono il
dialogo ed il confronto gli strumenti che permettono di elevarci dal punto
di vista culturale ed umano, e che ci consentono di mettere alla prova le
nostre conoscenze e le nostre attitudini; chiudersi in se stessi, ergere un
muro costituito solo sulle proprie "verità" e sulle proprie inquietudini,
non solo contribuisce ad isolarci ulteriormente, ma è storicamente provato
che non rappresenta la strada giusta per migliorarsi.
Promuoviamo azioni di incontro, non lasciamo che i casi di solidarietà
diventino degli eventi isolati, impariamo ad ascoltare ciò che ha da dirci
chi abbiamo di fronte, e solo sulla base dei contenuti che dobbiamo
esprimere un nostro giudizio, non sottovalutiamo quanto una persona possa
darci, ma soprattutto non dimentichiamo quello che noi possiamo dare.
(Cristiano Marcellino)



FIRENZE: ISRAELE-PALESTINA, GIORNALISTI A CONFRONTO
In Palestina si muore ancora e il processo di pace stenta a ripartire, ma a
Firenze, intanto, giornalisti e diplomatici israeliani e palestinesi si
incontrano, si parlano, dimostrano che il dialogo - anche se difficile e
teso - non solo è necessario, ma è anche possibile.
Il "miracolo" è merito di Isf, Informazione senza frontiere, e
dell'Osservatorio internazionale sulla libertà di informazione -
l'organismo costituito nel 1998 dalla Regione Toscana e dalla stessa Isf -
che, come ormai avviene da quattro anni, hanno organizzato a Firenze la
celebrazione della Giornata internazionale della libertà di stampa,
scegliendo come tema "La guerra e le parole: giornalisti israeliani e
palestinesi a confronto". Protagonisti della discussione, Gideon Levy, del
quotidiano "Ha'aretz", Judy Lash Balint, collaboratrice di giornali
israeliani in lingua inglese, Bassem Eid, fondatore del "Palestinian human
right", Alice Chasan, direttore della "World press review" di New York e
Bettina Peters, della "International Federation of Journalists".
Intervenendo nella discussione l'assessore regionale alla comunicazione ha
sottolineato come gli avvenimenti di questi giorni suscitino grave
preoccupazione, ma proprio per questo occorre guardare con grande speranza
ad ogni cenno di dialogo, ad ogni passo che faccia delineare la possibilità
di raggiungere la pace. Firenze e la Toscana, ha continuato, si confermano
quindi un punto di riferimento cruciale per il dialogo tra i popoli e ad
accrescere questo ruolo - sui temi specifici della libertà di stampa e di
informazione - ha fortemente contribuito in questi anni proprio l'attività
dell'Osservatorio.
L'assessore ha poi ricordato l'attività di cooperazione internazionale
promossa dalla Regione Toscana con città israeliane e palestinesi, chiamate
a collaborare insieme su progetti in materia di turismo e beni culturali, e
l'assegnazione del Pegaso d'oro - il massimo riconoscimento della Regione
Toscana - a Yitzahk Rabin alla memoria, nel 1996, e a Yasser Arafat, nel
1998.
Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, anche il sottosegretario alla
presidenza del consiglio, il presidente del consiglio regionale della
Toscana, il segretario generale della Fnsi e il presidente nazionale
dell'Arci.

MONACO DI BAVIERA: INAUGURATO IL SITO INTERNET DEI DEMOCRATICI DI SINISTRA
Il sito Internet dei Democratici di Sinistra di Monaco di Baviera è stato
inaugurato il 25 aprile, anniversario della Liberazione.
All'indirizzo http://dsmonaco.freehosting.net/index.html sono attualmente
disponibili: una breve presentazione della Sezione di Monaco dei DS, il
programma elettorale dell'Ulivo, una descrizione delle agevolazioni di
viaggio a favore dei residenti all'estero in occasione delle elezioni, una
serie di link utili, una pagina con l'elenco dei prossimi appuntamenti
culturali, sociali, politici a Monaco di Baviera.
La Sezione di Monaco dei Democratici di Sinistra offre queste pagine alla
comunità italiana locale, come ulteriore occasione di scambio di esperienze
e notizie. In particolare le pagine di informazione riguardanti gli
avvenimenti in calendario a Monaco e quelle con link utili saranno
regolarmente aggiornate anche sulla base delle segnalazioni e dei
suggerimenti che saranno ricevuti.

IL COMITATO RUTELLI-FASSINO DI MONACO DI BAVIERA PROMUOVE IL PROGRAMMA
ELETTORALE DEL CENTROSINISTRA
Il Comitato Rutelli-Fassino-l'Ulivo di Monaco di Baviera ha evidenziato in
quattro punti le proposte più qualificanti del programma elettorale:
EQUITA': il miglioramento della vita di alcuni non può significare il
peggioramento della vita di altri, lo sviluppo deve essere pienamente
compatibile con la tutela della persona, del territorio, dell'acqua che
beviamo e dell'aria che respiriamo, e il benessere per il quale lavoriamo
deve essere quanto più possibile diffuso.
EFFICIENZA E SOLIDARIETA: vogliamo un paese moderno, più veloce nelle
decisioni e nelle realizzazioni. Vogliamo uno Stato più leggero nelle
procedure e nei vincoli, ma in grado di garantire a tutti - e non solo ai
più ricchi! - il diritto alla sicurezza, alla giustizia, alla salute, alla
scuola, all'assistenza. Servizi ed opportunità devono essere gli stessi per
tutti: nord e sud, lavoratori dipendenti ed autonomi, occupati e
disoccupati, giovani e anziani, uomini e donne. Senza che nessuno si senta
escluso. Lo stato sociale va aggiornato, non abbattuto. Le nostre proposte
per il contenimento della spesa pubblica, sommate ai recuperi dall'evasione
fiscale, porteranno all'erario circa 100.000 miliardi. Intendiamo destinare
la parte maggiore di questa cifra alle famiglie, ai pensionati, a una
riduzione del prelievo sui redditi bassi e medio bassi, al sostegno dei
servizi sanitari, sociali e dell'attività del volontariato e del terzo
settore. Il resto servirà a ridurre il costo del lavoro ed il carico
fiscale per le imprese, a portare gli investimenti nel campo della ricerca
ai livelli europei, a incentivare l'innovazione e la tutela ambientale. In
altre parole: a elevare la qualità del sistema produttivo.
TOLLERANZA ED INTEGRAZIONE: vogliamo uno stato laico, che difenda i valori
condivisi accogliendo, al suo interno, ogni differenza. Occorre sostenere e
valorizzare il ruolo della scuola pubblica a garanzia di una formazione
pluralista e non confessionale.
UN'ITALIA EUROPEA: uno dei maggiori successi del Governo dell'Ulivo è stato
l'ingresso in Europa, contro il quale molti avevano scommesso. Quella
dell'Europa allargata ed unita è per noi una scelta irreversibile. Per
questo l'Ulivo è il partito della Costituzione Europea, per creare -
accanto all'Europa economica - anche l'Europa dei cittadini.

"L'UMANESIMO LATINO NELL'EMIGRAZIONE": CONVEGNO UTRIM-UNAIE DI LIEGI
Il 20, 21 e 22 aprile scorso si è svolto a Liegi il Convegno dal titolo
"L'eredità dell'umanesimo latino nell'emigrazione". L'affluenza, di
giovani, docenti universitari e componenti del mondo associazionistico di
emigrazione, è stata numerosa di oltre 100 persone.
Nella serata del venerdì, per entrare subito nel tema dell'umanesimo e del
confronto culturale, i partecipanti sono stati invitati al concerto di
apertura del convegno con "Pierre Martin Trio", che ha intrattenuto per
l'intera serata i convegnisti alternando canzoni autobiografiche a canzoni
di cantautori italiani.
Nella mattinata di sabato, dopo l'introduzione dell'On.Dino de Poli,
Presidente della Fondazione Cassamarca, dell'Utrim-Ulm e dell'Unaie,
promotore dell'incontro, nella quale, tra l'altro, ha espresso
compiacimento per la numerosa partecipazione e l'ottima organizzazione,
sono iniziate le relazioni in programma.
Il Prof. Michel Bastiaensen, dell'Université Libre de Bruxelles, ha
presentato l'umanista tedesco Nathan Chytraeus (1543-1596 - insegnante e
poeta neolatino) e la sua "peregrinatio accademica" durante la quale
ricercava il contatto con gli umanisti ed i dotti dei luoghi visitati.
La Prof.ssa Sabina Gola, dell'Université Libre de Bruxelles, ha esposto il
tema dal titolo "Sulle tracce degli italiani in Belgio: Uno sguardo ai
rapporti culturali tra Italia e Belgio attraverso i secoli". Partendo dal
Medioevo fino ai tempi nostri ha fatto un escursus storico dell'esperienza
migratoria ed ha concluso l'intervento con una frase che deve far
riflettere: "Abbiamo seguito attraverso i secoli le tracce degli italiani e
della cultura di cui sono i rappresentanti. I percorsi seguiti dai nostri
predecessori sono diversi e svariati e non tutti hanno dato i frutti
desiderati. Questo breve viaggio oltralpe nell'una e nell'altra direzione
forse ci è servito a capire che ne siamo i continuatori, che siamo i
rappresentanti di un movimento di uomini e di culture che possono
senz'altro contribuire all'avvicinamento delle culture al di fuori dei loro
confini geografici."
La Prof.ssa Anne Morelli, sempre dell'Università di Bruxelles, ha
continuato l'esposizione sull'emigrazione in Belgio "comme moroir pour
aujourd'hui" dal punto di vista delle ragioni che "spingono fuori dalla
patria di origine (push) e quelle che attirano nel Paese di immigrazione
(pull).
Ha chiuso la mattinata il Prof. Don Giorgio Cerola, dell'Université de
Louvain- La Neuve, con l'intervento sul tema "Giovani: pluralismo tra
identità e appartenenza nella società della globalizzazione".
Nel pomeriggio il Prof. Serge Vanvolsem, dell'Université de Louvain-La
Neuve, ha introdotto i lavori di gruppo.
I partecipanti si sono divisi in cinque gruppi, ciascuno dei quali ha
approfondito uno dei seguenti temi:
Eredità dell'emigrazione: il ruolo delle associazioni e la questione della
loro perennità;
La ricchezza della globalizzazione e degli scambi tra culture (attraverso
nuovi flussi di emigrazione);
L'Umanesimo latino nell'ambito degli studi in generale, della lingua e
della letteratura italiana in particolare;
Umanesimo, cittadinanza e politica: immigrati italiani e loro discendenti;
Umanesimo latino, tempo libero, qualità della vita - Umanesimo latino e le
arti (musica, estetica, Š).
I lavori sono, poi, stati presentati e discussi in plenaria.
Nella prima parte della mattinata di domenica si è fatto un momento di
riflessione-confronto sull'andamento del convegno.
Il pensiero espresso dal Prof. Don Cerola riassume il significato
attribuito a questo incontro: "Le vere ed autentiche eredità sono sempre
dinamiche; non aprono solo uno scorcio sul passato, ma infondono un grande
slancio al presente, per costruire così progettualmente il futuro".
Infatti, i partecipanti provenienti dal Benelux, entusiasti di questo primo
momento insieme, hanno deciso di continuare l'esperienza e di costituire,
secondo l'esempio dei collegh9i italiani, un gruppo di coordinamento a
livello di Giovani Unaie. Hanno già fissato per le prossime settimane il
primo incontro e l'obiettivo è quello di organizzare tra un anno il secondo
convegno in Belgio, che avrà sede a Charleroi.
Non si poteva lasciare Liegi senza visitare un'emblema dell'emigrazione
italiana in Belgio: la miniera di carbone di Blegny.
L'esperienza del lavoro raccontata in prima persona da un minatore e la
vista di questi luoghi suggestivi ha concluso questo week-end ricco di
nuove e vecchie amicizie, nonché di esperienze di vita.


NAIROBI: MOSTRA PERSONALE  DI STEFANO TONELLI
Nell'ambito delle celebrazioni per il proprio trentennale di vita,
l'Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, ospita in questi giorni la
mostra personale "Io passeggio alla luce delle stelle" del noto pittore
toscano Stefano Tonelli. Una storia fantastica che si dipana in 32 oli in
cui Tonelli approfondisce la propria ricerca sui tre elementi centrali
della propria poetica, l'Angelo, il Segno e la Parola.
"Cercare - egli ha scritto - è per me pregare, affidando in segno e la
parola nelle mani di Colui che non era la Luce, ma la testimonianza della
Luce. Questa è la mia strada, questo il mio lavoro che quotidianamente
chiama l'angelo necessario. L'angelo inteso sempre come amico più vicino,
in qualche modo più simile all'uomo, o meglio come altro nome o altro volto
dell'uomo".
L'impraticabilità dell'ipotesi iniziale, che prevedeva la realizzazione di
un laboratorio artistico aperto alla partecipazione di danzatori,
cantastorie, musicisti, pittori e scultori locali, da realizzare in
collaborazione tra il Museo Nazionale di Nairobi e il Museo Piaggio di
Pontedera, provocata dalla lunga malattia e dal decesso del padre
dell'artista, ha obbligato l'Istituto di Cultura a ripiegare su una mostra
personale corredata dalla proiezione del video "Gesto, metamorfosi del
desiderio", realizzato in occasione del laboratorio svoltosi a Pontedera e
presentato ufficialmente dal Museo Piaggio nel novembre 2000.
L'inaugurazione si è svolta il 26 aprile presso la sala mostre
dell'Istituto Italiano di Cultura, alla presenza di un pubblico
numerosissimo, tra cui molti dei principali critici e più noti artisti
locali, per i quali ultimi l'Istituto ha in preparazione una mostra
collettiva, destinata anche ad essere poi circuitata in Italia. La
principale catena televisiva locale, la KTN, ha effettuato l'intera ripresa
dell'evento e trasmetterà nei prossimi giorni un lungo servizio, del quale
farà parte anche il video proiettato.
Sempre in campo artistico l'IIC di Nairobi ha in progetto per i prossimi
mesi altre importanti iniziative, quali la mostra personale del lombardo
Franco Brescianini, organizzata in collaborazione con l'Edizione d'Arte
"Spirale 2000" di Milano, e la splendida mostra "Omaggio a Verdi e
all'opera italiana", che il maestro lucchese Riccardo Benvenuti presenterà
in anteprima assoluta in occasione delle giornate dedicate dall'Istituto
alle celebrazioni verdiane e belliniane, che prevedono anche la
realizzazione di due grossi concerti effettuati per l'occasione dalla
Nairobi Orchestra, con la presenza di cantanti inglesi e italiani.