lettera al Presidente del Consiglio



Egregio presidente di Consiglio

Lei mi deve scusare che la disturbo in un momento cosi' difficile per
Vostro paese. Sono convinto che i suoi impegni Vi impediscono di occuparvi
di ''piccoli'' problemi che si stanno succedendo in Vostro paese, ma Vi
prego di leggere questa lettera almeno prima di addormentarvi dentro la
Vostra casa bella e pulita.

Egregio Presidente di Consiglio io sono un Rom (zingaro) che in mia lingua
significa ''UOMO'' che dovrebe essere aggettivo per un essere umano, ma
dopo ultimi fatti che si sono successi nel Vostro paese non mi sento io e
il mio popolo di essere considerati e trattati come esseri umani. Io credo
che lei se non ha vissuto la seconda guerra mondiale, almeno ha sentito
parlare dei suoi orrori, e sa che cosa
e' successo in quegli anni con noi Rom e gli Ebrei.

Storia si sta ripetendo ma questa volta sotto la protezione della legge del
Vostro stato dove Lei e' Presidente di Consiglio e responsabile avanti
mondo e Dio di cose che si stanno succedendo in Vostro paese con il mio
popolo. Lei ogni volta quando parla avanti telecamere io lo sento e mi
chiedo; ''Ma e' vero che Lei non sa che cosa si sta succedendo con i Rom in
Italia?''.
Non posso credere che Lei non sa degli sgomberi notturni della Polizia e
dei Carabinieri che si fanno a Roma e che non sa che ancora esiste la gente
dentro il Vostro paese che vive sui cumuli della immondizia urbana senza
acqua, senza luce e senza bagni, che sono cose necessarie per sopravvivenza
degli esseri umani, ''se i Rom si possono considerare cosi''.

Non mi permetto di dubitare che Lei non sappia quanti bambini sono morti
bruciati dentro le baracche nei campi, e che un collegio di medici
specialisti di tutte malattie esistenti servirebbero per curare le malattie
dei nostri figli che sono obbligati vivere in queste condizioni.
Ho sentito che parlava di diritti umani, credo che Lei dovrebbe parlare di
diritti umani con Avvocato Luigi Lusi e Sindaco di Roma Francesco Rutelli,
che mu ha dato la delega che si occupa dei problemi dei zingari di Roma,
loro due sicuramente potranno rispondere perche' sono esperti nei diritti
umani, perche' giorno per giorno li stanno calpestando.

Questa mia lettera sicuramente non arrivera' nelle Vostre mani, perche'
qualcuno impedira' il suo arrivo, ma non  importa perche' noi Rom siamo
abituati di soffrire e di subire prepotenze dei veri esseri umani, ma Vi
pregerei di dire a onorevole Jervolino che guerra in Jugoslavia e in Kosovo
ancora non e' finita.
Non voglio dare colpe a nessuno ma Lei sa bene che tutti aerei che hanno
bombardato il mio paese sono partiti dal Vostro paese.

Ancora una volta mi devo scusare per disturbo e vi porgo distinti saluti da
parte di tutti quelli che sono nelle condizioni della sopravvivenza nel
paese che si considera quinta potenza mondiale e si chiama ITALIA.



Goran