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S. Petronio: Risposta a Sandro Teneglia
- Subject: S. Petronio: Risposta a Sandro Teneglia
- From: Domenico Manaresi <bon4084 at iperbole.bologna.it>
- Date: Sun, 2 Apr 2000 10:47:37 +0200
RISPONDO (E INVIO PER CONOSCENZA QUI IN ATTACHMENT) A QUANTO SCRIVE L'AMICO SANDRO TENAGLIA OGGI 31 MARZO 2000 SU REPUBBLICA. Shalom a tutti, ma proprio a tutti ...in particolare a quei personaggi del mondo politico-amministrativo che - ex consiglieri comunali del centro sinistra, definiti a suo tempo "uomini del volontariato" e molto vicini alla Curia - oggi si schierano nel polo opposto di centro destra, si riempiono la bocca di "valori cattolici", e si presentano nei loro depliant di propaganda quali paladini e difensori della "dottrina sociale della Chiesa cattolica". Parlano costoro di "alleanze impossibili", ma nulla ci dicono circa la recente legge di iniziativa popolare proposta da Berlusconi - Bossi sulla immigrazione, legge già da molti definita razzista e già da alcuni vescovi cattolici definita inaccettabile, legge nel cui preambolo si afferma (e ciò sembra a me, e non solo a me , un'affermazione blasfema) che il contenuto prende spunto da "valori cristiani". Domenico Manaresi ################################################################### Con la solita nota: chi desidera essere depennato da questa mailing list me ne dia un cenno, possibilmente con gentilezza. Domenico Manaresi ################################################################### -- Mittente: Domenico Manaresi Via Pietro Gubellini, 6 I-40141 Bologna Tel&Fax: (39) 051-6233923 e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it ==Attach=Converted=== Dott. Domenico Manaresi LETTERA APERTA Bologna, 31 marzo 2000 Caro Sandro Tenaglia, leggo quanto scrivi su Repubblica di venerdì 31 marzo 2000, rivolgendoti sia al sottoscritto che ai vari lettori che sono intervenuti sulla cosiddetta "occupazione" di San Petronio. Caro Sandro, hai ragione, l'Italia di oggi non è certo il Salvador degli anni ottanta... almeno nel senso che è altamente improbabile che un vescovo a Bologna venga ucciso sull'altare mentre celebra l'Eucarestia! Fuor di battuta, penso però che sia il Vangelo di duemila anni fa, sia quello degli anni ottanta che quello di oggi sia sempre lo stesso Vangelo, e ciò anche indipendentemente dalla latitudine. In particolare penso che anche il concetto di "parresia" sia sempre lo stesso, non credi? E per realizzare questo "parlar con franchezza" sarebbe sufficiente che qui a Bologna (sazia e disperata?) si facesse funzionare la propria razionalità e - senza necessariamente "sparare e uccidere sugli altari" - si avesse il coraggio di esprimere il proprio pensiero e, ove lo si ritenesse opportuno, dissentire e criticare costruttivamente le affermazioni di chicchessia, di laici, presbiteri o episcopi, qualora si presuma contengano elementi di incerto cristianesimo. Perché il silenzio o, peggio, l'ossequio e l'adulazione più o meno servile? Forse perché è più facile e più comodo: come più facile e più comodo è "fregarsene" dei poveri cristi. Allora ben venga quanto tu auspichi, cioè l'apertura di un dibattito da parte della "base" (non solo dei soliti "soloni" addetti ai lavori) su questi temi che vanno oltre il fatto di cronaca della "occupazione" di una chiesa, e cioè temi quali la tolleranza, l'immigrazione, il rispetto degli altri, la Curia, il cristianesimo nelle sue varie confessioni. Ben venga un tale dibattito, anche se son certo che non sarà facile. Sarebbe forse un dialogo fra sordi, giacché credo sia molto difficile poter intendersi fra persone che ancora usano termini quali "lesa maestà" (Francesco Melfi) oppure che credono di poter "farsi rispettare" costituendosi "parte civile". Difficilissimo poi - ancorché fortemente auspicato - sarebbe il dialogo con personaggi del mondo politico-amministrativo che - ex consiglieri comunali del centro sinistra, definiti a suo tempo "uomini del volontariato" e molto vicini alla Curia - oggi si schierano nel polo opposto di centro destra, si riempiono la bocca di "valori cattolici", e si presentano nei loro depliant di propaganda quali paladini e difensori della "dottrina sociale della Chiesa cattolica". Parlano costoro di "alleanze impossibili", ma nulla ci dicono circa la recente legge di iniziativa popolare proposta da Berlusconi - Bossi sulla immigrazione, legge già da molti definita razzista e già da alcuni vescovi cattolici definita inaccettabile, legge nel cui preambolo si afferma (e ciò sembra a me, e non solo a me , un'affermazione blasfema) che il contenuto prende spunto da "valori cristiani". In dibattiti di questo tipo dovrebbero allora intervenire anche i rappresentanti di altre confessioni religiose: credi tu, caro Sandro, che la Curia di Bologna invierebbe un qualche suo rappresentante adeguatamente qualificato? Sarebbe bello e auspicabile, ma credo sarebbe difficilmente realizzabile: in una recente occasione di questo tipo (costituzione qui a Bologna di una Consulta di dialogo interreligioso) la Diocesi cattolica di Bologna, invitata, ha fatto sapere che "non è di suo interesse". Caro Sandro, come vedi, sui problemi che tu poni come base di dialogo, si intrecciano in modo non risolvibile delle visioni sia politiche che religiose. E poiché purtroppo, politica e fede religiosa oggigiorno si strumentalizzano a vicenda, allora un sano dibattito veramente arricchente diventa difficile se non impossibile. Chissà che un giorno non si possa tornare ad un cristianesimo di tipo pre-costantiniano: forse sarebbe un primo passo verso "una chiesa del vangelo e non del potere, del giudizio e della presunzione". Caro Sandro, nonostante tutte queste difficoltà ed il relativo mio pessimismo, credo fortemente che il dialogo abbia sempre (se non "hic et nunc" certamente "sub specie aeternitatis") una valenza positiva: sono quindi disponibile dove e quando vuoi. Un plauso a Repubblica che accetta di dare voce nelle sue pagine anche a problemi e dibattiti di questo tipo: sono temi forse un po' noiosi, ma che, prima o poi, toccano tutti noi. DOMENICO MANARESI Mitt.: Domenico Manaresi - Via P. Gubellini, 6 - 40141 Bologna - Tel&Fax: 051-62 33 923 - e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it
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