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Comunicato dalla Turchia sui bambini curdi
- Subject: Comunicato dalla Turchia sui bambini curdi
- From: Samuele Filippini <samuele.apg23 at libero.it>
- Date: Thu, 30 Mar 2000 14:44:23 +0200
BAMBINI NEMICI DELLO STATO Per le strade di Diyarbakir abbiamo incontrato decine di bambini che vivono attorno ai bidoni dell`immondizia alla ricerca di qualche avanzo o di qualche oggetto da rivendere per poche lire turche. Sono i figli dei profughi che nel corso della guerra si sono ammassati ai margini delle citta`. Oltre tremila villaggi sono stati saccheggiati e bruciati dall`esercito, i contadini sono stati stretti dalla morsa della violenza del PKK e delle milizie del governo. Per le citta` si incontrano anche i bambini che lucidano le scarpe ai passanti, sniffano una colla che esala un gas profumato che gli attenua i crampi della fame. Nell` Agosto 1999 assistemmo ad un processo di 5 minorenni dagli 8 ai 16 anni piu un maggiorenne di 24 anni accusati di separatismo per avere scritto piu volte sui muri della scuola di Diyarbakir frasi del tipo `basta con la guerra vogliamo la pace`. I ragazzi erano stati incarcerati preventivamente per oltre un anno e avevano subito torture con scariche elettriche al fine di costringerli a firmare una autocondanna. Ancora oggi a distanza di 7 mesi il giovane di 24 anni si trova in carcere mentre i bambini sono stati liberati qualche mese fa. Non hanno pero` concluso la loro vicenda giudiziaria, infatti il 14 Aprile si terra` nel tribunale speciale di Diyarbakir l` ultima udienza che portera` sicuramente ad una sentenza definitiva si presume una condanna al minimo della pena ovvero tre anni e nove mesi di carcere assieme ai normali prigionieri politici e delinquenti comuni. E` questa la situazione di centinaia di bambini, i dati ufficiali forniti dal Ministero della Giustizia stimano per l`anno 99 solo nella regione del SudEst della Turchia 221 casi di bimbi condannati per reati di vario genere, ma quello che piu` e` sconcertante e` il trattamento subito da coloro che hanno commesso i cosidetti reati politici come il caso sopra menzionato. Un bambino dagli otto ai sedici anni puo` essere incriminato per motivi politici con diversi capi d` accusa ad es. per avere parlato o cantato in pubblico in lingua curda oppure per avere distribuito volantini o giornali proibiti in Turchia, tutto cio` che puo essere ricondotto alla politica e all`opposizione del regime di Ankara e perseguibile anche se chi ha commesso tale reato e` un minorenne. Sono 68 i bambini condannati a morte dal tribunale di Diyarbakir, la loro pena e` stata commutata in 20 anni di carcere. Nella fase istruttoria del processo non hanno diritto ad un avvocato ma si devono difendere da soli, vengono incarcerati nelle celle degli adulti e spesso subiscono le stesse torture. La forma di tortura piu` usata e` la scarica di corrente elettrica perche` non lascia segni sul corpo ma vi sono altre forme di pressioni psicologiche come la denudazione dei prigionieri sottoposti ad interrogatori che durano fino a 15 giorni e per un bimbo i segni di queste violenze anche se non si vedono sul corpo rimangono impressi nella memoria per il resto della loro vita. Al rientro nelle famiglie presentano problemi di insonnia, ogni volta che qualcuno bussa alla porta temono di essere ripresi dalla polizia. Chissa` se un giorno babbo natale arrivera` anche a casa loro. Diyarbakir 26 Marzo 2000 per l`associazione Papa Giovanni XXIII Daniele Tramonti e Giovanni Grandi Samuele Filippini Rimini Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
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