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BUKAVU: REAZIONE DELLA CHIESA IN DIFESA DELL'ARCIVESCOVO KATALIKO
- Subject: BUKAVU: REAZIONE DELLA CHIESA IN DIFESA DELL'ARCIVESCOVO KATALIKO
- From: "serv. informazioni Congosol" <congosol at neomedia.it>
- Date: Mon, 14 Feb 2000 13:48:44 +0100
Chiediamo di dare la massima diffusione a questo comunicato ============================================ traduzione nostra ============================================ ARCIVESCOVADO B.P 162 B U K A V U RIDATECI IL NOSTRO PASTORE Sua Ecc. Mons. Emmanuel Kataliko Lettera aperta della Chiesa Cattolica di Bukavu Questo sabato, 12 febbraio 2000, attendevamo il ritorno a Bukavu del nostro Pastore, Sua Ecc. Mons. Emmanuel Kataliko, di ritorno da Kinshasa, dove ha partecipato alla riunione statutaria del Comitato Permanente dell'Episcopato del Congo. Con grande costernazione, apprendiamo che a partire da Goma, Mons. Kataliko e' stato condotto forzatamente a Butembo. E' dichiarato "persona non gradita", e gli viene proibito di recarsi nel territorio congolese occupato dal Rwanda. Dunque la Chiesa Cattolica di Bukavu e' privata del suo Pastore. Egli e' stato calunniato e diffamato: e' tacciato di incitare la popolazione all'odio etnico, facendo riferimento al suo messaggio di Natale 1999. In quel messaggio, Mons. Kataliko denunciava gli abusi del potere rwandese sul popolo congolese straziato, reclamava giustizia e rispetto della dignita' umana, liberta', e il ritiro di tutte le truppe straniere. Durante la settimana dal 31 gennaio al 6 febbraio 2000, settimana di disobbedienza civile pacifica attuata con lo sciopero generale di tutte le componenti della popolazione, il potere locale ha accusato specificamente la Chiesa Cattolica di essere alla base di questo movimento. Di conseguenza, cio' che e' legittima protesta sociale viene descritto dal Rwanda e dall'RCD come un'incitamento all'odio etnico e alla xenofobia, laddove ne' il messaggio del Vescovo ne' le rivendicazioni sociali non contengono nulla di simile. Noi denunciamo questa confusione deliberata che caratterizza la strategia abituale del potere locale, messa in atto per giustificare agli occhi dell'opinione internazionale le estorsioni commesse sul popolo congolese. Cosi' il Rwanda, tramite l'RDC, va avvelenando il clima sociale, mirando a creare delle occasioni di repressioni violente. Ecco il pretesto che il Rwanda e l'RCD accampano per fare dell'Arcivescovo di Bukavu il capro espiatorio di una situazione di cui essi sono gli unici responsabili. DI FRONTE A QUESTO DRAMMA, ATTACCARE IL VESCOVO E' ATTACCARE TUTTA LA CHIESA CATTOLICA. "Una diocesi e' una porzione del popolo di Dio affidata ad un vescovo perche', con l'aiuto del suo presbiterio, ne sia il pastore; cosi' la diocesi legata al suo pastore e da lui radunata nello Spirito Santo grazie al Vangelo e all'Eucarestia, costituisce una chiesa paricolare in cui e' realmente presente e agente la Chiesa del Cristo, una, santa, cattolica e apostolica" (C.D n° 11§ 1). L'assenza del nostro pastore paralizza tutta la vita della nostra Chiesa. Percio' noi chiediamo con forza: ridateci il nostro pastore. Cosi', finche' egli non sara' ritornato fra noi, noi facciamo il lutto diocesano, osservando un digiuno liturgico e sacramentale. Perche' per natura "il Vescovo deve essere considerato come il gran sacerdote del suo gregge; la vita cristiana dei suoi fedeli deriva e dipende da lui in qualche modo. Percio' tutti devono accordare la piu' grande stima alla vita liturgica della diocesi attorno al vescovo, soprattutto nella chiesa cattedrale; essi devono essere convinti che la principale manifestazione della Chiesa consiste nella partecipazione plenaria e attiva di tutto il santo popolo di Dio alle stesse celebrazioni liturgiche, soprattutto nella stessa Eucarestia, dentro una sola preghiera, presso l'altare unico presieduto dal Vescovo attorniato dal suo presbiterio e dai suoi ministri" (S.C n°41). Nell'attesa del ritorno del nostro Arcivescovo, noi dichiariamo la cessazione delle attivita' liturgiche nelle chiese. Lo stesso avverra' per tutte le attivita' professionali e sociali della diocesi di Bukavu. Noi chiediamo a tutti i fedeli: - di raccogliersi in una preghiera intensa, in famiglia o in C.E.V., nell'ascolto della parola di Dio - di astenersi da ogni parola o azione violenta nei confronti di chiunque - di evitare ogni manifestazione in strada - di intensificare lo spirito di condivisione e di solidarieta' in questo tempo difficile. La presente dichiarazione e' un grido di disperazione di tutto un popolo. NOI DOMANDIAMO ALLA COMUNITA' INTERNAZIONALE DI ASSUMERSI LE SUE RESPONSABILITA' DAVANTI ALLA STORIA E DI INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE PER SALVARE UNA POPOLAZIONE PRESA IN OSTAGGIO. Che la Vergine Maria, Patrona della nostra Diocesi e Regina della Pace, interceda per il nostro pastore e per la Chiesa du Bukavu. Bukavu, 12 febbraio 2000 (seguono 17 firme per il collegio allargato) ============================================ Servizio informazioni Congosol Il materiale contenuto in questa comunicazione puo' non rispecchiare sempre il punto di vista del Servizio. Di fronte alla necessita' di offrirvi queste informazioni rapidamente, il Servizio sceglie di non essere sempre in grado di verificarle, e non puo' essere ritenuto responsabile della precisione delle fonti originali. Ci scusiamo con tutti coloro che hanno gia' ricevuto questo documento. ============================================
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