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ricevo e giro: volantino per Latifa



Morire di clandestinità

Nella grande Torino, un immenso cantiere di ristrutturazione, che si
prepara ad essere vetrina internazionale con le Olimpiadi 2006 volendo così
dare prova della sua capacità di stare al passo con la moderna concezione
di civiltà, si può morire, in fuga da una misera soffitta, per paura di
essere scovati senza documenti da qualcuno con una divisa addosso, mandato
da qualche autorità a fare qualche controllo.

E' capitato il 24 novembre a Torino, in San Salvario, in via Berthollet 8.

La mattina , alle 7, salgono la scala tre vigili urbani, incaricati di
visitare le soffitte del caseggiato, per procedere allo sgombero: arrivati
alla settima, dopo aver bussato a una porta scardinata, inutile a
proteggere chi ci stava dietro, decidono di far luce nell'interno con una
torcia elettrica, e sentono dei passi veloci, di fuga. Lì dentro c'era una
giovane donna, di 19 anni, marocchina, Latifa Sdairi, ci dice una sua
amica: era clandestina.

Nella corsa sul tetto, Latifa scivola e si schianta al suolo, morta.

Quello che ci serra la gola è la fine tragica, inaccettabile di Latifa, è
la rabbia, la rivolta contro l'assurdità di questa morte: Latifa ha avuto
paura perchè non aveva il permesso di soggiorno per rimanere in Italia, era
clandestina. E per la legge italiana essere clandestini significa non avere
diritti ed essere trattati come delinquenti. Latifa è morta a causa di una
legge ingiusta che non permette agli stranieri di rimanere nel nostro paese
senza permesso di soggiorno, Latifa aveva paura di essere espulsa, di
essere punita, punita per essere venuta in cerca di una vita migliore, per
questo è corsa sui tetti.

Noi non accettiamo che ci siano persone in questo paese che vivono prive di
ogni diritto, non accettiamo di essere divisi in stranieri, clandestini o
regolari, e in cittadini italiani da un sistema di società che sempre più
ci impone rinunce ai nostri diritti al lavoro, all'istruzione, alla salute,
alla solidarietà tra uguali . Per questo crediamo che tutti dobbiamo avere
gli stessi diritti a una casa dignitosa, a un lavoro che ci permetta di
vivere dignitosamente, ad andare a scuola, ad essere curati,
indipendentemente dall'essere italiani o no, con i documenti o no.

COMITATO PER LA CASA- VIA ADDA NON SI CANCELLA - TORINO

27/11/2004

MOURIR DE CLANDESTINITE

A Turin, aujourd'hui immense chantier destiné à restructurer, à innover une
ville qui se veut vitrine d'une moderne conception de civilisation, on peut
mourir de peur d'être pris " clandestins" par n'importe qui habillé en
uniforme, envoyé par n'importe quelle autorité exécuter n'importe quel
contrôle.

C'est ce qui s'est passé le 24 novembre à San Salvario, au numéro 8 de rue
Berthollet.

A 7 heures du matin, montent l'escalier trois agents de la municipalité,
chargés de visiter les mansardes de l'immeuble pour procéder à
l'évacuation. Arrivés à la septième , après avoir frappé à une porte
dégondée, ils provoquent une violente lumière par une torche électrique:
des pas rapides, en fuite, se font entendre. Derrière cette porte, vivait
une jeune femme marocaine, âgée de 19 ans, Latifa Sdairi, raconte une amie,
elle aussi marocaine:Latifa était c l a n d e s t i n e .

Elle s'échappe sur le toit, mais elle glisse et s'abat sur le pavé, morte.

Ce qui nous serre le coeur c'est la fin tragique, inacceptable de Latifa,
c'est la révolte contre cette mort absurde. Latifa a eu peur parce que
dépourvue de papiers, ce qui signifie pour la loi italienne sur
l'immigration n'avoir aucune reconnaissance, et donc aucun droit.

Nous sommes tous concernés: n'acceptons pas d'être partagés en étrangers,
clandestins ou réguliers, et en citoyens italiens par un système de société
qui nous impose de plus en plus de renoncer à nos droits à un travail
digne, au logement, à l'école, à la santé, et surtout à la solidarité entre
égaux.Nous croyons que chacun d'entre nous a droit à des conditions de vie
dignes, peu importe s'il vient d'ailleurs ou s'il est né ici.

Comité pour le logement-Via Adda non si cancella-Torino

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Subject: [Viaaddanonsicancella] volantino per Latifa

Ricevo da Torino e inoltro a tutti