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Per Sinti e Rom c'è posto solo tra la spazzatura e l'autostrada?
- Subject: Per Sinti e Rom c'è posto solo tra la spazzatura e l'autostrada?
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft fuer bedrohte Voelker <info at gfbv.it>
- Date: Mon, 23 Aug 2004 15:53:35 +0200
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Il caso Zeni
Per Sinti e Rom c'è posto solo tra la spazzatura e l'autostrada?
Bolzano, 23 agosto 2004
La polemica relativa alla famiglia Zeni lo ha reso chiaro - c'è bisogno
di qualcosa di più di un "lager" sotto l'autostrada. Le minoranze sinti
e rom non possono più venir escluse nel Sudtirolo delle minoranze. La
"residenza" della famiglia Zeni sotto l'autostrada presso Gmund a Vadena
alcune settimane fa, è stata ritenuta dalla circoscrizione di Oltradige
- Bassa Atesina una soluzione accettabile. Nel comunicato non è citato
che il "lager" in questione, che è formato da una famiglia di oltre 40
membri, si trova sotto l'autostrada. La Caritas la ritiene una
situazione incredibile e così anche il presidente dell'autostrada,
Ferdinand Willeit, che considera i fuochi dei Sinti pericolosi per
l'autostrada stessa.
Nessuna parola riguardo al pericolo presentato da questa "soluzione
abitativa" per i Sinti. Basti solo pensare all'inquinamento sia acustico
sia ambientale, che sono un attentato alla salute. L'"affossamento"
della famiglia sinti sotto l'autostrada è indicativo di quanto venga
tenuta in considerazione la comunità sinti che viene nascosta sotto le
strade di transito. Dieci anni fa l'allora deputato regionale Roland
Atz, nella sua campagna elettorale si era distinto per le sue
affermazioni razziste sulla comunità sinti in cui auspicava: "gasare, la
soluzione". E cosa si vuole oggi? Gasarli sotto l'autostrada?
E' doveroso ricordare che entrambi i gruppi etnici sono stati
perseguitati durante l'era nazista con lo scopo del loro annientamento.
Si stima che più di 500.000 Sinti e Rom siano stati sterminati nei campi
di concentramento. Ciò nonostante non c'è stata finora nessuna
riconciliazione sociale. I "campi nomadi" istituiti negli anni '80 in
tutta Italia, e anche in Sudtirolo, sono falliti. Questi spazi non hanno
favorito l'integrazione nella società ma al contrario si sono
trasformati in veri e propri ghetti. I Sinti e Rom che vivono in questi
"campi nomadi" lamentano inoltre soventi abusi nei loro confronti da
parte delle istituzioni e della polizia. A confermare queste
dichiarazioni c'è un'ampia documentazione al riguardo dell'European Roma
Rights Center (ERRC, Budapest).
L'Associazione per i Popoli Minacciati sostiene la richiesta
dell'etnologa Elisabeth Tauber che chiede che si lavori secondo concetti
nuovi. Tra le altre cose, i Comuni dovrebbero mettere a disposizione di
Sinti e Rom domicili stabili. Questa misura permetterebbe e garantirebbe
la frequenza scolastica ai bambini. Non è possibile che per Sinti e Rom
si trovino unicamente domicili in luoghi poco dignitosi, in vicinanza di
autostrade o tangenziali o di discariche e impianti di depurazione. Gli
attuali "campi nomadi" provvisori devono diventare parte della
pianificazione urbana. La Tauber ricorda che Sinti e Rom non sono
"nomadi" ma che questa è semplicemente una definizione che facilita la
loro espulsione.
Sinti e Rom sono minoranze etniche e devono essere riconosciute come
tali, in Italia come in Sudtirolo. In tutta Italia ci sono più di
100.000 Sinti e Rom, in Sudtirolo sono circa 700. Chiediamo che
l'assegnazione di domicili per Sinti e Rom avvenga secondo criteri di
integrazione da concordare insieme agli esponenti di questi gruppi
etnici. Chiediamo che siano finalmente accolte le indicazioni in tal
senso della UE e del Consiglio Europeo.
L'ex segretario generale dell'Ufficio europeo delle minoranze Eblul,
Markus Warasin, nel suo articolo sulla rivista dell'APM "Progrom -
bedrohte Voelker", arriva alla conclusione che Sinti e Rom devono essere
sostenuti. Necessitano di una posizione chiara nelle società e deve
essere data loro la possibilità di mandare i propri figli a scuola. Qui
deve essere sostenuta anche la loro lingua. Il presidente del circolo
culturale dei Rom austriaci, Rudolf Sarközi, ha detto, in occasione di
una cerimonia commemorativa al parlamento austriaco, che Sinti e Rom
vogliono un posto fisso nella società. Ma non sotto l'autostrada.
Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040422it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/021219it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2-00/6-12-it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2-00/28-11-it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/02-2/020821it.html |
www.gfbv.it/3dossier/errc-it.html | www.gfbv.it/3dossier/rom-dt.html |
www.gfbv.it/3dossier/sinti-rom/it/rom-it.html |
www.gfbv.it/3dossier/linkgfbv.html#rom
* www: www.errc.org | www.eblul.org | www.osce.org/odihr/cprsi/index.php?s=1