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Kosovo: Fallimento di NATO e ONU nella protezione delle minoranze



Kosovo: Fallimento di NATO e ONU nella protezione delle minoranze
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La polizia internazionale ha fallito catastroficamente nel proteggere le 
minoranze durante i diffusi tumulti verificati nel Kosovo lo scorso Marzo, ha 
detto Human Rights Watch in un rapporto dettagliato sugli eventi. In troppi 
casi, i peacekeepers della NATO hanno chiuso i cancelli delle loro basi, e 
hanno guardato le case dei Serbi bruciare senza intervenire. Nonostante la 
truppe della KFOR e la polizia civile dell'UNMIK abbiano il mandato specifico 
di fornire sicurezza alle minoranze in Kosovo, entrambe hanno fallito nel 
proteggerle durante i tumulti, spesso lasciando soli i Serbi e gli altri 
assediati da grandi folle di etnia Albanese per ore prima di intervenire. "La 
violenza dovrebbe essere una sirena d'allarme per la NATO e l'ONU," ha detto 
HRW. "La retorica da sola non puo' proteggere le minoranze o aiutare a creare 
un Kosovo multietnico. C'e' bisogno di un'autentica riforma delle strutture di 
sicurezza internazionali." HRW ha chiesto un'inchiesta indipendente sul 
comportamento della KFOR durante le violenze e raccomanda di addestrare gli 
uomini della KFOR per affrontare le situazioni di tumulti, oltre che un comando 
centralizzato per la KFOR. 

Fonte: Human Rights Watch
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi http://fabiocchi.blog.tiscali.it
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27 Luglio 2004 - La polizia internazionale ha fallito catastroficamente nel 
proteggere le minoranze durante i diffusi tumulti verificati nel Kosovo lo 
scorso Marzo, ha detto Human Rights Watch in un rapporto dettagliato sugli 
eventi. La protezione delle minoranze sara' una sfida chiave per il nuovo 
amministratore dell'ONU, Soren Jessen-Petersen che entrera' in carica il 3 
Agosto. 

Il rapporto documenta gli attacchi contro i Serbi, i Rom, gli Ashkali (Albanesi 
che parlano la lingua Rom) e altre minoranze verificati tra il 17 e il 18 
Marzo. HRW denuncia il quasi completo collasso delle tre istituzioni di 
sicurezza durante la crisi: la KFOR guidata dalla NATO, la polizia civile 
internazionale dell'amministrazione ONU (UNMIK) e la polizia locale KPS. 
Basandosi su numerose testimonianze delle vittime appartenenti alle minoranze, 
e degli ufficiali di sicurezza, il rapporto fornisce una dettagliata 
documentazione di cio' che e' accaduto in decine di comunita' durante i 
tumulti. 

"Questo era il test piu' importante per la NATO e l'ONU in Kosovo dal 1999, 
quando le minoranze furono costrette a lasciare le loro case mentre la 
comunita' internazionale stava a guardare," ha detto HRW. "Ma hanno fallito a 
superarlo. In troppi casi, i peacekeepers della NATO hanno chiuso i cancelli 
delle loro basi, e hanno guardato le case dei Serbi bruciare senza 
intervenire." 

Il 17 Marzo, sono scoppiati almeno 33 tumulti in Kosovo entro un periodo di 48 
ore, e coinvolgendo 51,000 persone. Diciannove persone sono morte durante le 
violenze. Almeno 550 case e 27 chiese e monasteri ortodossi sono stati 
bruciati, e circa 4,100 persone appartenenti a minoranze sono state allontanate 
dalle loro case. 

Secondo le ricerche di HRW, le folle di etnia Albanese hanno agito con 
efficacia furiosa per sbarazzare molte aree in Kosovo dalle ultime tracce 
rimanenti della presenza Serba, e hanno colpito anche altre minoranze, compresi 
i Rom e gli Ashkali. In molti dei villaggi colpiti dalla violenza, in attacchi 
sia spontanei che organizzati, ogni singola abitazione Serba, Rom o Ashkali e' 
stata distrutta. 

Nel villaggio di Svinjare, tutte le 137 case Serbe sono state bruciate, mentre 
le case vicine abitate da Albanesi sono rimaste intatte. Nella vicina Vucitrn, 
tutte le 69 case Ashkali sono state distrutte, mentre a Polje piu' di 100 case 
Serbe e Rom sono state bruciate, cosi' come l'ufficio postale, la scuola Serba 
e l'ospedale Serbo. Anche le presenze Serbe piu' minuscole sono diventate 
bersaglio: a Djakovica gli Albanesi hanno assediato la Chiesa Ortodossa Serba 
che ospitava gli ultimi Serbi della citta', 5 donne anziane. Le donne sono 
state evacuate. 

Nonostante la truppe della KFOR e la polizia civile dell'UNMIK abbiano il 
mandato specifico di fornire sicurezza alle minoranze in Kosovo, entrambe hanno 
fallito nel proteggerle durante i tumulti, spesso lasciando soli i Serbi e gli 
altri assediati da grandi folle di etnia Albanese per ore prima di intervenire. 

A Svinjare, una grande folla di etnia Albanese e' passata vicino a una base 
Francese della KFOR, prima di bruciare ogni abitazione delle minoranze, 
nonostante il villaggio sia lontano solo pochi metri dalla base. La KFOR 
Francese non ha risposto neanche ai tumulti contro gli Ashkali a Vucitrn, 
sebbene il villaggio sia vicino a due basi Francesi. 

Le truppe della KFOR Tedesca a Prizren non si sono schierate per proteggere la 
popolazione Serba e le sue storiche Chiese Ortodosse, nonostante le numerose 
richieste di assistenza da parte della polizia Tedesca dell'UNMIK in citta'. Il 
villaggio di Belo Polje, adiacente alla base italiana piu' grande, e' stato 
raso al suolo. Nella capitale Pristina, i Serbi sono stati costretti a 
barricarsi negli appartamenti, mentre le folle gridavano contro loro, derubando 
e bruciando gli appartamenti di sotto. Ci sono volute 6 ore prima che la KFOR e 
l'UNMIK intervenissero. 

La violenza e' stata provocata da una serie di eventi, e da notizie inaccurate 
e sensazionalistiche sulla presunta responsabilita' di Serbi riguardo 
all'annegamento di 3 bambini di etnia Albanese. Tra le altre cause c'e' la 
rabbia degli Albanesi dopo che alcuni Serbi hanno bloccato la strada principale 
tra Pristina e Skopje per protestare contro l'uccisione di un ragazzo Serbo da 
ignoti, e una manifestazione del 16 Marzo organizzata da gruppi di veterani e 
altri legati all'Esercito di Liberazione del Kosovo (ELK) che protestavano 
contro l'arresto di un ex leader dell'ELK per crimini di guerra. 

"La violenza dovrebbe essere una sirena d'allarme per la NATO e l'ONU," ha 
detto HRW. "La retorica da sola non puo' proteggere le minoranze o aiutare a 
creare un Kosovo multietnico. C'e' bisogno di un'autentica riforma delle 
strutture di sicurezza internazionali."

HRW ha chiesto un'inchiesta piena e indipendente sul comportamento della KFOR, 
della polizia UNMIK e della KPS durante le violenze. Il rapporto raccomanda di 
addestrare gli uomini della KFOR e della polizia UNMIK per affrontare le 
situazioni di tumulti, oltre che un comando centralizzato per la KFOR. 

Il rapporto puo' essere scaricato da questo URL 
http://hrw.org/reports/2004/kosovo0704/
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