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BASTA!



BASTA!
ANCORA UNA VOLTA SI CONSUMA L'ENNESIMA TRUFFA AI DANNI DEI LAVORATORI
DELL'ALITALIA!
A Fiumicino, nell'assemblea di venerdì 30 aprile, presenti centinaia di
lavoratori di tutti i settori, è emersa, ancora e con chiarezza, la volontà
dei lavoratori stessi di non accettare il piano presentato dall'azienda. Un
piano detto di "risanamento", come quelli del 1996 e del 2000, di cui
stiamo vivendo da mesi il risultato: DISASTROSO!
La dirigenza, passata e presente, è stata ed è capace solo ad incidere sul
costo del lavoro di terra, di mettere le mani sui nostri salari, bloccati
ormai da anni per i mancati rinnovi contrattuali ed erosi implacabilmente
da un'inflazione di molto superiore a quella ufficiale:
A CENTINAIA, DI TUTTI I SETTORI, HANNO DETTO: BASTA!
Da Cempella a Zanichelli, passando per Mengozzi, non sanno fare altro che
tagliare sul costo del lavoro, precarizzare, svendere parti di azienda; ci
hanno fatto pagare anche la solidarietà. Tutto questo con l'avallo dei
sindacati cgil cisl uil sult anpac (!) etc., che a questo punto della
situazione sono complici della dirigenza per averne accettato i vari
ricatti, rinnegando per di più i mandati espressi con forza e chiarezza da
migliaia di lavoratori in decine di assemblee per mesi.
Eppure, venerdì 30 aprile, durante l'assemblea, uno di loro ha avuto la
faccia di chiedere di nuovo il mandato ai lavoratori, fingendo quindi di
ignorare quelli già espressi in precedenza.
CI STANNO ANCORA PRENDENDO IN GIRO!
Anche la tregua firmata il 29 dicembre 2003 non ha fatto altro che il gioco
dell'azienda e del governo. Quest'ultimo, pur essendo azionista di
maggioranza, si limita a non decidere e a rinviare, ripetendo però minacce
di fallimento, licenziamenti, cassa integrazioneŠ
Qual è ora il risultato di questa politica sindacale? Che il 3 maggio, a
soli tre giorni dalla data ultima di presentazione del bilancio Alitalia,
così hanno detto i sindacalisti in assemblea, si discute con il governo,
azienda, regione, provincia e comuni, quel piano aziendale più volte
chiaramente rifiutato dai lavoratori. Che si presentano a noi con due
alternative: o accettarlo o è il fallimento di Alitalia.
Tra l'altro il governo ha messo la ciliegina sulla torta, non emanando il
decreto sulle tasse di sorvolo e la riduzione dell'IVA sui biglietti che
avrebbe consentito all'azienda di avere un poco di respiro.
La manovra quindi è chiara: ridurre agli ultimi istanti la trattativa, con
poco tempo per riflettere, per fare assemblee con i lavoratori e per
trovare soluzioni vere di rilancio. Così i sindacati verranno giustificati
nel firmare un piano di (finto) risanamento con tagli ed altri sacrifici
pur di scongiurare il fallimento di Alitalia, che comunque sarà solo
ritardato perché questo è un piano come gli altri due precedenti, che non
risana e non rilancia un bel nulla. Arriviamo così al paradosso: non
firmando il piano però, a questo punto, i sindacati ed i lavoratori
diventerebbero gli artefici del fallimento dell'azienda!
I SINDACATI CON I LORO BUROCRATI DI CERTO, MA NOI LAVORATORI NO!
I lavoratori non vogliono vedere distruggere questa azienda, come
freddamente qualche mente diabolica sta facendo da anni. Lo hanno
dimostrato con le lotte e i grossi sacrifici di questi durissimi anni, con
la capacità di mobilitarsi spontaneamente, sfidando l'azienda e i
sindacati. I quali, mettendo in azione tutti i loro attivisti, si sono
prodigati a diffondere tra i lavoratori, in presidio davanti ai posti di
lavoro, incertezze, paure e confusione. Nella speranza di riprendere in
mano una situazione non più governabile.
Venerdì in assemblea infatti si è vista la notevole distanza che vi è ormai
tra la base ed i vertici sindacali che da troppi anni fanno quello che più
gli piace (e conviene?!?).
TOGLIAMOGLI LA PENNA! TOGLIAMOGLI LA DELEGA!
TUTTI PRONTI ALLA MOBILITAZIONE!
C.U.B. TRASPORTI
Tel./fax 06 65029161 - http://www.cub.it/cub-trasporti.htm