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dubbi sulla politica




Ho una serie di dubbi sulla politica, che vorrei discutere con qualcuno.

1. Primo dubbio: la parabola dei Verdi-sole che ride è arrivata al punto
più basso oppure non c'è limite al peggio? L'arrembaggio di tesserati
fantasma, di varie estrazioni politiche e affaristiche, volta a volta
creati e manovrati da qualche omuncolo locale per impossessarsi del simbolo
elettorale e piazzare sè stesso e/o  qualche suo compare nelle istituzioni
continuerà fino a coprire l'intero territorio italiano?
Nel 2000 c'è stato il caso del Veneto (oltre 200 personaggi del giro di
Casarini, lui compreso, fatti tesserare da Bettin, Zanella e pochi altri,
con la conseguente uscita di Mao Valpiana, Gianni Tamino, Ivo Rossi,
Michele e Stefano Boato, Cristina Romieri, Francesco Bortolotto, Tojo de
Savorgnani, Anna Mirra, Pietro Tracco, Alberto Tomiolo, Alessandra
Cecchetto,  e tutti/e, ma proprio tutti/e gli ecologisti nonviolenti del
Veneto (ripeto, nonviolenti), che si sono da allora coordinati con il nome
di "Verdi Nonviolenti" col simbolo della Colomba. L'operazione era partita
con l'appoggio esplicito del segretario Manconi e si è perfezionata con la
benedizione di Grazia Francescato.
Nel 2001 cose simili sono successe in varie provincie dell'Emilia Romagna.
Nel 2002 la stessa operazione è stata fatta in Friuli Venezia Giulia con
l'elezione di un cons. reg. dei Centri Sociali trasformato in "verde" e la
fuoriuscita di tutti i verdi della regione, compreso Franco Corleone, che
nel 2000 aveva attivamente appoggiato l'operazione Veneto. Anche qui è
stato presentato il simbolo, già usato in passato, della Colomba.
Nel 2003 in Abruzzo è in corso una operazione di centinaia di neo-tesserati
che nulla sanno o fanno per l'ambiente, ma sono coordinati da un tale,
truffatore dei comuni all'epoca del dopo terremoto, che vanta l'appoggio
esplicito di un paio di "dirigenti" nazionali dei verdi (un toscano e un
marchigiano) e il conseguente silenzio del segretario naz.

Quante altre operazioni di questa natura sono andate a segno o sono state
tentate in questi ultimi anni nelle varie regioni? Ho notizia di un
tentativo in Trentino, di una fuoriuscita di peso in Alto Adige, di
situazioni simili in Sardegna, in Sicilia, Molise e Calabria: perchè non
renderle note?

2. Secondo dubbio: è giusto lasciare che una speranza così importante,
qual'era negli anni '80 l'idea di un movimento che non si faceva omologare
dall'affarismo e il carrierismo e che metteva la partecipazione, i valori
dell'ambiente, della nonviolenza e della solidarietà al primo posto ecc.
sia calpestata come si sta facendo con il sole che ride dei verdi in Italia?
E' giusto che, in questi giorni, decidano di andarsene dai verdi gli
abruzzesi Giovanni Damiani, Edvige Ricci (anche lei, come Corleone, in
passato troppo disattenta su quello che succedeva in Veneto e in altre
parti d'Italia) e i tanti che li affiancheranno?

3. Terzo dubbio: se tutto ciò non è sopportabile, per chi ha a cuore i
destini del nostro ambiente e un pò anche della politica in Italia, cosa è
meglio fare? Stare al gioco delle tessere e cercare di farne di più dei
corsari-affaristi di turno, come qualcuno sta tentando per esempio in
Emilia Romagna, con un pesantissimo "lavoro" tutto interno a riunioni e
assemblee, più o meno inquinate da "cammelli"(cioè tesserati-fantasma)?
Oppure prendere definitivamente il largo da questo ambiente avvelenato,
egemonizzato da personaggi di dubbio valore scientifico e/o morale da
sempre impegnati quasi esclusivamente nel distribuirsi posti tra loro e
apparire nei mass media, al di là di ogni lavoro serio o battaglia reale?

4. Quarto dubbio: nella seconda ipotesi, è meglio imporsi una pausa di
qualche anno dall'attività politico-elettorale, concentrandosi in quella
associativa e culturale, collaborando a riviste, ecoistituti, dibattiti,
qualche iniziativa locale o nazionale, ma dal di fuori delle istituzioni,
tipo rete di Lilliput, Referendum anti elettrodotti?
Oppure mettere (anche) le basi per una nuova presenza in politica,
presentando alle prossime elezioni (comunali, provinciali, regionali,
politiche o europee) liste elettorali di chiaro segno ambientalista, che
nulla abbiano a che fare con i verdi andati a male?

5. Quinto dubbio: nell'ipotesi si scelga di essere presenti nella politica
istituzionale, è preferibile farlo con una dimensione nazionale (lista alle
europee) o locale, nei comuni e/o nelle provincie dove la scelta sia matura
e possibile?
Alle elezioni europee, la cosa sarebbe possibile solo se un parlamentare in
carica ci permettesse di presentare le liste senza raccogliere le 150.000
firme altrimenti necessarie (30.000 per ognuna delle 5 circoscrizioni
italiane), mentre per i comuni e le provincie le firme necessarie sono
molto meno:

6. Sesto dubbio: qualora si decidesse di presentare delle liste, con quale
simbolo sarebbe meglio farlo?
Col simbolo della Colomba e la scritta "Verdi Nonviolenti", marcando in
maniera netta l'identità ambientalista e la distanza dai "verdi" di
PecoraroCentoBettinBocoFrancescato?
Oppure con un nuovo simbolo e una nuova scritta, tipo "Consumatori per
l'Ambiente", che identifichi una alleanza tra varie componenti,
ambientalisti, consumatori, ecc.?


Invio questo messaggio, a fine 2003, ad amici ed amiche residenti in varie
parti d'Italia, con la speranza di ricevere, rapidamente, in risposta, i
vostri commenti, le vostre idee, i vostri progetti.

A tutti/e un augurio di cuore di buon 2004!


Michele Boato

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