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immigrati - solidarietà a missionari comboniani Caserta
A:
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Al dott. Roca Vincenzo
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Gentili Signori,
Desidero esprimere, ANCHE IO, tutta la mia solidarietà a Mons. Raffaele
Nogaro, vescovo di Caserta.
e il mio pieno appoggio ai Missionari Comboniani, Giorgio Poletti e
Francesco Nascimbene,
incatenatisi alla finestra della questura di Caserta in difesa degli
immigrati e per sollecitare le autorità e l'amministrazione locale ad
affrontare il fenomeno dell'immigrazione >con una politica positiva di
accoglienza
e non con azioni in chiave solo repressiva.
Anche io, mi sarebbe aspettata azioni per garantire e promuovere la
dignità dei poveri più che il tentativo di criminalizzare gli immigrati;
è preoccupante la sommaria identificazione tra immigrati e criminali,
specie in una zona in cui tutti sanno bene che la fonte primaria del
crimine e della paura è la camorra: il crimine è 'guidato' da chi ha la
pelle bianca.
Mi auguro che le autorità locali riconsiderino la loro azione e mirino a
promuovere e difendere i valori della Carta Universale dei Diritti
Umani promossa dall'ONU.
E mi auguro, anche io, che considerino la camorra non come fonte di voti
ma come il pericolo numero uno; certo gli immigrati non votano e tuttavia
ripercorrono oggi lo stesso disagiato percorso degli emigranti italiani del
secolo scorso.
Essere forti con i deboli e deboli con i forti non sana le ingiustizie e
non rende più sicura la nostra società.
Ogni giorno in tutte le questure, centinaia di immigrati, comunitari ed
extra-communitari, subiscono umiliazione e violenze psicologiche.
Donne con bambini, individui con disaggi e anziani sono obbligati a stare
ore, in piedi&prima di raggiungere lo sportello, quando non chiude prima.
Uomini e donne sono maltratti verbalmente&e tale volte anche malmenate.
Nelle questure ci si impegna a parlare linglese, è gia un passo, tuttavia
in realtà, a fine di informare meglio, ci si dovrebbe impegnare a parlare,
lArabo, lo spagnolo e il filippino
visto che la maggioranze degli individui che si presentano in questure
provengono da queste nazione.
Un paese civile si riconosce, al mio parere, al modo in cui sono accolta
gli stranieri senza pregiudizi ne discriminazione.
La legge Fini Bossi e una legge vergognosa&che non fa onore a un paese come
lItalia.
Le invio con i miei distinti saluti,
Meriem K. Peillet.
Como. Italia.