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185/90: la Camera chiude l'iter parlamentare approvando definitivamente la strada del mercato per commercio delle armi italiane nel mondo



185/90 - La Campagna rilancia avviando la costituzione di un network sul controllo delle armi. Delusione per il voto in Parlamento
Accordo di Farnborough e Legge 185/90: la Camera chiude l’iter parlamentare approvando definitivamente la strada del mercato per commercio delle armi italiane nel mondo

Roma, 4 giugno 2003
La Campagna "Contro i Mercanti di Armi: Difendiamo la 185" esprime rammarico  e delusione per la definitiva approvazione alla camera delle sostanziali modifiche alla legge 185/90 relative alla ratifica dell'Accordo di Farnborough sulle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa, sulla produzione ed il commercio delle armi.

In questi ultimi 16 mesi la Campagna contro i mercanti di armi – In difesa della 185 ha denunciato con forza i rischi connessi alle modifiche della normativa italiana che regolamenta i trasferimenti di armi dal nostro Paese, in particolare la diminuzione dei sistemi di controllo democratico e delle garanzie di trasparenza.

La Campagna Italiana ha inviato al Parlamento italiano quasi 150.000 firme, organizzato numerose conferenze e azioni di mobilitazione su tutto il territorio, oltre un’ampia campagna informativa.

Tali iniziative hanno ottenuto importanti successi. In particolare, alcune delle richieste avanzate dalla “Campagna contro i mercanti di armi - In difesa della legge 185”, dopo mesi di discussioni, sono state accolte dal Parlamento che ha approvato sei importanti emendamenti al disegno di legge proposto dal governo, per ridurre l’impatto della modifica, in particolare per quanto riguarda la garanzia di trasparenza e di migliori standard di controllo. Non tutte le proposte della campagna sono state accolte dal Parlamento ma, grazie anche alla mobilitazione, c’è stato un forte dibattito pubblico che ha coinvolto sia esponenti politici, sia il Governo italiano

Chiaramente la campagna non si conclude con questa votazione, l’obiettivo futuro è la costituzione in Italia di un network stabile sul controllo delle armi capace di operare un’azione di monitoraggio nazionale ed internazionale in materia di commercio e produzione di armi.

Per un mondo più sicuro è urgente e fondamentale che si promuova l’adozione di uno strumento giuridico internazionale – il “Trattato sul commercio di armi” promosso dai Premi Nobel per la pace - che regoli le esportazioni secondo le norme fissate dal diritto internazionale e ispirate dal diritto umanitario e dalle convenzioni in tema di diritti dell’uomo. Uno strumento indispensabile per impedire i trasferimenti di armi verso i paesi in stato di conflitto e in cui vi è il rischio che siano utilizzate per commettere crimini ed atrocità.

Occorre inoltre colmare le lacune dell’attuale legislazione sulle esportazioni delle armi:
- includendo anche le armi “leggere”, le “armi civili”, nel regime di controllo, bloccando quindi le esportazioni di tali armi verso nazioni che violano i diritti dell’uomo;
- introducendo una legislazione per regolare le attività degli intermediatori di armi leggere e impedire il traffico illegale delle armi da parte di cittadini, residenti e aziende nel caso in cui le armi siano prodotte e trasferite al di fuori del territorio italiano;
- traducendo in legge il divieto di esportare armi in violazione di un embargo stabilito dalle Nazioni Unite per chiunque, sia per i residenti sia per chi effettua il commercio delle armi dall’Italia.