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> A me sembra invece che le domande siano pertinenti, forse non denotano una
> assoluta padronanza tecnica del diritto internazionale (eppure mi sembra che
> la gentile richiedente avesse premesso la mancanza di specifiche
> conoscenze), per cui mi stupisco della gratuita villaneria del rispondente.
> credo che l'unico divieto a "pubblici dibattiti" debba applicarsi a chi non
> e' fornito della necessaria tolleranza e cordialita' per capire e
> rispondere.
> in ogni caso:
> 1) la questione della disapplicazione (della difficile azionabilita') delle
> dichiarazioni universali e' legata alla distanza che c'e' tra il diritto
> evocato ed il potere previsto (o non previsto) per renderlo applicabile.
> in due parole, come insegna la vicenda Iraq ma non solo, il nostro diritto
> internazionale e' legato ad una sola vera legge, quella dei rapporti di
> forza, che e' grosso modo la stessa legge della giungla.
> Anche il diritto nasce in realta' da rapporti di forza (politici): a livello
> internazionale la maggiore difficolta' deriva dal fatto che non vi sono
> comunita' politiche strutturate, infatti l'unione europea nasce come entita'
> eminentemente economica (e i soldi, si sa, spesso calpestano la dignita'),
> per cui la difesa dei diritti umani, del lavoro ecc. non e' lo scopo per cui
> e'stata istituita. stessa cosa per l'onu, che è organizzazione di stati e
> non di popoli, per cui valgono le regole che gli stati vogliono stabilire ed
> applicare (o disapplicare a seconda delle convenienze).
> certo negli ultimi tempi si affermano istituzioni anche giurisdizionali
> (corte europea, corte penale internazionale) che si propongono di fornire di
> poteri quei diritti (scarni) solo decantati in qualche convenzione: ma, per
> esempio, accade che gli usa rifiutino di sottoporsi a giudizio e ratificare
> la convenzione sulla corte penale internazionale, e la corte europea, le cui
> pronunce hanno efficacia persino superiore alle leggi dei singoli stati
> dell'unione, in realta' applica in no
giuridico (in
> materia di diritti della persona e dell'ambiente, altra cosa la dimensione
> economica) che sussiste in ambito comunitario.
> 2) il diritto d'asilo è previsto dalla Costituzione (art. 10, comma 3), il
> quale tuttavia rinvia alla legge ordinaria per la determinazione delle
> condizioni. A distanza di circa 60 anni la nostra costituzione è inapplicata
> (e non è mica l'unica parte), per cui ancora una volta ogni scelta discende
> dalla volonta' politica di compierla.
Tuttavia la norma e' immediatamente vincolante e deve essere osservata, per cui ogni atto di tipo amministrativo, ordine pubblico ecc. che confligga con tale norma e' illegittimo e puo' essere sicuramente annullato dai nostri tribunali.
> tutto ciò in due parole, ti invito ad impegnarti socialmente prima ancora di
> sapere altro, perche' solo l'impegno sociale consente di crescere e di
> sapere cose che altrimenti nessuno mai scoprirebbe, per quanti libri si
> leggano.
>
> ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
> Francesco Fanizzi - Bari
> ultrared@libero.it
>
> ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
> ----- Original Message -----
> From: Dario Stefano Dell'Aquila <antigonenapoli@libero.it>
> To: <dirittiglobali@peacelink.it>
> Sent: Wednesday, January 22, 2003 4:35 PM
> Subject: Re: Diritto d'asilo
>
>
> >
> > Scusi l'ardire, ma se la sua conoscenza del diritto internazionale è
> questa
> > le consiglio, sinceramente, di rinunciare a qualsiasi intervento pubblico
> > sino a quando non avrà chiarito i fondamentali. Per iniziare le consiglio
> > l'ottimo testo di B. Conforti (Diritto internazionale, ESI ult. edizione).
> > troverà risposte alle sue domande (che vuoldire attingere, quale è lo
> > scoglio grosso, costringere a ratificare, etc..). Nell'attesa che dia
> > argomenti al suo impegno civile e politico le consiglio di evitare
> pubblici
> > dibattiti...
> > cordialmete
> > dario stefano dell'aquila
> > ----- Original Message -----
> > From: "Nicoletta Landi" <nlandi26@libero.it>
> > To: <dirittiglob
esday, January 21, 2003 11:30 PM
> > Subject: Diritto d'asilo
> >
> >
> > > Ho due domande, entrambe tonte. MI sono iscritta in questa lista, che
> > > immagino competente e vedo attiva, ma non potro' seguirla. Vorrei solo
> un
> > > aiuto in questo momento, per un intervento che dovro' tenere sabato. Ma
> > > poiche' le domande sono tonte, rispondetemi in mail. Grazie e scusate.
> > >
> > > Argomento: Dichiarazione diritti umani
> > >
> > > 1) Dopo la dichiarazione, in 50 anni soo nati: due Patti internazionali,
> > > varie Carte regionali, Statuti ed infine, una Corte Penale
> Internazionale,
> > a
> > > regime nel 2002.
> > > Potete spiegarmi in due parole, senza troppo approfondire, perche' non
> > > riusciamo ad attingere a questi trattati internazionali per far
> rispettare
> > i
> > > diritti umani? Vi sono precedenti legali con i quali qualcuno si e'
> > appellato
> > > ad uno di questi trattati o corti, ed e' riuscito a far rispettare un
> > diritto
> > > violato? Qual e' lo scoglio piu' grosso?
> > >
> > > 2) Il diritto d'asilo fa parte di quei diritti che saranno protetti dal
> > > Trattato di Roma, cioe' dalla Corte Penale Internazionale? Se si',
> > possiamo
> > > appellarci a questa corte per far ratificare in Italia una legge sul
> > diritto
> > > d'asilo? Se non possiamo, perche' no?
> > >
> > > Se non ne fa parte, non vi e' alcun tribunale internazionale al momento
> a
> > cui
> > > ci possiamo appellare?
> > >
> > > grazie.
> > > scusate l'ignoranza, ma da qualche parte si deve pur cominciare :-)
> > >
> > > nicoletta
> > > --
> > > Per informazioni sulle bandiere: http://www.bandieredipace.org/
> > > Per sapere quando a Bologna il nodo di Lilliput sara' disponibile a
> > > distribuire le bandiere
> > > e i nuovi punti in citta', scrivi a:
> > > lilliputbologna@inventati.org
> > >
> > >
> >
> >
>