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(Fwd) interrogazione Programma Nazionale Asilo




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Date forwarded: 	Mon, 27 May 2002 14:58:39 +0200
Date sent:      	Mon, 27 May 2002 15:54:35 +0200
To:             	news@peacelink.it
From:           	a.iovene@senato.it (by way of Carlo Gubitosa 
<c.gubitosa@peacelink.it>)
Subject:        	interrogazione Programma Nazionale Asilo
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Interrogazione a risposta orale
Iovene,   Bonfietti,   De   Zulueta,  Di  Girolamo,  Salvi  -  Al 
Ministro dell'Interno ? Premesso:

-  che  l'Italia è uno dei paesi europei che accoglie meno persone in
cerca di  asilo  politico,  con  una  media  di  circa undicimila
domande l'anno, rispetto  per  esempio  a Germania, Inghilterra e
Svizzera (rispettivamente circa cento, novantasette e quaranta mila);

-  che  in  Italia  vige  da un anno un importante strumento di
sostegno ai cittadini  richiedenti  asilo,  denominato  Programma
Nazionale per l'Asilo (PNA),  il  cui  coordinamento  è  composto  di 
rappresentanti  dell'ANCI, dell'Ufficio per i rifugiati dell'ONU e del
Ministero degli Interni;

- che il Programma Nazionale per l'Asilo interviene al fine di
sostenere il reddito  dei  cittadini  stranieri,  in  quanto  questi 
impossibilitati  a svolgere  lavori  remunerabili  come previsto dalla
normativa vigente, e al fine  di sostenerne l'integrazione nel nostro
paese, prima e subito dopo la risposta  della  Commissione Centrale
per il riconoscimento dello status di Rifugiato, secondo la
Convenzione di Ginevra del 1951;

-  che l'avvio del Programma Nazionale Asilo ha rappresentato un
importante segnale  di  civiltà  del  nostro  Paese  e  rappresenta 
una risposta alla necessità  di  fornire  un'accoglienza  e un
graduale inserimento sociale a persone  giunte  in  Italia in fuga da
persecuzioni, guerre e violazioni di diritti umani;

-  il Programma Nazionale per l'Asilo rappresenta la traduzione
concreta di impegni assunti dal nostro paese in sede di convenzioni
internazionali;

-  che  caratteristica importante del Programma Nazionale è quella di
unire le  esperienze  delle  associazioni  (in special modo Caritas,
Cir e ICS) e delle  Istituzioni  per dar corpo ad un modello di
accoglienza, in sintonia con  le  esigenze  degli  attuali  fenomeni 
migratori  e di protezione del rifugiato  stesso  e  rispondente  alle
 disposizioni  della Convenzione di Dublino  che  attribuisce 
all'Italia  precise  responsabilità  in  tema di richiedenti asilo;

-  che dal giugno scorso a livello nazionale sono stati approvati più
di 60 "Progetti  Territoriali"  presentati  dai Comuni (che sono
l'unico soggetto che  ha  potuto partecipare ad un bando nazionale
indetto dal Coordinamento PNA).  Questi progetti hanno messo a
disposizione circa 2200 posti in tutto il Paese;

-  che  attualmente  tale Programma è finanziato da risorse
provenienti dal fondo  relativo all'8 per mille e da contributi del
Programma europeo per i rifugiati per una somma complessiva di poco
superiore ai 10 milioni di euro e  ritenuta  da  più  parti 
insufficiente tenuto conto che la finalità del Piano  è  la 
costituzione  e  la  gestione  di  un  sistema  nazionale  di
accoglienza,  di  assistenza  e protezione, integrato ed in rete, in
favore dei richiedenti asilo, dei profughi stranieri e dei rifugiati;

-  che  a  oggi  non  vi  è  nessuna  voce  di bilancio statale
relativa al finanziamento per il Programma nazionale per l'Asilo;

-  che il Ministero dell'Interno ha diramato in data 25.03.03 una
circolare ai  Prefetti  territorialmente  coinvolti  dal  Programma, 
comunicando  di procedere  alla  graduale  riduzione dei posti di
accoglienza, per arrivare alla  fine  del  2002  ad  una  riduzione 
del 70% degli attuali 2200 posti disponibili;

-  che  oggi tale Piano è destinato ad esaurirsi entro la fine di
Giugno, a causa  della  scarsità  di  fondi,  provocando effetti
negativi tanto sugli attuali  cittadini  stranieri  richiedenti 
asilo,  per lo più coinvolti in programmi di inserimento, quanto sui
futuri rifugiati, che non troverebbero nel nostro paese nessun
strumento efficace per la loro accoglienza;

-  la progressiva chiusura del PNA comporterà l'abbandono a se stessi
sulle pubbliche  piazze delle città italiane, privi di ogni
assistenza, di alcune migliaia  di  richiedenti asilo che non potranno
entrare più nella rete del PNA, di fatto bloccata, e l'intera
problematica della loro presenza ricadrà ancora   una   volta 
principalmente  sulle  spalle  delle  amministrazioni comunali, e
delle associazioni, lasciate da sole a gestire le emergenze che si
verranno a creare nel loro territorio;

-  la progressiva chiusura del PNA creerà una situazione di abbandono
anche nei  riguardi  di  quei  rifugiati che hanno ottenuto il
riconoscimento del loro  status  a  seguito di interventi ad hoc della
Commissione centrale, e che  sono  in Italia da poche settimane,
anch'essi privi di ogni conoscenza del  nostro  Paese,  senza  una
conoscenza di base della lingua italiana, e privi di mezzi;

si chiede di sapere

-  se  non  si  ritenga  opportuno,  anziché  ridurre  del  70%  i
posti di accoglienza,  verificare  la  possibilità di aumentare i
posti disponibili, vista  anche  la  disponibilità dimostrata dalle
Amministrazione Comunali e dalle  associazioni  sino a questo momento,
al fine di costruire un modello di  accoglienza,  in  sintonia  con 
le  esigenze  degli  attuali  fenomeni migratori   e  di  protezione 
del  rifugiato  stesso  e  rispondente  alle disposizioni  della 
Convenzione  di  Dublino  che  attribuisce  all'Italia precise
responsabilità in tema di richiedenti asilo;

-  se  non si ritenga opportuno riferire in Parlamento su quale
politica il Governo  italiano  intenda seguire relativamente alle
politiche per l'asilo e, nello specifico, in relazione al Programma
Nazionale Asilo;

- se non si ritenga opportuno, anche tramite appositi decreti
ministeriali, costituire  uno  specifico fondo per il sostegno al
Programma Nazionale per l'Asilo.


Sen. Antonio Iovene

Sen. Daria Bonfietti

Sen. Tana De Zulueta

Sen. Leopoldo Di Girolamo

Sen. Cesare Salvi


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