non mi pare che Arafat e i suoi
collaboratori possano considerarsi fedeli alleati di tel aviv e bush, credo che
molta parte dell'attenzione generale verso il problema palestinese e l'ulteriore
degenerazione sanguinosa della situazione in medio oriente sia dovuta alla lotta
*nonviolenta* dell'intifada, che ha sempre intelligentemente fatto a meno di
armi, bombe e dei loro interessati venditori.
non mi pare che chi si prodighi in
simili inni alla sbornia di sangue c'entri proprio nulla con le lotte
palestinesi sul campo. e' una mia
sensazione.
prediligo chi si adopera, in
palestina ed in israele, con gravissimi sacrifici e costi personali, per il
dialogo interculturale e la pace.
sarebbero più graditi argomenti
seri piu' che slogan, comunque.
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----- Original Message -----
Sent: Thursday, January 17, 2002 4:05
AM
Subject: libertà per Ahmad Saadat!
Libertà per Ahmad Saadat e per tutti i rivoluzionari
palestinesi!
Nella notte di ieri, martedi 15 gennaio, le forze di
sicurezza dell’Autorita’ Palestinese hanno arrestato il segretario
Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Ahmad
Saadat. Arafat e la sua cricca, obbedendo supinamente alle direttive che
vengono da Tel Aviv e Washington, hanno dimostrato ulteriormente, con
questo arresto, la propria estraneita’ alla Resistenza popolare e armata
palestinese contro l’occupazione sionista, il disinteresse per le
condizioni di vita a cui e’ ridotto il popolo palestinese e la totale
accondiscendenza ai diktat imperialisti. Invece di difendere e sostenere in
tutti i modi la sacrosanta Resistenza palestinese e l’Intifada, la
burocrazia corrotta che costituisce l’ANP si prodiga nel tentare di fermare
la lotta dei palestinesi, perché sa che il trionfo dell’Intifada spazzerà
via, assieme all’occupazione israeliana, anche l’attuale potere clientelare
e servile fondato sul denaro elargito dai paesi imperialisti per mantenere
la “pace” tra i palestinesi, ossia per soffocarne le giuste aspirazioni e
la lotta. Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, come le
altre componenti della Resistenza che non accettano di piegare la testa, è
da mesi sottoposto alla repressione incrociata dello stato sionista e
dei collaborazionisti dell’ANP, a causa della coerenza e della
determinazione con cui porta avanti l’Intifada e la Resistenza contro
l’occupazione. L’ eliminazione del ministro sio-nazista Zeevi, fatta a
novembre da una brigata combattente del FPLP, è solo il punto più alto
raggiunto dalle azioni di questa colonna portante della Resistenza
Palestinese, ed è solo il pretesto dietro cui si cela questo arresto. Il
guaio di Arafat e dei suoi è che le aspirazioni del popolo palestinese non
possono essere barattate con qualche spicciolo per pochi burocrati; una
nuova generazione di dirigenti, tra i quali Saadat, forgiatisi nella prima
e nell’attuale Intifada e radicati profondamente nella società palestinese,
è venuta alla ribalta e mette in crisi gli equilibri di potere ricavati
dalla vecchia leadership dell’OLP solo grazie alla continua genuflessione
di fronte ai diktat sionisti e imperialisti. Il popolo e la Resistenza
palestinese hanno già mostrato la propria capacità di mantenere unito il
fronte di lotta ed evitare di regalare al nemico una situazione in cui i
conflitti interni possano far dimenticare chi è, in questo momento, il
nemico principale. Non così ha fatto l’ANP, arrestando in questi mesi
militanti di Hamas, del FPLP, della Jihad e di tutte le componenti indicate
da Washington e da Tel Aviv come “terroriste”; agli assassini perpetrati
dall’esercito sionista, alle distruzioni di case, di campi, ai blocchi
delle città palestinesi ha risposto intimando alla popolazione di “stare
buoni”, reprimendo poi chi esercitava il legittimo diritto all’autodifesa e
alla guerra di liberazione. Il popolo palestinese non accetterà che Ahmad
Saadat, così come tutti coloro che combattono per la liberazione della
propria terra, venga tenuto in carcere o, peggio, consegnato agli aguzzini
israeliani. Il popolo palestinese, come sta già dimostrando in queste ore
manifestando nelle piazze e come, più in generale, ha dimostrato in 50 anni
di lotta contro la presenza sionista, continuerà la sua inarrestabile lotta
per una Palestina libera, democratica e progressista.
Libertà
per Ahmad Saadat! Libertà per tutti i prigionieri
Palestinesi! Sosteniamo l’Intifada popolare e la Resistenza
palestinese contro l’occupazione sionista e
l’imperialismo!
Comitato per la Pace e la Solidarietà fra i
popoli 16 gennaio
2002
bollettino@tiscali.it
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