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(Fwd) CS 11-2001 - Parlamento Italiano




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From:           	"Amnesty International" <press@amnesty.it>
To:             	stampa@amnesty.it
Date sent:      	Mon, 12 Mar 2001 15:30:17 +0000
Subject:        	CS 11-2001 - Parlamento Italiano
Send reply to:  	"Amnesty International" <press@amnesty.it>

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DIRITTI UMANI, GLI ASSENTI DELLA POLITICA ITALIANA
Valutazione di Amnesty International sulle attivita' del Parlamento

Questi cinque anni di legislatura hanno confermato che il rispetto dei
diritti umani non e' certo una priorita', per le forze politiche
italiane. L'unico risultato positivo riguarda l'approvazione della
legge contro l'uso dei bambini soldato, che ha innalzato a diciotto
anni il limite minimo per poter entrare nelle forze armate (e ci
auguriamo che il nuovo Parlamento sancisca al piu' presto questo
vincolo anche per l'esercito professionale). 

Per il resto, l'attivita' di questo Parlamento e' stata un mezzo 
disastro. Lo scandalo principale e' la mancata approvazione di una 
legge in favore del diritto di asilo. Sul tema della sicurezza, i 
candidati per le prossime elezioni rilasciano grandi proclami, ma i 
partiti che li sostengono nemmeno questa volta sono staticapaci di 
garantire sicurezza a chi piu' di ogni altro ne ha bisogno, cioe' 
coloro che scappano da guerre, torture, condanne a morte. In Italia, 
i richiedenti asilo vengono accolti da un vuoto legislativo che dura 
dal giorno dell'approvazione della Costituzione. 

Nulla questo Parlamento ha saputo fare neanche per il rispetto dei 
diritti umani dei lavoratori. Abbiamo sentito piu' volte 
dichiarazioni di circostanza contro lo sfruttamento minorile, ma non 
una sola forza politica ha mostrato di comprendere a fondo la 
necessita' di una buona legge che metta i cittadini in grado di 
sapere se e come le imprese rispettano i diritti dei lavoratori, 
minori o adulti che siano. 

Deve far riflettere anche il mancato inserimento del reato di tortura 
nel codice penale. L'Italia ha ratificato la Convenzione ONU contro 
la tortura nel 1989, ma dopo tredici anni ancora non ha compiuto il 
pur minimo gesto di adeguare la propria normativa: e' questo il modo 
con cui il nostro paese mantiene gli impegni presi in ambito 
internazionale? 

Al di la' di apprezzabili pronunciamenti o impegni di singoli contro 
la pena di morte, le Camere appena sciolte hanno lasciato le grandi 
questioni sul tema di diritti completamente inevase. Non e' facile 
farsi illusioni sul futuro: nessuno degli schieramenti che si stanno 
confrontando in campagna elettorale sta dimostrando un benche' minimo 
impegno sul tema delle liberta' fondamentali.

Roma, 12 marzo 2001							

Daniele Scaglione 
presidente della Sezione Italiana 
di Amnesty International

Ufficio Stampa 
Amnesty International

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