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Incontri in carcere a Catania



Una finestra aperta sul mondo

Comunicato Stampa

Venerdì, 23 febbraio scorso si è avviato, con un incontro sul tema "L'infanzia violata", presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza a Catania, il progetto "Una finestra aperta sul mondo".

Gli interventi - svolti da Mani Tese, Coordinamento Catanese Global March, Amnesty International, GAPA e Centro Iqbal Masih - sono stati introdotti dalla proiezione di un documentario e sono stati seguiti da un dibattito fra i presenti: oltre ai volontari, circa 40 detenuti, la direttrice ed alcune assistenti sociali del Centro di Servizio Sociale per Adulti del Ministero di Giustizia, la vicedirettrice ed alcuni educatori e insegnanti della Casa Circondariale.

A seguito dell'iniziativa, si sta attualmente effettuando fra la comunità carceraria la raccolta di firme sulla petizione per la realizzazione d'una nuova scuola media nel quartiere San Cristoforo, promossa dal GAPA (Giovani assolutamente per agire).


Giovedì, 8 marzo, alle ore 15,30 presso la Sezione Femminile della Casa Circondariale di Piazza Lanza, nell'ambito del suddetto progetto, si é tenuta la manifestazione "Come donna non ho patria, mio paese è il mondo intero".

Segnaliamo di seguito le diverse fasi della manifestazione stessa e le diverse organizzazioni e persone che ne sono state protagoniste, con i rispettivi recapiti, onde poter richiedere eventuali ulteriori delucidazioni in merito.

Forum delle donne : "Il parlamento muto: storia di Leyla Zana".

E' stato presentato il caso della deputata al parlamento turco, Leyla Zana, di nazionalità kurda, incarcerata per avere pronunciato nella propria lingua il discorso inaugurale in parlamento, e tuttora detenuta nel carcere di Ankara. In relazione a tale vicenda, per la quale è in corso una campagna di pressione e solidarietà internazionale, è stata presentata, ad opera di un apposito comitato, la richiesta al Consiglio Comunale di Catania per il conferimento a Leyla Zana della cittadinanza onoraria.

(Rif. Francesca Spampinato - 095/433912)

CEDAV (Centro donne antiviolenza) - Messina : "Dal buio alla luce: libere di cambiare strada".

E' stato anche presentato un progetto di protezione sociale, finanziato dal Dipartimento delle Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, volto a favorire la fuoriuscita di donne immigrate dal circuito criminale della tratta a scopo di sfruttamento sessuale.

(Rif. Carmen Currò, presidente associazione - 0368/972556; Jacqueline Cuéllar, mediatrice culturale / N. verde - 800422472)

Tre detenute, alternandosi, hanno interpretato un breve monologo di Oleg Idlamir : "Io donna, detenuta donna". (Il testo del monologo è disponibile per chi lo desiderasse)


Giovedì, 19 aprile prossimo, alle ore 15,30, presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza, si realizzerà il terzo incontro programmato: "Centodiciannove milioni di mine disseminate in terra" (La prossima esplode fra venti minuti.)

Parteciperanno: Emergency e la Campagna Italiana Contro le Mine.

Emergency è un'organizzazione umanitaria, nata a Milano nel 1994, che realizza e gestisce ospedali e centri per la riabilitazione delle vittime delle guerre (in particolare delle mine antiuomo), con formazione e partecipazione di personale locale (in prevalenza consistente in persone già vittime degli ordigni di guerra).

Al momento sono operanti i suoi centri chirurgici e riabilitativi costruiti nel Kurdistan iracheno (a Erbil e a Sulaimanya), in Cambogia (a Battambang) e in Afghanistan (ad Anabah), mentre sono in via di realizzazione un altro centro chirurgico in Afghanistan (a Kabul) ed uno in Sierra Leone (a Goderich). Le persone curate grazie agli interventi di Emergency sono state complessivamente più di 90.000. Il budget complessivo dell'organizzazione negli anni 1994-1999 è stato di circa 21 miliardi di lire. (Rif. Paola Ballardin - 02/76001104)

La Campagna Italiana Contro le Mine, opera come coordinamento interassociativo nazionale, a sua volta aderente alla International Campaign to Ban Landmines. Attualmente sostiene un programma di sminamento umanitario in Afghanistan, contribuendo al finanziamento del programma MCPA (Mine Clearance Planning Agency), interamente gestito da personale afghano. Dalla data (1/3/99) di entrata in vigore del Trattato di Ottawa per la messa al bando internazionale della produzione e della commercializzazione delle mine antipersona, la Campagna si è dedicata prevalentemente alla promozione e al sostegno della proposta legislativa per l'istituzione di un fondo di finanziamento statale per lo sminamento umanitario. Il relativo disegno di legge (4166/B) è stato definitivamente approvato dal Senato, all'unanimità, in data 21/2/01: prevede uno stanziamento di 29 miliardi di lire per il triennio 2001-2003. (Rif. Giuseppe Schiavello - 06/858006693)


Martedì, 13 marzo prossimo, alle ore 15,30 presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza, si terrà l'assemblea dei partecipanti al progetto, per una prima valutazione del suo avvio e per l'ulteriore pianificazione del suo sviluppo.

Chi volesse parteciparvi è invitato a darne segnalazione alla segreteria organizzativa (attualmente: tel/ fax 095/316339)