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Contro il G8 Ambiente Trieste - Comunicato stampa (Fwd)



A seguito dell'invito del ministro W. Bordon per un incontro con i contestatori 
del G8 Ambiente ("io sono con voi"...), la Rete d'intervento contro il G8 
Ambiente ha diffuso ieri questo comunicato stampa.

Giorgio Ellero
<glr_y@iol.it>

------- Forwarded message follows -------
Date sent:      	Wed, 28 Feb 2001 19:41:06 +0100
To:             	(Recipient list suppressed)
From:           	Cantieri Aperti <info@cantieriaperti.org>
Subject:        	Comunicato stampa


Comunicato stampa
della Rete d’intervento contro il G8 ambiente di Trieste

I CONTESTATORI RISPONDONO AL MINISTRO BORDON:
“NON REGALIAMO NESSUNA LEGITTIMITA’ AL G8.
INCONTRO SOLO SE CI SARANNO FATTI NUOVI”


Le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente italiano Willer Bordon sono 
un segnale importante e positivo, in controtendenza rispetto alle 
strategie di chiusura e repressione che abbiamo visto esercitate da 
parte dei governi in occasione dei recenti vertici di Nizza e di Davos. 
Le sue posizioni appaiono anche in aperto contrasto con il clima da 
“stato d’assedio”, che si sta cercando di creare ad arte in città nei 
giorni del Summit, andando a limitare di fatto le libertà di movimento di 
tutti i cittadini triestini.

Osserviamo però come l’intelligenza e la buona volontà politica di un 
Ministro, da sole, non possano cambiare la natura strutturale di un 
organismo quale il G8.
Da Seattle in poi, non solo abbiamo contestato i contenuti, le scelte 
economiche e politiche assunte dai nuovi, potenti sovrani sovranazionali, 
ma abbiamo anche messo radicalmente in discussione la legittimità di 
organismi quali WTO, FMI e Banca Mondiale, OCSE, WEF, G8 ecc.: 
luoghi dove i pochi prendono decisioni sulla pelle e sulla testa dei molti, 
senza alcuna trasparenza né verifica democratica del  loro operato.

Non ci stiamo pertanto a fare da “foglia di fico”: non siamo disposti a 
rilasciare gratis patenti di apertura e democraticità ad un G8 che, con 
decisioni assunte da chi dovrebbe rappresentare meno di un quinto 
dell’umanità, si rende corresponsabile della più catastrofica crisi 
ecologica che questo pianeta abbia mai sopportato, così come delle 
drammatiche condizioni di vita di gran parte delle donne e degli uomini 
che lo abitano.

Crediamo nel confronto tra soggetti e posizioni diverse, non nel teatrino 
né nel dialogo fine a se stesso. Lo spazio del confronto è quello che 
sapremo conquistarci tutti se, nel rispetto dei rispettivi ruoli, riusciremo 
con gesti chiari e inequivocabili a mettere qualche granello di sabbia 
nell’ingranaggio di questa macchina infernale.


Trieste, 28 febbraio 2001



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