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R: difesa diritti umani in Tunisia



Credo sarebbe utile però avere anche il testo in francese da spedire.
Personalmente, appena lo avrò e per ottenere un maggiore impatto sui destinatari (come normalmente faccio per gli
appelli di Amnesty International), lo stamperò e lo spedirò per posta con le firme di amici e famigliari oltre alla mia.
A presto.
Gianni Zampieri, cdm.


-----Messaggio Originale-----
Da: Salvatore De Rosa (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>) <nautarea@libero.it>
A: <pck-diritti@peacelink.it>
Data invio: lunedì 5 febbraio 2001 18.17
Oggetto: difesa diritti umani in Tunisia


> Invio il testo di una nuova petizione tradotta da Attac:
>
> M. Abdallah  KALLEL
> Ministro dell'interno
> Ministero dell'interno
> Avenue Habib Bourguiba
> 1001 Tunisi
> Tunisia
> E-mail; mint@ministeres.tn
>
> All'attenzione del signor Ministro dell'Interno
>
>
> Signor Ministro,
>
>    E' come amico del popolo tunisino e come difensore dei principi universali
> della cittadinanza che io mi indirizzo a voi per esprimervi la mia viva
> preoccupazione riguardante la situazione dell'associazione RAID
> (Rassemblement pour une alternative internationale de développement) e, più
> in generale, dello stato delle libertà in Tunisia.
>    E' ormai più di un anno (il 9/9/99) che i fondatori del RAID hanno
> depositato il loro statuto al Governatorato di Tunisi, così come esige la
> legge tunisina sulle associazioni. Nonostante il loro rispetto scrupoloso
> della legislazione in vigore essi non hanno ottenuto la ricevuta attestante
> il deposito del loro fascicolo, senza il quale non è possibile fare
> registrare  la  nuova associazione al JORT.  I molteplici passi intrapresi
> dal signor Fathi Chamki, presidente del RAID,  al fine di ottenere tale
> ricevuta sono rimasti senza risultato; le proteste degli organismi per la
> difesa dei diritti umani in  Tunisia e altrove non hanno avuto maggior
> successo. Fatto ancor più grave, dopo la costituzione del RAID i suoi
> militanti sono esposti a ogni sorta di persecuzione, esercitata per
> intimidirli e ostacolare la loro attività: proibizione delle riunioni,
> stretta sorveglianza poliziesca, convocazioni al commissariato, taglio di
> linee telefoniche e privazioni arbitrarie di passaporti, così come successo
> a Mohamed Chourabi, Alì Ben Salem e Sadri Khiari. Nello scorso aprile Fathi
> Chamki, Mohamed Chourabi e il loro amico Iheb Heni sono stati incarcerati
> per un mese, prima di essere condannati per dei fatti che attengono
> all'esercizio della libertà di opinione e d'associazione, garantite dalla
> costituzione tunisina (art. 8) e dalle convenzioni internazionali ratificate
> dalla Tunisia. Essi sono oggi minacciati da un processo in appello che
> permetterebbe di gettarli di nuovo in prigione.
>    Le persecuzioni riguardo al RAID e ai suoi militanti sono tanto più
> inquietanti in quanto sono indissociabili dalla repressione generalizzata
> che si abbatte con sempre maggior vigore sulla società tunisina. Per citare
> solo i casi più recenti: la messa sotto amministrazione giudiziaria della
> Lega tunisina per i diritti dell'uomo (LTDH), la condanna a un anno di
> prigione del portavoce del Consiglio nazionale per le libertà in Tunisia
> (CNLI), il dottor Moncef Marzouki, l'incarceramento per più di 5 anni
> dell'avvocato Néjib Hosni, per la sua attività nel CNLT, l'arresto
> all'aeroporto di Tunisi di Mehdi Zougah, un giovane franco-tunisino
> domiciliato a Marsiglia, accusato di aver partecipato a delle riunioni
> islamiste in Francia, all'inizio degli anni '90, il rifiuto di migliorare
> le condizioni di detenzione di decine di detenuti per reati d'opinione in
> sciopero della fame da diversi mesi, il rifiuto di sospendere la condanna a
> più di nove anni di prigione di Hamma Hamami (portavoce del PCOT) obbligato
> a vivere in clandestinità da molti anni.
>    Oso sperare, signor Ministro, che sarà messo presto un termine a questa
> deriva repressiva e che l'insieme delle libertà sia infine ripristinato in
> Tunisia con, in particolare, la consegna della ricevuta al RAID, l'abbandono
> della persecuzione giudiziaria nei confronti di Fathi Chamki, Mohamed
> Chourabi e Iheb Heni, la fine di ogni forma di molestia poliziesca, la
> restituzione dei passaporti confiscati e la liberazione dell'avvocato Néjib
> Hosni che ha difeso i militanti del RAID imprigionati.
>    Vogliate gradire, signor Ministro dell'interno, i miei distinti saluti.
>
> Copie a:
> M. Bechir TAKKARI
> Ministro della giustizia
> Ministero della giustizia
> 31 Boulevard Bab Benat
> 1006 Tunisi
> Tunisia
> fax: + 216 1 568 106
> E-mail: mju@ministeres.tn
>
> M. Dali JAZI
> Consigliere speciale del Presidente della Repubblica, incaricato dei diritti
> dell'uomo
> Palazzo Presidenziale
> Tunisi
> Tunisia
> fax: + 216 1 571314
>
> M. Afif Hendaoui
> Ministro Delegato incaricato dei diritti dell'uomo
> Ufficio del Primo Ministro
> Piazza del Governo
> La Kasbah
> 1006 Tunisi
> Tunisia
> fax: + 216 1 570 842
>
> ne occorre anche una copia per noi: raid.rhone@attac.org
>